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Autore: XShade_Shinra    09/02/2014    0 recensioni
Era la prima volta che Rion provava un dispositivo di manovra tridimensionale. Era la prima volta che Rion volava.
[ FanFiction partecipante al "COW-T 4 - The Clash of the Writing Titans" indetta dalla community maridichallenge ]
[ Shingeki no Kyojin!AU - Rion centric ]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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-Hirari-
Era la prima volta che Rion provava un dispositivo di manovra tridimensionale. Era la prima volta che Rion volava.
FanFiction partecipante al "COW-T 4 - The Clash of the Writing Titans" indetta dalla community maridichallenge
[Shingeki no Kyojin!AU - Rion centric]

- Titolo: Hirari
- Autore: XShade-Shinra
- Fandom: Cage of Eden/Eden no Ori
- Fandom!AU: L'attacco dei Giganti/Shingeki no Kyojin
- Characters/Pairing: Rion, Oomori / no pair
- Prompt: Fandom!AU, minimo 500 parole
- Genere: Introspettivo
- Rating: Verde 
- Avvisi: Fandom!AU
- Capitoli: One-Shot
- Timeline: 104th Trainees Squad arc
- Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d'altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
- Note: Ecco che torno sul mio amato EnO. <3
Mentre leggevo Shingeki no Kyojin ho trovato un sacco di punti in comune con EnO (dal trio protagonista, al titano bestia, passando per il concetto di gabbia del Paradiso <3) e non potevo non prendere i PG di EnO e trasportarli in quel fandom, davvero. Secondo me il mangaka di SnK ha letto EnO e ne è fan, ne sono certa. Infatti mi aspetto da un momento all'altro due fatti abbastanza importanti, se accadranno anche quelli ne sarò molto felice. Se non accadranno (o quando mi stuferò di aspettarli) ci scriverò una FF, assolutamente! *_*
Questa FF è su Rion, perché, essendo una ginnasta, ho pensato che fosse particolarmente brava con il 3DMG.
Il titolo è il giapponese, significa "Fluttuando" ed è l'omonimo della canzone di Miku.
Auguro una buona lettura a tutti i coraggiosi che bazzicano per questo piccolo fandom. ^^



- Hirari -


Era la prima volta che Rion provava un dispositivo di manovra tridimensionale. Era la prima volta che Rion volava.

Durante gli allenamenti con gli elastici, era stata sempre la migliore, sembrava nata per non toccare terra ma librarsi nel cielo, su, su, ancora più su. In molti all’accademia erano certi che se la bombola avesse avuto abbastanza capienza, sarebbe stata in grado di arrivare ai limiti della troposfera.

Non era particolarmente leggera e la sua forma non era aerobica, ma era un insieme di atleticità e costanza a rendere il suo coordinamento rasente alla perfezione.

Rion però aveva una debolezza: tale punto debole aveva un nome proprio, e si chiamava Akira.

Akira, il suo amico d’infanzia, il ragazzo che aveva sempre amato, era forte – molto più di lei – ed era bravo a usare il dispositivo di manovra tridimensionale – non come lei –, ma la sua testa calda lo metteva sempre nei guai. Non aveva nessuna caratteristica eccezionale, ma era un buon trascinatore di folle. Determinato e affezionato a tutti i suoi amici. Soprattutto a Rion: per lei avrebbe sempre rischiato la vita, esattamente come lei avrebbe fatto per lui.

Insieme erano ognuno il punto debole dell’altro, ma congiuntamente erano anche capaci di raggiungere vette che da soli non avrebbero mai potuto scalare.

Passo dopo passo, caduta dopo caduta, si alzavano sempre e continuavano verso il cammino che si erano scelti. Insieme, come la famiglia che erano sempre stati fin da piccoli.

E non c’era nessun’altra cosa al mondo che rendesse così forte Rion se non Akira – e la debolezza divenne forza nell’esatto momento in cui decisero di difendersi a vicenda finché avessero avuto fiato.

Inoltre, se a questo duo già di per sé fortissimo si aggiungeva Mariya, nulla era in grado di fermarli.

Mariya, piccolo di statura ma grande di intelletto. Colui che vantava le maggiori conoscenze e una capacità a dire poco unica di immagazzinamento e processazione dei dati. Se Rion e Akira erano il braccio, lui era la mente; una mente fredda e analitica.

Non gli piaceva particolarmente librarsi in cielo – aveva sempre i piedi per terra, lui, in tutti i sensi –, ma il suo istinto di sopravvivenza lo avrebbe fatto migliorare velocemente.

Rion sorrise quando l’istruttrice Oomori le disse di scendere e tornare a terra.

Stava così bene là nel cielo.

Arcuò la schiena, buttando la testa all’indietro e regolando il gas in modo da darle solo la spinta adatta a contrastare la forza di gravità, rimanendo lì a fluttuare.

Guardò verso terra. Erano tutti così piccoli, nascosti in parte dai lunghi capelli mossi dal vento

Akira esultava, contento che la sua amica fosse riuscita al primo colpo a diventare un’elementale dell’aria; Zaji urlava esaltato, non credendo ai propri occhi; l’espressione di Mariya era celata dal riflesso del sole sulle lenti, ma Rion era certa, da quel suo sorrisetto, che fosse compiaciuto; solo pochi sembravano gelosi della sua performance, ma lei non ci fece caso.

– Hirari, hirari, hirari… - canticchiò sorridendo.

Le dispiaceva ignorare un ordine – da bravo soldato avrebbe dovuto obbedire ai comandi di un suo superiore, in quel caso di Oomori –, ma non riuscì a resistere: diede più gas e, facendo una capriola in avanti, continuò ad andare su, per poi fermarsi un attimo e diminuire gradualmente l’afflusso.

Alzò lo sguardo verso l’orizzonte e vide la landa selvaggia davanti ai suoi occhi stagliarsi verso l’infinito. Il verde era il colore preponderante. Quella landa era il mondo là fuori, un mondo che non aveva mai visto.

Fece tornare in positivo il flusso, andò più in alto.

Non aveva nulla a cui aggrapparsi con i rampini, ma non importava, lei sapeva qual’era il suo baricentro e stare in verticale era semplice, quasi naturale.

Si girò attorno come facesse una piroetta.

Verde, alberi, puntini rosa. I titani.

Quello era il mondo fuori dai due – una volta tre – muri concentrici.

I giganti pochi anni prima avevano aperto una breccia nel primo muro, infrangendo la loro paradisiaca gabbia di mattoni – erano solo mattoni quelli che li difendevano?  - e anche se ne avevano perso un livello, la situazione si era tranquillizzata. Ma lei non aveva mai accettato tutto il male che quelle bestie avevano causato all’umanità e alla sua famiglia. Pensò a quel messaggio scritto su un pezzo di stoffa trovato in giro per le lande da Kokonoe, membro della Scouting Legion, durante un’esplorazione: “Not Possible to return. Not our world”, in giapponese1, cosicché tutti potessero capirlo.

Il messaggio era chiaro: non dovevano avventurarsi fuori dalle mura o non sarebbero più potuti tornare a casa. Ciò che era fuori non era più il loro mondo, era territorio dei titani.

– Rion! – La ragazza sentì la voce del comandante così vicino a sé che trasalì. Si girò appena e vide che la donna aveva usato il proprio dispositivo di manovra tridimensionale; Oomori si avvicinò ancora, fino a stare al suo fianco.

Anche lei era bravissima, sembrava nata per volare – come l’altro comandante, la di lei compagna, Towa.

– Rion, non mi sentivi? Ti ho detto di scendere – disse gentile ma decisa.

– Non avevo sentito, chiedo scusa – mentì l’altra, tornando a guardare il panorama. – Non l’avevo mai visto da quassù – disse sospirando. Erano più in alto di qualsiasi altro edificio costruito da un essere umano, più in alto delle stesse mura.

– È bello, non è vero? – chiese la graduata, sorridendo mesta.

– È bellissimo – rispose lei con un sorriso stanco. – Ma qui è come stare in gabbia, e una gabbia d’oro rimane sempre una prigione, per quanto bellissima.

Oomori annuì. – Vieni, torniamo giù – ordinò con i suoi modi di fare sempre gentili.

– Sì – disse la ragazza più giovane, mettendosi in orizzontale e lasciandosi cadere leggiadra con l’aiuto del 3DMG, come un fiocco di neve che cada dal cielo.

– Hirarira, hirarirari2… - canticchiò a bassa voce, mentre un coro di “Oooh”, la accoglieva di sotto.

Molti, in quel momento, pensarono che una ragazza con tutta quella grazia non sarebbe mai riuscita a uccidere un titano.

Rion avrebbe presto mostrato loro che le cose belle, solitamente, sono anche le più pericolose e che se munite di ali possono addirittura diventare letali.


Fine
XShade-Shinra

Note:
1 In originale il messaggio è scritto in inglese. Qui è scritto in giapponese per una trasposizione del fandom!AU: poiché in SnK sono di razza mista e non ci sono orientali NON parlano giapponese tra di loro, però qui i PG di EnO sono tutti giapponesi, quindi parlano tutti quella lingua.

2 Fluttuando via.

  
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