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Autore: F l a n    11/02/2014    5 recensioni
[Ispirata al film "You've Got Mail|C'è posta per te"]
Dicembre 1998.
Kurt Hummel possiede un negozio di musica molto rinomato a New York, ma quando un giorno Blaine Anderson minaccia di aprire un mediastore della sua grande catena proprio di fronte a quello di Kurt, quest'ultimo rischia di chiudere e di perdere anni di attività ed impegni. Nel frattempo, Kurt ama passare il tempo a scambiarsi e-mail con un uomo conosciuto per caso in una chat chiamato "Wabler152", quello che non sa, è che questo "Warbler152" potrebbe essere più vicino di quanto non crede...
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali: Salve a tutti! Per prima cosa, scusate il ritardo. Sto finendo di preparare un esame e le cose per la mia ormai imminente laurea, perciò sono sempre abbastanza occupata (e smemorata). Il prossimo aggiornamento arriverà per certo dopo il weekend del 22-23, quando finalmente avrò messo un punto ai miei impegni di studio ed avrò più tempo libero (alleluja!)
Detto questo... il capitolo è abbastanza cortino perché fa parte della 15.000 parole che avevo già scritto. Non avendone altre pronte, con questo "termino" ciò che avevo di già scritto sul pc (anche se in realtà ho altre 2.000 parole circa che costituiranno il prossimo cap, ma sono ancora da revisionare.)
Non temete, finirò la storia e la aggiornerò più o meno costantemente, avendo comunque tutto scritto e un'idea abbastanza chiara di come mandarla avanti, in questo periodo mi mancava soltanto il tempo.
Dedico il capitolo a Ginny_Potter, la quale ha compiuto gli anni *controlla l'ora* giusto ieri 10 gennaio :) scusa il ritardo, ma eccolo qua! Meglio tardi che mai... suppongo! Un abbraccio!
Detto questo vi lascio al capitolo...

Capitolo 6: Inaugurazione 

"I brought you flowers"
 

Passarono tre giorni da quell’incontro e Kurt passò altrettanto tempo a parlare con Rachel, Finn e Santana, accuratamente evitando l'argomento con James. Non se la sentiva di coinvolgerlo, era stato già fin troppo gentile a sopportarlo fino a quel momento.
 
Rachel aveva provato a tirare su di morale Kurt, ma non c’era riuscita granché e quel giorno era… il gran giorno per il mediastore Anderson.
 
Kurt non poteva far a meno di pensare al bizzarro appuntamento che aveva avuto con Blaine: quante probabilità c’erano che l’unica persona con cui si sentisse su internet nel 1998 fosse la stessa persona alla quale aveva dichiarato guerra?
Kurt si era così scoraggiato che aveva anche smesso di pensare a un contrattacco. Era già pronto a chiudere baracca e burattini, seppur qualcuno, qualche volta, tentasse di dargli un appoggio morale. I clienti storici erano sempre i migliori, sotto questo punto di vista.
 
La verità, però, era che gli mancavano le email di Blaine. Ne aveva ricevuta una la sera stessa dopo l’appuntamento, una mail piuttosto sintetica ma significativa, alla quale però Kurt non si era sentito in grado di rispondere.
 
“Hai lasciato West Side Story al cafè, oggi. L’ho preso ed ho pensato che posso restituirtelo quando sarai pronto a parlarmi ancora e spero succeda presto perché tu mi manchi già. Le nostre email erano molto importanti per me e mi dispiace se ti ho fatto sentire così.
Le mie parole sono sincere; facciamo parte di due team rivali in un certo senso e ne siamo i capi, ma non per questo non possiamo giungere ad un accordo o escludere totalmente la nostra possibilità di… diventare amici. O qualcosa.
Se ci ripensi, sai dove sono. Anche se potrà sembrarti un controsenso, ti invito all’inaugurazione del mio mediastore anche per dimostrarti che non siamo solo ‘una catena di montaggio’, ma qualcosa di più.
Porterò con me il vinile di West Side Story.
 
A presto, spero.
 
Warbler152 - Blaine.”
 
Kurt sapeva che Blaine non mentiva. Lo sapeva perché nella propria mente aveva stampati quegli occhi dorati e quell’espressione, Dio, quell’espressione. Non sapeva cosa pensare di Blaine Anderson, ma sapeva bene che si era sentito a suo agio con Warbler152 e che per assurdo, lui e Blaine erano la stessa persona. Per quanto la cosa potesse mandarlo in crisi, non poteva evitarla totalmente. Aveva il suo peso ed il suo significato.
 
Rachel si offrì volontaria per stare tutto il giorno in negozio con Finn, permettendo a Kurt di prendersi la giornata libera. Aveva insistito particolarmente, perciò alla fine Kurt aveva deciso di cederle la gestione del negozio solo per quel giorno, perché aveva bisogno di una pausa mentre l'insegna del megastore Anderson veniva accesa definitivamente, oscurando il proprio piccolo angolo di paradiso.
 
La neve scendeva lenta anche quel giorno, imbiancando le strade e i davanzali delle finestre – o i marciapiedi, purtroppo, - e Kurt non era riuscito a rimanere a casa come avrebbe voluto fare. Magari seguire l’evento in diretta dal telegiornale oppure leggersi un buon libro ascoltando qualche colonna sonora… no, Kurt non c’era riuscito. Era uscito, indossando un cappotto grigio piuttosto pesante e la sciarpa blu che aveva la sera dell’incontro con Blaine.
 
 “Porterò con me il vinile di West Side Story.”
 
Quella frase non faceva altro che risuonargli nella mente e martellarlo con insistenza. Avrebbe anche potuto ignorarlo, avrebbe potuto fare qualunque cosa, eppure, camminando lentamente era arrivato fin lì, fin sotto la luce finalmente accesa del mediastore Anderson e le porte scorrevoli che lasciavano intravedere tutto quel bianco. Una strategia di vendita perfetta.
Poteva vedere le persone uscire soddisfatte con dei sacchetti pieni di acquisti e pacchetti regalo, poteva vedere il rinfresco, persone con bicchieri e pasticcini in mano, ma l’unica cosa a cui Kurt riusciva davvero a pensare era Blaine. Era Warbler. E era Blaine.
 
Il conflitto tra due personalità appartenenti alla stessa persona – o meglio, due identità, - lo mandavano totalmente in crisi.
Warbler gli mancava. Gli mancava da morire, da mozzargli il respiro, così tanto che aveva voglia di entrare dentro il mediastore cercare Blaine ed abbracciarlo e forse… forse fare anche altro. Ma dall’altro lato, sentiva lo spirito di sua madre, sentiva il negozio ed il sudore con cui era stato mandato avanti. Questo lo fermava dal compiere qualunque follia; sua madre era l’unica in grado di fermarlo.
 
Rivolse gli occhi azzurri verso il cartello con gli orari per poi notare che qualcuno, sulla porta, lo stava guardando.
Un fresco fiocco di neve gli cadde sul naso e Kurt se lo sfiorò ripetutamente con il dorso della mano.
Blaine era poco lontano da lui e tra le braccia teneva il vinile di West Side Story. L’unica cosa che li separava era una porta trasparente automatica, non aperta grazie alla giusta distanza che avevano tenuto entrambi.
 
Kurt sviò lo sguardo per poi riportarlo su di lui: c’era silenzio, non riusciva a sentire il rumore delle macchine o delle musiche di Natale o dei campanelli dei vari Santa Claus. Sentiva soltanto qualcosa di ovattato e confuso che gli fece cogliere l’unica certezza di cui aveva bisogno: lui voleva sentire di nuovo Blaine – e non Warbler152, proprio Blaine.
 
Sorrise appena e se ne andò a testa bassa, senza entrare nel negozio.
 
Tuttavia, non era ancora pronto.
 
*** 
 
Quando Blaine lo vide passare non fu più in grado di pensare a niente. La sua mente si svuotò con una rapidità impressionante mentre stringeva West Side Story tra le braccia e la porta scorrevole li separava.
Sarebbero bastati pochi passi, ma Blaine sapeva che quella distanza era una tappa necessaria, qualcosa che avrebbero dovuto varcare con più calma. Aveva fatto il proprio passo, adesso Kurt doveva fare il suo e lui poteva soltanto aspettare.
Gli sorrise dolcemente, forse con una punta di rammarico. Vide lo sguardo dell’altro abbassarsi e poi rialzarsi nuovamente, in segno di accettazione.
 
Il cuore di Blaine perse un battito: ormai era piuttosto certo di aver capito cosa significassero quei momenti in cui sentiva lo stomaco stringersi su se stesso e la ragione sembrava scomparire del tutto.
 
Con pochi sguardi erano riusciti a dirsi molto più di ciò che altre persone avrebbero potuto aspettarsi. Sperava che Kurt gli scrivesse ancora, ma dentro di sé ne era quasi certo. Lo aveva capito; se non gli fosse mancato, non sarebbe passato di lì e non lo avrebbe guardato a quel modo.
 
Poteva soltanto aspettare.
 
E magari avrebbe potuto proporgli un posto nel proprio negozio, un giorno.
 
 
***
 
New York, 22 Dicembre 1998.
 
Oggetto: West Side Story
Mittente: fashionboy  aka Kurt Hummel
Destinatario: Warbler152 aka Blaine Anderson
 
“Non sono una persona che crede particolarmente nelle festività, ma credo nelle seconde occasioni.
Troviamoci al Bow Bridge a Central Park. Domani alle 16, e porta West Side Story.
 
 Kurt Hummel.”
 
 
Il brivido nel leggere “C’è posta per te” era finalmente tornato a scorrere lungo il suo corpo.
E Blaine non poteva esserne più felice. 



Note finali: Come ho detto il capitolo non è molto lungo, ma comunque vi darà una "conclusione" un po' più serena almeno fino al prossimo aggiornamento. Mi auguro che vi sia piaciuto!
Detto questo, ringrazio chi sta seguendo la storia e soprattutto chi la sta recensendo: le vostre parole mi riscaldano un po' le giornate, sapere che qualcuno apprezza questa fic mi rende davvero tanto, tanto felice!
Chi vuole può seguirmi qua, sulla mia pagina fb, dove pubblico tutti gli aggiornamenti e blatero un po'! Facebook  

Ci vediamo verso il 24 febbraio!

Flan
 
   
 
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