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Autore: GreMisia    10/02/2014    6 recensioni
["Non era mai successo prima e conosceva quei due da quando aveva undici anni. Forse era semplicemente per questo che sospirando, aveva accettato con facilità l’accaduto, aveva ingoiato il rospo e dato credito alla solita frase c’è una prima volta per tutto. Al contrario, invece, se fosse stato semplicemente sé stesso avrebbe messo su una scenata apocalittica o escogitato uno stratagemma per rigirare la situazione a proprio favore, ma, non si può sempre vincere, no? "] Una sciocca LILO ;) ma veramente sciocca
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Perchè Louis Tomlinson non perde mai

 



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Non era mai successo prima e conosceva quei due da quando aveva undici anni.
 
Forse era semplicemente per questo che sospirando, aveva accettato con facilità l’accaduto, aveva ingoiato il rospo e dato credito alla solita frase c’è una prima volta per tutto.
Al contrario, invece, se fosse stato semplicemente sé stesso avrebbe messo su una scenata apocalittica o escogitato uno stratagemma per rigirare la situazione a proprio favore, ma, non si può sempre vincere, no?
 
Per una volta, la prima volta ( non dimentichiamoci) aveva ammesso la sconfitta e  non avrebbe mai scordato la brutta sensazione e l’angoscia quando il joystick gli era caduto dalle mani, inanimato traditore (perché non poteva essere stata colpa sua, ci doveva essere stato per forza un guasto)  lo schermo aveva lampeggiato una scritta scoraggiante a caratteri cubitali, accompagnata da un punteggio indegno e ciliegina sulla torta la risata, grezza e incontrollata e il sorrisetto, lento e soddisfatto dei suoi due migliori amici.
 
E adesso, era in quel diavolo di supermercato, perché era il primo posto caldo che avevano trovato dove rifugiarsi ( ad essere pienamente sinceri non era proprio così, data la recente  ossessione del suo amico dai capelli ricci) e doveva scontare la sua pena.
 
“Hai perso, Lou” .
 
Odioso, odioso accento irlandese.
 
Perché continuava ad andare in giro con quegl’esseri?
 
Niall Horan, fastidioso come un brufolo nel sedere:  le giornate potevano essere grigie, ventose, poteva esserci l’apocalisse, eppure, quell’omuncolo in simbiosi, ormai, con il tasso alcoolico presente nel suo sangue, di cui non era assolutamente possibile stimare la quantità, sprizzava gioia e felicità da tutti i pori.
Ogni giorno era entusiasmante e ogni persona era meravigliosa e Louis aveva da tempo iniziato a pensare che fosse una sorta di creatura mistica  uscita dalle fiabe  dei fratelli Grimm o peggio, avesse fatto un patto con il diavolo.
 
Harry Styles, la lentezza fatta a persona: tutto in Harry era in slow motion, i suoi movimenti, i suoi arti incredibilmente lunghi per essere mossi e soprattutto la sua parlata.
Harry apriva bocca, pronunciava la prima parola e nel  frattempo aveva avuto tutto il tempo per ripassare la sua giornata, quello che aveva fatto fino a quel momento, quello che stava succedendo intorno che nessuno avrebbe mai notato e quello che avrebbe fatto dopo.  Tutto il tempo del mondo e oh, Harry non aveva nemmeno iniziato… già.
 
Alla fine  c’era qualsiasi cosa di cui lamentarsi, ma tutto di cui gioire, perché erano le persone più eccezionali e generose che avesse mai conosciuto.
 
Ogni volta che il suo stupido cuore era stato spezzato, ogni volta che i suoi sogni si erano infranti così facilmente di fronte a lui, loro erano stati lì, pronti a raccoglierne i pezzi e ad asciugare le lacrime, con un bicchiere di birra in mano e una carezza dolce.
 
E Louis era  consapevolmente il pezzo peggiore in questa storia.
 
Egoista, testardo, possessivo, egocentrico e acido, perciò sì, poteva lamentarsi, ma solo perché era peggio di loro, perché se fosse stata una persona migliore, non ne avrebbe mai avuto il coraggio.
 
“Sei un perdente Lou!”
 
Fastidiosi, dannatamente, fastidiosi.
 
“Vi conviene approfittarne perché non penso ricapiterà più” grugnì a denti stretti, afferrandoli entrambi per le braccia,mentre girellavano per i corridoi tra detersivi e scopettoni.
 
“Allora, chi?” chiese, borbottando e lanciando uno sguardo disorientato tra gli scaffali, perché ancora non aveva sentito Harry lanciare un gridolino sognante, il che significava che lui non era ancora apparso.
 
E se solo conosceva, e li conosceva bene, i suoi migliori amici, avrebbero sfruttato la sua audacia e la  fantastica faccia a culo, per avvicinarsi al misterioso e imperturbabile ragazzo che lavorava dentro quell’orribile e angusto supermercato.
 
“Lui!” disse all’improvviso, entusiasta, Niall seguito dall’inequivocabile gridolino.
 
E sì, il bel ragazzo dalla chioma corvina, gli infiniti tatuaggi e le ciglia chilometriche, parlava con tranquillità tra fagioli e lenticchie, un sorriso bianco e sbarazzino rivolto ad un altro ragazzo, altrettanto in forma.
 
Louis sghignazzò, perché lo sapeva. 
 
“E pensi che questo ti aiuterà?” chiese, sollevando un sopracciglio intimidatorio verso l’amico dagl’occhi verdi, perché veramente, non aveva  più idea di dove questo avrebbe portato o che fine avrebbe fatto il mondo.
 
Harry scosse la testa, facendo svolazzare dolcemente i capelli arruffati da tutte le parti.
“Non lui” intervenne, subito, l’irlandese “ lui!” precisò, puntando un indice dalla pelle chiara verso l’altro ragazzo dai capelli castani e i prorompenti muscoli.
 
“Stai scherzando !?” sbottò Louis.
 
Non c’era logicamente alcun nesso,  non che i suoi due amici conoscessero la parola logica, ma se Harry voleva utilizzare la sua immeritata situazione di perdente a proprio favore, per finire tra le gambe del fantastico –ragazzo-che- lavora- al –supermercato- vicino- al- nostro- appartamento –ommiodio- ommiodio- hai visto- il – suo- tatuaggio- sul –collo-?- mi –fa- impazzire! –coinvolgere, quello che sembrava essere un suo amico, non aveva assolutamente alcun  senso.
 
E poi andiamo l’avevano visto bene? Quello sguardo serio e spaurito, la camicia di flanella a quadri allacciata in vita che non andava più di moda dagli  anni ’80,  sembrava uscito da Beverly Hills 9210.
Per non parlare di quelle orribile frecce tatuate sul braccio, cos’era un segnale stradale? Certo, era carino, molto carino, ma, a pelle qualcosa gli diceva che  sua nonna era molto più divertente e spregiudicata di quel tizio.
 
“E’deciso !” disse Harry, abbracciandolo per la vita e servendogli uno dei suoi sorrisi sornioni.
 
“Ti rendi conto che non hai nemmeno le palle di farmi parlare direttamente con lui?” chiese, acido.
 
“Lui è troppo bello per te” sussurrò, lanciando uno sguardo sognante all’ignaro ragazzo dalle ciglia lunghe, facendo sghignazzare Niall.
 
E dopo questa, poteva anche mettersi l’anima in pace.
 
 
***
 
 
 
 
 
Un respiro profondo. 
 
Uno.  Due . Tre.
 
In fondo recitare era il suo lavoro giusto? E mai, nemmeno una volta si era tirato indietro di fronte ad una scommessa o una prova, quindi, non c’era assolutamente alcun problema.
 
Camminò a passi sicuri, con un sorriso spavaldo e con quella sua tipica aria furbetta, raggiungendoli.
 
I due ragazzi di fronte a lui non si accorsero subito della sua presenza e continuarono a parlare indisturbati, riuscì a captare parole come tutina, Batman e sexy , ma sperò vivamente di aver sentito male e soprattutto, seriamente, quello era lavorare? Se fosse stato il capo del ragazzo dai capelli corvini e l’avesse sorpreso a parlare beatamente di tutine e calzamaglie nel reparto dei legumi, l’avrebbe spedito a casa!
 
Ok, forse, a volte era un po’ esagerato…  ma non aveva del tutto torto. Non aveva mai del tutto torto.
 
E  va bene che non era eccessivamente alto, ma non passava, mai,mai inosservato,perciò aspettò pazientemente qualche minuto, puntando i luminosi occhi azzurri su di loro, sperando di essere notato, ma no, quelli continuavano a parlare indisturbati.
Poteva sentire la risata lenta e silenziosa di Harry e la sghignazzata di Niall da dietro i barattoli di fagioli anche a quella distanza.
 
Così decise che era arrivato il suo momento:  prese di nuovo un respiro profondo e contò fino a tre, fissò lo sguardo sul ragazzo dai capelli castani, leggermente più alto dell’altro e ripassò velocemente quello che avrebbe dovuto dire, parola per parola.
 
Lo sentì subito sussultare, quando appoggiò una mano sul braccio muscoloso  e i due smisero magicamente di parlare, accorgendosi, finalmente, di lui.
 
Il ragazzo sgranò gli occhi scuri, sbattendoli velocemente e rivolse subito uno sguardo confuso all’amico che sembrava ancora più sbigottito di lui, ma si limitava a guardare Louis, corrucciando la fronte e socchiudendo gli occhi dalle ciglia folte, scettico.
 
Louis sorrise, uno dei suoi luminosi e dolci e lo sentì di nuovo sussultare, attraverso il suo tocco, sbatté un po’ le ciglia chiare,  sperando che il blu dei suoi occhi fosse abbastanza brillante, sotto quelle orribili luci opache, di quello stupido mini-market di seconda scelta e facendo una piccola pressione su quel bel braccio muscoloso iniziò ad inginocchiarsi.
 
“sposami” disse, sperando che il tono di voce fosse abbastanza dolce e fermo.
 
Il ragazzo si irrigidì e spalancò leggermente la bocca dalle labbra carnose, il ragazzo dai capelli scuri, invece, scoppiò in una grassa risata che fu subito seguita da quella di Niall e Harry, nascosti da qualche parte.
 
“Co…” iniziò a balbettare, indietreggiando, staccandosi dalla salda presa di Louis.
 
“Ti amo” disse di nuovo, ancora più sicuro “ voglio passare tutta la mia vita con te, comprare un cane insieme, vedere i nostri figli scorrazzare felici per casa, cambiarti il pannolino quando diventerai vecchio e incontinente e …” continuò, lanciandogli uno sguardo infastidito “ ti amo così tanto che sono disposto a tollerare il tuo assurdo gusto per la moda” concluse, soddisfatto della sua dichiarazione.
 
“Hey!” sbottò l’altro “cos’hanno i miei vestiti?” chiese, risentito.
 
Louis lo guardò ancora più disgustato, glie lo stava chiedendo sul serio?
 
“Mi sono perso qualcosa?” chiese, poi, il moro facendo ondeggiare gli occhi nocciola tra di loro.
 
“Oh, no! No, no, no!” Balbettò, ancora più imbarazzato l’altro, indietreggiando sempre di più “Io non so proprio chi sia questo tizio!” disse tutto d’un fiato, le guance arrossate e il respiro pesante.
 
Il moro sghignazzò “ Non sembrerebbe” un sorriso maligno e sinistro dipinto in volto “ non sembrerebbe affatto, Li”.
 
“Ti giuro che non l’ho mai visto prima!” sbottò nuovamente e Louis, iniziò a sbuffare annoiato, perché nel caso non se ne fosse ancora accorto, lui era ancora lì, piegato sulle ginocchia che iniziavano anche a dolergli e aspettava una dannata, maledetta risposta tanto che c’era, perciò iniziò a tossicchiare in modo fastidioso per richiamare la loro attenzione.
 
“Credo che stia aspettando una risposta” puntualizzò il moro, veramente divertito.
 
“Andiamo Zayn!” lo richiamò l’altro e fu quasi sicuro, di sentire un singulto provenire da dietro le scatole di fagioli alla rivelazione del nome del ragazzo dai capelli corvini “Io non so nemmeno come ti chiami…” iniziò di nuovo a balbettare, rivolgendosi  per la prima volta a Louis timidamente, ma non fece in tempo a dirlo che scattò di nuovo verso il moro, ignorandolo ancora e puntandogli un dito verso il petto “ sei stato tu! Hai organizzato tutto tu!”.
 
“No, Liam” rispose, prontamente l’altro“ si da il caso che io stia ancora lavorando e no, non conosco questo tizio” puntualizzò.
 
Louis, si alzò di scatto, le ginocchia scrocchiarono  fastidiosamente, era andata avanti anche troppo per i suoi gusti, nessuno può ignorare Louis Tomlinson oltre i cinque minuti e loro lo stavano facendo deliberatamente da una decina.
 
Senza contare il fatto che si erano riferiti a lui come il tizio per ben due volte.
 
Così, mentre i due continuavano a discutere su chi fosse, chi avesse organizzato lo scherzo e a chi attribuire la colpa di tale evento, iniziò a muoversi velocemente verso il ragazzo dai capelli castani e tirandolo per la maglietta bianca, fece scontrare le loro labbra.
 
Due cose gli passarono per la testa, mentre iniziò a sentire il sapore inconfondibilmente dolce del ragazzo: uno, era in un luogo pubblico e questa volta aveva superato veramente sé stesso e due, quelle braccia erano veramente, veramente muscolose e sarebbe potuto finire con un occhio nero nel giro di un secondo.
 
Ma nessun occhio nero;  piuttosto il ragazzo diventò rigido come un pezzo di legno, sorpreso, con gli occhi scuri spalancati, poi, quando  iniziò a muovere lentamente le labbra e a sfiorarlo con la lingua fresca  le dischiuse, socchiudendo le palpebre.
 
Louis iniziò ad ammorbidire la presa sulla stoffa e a bearsi del calore di quelle labbra carnose, della risposta inaspettata e perfetta, dimenticandosi del supermercato, di Niall, Harry ,l’amico dai capelli corvini  e di quell’orribile camicia a quadri di flanella, allacciata in vita.
 
Poi si staccò e ad un soffio, mentre l’altro teneva gli occhi ancora chiusi e faticava a respirare, sussurrò “ mi chiamo Louis…” allentando completamente la presa dalla maglietta e allontanandosi, lasciandolo lì come un pesce lesso, sicuro che adesso aveva ottenuto tutta la sua attenzione.
 
Poté sentire la risata sghignazzante di Zayn e recuperando Harry e Niall, un sorriso soddisfatto e compiaciuto gli si formò in volto.
 
“Credo di aver superato la prova a pieni voti” disse, osservando le loro espressioni “ e adesso hai anche un nome” aggiunse verso l’amico dai capelli ricci, andando poi verso l’uscita.
 
E ancora una volta aveva vinto, perché, diciamoci la verità, ne era uscito da vero signore.
 
 
 
Hey !
 
Che ne pensate? In teoria sarebbe conclusa qui, ma se qualcuno di voi  pensa che sia interessante quando non saprò che cosa fare e avrò finito le altre storie potrei trovare un modo per svilupparla ulteriormente.
In realtà ero indecisa ma mi sembrava carina finirla così…
 Insomma ;) fatemi sapere un po’ , se vi è piaciuta, se non vi ha detto assolutamente niente, se vi è sembrata proprio stupida, dite un po’ voi hahaahah =D
 
Un bacione
 
Gre
 
  
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