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Autore: _Diane_    16/06/2008    1 recensioni
"Odio?
Chi ha mai provato fino in fondo questo sentimento?
Nessuno, in realtà. L’odio non esiste, è un semplice espediente inventato dagli uomini per nascondere le loro più profonde debolezze, per cercare di tenerle celate.
Come tutti gli uomini, neppure lui era riuscito ad odiare, mai."
Fiction molto malinconica, incentrata sull'uomo con la bombetta, dei Robinson, dopo la fine del film. Sulle note della bellissima canzone "Indian", dei Sturm Und Drang.
Genere: Malinconico, Song-fic, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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A place without time, without space
I can look back and see that I am finally whole..


Maybe one day in a place without time, without space
I can look back and see that I am finally whole
Dying to undo the moment when all fell apart
Trying to fade out what's real is not for a life

One brief moment brought agony blackened my heart
No light for me, no way out, I'm next in line
Never ever, in this life I'll never find peace
Digging my own grave, I'm shot down in flames

Indian, Sturm Und Drang


Il sole è tornato a splendere da poco sulla moderna città di Todayland, ma non nel suo cuore. Se l’ha fatto, è stato per un abbagliante momento, in cui l’oscurità che era presente in esso, è stata diradata via, lasciandolo confuso, inerme, vagante tra diverse realtà, diversi tempi.
Ora, lui è distrutto.
Tutto ciò in cui questo cuore –questo individuo- ha creduto, ciò in cui ha sperato, ciò che è stato….
Ora non c’è più. E’ stato trascinato via, come le stelle e la luna sono trascinate dalla maestosità e dalla luce abbagliante del sole, in un vortice di sensazione e di ricordi, che nessuno potrebbe e dovrebbe riuscire a spiegare.
Una vita basata su sentimenti di rabbia, rancore, odio, la sua.

Odio?
Chi ha mai provato fino in fondo questo sentimento?
Nessuno, in realtà. L’odio non esiste, è un semplice espediente inventato dagli uomini per nascondere
le loro più profonde debolezze, per cercare di tenerle celate.
Come tutti gli uomini, neppure lui era riuscito ad odiare, mai.
Eppure, per tanto tempo –troppo-, aveva creduto che ciò fosse possibile.
Fosse possibile odiare a tal punto una persona, da cercare di cambiarla,
viaggiando contro le basilari leggi della natura, tornando indietro nel tempo.
A cosa è servito tutto questo, alla fine? Questo rancore, questa disperazione, questo odio?
Ti ha fatto sentire meglio? No, eh?
Ora che capisci che tutto quello in cui hai creduto, tutto ciò in cui ha vissuto, era sbagliato, ti ritrovi solo,
a stringerti con le tue fragili ossa, in una calda giornata di sole, un punto di domanda ormai è la tua vita.
Sei un uomo distrutto, lo sai benissimo.
Per non finire da solo il resto dei tuoi giorni in uno stupidissimo orfanotrofio, lacerandoti con le tue paure, i tuoi insuccessi,
hai cercato invano di trascinarci anche l‘unica persona che ha sempre cercato di aiutarti.

Ti detesti. Ti odi.
Ora finalmente sai che l’unico essere vivente verso il quale potrai provare questo genere di sentimento, sarai solo tu.
Non sai dove andare. Non sai cosa fare. Hai totalmente perso te stesso.
Hai imparato che il passato non si può cambiare. Niente e nessuno può giocare contro un destino già scritto, come quello di Lewis in questo momento sarà quello di trovare una magnifica famiglia che sappia accoglierlo, crescerlo, sostenerlo.
Del tuo destino invece, Michael Yagoobian? Che ne pensi di quello?
Sarebbe meglio lasciarsi tutto alle spalle, dimenticare, guardare avanti. Ce la farai? Così come ha fatto lui, così come ha fatto il tuo vecchio compagno di stanza?
Ovviamente, non puoi saperlo. Non puoi sapere cosa ti riservi il futuro. Forse aspetterai che arrivi la fine dei tuoi giorni, per scontare la tua pena, saldare i tuoi debiti. Forse ti scuserai con l’uomo che hai pensato di odiare, da quando eri piccolo, molto piccolo….




♪ ♪ ♪

Tempo: qualche giorno dopo.
Spazio: Villa Robinson

-Goob?-
Dopo aver suonato allo strambo quanto divertente campanello di quella casa, una voce calda e familiare ti riconosce. Ti chiama con il tuo vecchio soprannome… Non riesci a trattenere un sorriso, il primo dopo diversi anni.
-Sì. Sono io, Lewis… ehm, volevo dire Cornelio.-
Rispondi tu, sulla porta della sua bellissima e maestosa casa. E’ notte. Probabilmente l’hai svegliato. Sbagli pure il suo nome. Ora si chiama Cornelio, ricordi?
-Entra, che ci fai sulla porta?-
Sei meravigliato. Sinceramente meravigliato. E non lo nascondi… Lasci che suo tuo volto compaia questo nuovo, bellissimo sentimento. Hai tentato in tutti i modi di rovinargli la bellissima esistenza che si ritrova, e lui…. Lui lo accoglieva a braccia aperte, senza rancore.
-Ti devo delle scuse, Cornelio.- Dici, abbassando lo sguardo, restando sulla porta d’ingresso, incapace di muoverti.
-Non mi devi scuse, Goob… E chiamami solamente Lewis. Se c’è qualcuno che deve chiederle per averti abbandonato nel momento in cui avevi bisogno…. Quello sono io. Quindi, ti prego… entra.-
Alzi lo sguardo. Finalmente quell’oscurità si dirada del tutto, mentre vedi quel sorriso così leale, sincero, sulle labbra e sul volto dell’uomo che pensavi di odiare. Lo abbracci, ridendo.
-Andare sempre avanti, questo è il tuo motto, uh?-
Dici, mentre dal tuo occhi destro scende qualcosa di acquoso. Forse ti è entrato un moscerino in un occhio…
-Mi sei mancato, Goob.-
Dice, sinceramente, sciogliendo l’abbraccio amichevole.
-Anche tu, Lewis.-
Rispondi, mentre lo segui all’interno di casa sua, un sorriso sulle labbra.
Sai che non sarai più solo. Non proverai mai più né odio, né rancore; perché ora ti senti a casa.

Veramente a casa.





Commenti dell'autrice:

Bhè, non c'è molto da dire.... Se non che era da molto che avevo intenzione di scrivere questa fiction, nata dalla sempluce domanda: cosa deve avere provato Goob, l'uomo con la bombetta, dopo che tutto ciò in cui credeva è crollato miseramente? Dopo aver compreso che tutto ciò che aveva fatto fino ad allora, era profondamente sbagliato?
Micheal è un personaggio straordinario, a mio parere. Sono contenta che questa fiction sia venuta così bene (e se lo dico io che tutti mi urlano "modesta!", potete crederci). Come già riportato all'inizio, la canzone è "Indian", dei Sturm Und Drang

Aspetto come sempre, tanti commenti, negativi e positivi, per migliorare! Ah, ultima cosa...
W I Robinson, una famiglia spaziale! W la Disney! ^__^
   
 
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