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Autore: blueflaws    11/02/2014    1 recensioni
Quando Louise le siede accanto in mensa o pretende di stare in squadra con lei, durante l’ora di ginnastica, Harriet diventa un groviglio indistinto di parole che si accavallano e le sue guance si colorano di qualche tonalità più scura.
Quindi non sa esattamente che cosa l’ha spinta a volersi dichiarare proprio il giorno di San Valentino.

Scalata [Primo livello]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Scritta per La Scalata del gruppo Wanki!Fic.

Titolo raccolta: Kiss This Love Goodbye
Autore: endlessrandomthoughts
Fandom: One Direction
Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Raiting: Verde
Genere: Fluff, Romantico
Avvertimenti: femslash
Note: AU, Raccolta
 
 

Fiore.
 
 
 
Harriet è sempre stata quel tipo di ragazza spensierata e senza troppi problemi per la testa ma, da quando ha una cotta per Louise, ha scoperto un lato di se stessa che non pensava di possedere. La ragazza è ormai diventata il centro delle sue attenzioni e Harriet ha sviluppato un’improvvisa timidezza, che riserva solo a lei.
I suoi amici la prendono un po' in giro, ma non ci può fare niente. Quando Louise le siede accanto in mensa o pretende di stare in squadra con lei, durante l’ora di ginnastica, Harriet diventa un groviglio indistinto di parole che si accavallano e le sue guance si colorano di qualche tonalità più scura. Louise ride sempre delle sue espressioni buffe e Harriet vorrebbe tanto rubarle quel sorriso con un bacio, ma poi distoglie lo sguardo, per paura che la ragazza capisca le sue intenzioni. Non è una codarda, ma Louise è capace di tirare fuori tutte le sue insicurezze.
Quindi non sa esattamente che cosa l’ha spinta a volersi dichiarare proprio il giorno di San Valentino. Forse è pazza, ma di una cosa è certa: vuole i sorrisi luminosi di Louise tutti per lei.
La mattina del fatidico giorno, Harriet si sveglia con un’ora d’anticipo rispetto al solito e cerca inutilmente di domare i suoi ricci, costringendoli alla fine sotto a un berretto di lana. Poi scende a fare colazione, nonostante senta lo stomaco sotto sopra. Decide di osare con un po’ di gloss sulle labbra, ed esce da casa prima che le venga l’istinto di toglierlo.
Lungo la strada si ferma nella piccola fioreria del paese e, mentre tutti si precipitano a comprare le rose, lei si fa incartare un tulipano rosso, allegandoci un biglietto. Il giorno prima ha passato al setaccio tutte le pagine Internet sul linguaggio dei fiori, alla ricerca di qualcosa che fosse adatto al caso suo.
Una volta arrivata a scuola, cerca di muoversi tra i corridoi senza dare troppo nell’occhio, ma è un po’ difficile con un fiore stretto tra le mani. Il suo migliore amico Ed, appena entrato nella classe di biologia, la nota e le si siede accanto.
“Potrei accompagnarti con la chitarra, se vuoi. Conosco un paio di canzoni adatte all’occasione” la prende in giro.
“Fottiti, Edward” è la risposta della ragazza.
Quando la campanella suona per l’intervallo, Harriet si rende conto di essere rimasta a fissare il vuoto per tutto il tempo, invece di pensare a qualcosa di sensato da dire a Louise.
Ed la trascina fuori nel cortile, sotto le proteste della ragazza. Le dà un buffetto sulla guancia, poi la lascia sola e va a raggiungere il resto dei loro amici. Harriet comincia a torturarsi le mani, giocando con gli anelli che indossa, mentre aspetta che Louise si faccia vedere. Quando la ragazza esce dalla scuola, Harriet è sicura di aver perso diversi battiti.
Ha raccolto i capelli castani in una coda, ma qualche ciocca più corta le è scivolata davanti agli occhi e indossa un maglioncino a righe delizioso.
Appena Louise la nota, le corre subito incontro, il piccolo petto che si abbassa frenetico in cerca l’aria. Harriet non sa dove trova il coraggio per salutarla.
“Ehi, ciao! Stamattina non ti ho visto alla fermata dei bus. Credevo non ci fossi.”
“È che… che Ed, sì lui, doveva copiare degli esercizi e ci siamo incontrati un po’ prima e… sì. Ecco.”
Harriet si sente andare a fuoco dall’imbarazzo, ma Louise sembra non farci troppo caso, colpita piuttosto dal fiore che l’altra ragazza tiene nella borsa.
“Stai aspettando qualcuno?”
“Io, ecco… non qui, possiamo spostarci?” Louise continua a guardarla, un punto interrogativo dipinto sul volto, ma fa cenno che per lei va bene.
Harriet le prende una mano e la guida verso una zona più appartata del cortile. Una volta ferme, la mano di Louise è ancora stretta nella sua ed è congelata. Per prendere tempo, la avvolge tra le sue mani, cercando di trasmetterle un po’ di calore.
“Dovresti smetterla di mangiarti le pellicine. Con questo tempo ti sia arrossano le mani” la riprende bonariamente, rifiutandosi ancora di incrociare il suo sguardo.
“Mi hai portato qui per parlare delle mie pellicine? Haz, sei strana lo sai?” Harriet allora alza la testa, un piccolo broncio a incresparle le labbra.
“Strana in senso buffo” Louise si lascia scappare una risata, e sembra l’insieme di tanti piccoli campanelli. “E smettila di fare il broncio” la riprende, mentre le preme un dito sulle labbra fino a distenderle.
“Allora” comincia, e Harriet non capisce quand’è che si è fatta così vicina. “Si può sapere per chi è il fiore che tieni nella borsa?”
I loro nasi sono praticamente a contatto ed Harriet sente il respiro dell’altra ragazza solleticarle la pelle.
“È pe-” Il resto della frase le resta incastrato in gola, mentre le labbra di Louise si chiudono sulle sue. La ragazza si spinge in punta di piedi per aver maggiore contatto, mentre Harriet le avvolge la schiena con le braccia per stringersela contro. Quando si staccano, Louise ha le labbra rosse e un po’ di gloss sparso sulla pelle.
“Spero che sia per me, perché non ho intenzione di dividerti con nessuna” commenta Louise, un ghigno dipinto sul viso.
Harriet si sente scoppiare il cuore, tanto sta battendo forte. Mentre riprende fiato allunga una mano verso la borsa e ne esce il fiore. Poi lo spinge tra le mani di Louise.
È un tulipano rosso, chiuso a bocciolo. È avvolto in una carta piena di cuori rossi e, legato al gambo, c’è un piccolo biglietto. Louise lo apre e le guance le si tingono di rosso. C’è una piccola frase, scritta con la calligrafia ordinata di Harriet: Se io fossi la voce del fiore, ecco una dichiarazione d’amore.
Louise si apre in uno dei suoi meravigliosi sorrisi e l’attimo dopo è tra le braccia di Harriet, gli occhi lucidi dall’emozione.
“Sei dolcissima” le sussurra, baciandola a stampo sulle labbra. Poi la abbraccia stretta, il viso nascosto tra i suoi ricci e le solletica la pelle del collo con la bocca. “Sì.”
Harriet non poteva sperare in una risposta migliore.
 
 
 
 
 
 
 
Piccole Note: quella che andrete a leggere sarà una raccolta di dieci storie autoconclusive (OS/Flash-fic/Drabble), ognuna con un prompt diverso. La coppia protagonista sarà sempre Harry/Louis, ma non ci farà un filone logico e temporale tra le storie. Quindi non si tratta di una Long-fic.
Grazie della lettura. ♥

Ele

 
   
 
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