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Autore: emmax5    10/02/2014    1 recensioni
Dopo le ultime dichiarazioni della Rowling, era impossibile non pensare a loro in questo modo...una songfiction sulle note della canzone "binario 36" di Marco Masini.
Harry sospira guardando i treni in partenza per le più disparate direzioni, pronti a portarlo lontano dai problemi, dalle sofferenze e da una vita che si è scelta senza neanche rendersene conto, trascinati dal corso degli eventi.
Sceglierebbe una meta a caso, non porterebbe neanche i bagagli, nessun oggetto, nessun ricordo, solo una persona: lei.
Prendere finalmente quello che si desidera da una vita e viverlo senza paura, la giusta ricompensa per tutte le ingiustizie e le sofferenze subite.
Genere: Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Il treno delle opportunità
 
 
E’ strano dopo quindici anni trovarsi di nuovo alla stazione, davanti all’ingresso del binario 9 e 3/4.
Partire per tornare nei posti in cui sono cresciuti, in cui hanno combattuto con tutte le loro forze, dove hanno vinto tante e sfide e perso tanti amici.

Chissà perché ritarda come al solito
Lasciandoti senza fiato così
E trascini i tuoi bagagli al binario 36,
il numero dei tuoi anni lo sai.
 
Harry controlla l’orologio Hermione è in ritardo, la strega più intelligente e diligente di tutti i tempi non riesce proprio a vincere la battaglia contro il tempo.
Harry sospira guardando i treni in partenza per le più disparate direzioni, pronti a portarlo lontano dai problemi, dalle sofferenze e da una vita che si è scelta senza neanche rendersene conto, trascinati dal corso degli eventi.
Sceglierebbe una meta a caso, non porterebbe neanche i bagagli, nessun oggetto, nessun ricordo, solo una persona: lei.
Prendere finalmente quello che si desidera da una vita e viverlo senza paura, la giusta ricompensa per tutte le ingiustizie e le sofferenze subite.

Basterebbe dire "Ciao" 
Agli obblighi, agli altari degli eroi 
Ai discorsi della gente 
Che non riesce a farsi i fatti suoi 
All'abitudine che non la smette più 
E salire su quel treno 
Che i nostri giorni spettina e fa 

Tu, tutu tutu, tutu tutu, tutu tutu 


Il più grande eroe del mondo magico, romperebbe tutte le regole morali, scenderebbe dal suo piedistallo, solo per poterla stringere un minuto di più del necessario di fronte agli altri.
In un posto lontano, dove nessuno li conosce, non dovrebbero dare spiegazioni, vergognarsi se ogni volta che si trovano vicini più di dieci centimetri, il fiato manca e il cuore batte forte, forte, fortissimo tanto che la maglia che si indossa trema e si è costretti a coprirla con la mano per nasconderla agli occhi del mondo.
Ogni  volta che guarda i suoi bambini non può fare a meno di chiedersi come sarebbero se avessero i suoi occhi nocciola, la sua bocca rossa e carnosa, i capelli castani e incontrollabili.
Per risolverebbe questo dilemma esiste una sola soluzione, averne uno tutto loro.
Harry sorride passandosi una mano sugli occhi, la sua fantasia sta viaggiando più veloce di ogni treno, la sua coscienza gli impone di fermarsi e scendere perché sembra un’eresia anche solo pensare quello che sta pensando, ma il cuore continua a viaggiare sullo stesso binario della fantasia.


Hermione controlla l’orologio, è in ritardo per l’ennesima volta.
A dire il vero per la prima volta nella sua vita era riuscita ad arrivare perfettamente in orario, ma da dieci minuti non fa altro che guardare i treni in partenza.
Stringe la borsa contenente gli indumenti necessari per i due giorni da trascorrere ad Hogwarts e guarda la gente salire sul treno che ha di fronte, sembrano tutti felici.
Chissà dove vanno, perché, forse tornano da qualcuno o con qualcuno di davvero speciale partono per una nuova avventura.

Chissà perché 
Hai gli occhi di sasso 
E non pensi più al sesso 
Anche se in fondo c'è 
Soltanto lui 


Se dovesse partire oggi, in quello stesso istante, deve ammettere che non porterebbe suo marito.
Ron odia i treni, non sopporta molte delle cose che somigliano al mondo babbano perché sostiene che facciano solo perdere  tempo.
Dopo tanti anni passati insieme sembra che non abbiano più niente in comune, solo una bellissima bambina da amare, il giusto collante per tenere insieme una coppia che va in pezzi.
Harry sarà già arrivato.
Sorride tra sè scuotendo la testa per il pensiero che le ha appena attraversato la mente.
Porterebbe Harry con lei, lui sarebbe contento di un lungo viaggio perché da il tempo di parlare, di assaporare lunghi momenti insieme di creare ricordi che vale la pena ricordare.
Ricordi come quei piccoli, fuggevoli momenti di contatto che per quanto minimi ti lasciano la pelle che brucia, il fiato corto e la voglia di ricominciare tutto da capo.

Nel tuo cuore fatto a pezzi 
Che non è venuto mai 
Ma intanto tuo figlio ha gli occhi suoi 
Basterebbe dire "Ciao" 
Ai piatti sporchi, agli uomini così 
Alle solite miserie 
Che il mondo manda in onda di routine 
Lasciarlo ai suoi amanti e non pensarci più
E salire su quel treno 
Che il mio respiro libera e fa 

Tu, tutu tutu, tutu tutu, tutu tutu 




Per certi versi Rose somiglia terribilmente a suo padre, ha gli stessi capelli rosso fuoco, lo stesso modo di guardarla quando deve farsi perdonare qualcosa.
Ron la guarda così da un po’ come se dovesse scusarsi ogni giorno di non essere abbastanza per lei, come se la accusasse di aver fatto la scelta sbagliata, di negargli qualcosa che appartiene a qualcun altro.
Hermione sospira, sarebbe così facile salire su quel treno che ha davanti, dire addio alla casa in disordine, a un marito perennemente assente che è stato capace di farle scambiare l’affetto per amore comprandola in un periodo in cui il suo cuore era decisamente in saldo.
Alza appena la testa per vedere il treno che parte senza di lei, senza di loro.
Quando passa anche l’ultimo vagone si ritrova Harry di fronte che la guarda sorpreso dalla parte opposta del binario.
Si parlano, si sussurrano le mille parole che non hanno mai avuto il coraggio di dirsi solo rimanendo immobili l’uno di fronte all’altro, senza scambiarsi neanche una parola.
Hermione con le gambe tremanti raggiunge il suo amico e gli sorride appena, Hogwarts li sta aspettando.

Guarda le stelle 
Guarda la fotografia 
Di un infinito se 
Lascia che domani sia 
Domani anche per te 


 Hermione scruta attentamente il viso del piccolo Hugo, è a casa da tre giorni e il bambino non ha ancora permesso a nessuno di vederlo sveglio, con gli occhi bene aperti.
I nonni e gli zii hanno già scommesso che saranno blu come quelli del papà, le zie invece tifano per il nocciola della mamma visto che il bambino ha i capelli scuri e curiosamente disordinati.
Molly cerca di convincerlo con parole dolci e toni mielosi, Hugo apre appena gli occhi ma non abbastanza da decretare i vincitori della scommessa.
Herry si fa spazio tra i vari parenti, usava un piccolo trucco quando i suoi bambini erano piccoli: passa lievemente un dito sulla fronte del bambino percorrendola in linea retta fino alla fine del nasino.
Ripete lo stesso gesto per tre, quattro volte e alla fine Hugo anche se riluttante si decide a mostrare i suoi occhioni al mondo.
Hermione ha un sussulto, sente i brividi percorrerle la schiena e il respiro di Harry fermarsi per un momento.
Sono incredibilmente verdi.
 

  
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