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Autore: Mala Mela    16/06/2008    10 recensioni
[NaruSasu]
Dopo aver lottato a lungo, Naruto ha realizzato i suoi sogni diventando Hokage; purtroppo la sua vita non è perfetta: deve combattere in continuazine contro il ricordo di Sasuke, bollato come traditore e dato per morto, e contro il Consiglio degli Anziani, pronto a bloccare ogni sua iniziativa. Ma quando scopre che questi gli stanno nascondendo certe informazioni, le cose iniziano a cambiare.
.I. La Verità Che Ricordavo.
"Ricordava quando, più di dieci anni prima, affermava soddisfatto ed orgoglioso “io diventerò Hokage!”.
Finalmente ce l’aveva fatta, era il ninja più forte del villaggio, ma nonostante tutto non era contento. Voleva aiutare Konoha, proteggerla e proteggere le persone che amava, ma non in quel modo. Ogni volta che il consiglio prendeva una decisione a cui era contrario, si opponeva, ma alla fine tutti i suoi sforzi si rivelavano inutili.

.II. Farfalle e Uragani.
"Equilibrio, ruoli di rilievo, potere... sapete parlare solo di questo? - chiese amareggiato e adirato - agite soltanto per il vostro tornaconto personale, senza pensare realmente al bene del villaggio: la pace e l'equilibrio che tanto vantate è soltanto quello delle vostre tasche. Siete voi a non capire che le guerre non terminano da un momento all'altro, che il potere e l'autorità si merita, non si ottiene per sangue o ricchezza!"
.III. Vecchi difetti.
- L'unico motivo per cui non imparo dai miei errori... - disse con più tranquillità, abbandonando la posizione d'attacco - ...è che non li considero tali. Se dovessi tornare indietro, rifarei esattamente ogni cosa; anche se dovessi rivivere mille vite, in ciascuna di esse io cercherei di riallacciare il nostro legame -.
- Sei soltanto un maledetto testardo! - rispose Sasuke, iniziando a perdere la calma, di fronte alla risolutezza dell'altro - Ti sei dato tanta pena per nulla, dal momento che io non potrò mai tornare a Konoha: sono un ninja traditore e verrei processato come tale. Il tuo
sacrificio, se così vuoi chiamarlo, non è servito a nulla. Cosa ti aspettavi che dicessi? “Oh Naruto, ti amo e ti seguirò fino in capo al mondo?” -.
Prima classificata al concorso NaruSasu indetto da Mikichan17.
Genere: Romantico, Malinconico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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T h e E n d O f N o t h i n g



 

III

Vecchi difetti

 

 

Tutto ciò da cui stavi fuggendo

Torna come valanga più grande che

Ti trascina al punto di partenza se vestirai

Vecchi difetti

Volami accanto e solca il tempo

E bevi l’immenso soffio eterno

Guardami cambiare forma dopo forma e ancora

Respirare i tuoi capelli dentro a un giorno nuovo

Nello spazio che adesso riempi c’è

Succo acerbo di densi silenzi che

Colleziono da tempo

Come schegge d’inferno”

 

[Marta sui tubi - Vecchi Difetti]

 

 

3.1

Era completamente sporco, e sentiva freddo. L'incessante pioggerellina lo colpiva ad ogni passo, permettendo al gelo di quella notte d entrargli dentro, fino alle ossa. Odiava quel clima, odiava la luna piena che a malapena si intravedeva nel cielo, odiava la fitta coltre di nebbia che ricopriva ogni cosa.

Più volte in quel mese di ricerche si era trovato a maledire se stesso, così come la sua geniale idea. Era ormai arrivato ad un punto critico per le sue ricerche, non sapendo più da che parte sbattere la testa. Gli anziani avevano ritirato tutti gli avamposti ANBU che si trovavano sul confine, così da rendere addirittura più difficile la sua impresa.

Non aveva più scelta, doveva trovare Sasuke.

Tornare al villaggio avrebbe significato andare incontro a morte certa, non doveva dimenticare che ora era un Mukenin, un traditore di grado S.

Un sorriso gelido e ironico comparì sulle sue labbra.

Ogni tanto gli piaceva immaginare le storie che gli abitanti annoiati avrebbero raccontato su di lui, soprattutto se quelle mummie avvizzite del consiglio avevano provveduto a diffondere voci false sul suo conto.

Probabilmente un giorno i bambini sarebbero andati a letto presto, per paura che il tremendo Naruto Uzumaki -contenitore della spaventosa Kyuubi- arrivasse di soppiatto e con i suoi devastanti ninjutsu li attaccasse, così come anni prima aveva fatto con i poveri, giusti ed innocenti anziani di Konoha.

Un fruscio alle sue spalle richiamò la sua attenzione, costringendolo a mettersi sull'attenti. Non di rado quelle zone erano frequentate da predoni e malviventi, praticamente la feccia di tutta la terra del Fuoco e zone limitrofe. Estrasse silenziosamente tre shuriken e li lanciò verso la fonte del rumore.

Con un suono sordo questi colpirono il tronco di un albero, facendogli perdere la concentrazione per pochi istanti che, seppur minimi, permisero al “nemico” di attaccarlo alle spalle e di puntargli un kunai alla gola.

Dannazione, pensò Naruto cercando di divincolarsi. In una situazione normale non si sarebbe fatto attaccare in quel modo stupido da chicchessia, ma il sonno e la fame lo stavano privando dei suoi riflessi

- Fermo e non dire una parola - lo avvisò lo sconosciuto con voce roca - prova anche solo ad urlare e sei morto -.

- Io non muoio così facilmente - rispose Naruto, voltandosi con un movimento stranamente agile e privando l'avversario della sua arma.

Indossava un ampio mantello nero che gli copriva il volto e si muoveva rapidamente, schivando con precisione tutti gli attacchi di Naruto.

Sulla sua schiena riusciva scorgere i resti di quello che un tempo era probabilmente lo stemma della casata Uchiha, anche se non poteva averne la certezza matematica.

Che sia...?

Il dubbio attraversò la mente di Naruto come un lampo a ciel sereno, spingendolo a combattere con nuova determinazione. Impastò più chakra possibile, iniziando a liberare anche quello di Kyuubi, per effettuare la tecnica suprema della moltiplicazione.

Una miriade di figure identiche a lui invasero la radura, circondando l'uomo che l'aveva attaccato, che però continuava a difendersi con abilità. Perché diavolo usava solamente il taijutsu?

Finalmente una delle copie era riuscita ad avvicinarsi a lui e a coglierlo di sorpresa. Un calcio ben assestato nello stomaco lo fece rotolare a terra per diversi metri e sbattere violentemente contro un albero.

Con passi lenti e cadenzati Naruto lo raggiunse, sentendo il proprio cuore sul punto di esplodere o di fermarsi. Si chinò e con prudenza gli tolse il cappuccio.

- Ti supplico, non uccidermi - piagnucolò un ragazzo sulla ventina, dall'aria anonima - io non volevo farlo, lo giuro... non uccidermi! Ti giuro che non volevo! .

Dire che il Jinchuuriki era adirato sarebbe stato un eufemismo. Sentiva il chakra Kyuubi sfrigolargli nello stomaco e la sua voce insinuante spingerlo a radere al suolo l'intera foresta, o perlomeno a lavarsi le mani nel sangue di quell'incauto ragazzino. Ma non fece nulla di tutto ciò.

Respirò a fondo, lasciò cadere il kunai e si rivolse al giovane.

- Che cosa esattamente non volevi fare? - gli chiese, cercando di far tacere la volpe dentro di lui.

- T-tutto, t-tutto! - balbettò il ninja anonimo, atterrito dal feroce sguardo di Naruto - L-lui mi ha dato il mantello e..m-mi ha d-detto che se non ti a-avessi attaccato mi avrebbe u-ucciso! Io non volevo! -.

Il biondo afferrò il ragazzo per la collottola, tirandolo verso di se.

- Lui chi? - ringhiò.

- L-lui... il ninja con gli o-occhi rossi. Qui tutti hanno paura di lui -.

Naruto imprecò, liberandolo dalla stretta. Quindi Sasuke era nei paraggi e sapeva che lui si trovava lì. Probabilmente aveva inscenato quel patetico spettacolino per confonderlo e riuscire ad allontanarsi.

Ma c'era la possibilità che l'Uchiha avesse sopravvalutato il suo giovane diversivo e che quindi non fosse poi così lontano.

- Ti lascerò in vita ad una condizione - disse Naruto senza distogliere gli occhi dal ragazzo - dimmi dove è andato. Se scoprirò che menti, tornerò indietro e ti scuoierò con le mie stesse mani, chiaro? -.

Il ninja annuì febbrilmente, iniziando a tremare.

- Si stava dirigendo a est, dove il fiume grigio segna il confine -.

- Grazie - rispose Naruto sorridendo in maniera inquietante -...spero per te che sia vero -.

 

 

3.2

Sasuke sbuffò, augurandosi che la “trappola” tesa a Naruto avesse funzionato. Se quest'ultimo avesse fatto ricorso a Kyuubi era ovvio che quel ragazzino non sarebbe sopravvissuto, ma almeno avrebbe rallentato la corsa del Jinchuuriki.

Se l'avesse trovato... beh, sarebbe stato davvero un problema. Non era dell'umore per un combattimento all'ultimo sangue, né per sentire le sue stupide chiacchiere sull'amicizia, la lealtà e chissà cos'altro.

Che tutta la squadra ANBU di Konoha potesse essere maledetta!

Se non fosse stato per loro, non si sarebbe ritrovato quel dobe alle calcagna. Di nuovo. Era sfiancante, in ogni senso.

Si fermò a riprendere fiato, dopotutto era in fuga da almeno cinque ore, anche se fosse riuscito a scoprire dove era diretto, Naruto non sarebbe mai riuscito a raggiungerlo. Era decisamente impossibile, anche per un ninja del suo livello.

- Ti riposi già? E io che speravo di continuare ancora per un po' questa piacevole corsetta! - disse una voce spaventosamente familiare, alle sue spalle.

Dannazione.

- Naruto - lo salutò con un cenno del capo, mentre questi si rendeva visibile - devo dedurre che il mio diversivo abbia cantato -.

- Deduci bene, Sasuke. Sappi comunque che è ancora vivo -.

- Come se la cose mi importasse - rispose Sasuke sprezzante - Veniamo al succo della questione... che cosa vuoi ancora da me? -.

- L'unica cosa che voglio da quando avevamo dodici anni! - gridò Naruto, con gli occhi che fiammeggiavano.

- Farti sconfiggere da me? Andiamo Nacchan, pensavo fossi stanco di farti umiliare dal sottoscritto - lo derise, schiacciando su uno dei tasti più dolorosi per il suo avversario - ma d'altronde se desideri ancora mangiare la polvere...chi sono io per non accontentarti? -.

- Taci! - sbraitò Naruto, stringendo convulsamente i kunai e portandosi in posizione d'attacco - Io voglio soltanto che tutto torni come prima. Non posso rassegnarmi perché tu sei un mio amico! -.

La risposta strafottente di Sasuke non tardò ad arrivare, facendolo innervosire ancora di più.

- Beh, allora arrivi tardi, baka. La verità è che tu non ti sai rassegnare perché sei ancora un bambino -.

- La verità è che tu sei un idiota! - urlò Naruto, fuori di sé.

- Ti ringrazio, ho atteso più di vent’anni questa rivelazione.. sento che ora potrò morire in pace - rispose il moro, roteando gli occhi.

- Tu non morirai finché non te lo dirò io, Sasuke! -.

- E perché? Perché lo dice il peggior ninja del villaggio della Foglia? -.

- Perché tu non hai idea di quello che ho affrontato per te, per trovarti, per fare in modo che tu avessi un'altra possibilità - rispose Naruto, cercando in tutti i modi di darsi una calmata - Ho realizzato il mio sogno di diventare Hokage, è vero, ma è altrettanto vero che vi ho rinunciato... per che cosa poi? Per un deficiente, bastardo, pallone gonfiato chiamato Uchiha?! -.

Si fermò per riprendere fiato e poi ricominciò.

- Hai ragione, sono ancora un bambino. Lo sono perché nonostante fossi a conoscenza della tua proverbiale ingratitudine e insensibilità, sono venuto lo stesso. Lo sono perché ho pensato che almeno tu fossi cresciuto e avessi capito quanto contano certi legami, lo sono perché ho pensato che il mio sacrificio avrebbe contato qualcosa. Alla luce di tutto questo, si Uchiha, sono un fottuto moccioso, ma almeno mi comporto come un essere umano -.

- Tu non ti comporti come un essere umano - ribatté Sasuke con freddezza - ti comporti come un cucciolo abbandonato. Cerchi sempre di tornare da chi ti ha lasciato la prima volta, senza andare avanti e imparare dai tuoi errori -.

Naruto rimase in silenzio, sempre fermo e pronto a saltare verso Sasuke.

- L'unico motivo per cui non imparo dai miei errori... - disse con più tranquillità, abbandonando la posizione d'attacco - ...è che non li considero tali. Se dovessi tornare indietro, rifarei esattamente ogni cosa; anche se dovessi rivivere mille vite, in ciascuna di esse io cercherei di riallacciare il nostro legame -.

- Sei soltanto un maledetto testardo! - rispose Sasuke, iniziando a perdere la calma, di fronte alla  risolutezza dell'altro - Ti sei dato tanta pena per nulla, dal momento che io non potrò mai tornare a Konoha: sono un ninja traditore e verrei processato come tale. Il tuo sacrificio, se così vuoi chiamarlo, non è servito a nulla. Cosa ti aspettavi che dicessi? “Oh Naruto, ti amo e ti seguirò fino in capo al mondo?” -.

- Chi ha parlato di amore? - chiese Naruto allarmato e imbarazzato dalle parole di Sasuke.

Coda di paglia?

- Era solo un modo di dire - disse quest'ultimo, spazientito - ti ho deluso forse? -.

-Figuriamoci! - rispose Naruto digrignando i denti, punto sul vivo - Se dovessi andare contro-natura almeno sceglierei qualcuno con due dita di cervello...e magari con un cuore! -.

- Strano, perché dalla tua morbosa determinazione si evince tutt'altro, dobe - continuò a canzonarlo.

- La mia determinazione non è morbosa - puntualizzò - Tempo fa dissi che ti avrei riportato indietro e io non mi rimangio mai la parola data, questo è il mio credo ninja -.

- ...se ti piace crederlo - .

- E va bene, razza di bastardo ingrato e so-tutto-io - esplose Naruto, avvicinandosi a Sasuke fino a puntare gli occhi in quelli scuri di lui. Non aveva attivato lo sharingan, evidentemente non aveva intenzione di combattere. - Sarò anche morboso, malato e  ossessionato, ma è una vita che cerco di salvare tutto questo. E ogni volta vedo i miei sforzi andare in fumo... ma quello che mi fa più male è vedere che la nostra amicizia per te non conta niente -

 - Ancora una volta dimostri la tua ingenuità, Naruto - disse Sasuke, distogliendo lo sguardo dall'ex compagno di squadra e divincolandosi dalla sua presa - Uno dei motivi per cui non riuscirai mai a convincermi a tornare è che io, a differenza tua, so che questa non può essere solo amicizia; l'ho sempre saputo! Sono un realista, mentre tu sei un inguaribile utopista. Ora devi tornare, non puoi lasciare che il consiglio -o peggio, la radice- prenda il controllo del villaggio. Hanno bisogno di te -.

- E io di cosa ho bisogno? - mormorò Naruto fissando il terreno - mi sono trovato di fronte ad una scelta importante, dovevo capire se avevo bisogno di loro, o avevo bisogno... di te. Ebbene, io ho deciso, per questo non ho intenzione di lasciarti indietro -.

- Per non lasciare indietro me stai lasciando indietro tutto il resto, non ci hai mai pensato? - gli fece notare con voce seria - Tutte le persone vicine a te hanno una vita. È probabile che gli anziani cerchino di renderglela un inferno...vuoi che questo accada? -.

- Io... no, ovviamente no - rispose tristemente - Non vorrei mai che Sakura perdesse il suo lavoro all'ospedale, non me lo perdonerei mai -.

- Complimenti, dobe - disse Sasuke, cercando invano di assumere un tono sarcastico - perché probabilmente questo è già successo. E Rock Lee, Hinata, Shikamaru, Ten Ten... che fine avranno fatto? -.

Naruto si morse le labbra, ma non parlò. Sapeva già la risposta.

- ...a questo punto, sei sicuro che il gioco valga la candela? - chiese nuovamente Sasuke - Avanti, rispondimi! -.

Il biondo rimase nuovamente in silenzio, inerme davanti a quelle dolorose affermazioni.

- Capisco. La verità fa male... -

- Smettila! - disse Naruto stringendo i pugni fino a conficcarsi le unghie nelle mani - Tu questo non lo puoi sapere. Non devi nemmeno permetterti di nominare Sakura e gli altri, capito? -

- Non lo posso sapere, ma posso fare delle supposizioni. Ti consiglio di pensarci -.

Un pesante silenzio calò tra i due, rotto soltanto da alcuni rumori in lontananza.

Infine Naruto si decise a parlare, con la bocca impastata dal senso di colpa.

- Io... Io lo so che loro hanno bisogno di me. Ma tu?-.

Sasuke sorrise.

- Tranquillo baka, io me la cavo anche da solo -.

Naruto abbassò gli occhi. Non avrebbe mai voluto udire quelle parole, ma riconobbe che era inevitabile.

- Dunque questa è la fine? - chiese cauto, allungando una mano verso Sasuke.

- Già... è la fine di tutto, ma è come se fosse la fine di niente - ripose questi, porgendo a sua volta la mano per stringere quella dell'amico.

Ma Naruto si sporse ulteriormente verso di lui riuscendo a sfiorargli le labbra, ricevendo in cambio uno sguardo interrogativo.

- ...ora o mai più, giusto? - disse con un'alzata di spalle, rivolgendogli un ampio sorriso. Sapeva di aver fatto qualcosa di stupido e inequivocabilmente insensato, ma quando si era reso conto che non si sarebbero più visti, che non avrebbero avuto un'altra occasione per parlare, o litigare, o insultarsi... ecco, non era riuscito a pensare ad altro.

Ora o mai più.

Sul volto di Sasuke comparve un sorriso amaro. Quella era davvero la fine di niente.


 

 

 

 

 

***

Yeeee ù__ù e questa è anche la fine della mia Fan Fiction.

Colgo l'occasione per salutare tutti:

Mala Mela, domattina, parte alla volta della Grande Mela (è un pellegrinaggio, per me).

<3

Ci sentiamo a Luglio, hasta luego!

 

 

MM




   
 
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