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Autore: mery_wolf    12/02/2014    5 recensioni
Spoiler Terza Stagione.
Sherlock, nel sonno, si sposta di un po' ed è allora che John la vede.
È sulla nuca, lunga, non troppo spessa, bianca.

John va a Baker Street per chiedere a Sherlock di essere il suo testimone di nozze. Ma c'è qualcosa che non si aspetta.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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ATTENTI: SPOILER PER CHI NON AVESSE VISTO LA TERZA SERIE.

 

 

IL DISINGANNO

Qui non vident, videant.

 

 

 

John bussa alla porta della sua vecchia casa a Baker Street con un po' di trepidazione. È arrivato lì correndo.

La mattina prestabilita, per chiedergli di essere il suo testimone di nozze, è questa. Forse è arrivato un po' in anticipo.

Apre la porta con le chiavi che conserva ancora e incrocia Mrs. Hudson. Sta scendendo le scale, fra le mani un vassoio vuoto. "John!" gli sorride affettuosamente. "Ho portato il te' di sopra, vuoi una tazza anche tu?"

"No, la ringrazio, volevo parlare con Sherlock." Annuisce lui, cercando di non mostrare troppa agitazione.

Mrs. Hudson appare per un momento pensierosa. "Non vorrai svegliarlo?"

John si acciglia. "Svegliarlo?"

Da quello che John si ricorda, Sherlock raramente--

"Sherlock a quest'ora non è mai sveglio, ultimamente."

"Ultimamente?" chiede ancora John, dando uno sguardo all'orologio.

"Beh, da quando è tornato a casa." Ci vuole un po', per John, per capire davvero l'affermazione.

La realizzazione è accompagnata da una strana fitta all'altezza dello stomaco.

Non è come lo ricordo.

"Aspetterò che si svegli." Dice, mentre inizia a salire le scale velocemente.

Arrivato in cima, si chiude la porta alle spalle e per un secondo, guardando gli oggetti e i mobili attorno a lui, pensa di essere arrivato a casa. Per un altro momento si comporta come se fosse davvero così, posando la sua copia delle chiavi sul tavolo.

Ma poi si accorge che non è più così, e non riesce a stare fermo ad aspettare.

Dopo aver fatto avanti e indietro per il salotto per un paio di volte, si volta verso cucina, adocchiando la porta socchiusa della camera di Sherlock. Vuole controllare che Sherlock stia davvero dormendo, e così fa. Apre piano la porta, e nota che la stanza è quasi buia, se non fosse per la luce fioca del giorno che entra dalle veneziane delle finestre semichiuse.

Sherlock è disteso  sul fianco, dando le spalle a John. Apparentemente dormiente. Non ha nessuna coperta addosso e John gli può vedere un po' di pelle del fianco, perché la maglietta del pigiama è leggermente alzata.

John si avvicina al letto, per l'insensato istinto di controllare che respiri ancora. Una volta abbastanza vicino, nota il petto alzarsi e abbassarsi regolarmente, quindi si sente irrazionalmente più tranquillo.

Il viso di Sherlock è rilassato, la pelle chiara. John passa un po' a studiare la linea delle sopracciglia, e il profilo del naso. Ha una mano infilata sotto il viso e i capelli non troppo ordinati.

Assomiglierebbe ad un bambino, inesorabilmente senza difese, ma davvero non lo è. John non sa cosa pensare.

Sherlock, nel sonno, si sposta di un po' ed è allora che John la vede.

È sulla nuca, lunga, non troppo spessa, bianca.

Non l'ha mai vista, quindi deve essere nuova. Non abbastanza rosa per essersela procurata a Londra, ma forse abbastanza vecchia per risalire ad un anno prima, anche di meno. La realizzazione gli colpisce di nuovo lo stomaco, più forte, e si rende conto che potrebbero essercene altre, lungo tutta la schiena, sparse per tutto il suo corpo. Le domande lo assalgono impetuosamente, immagini di sagome ignote e minacciose, con sorrisi maliziosi, provenienti da due anni di cui lui è all'oscuro.

All'oscuro fino ad ora.

Chinandosi ancora, nota che sul fianco scoperto ve n'è un'altra, di cicatrice, ed è troppo.

Anche se al buio, si sente come un cieco che riacquisisce la vista, e tutta la verità fluisce prepotentemente nei suoi occhi.

Tutto il peso dei colpi dati a Sherlock, la prima sera che l'ha rivisto, ha un nuovo significato.

"Sherlock." Si lascia scappare, a bassa voce, e vuole toccarlo, toccarlo dappertutto, per contare quante altre cicatrici abbia.

L'intimità di quel pensiero gli fa girare la testa.

Sherlock si muove, e mormora qualcosa di flebile, che potrebbe essere davvero qualsiasi cosa, ma John sente il suo nome. John deve andarsene, perché se Sherlock si svegliasse adesso, lui non saprebbe cosa fare, non saprebbe come essergli utile.

Allora se ne va davvero, in fretta.

Quando esce dalla porta, la luce fredda del sole lo abbaglia.

 

 

Quando John, lentamente, si chiude la porta dell'appartamento alle spalle, sente rumore di stoviglie e la voce di Mary che dice "John, è quasi pronto in tavola!"

In un gesto automatico, John mette le mani in tasca, per svuotarle, ed è in quel momento che se ne accorge.

Rimane fermo, lo sguardo perso nel vuoto.

"John!" Mary lo chiama ancora, la sua voce vicina e lontana. "John, non mi hai sentito?"

Mary lo guarda dal salotto, con un'espressione accigliata, ma benevola. "John, è successo qualcosa?" gli chiede, più attentamente.

"È che..." John deglutisce. "È che non ho più la mia copia delle chiavi di Baker Street in tasca." Dice, e il sapore nella sua bocca è amaro.

 

 

And I wanna cry, I wanna learn to love

but all my tears have been used up

on another love

 

 

 


Note: Volevo scrivere di John che guarda Sherlock dormire, ma poi è successo questo. In cui, almeno qui, John si accorge della fottutissima verità, e di almeno una parte di quello che è successo a Sherlock.

Giuro, volevo scrivere qualcosa di più lungo (anche se il qualcosa di più lungo è ancora in fase di scrittura), ma vabbeh, mi piglio la vita come viene.

Qualche riferimento nel testo, titolo e citazione iniziale sono ispirate ad una scultura presente nella Cappella di San Severo di Napoli, il Disinganno (per chi è curioso, inserisco il link qui), di cui io mi sono innamorata ;_;.

(E, nel frattempo, io mi devo ancora riprendere dalla terza serie. Seriamente.)

Grazie a chiunque vorrà leggere e commentare, mi fareste molto contenta <3

P.S. la fanfiction non è betata, quindi qualsiasi errore troviate, fatemelo notare!

Wolf!

 

  
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