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Autore: MerasaviaAnderson    12/02/2014    1 recensioni
A volte le cose vanno in modo diverso da quel che ci aspettiamo, tutti crediamo che la storia sia sempre la stessa, ma accadrà qualcosa di inaspettato: le sorti del destino cambieranno e i ruoli si invertiranno.
A volte il destino, gioca davvero strani scherzi.
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«Gale?» lo chiamo con tono serio e leggermente preoccupato.
«Si?»
«Tu non hai paura?»
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gale Hawthorne, Katniss Everdeen, Peeta Mellark, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Non-con, Tematiche delicate
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PREMESSA: questa storia è ambientata prima dei Giochi
di Peeta e Katniss e molte scene e azioni dei personaggi 
verranno cambiate.
Spero che vi piaccia lo stesso. :)



 



PROLOGO
 
 
 
È il giorno della Mietitura, per l’ennesima volta mi ritrovo qui, con il timore che da quel contenitore possa uscire il mio nome, e quest’anno la cosa che mi preoccupa di più è che possa uscire il nome di Prim, ma il suo nome c’è  solo una volta e non le permetterò  mai di prendere le tessere.
Detesto vivere  qui, sono a mio agio solo nei boschi, con Gale.
A proposito, aspetto Gale da alcuni minuti, ma sembra che non voglia farsi vivo; ieri mi sembrava piuttosto nervoso, come non capirlo? È la sua ultima Mietitura e ha fin troppe nomine dentro quel contenitore, vorrei che tutto finisse, vorrei poter finalmente vivere in pace con le persone che amo.
Sobbalzo quando qualcuno mi tocca la spalla. «Ehi, Catnip!»
«Gale!»esclamo in tono canzonatorio «Mi hai fatto prendere un accidente!»
«Scusa, Catnip!» mi risponde ridendo come uno scemo, strano, sembra di buon umore.
Si siede silenziosamente accanto a me e penso a quanto silenzioso possa essere un cacciatore, non il minimo rumore per spaventare la preda.
Gale si sdraia sul terreno cacciando un sospiro e mi chiedo cosa gli frulli per la testa, ormai mancano poche ore alla Mietitura.
«Gale?» lo chiamo con tono serio e leggermente preoccupato.
«Si?»
«Tu non hai paura?» gli chiedo.
Sembra cosi spensierato, a volte sembra che non abbia paura di nulla .
«Di cosa?»
Sempre quel tono senza un briciolo di paura, sembra che lui non ne abbia passate tante anche lui, sembra che non abbia una famiglia sulle spalle.
«Della Mietitura, è l’ultima per te e …»
«Ed ho quarantadue nomine, lo so.» non mi ha dato il tempo di finire «Non c’è bisogno che me lo ricordi.»
Ha quarantadue nomine, ventidue più di me, ci sono quarantadue biglietti con il suo nome, e questo mi uccide, non voglio perderlo.
«Scusa» mormoro «non volevo …»
«Non devi scusarti.»
Non abbiamo bisogno di parole, ci capiamo anche solo guardandoci negli occhi, è come se fosse un fratello maggiore.
«Hai preso un bel po’ di roba.» dice indicando i due scoiattoli e i quattro conigli appena catturati.
«Sì, ci faremo un bel gruzzoletto al Forno!» esclamo sorridendo.
«No, è meglio se li teniamo per noi, almeno per oggi.»
«Non capisco» ribatto «perché non oggi?»
«Oggi il distretto brulica di pacificatori!»
«Vendiamo sempre pacificatori» dico acida e fredda «non vedo perché  non dovremmo vendere loro, oggi.»
«Oggi è il giorno della Mietitura, Katniss, non ci saranno solo Cray o Darius, se ci prendono ci fustigano, ci tagliano la lingua e ci ammazzano come carne da macello.»
Mi ero quasi scordato della Mietitura, la cosa bella di Gale è che mi contagia e mi fa dimenticare dei pensieri che mi attanagliano la mente, sto bene con lui e pensare che in quel contenitore ci sono ben quarantadue maledetti bigliettini con il suo nome mi terrorizza.
Il pensiero che potrebbe essere estratto con una facilità estrema mi fa contorcere lo stomaco per il nervosismo.
Perché proprio a me?
Perché proprio a lui?
Perché proprio a noi?
Anche se, in tutta sincerità, spero che si trovi un lavoro migliore del minatore, saperlo sottoterra mi fa venire i brividi, ma è sempre meglio di vederlo morire in una stupida Arena di Capitol City.
«Non lavorare in miniera.» gli dico tremando come una foglia mossa dal vento autunnale.
«Quale altra scelta avrei?»
È triste, ma determinato, forte e vuole cambiare le cose, ma non può, qui le cose non possono cambiare.
Non so perché, ma mi prende il terribile pensiero che andando in miniera potrebbe morire, come papà.
«mio padre ci è morto in miniera!» non riesco più a riflettere, gli urlo contro con tutta la voce che ho dentro, ma il pensiero che anche lui potrebbe morire lì dentro mi toglie il fiato.
Perché non lo capisce?
«se ricordi bene, anche il mio è morto insieme a tuo in quel posto schifoso!» lo vedo rosso di rabbia  e noto che tenta di ricacciare indietro le lacrime.
Lui non piange mai.
Lui è forte.
Capisco che non è il momento di essere egoisti, ma avevo quasi dimenticato che anche suo padre è morto lì sotto «avevo 14 anni, katniss e ho dovuto mantenere da solo una famiglia di cinque persone, e i miei fratelli erano solo dei bambini! ho dovuto fare da padre a tre bambini, ho dovuto cacciare di frodo col rischio di farmi uccidere e la mia famiglia non avrebbe avuto più nessuno su cui contare. ti pare poco tutto questo?»
Lascia uscire tutti i suoi pensieri senza fare alcuna pausa, dà sfogo a tutto ciò che voleva urlare da sempre, voleva solo potersi sfogare con qualcuno ed io gli ho dato lo spunto per farlo.
Anche io ho dovuto subire quello che ha subito lui, io avevo una sorella piccola, ma era solo una, mia madre era quello che era, ma comunque riusciva a gestirsi un po’.
Mi butto fra le sue braccia, cercando di non farlo piangere, ma lui non lo farà, lui non lo fa mai, è forte come la roccia su cui è seduto ad ammirare quel fantastico paesaggio schiavo di Capitol City.
«Catnip» sussurra quasi impercettibilmente «è vero.»
Non capisco.
«Cosa?»
«Ho paura.» mi dice guardandomi con quegli occhi identici ai miei, forse solo un po’ più grandi, ma dentro le sue iridi c’è la stessa tempesta di nuvole grigie che domina i miei e quelli di tutte le persone del Giacimento.
Ha paura della Mietitura, come me, come Prim, come suo fratello Rory e come tutte quei ragazzi che oggi v parteciperanno,
Pensando mi rendo conto di una cosa: per Gale, questo non è l’ultimo anno e non lo sarà finché il suo fratello più piccolo non avrà compiuto diciotto anni.
Per Rory, Posy e Vick Gale non è un fratello, per loro Gale è un padre, è colui che ha portato avanti la sua famiglia perché sa che i quattro stracci che Hazelle lava non bastano per sfamare tutti, quella che lo considera un fratello sono io: lui c’è sempre, in qualunque situazione, bella o brutta che sia, lui è con me.
«Ah, quasi dimenticavo!» mi dice cercando qualcosa nelle tasca del giubbino «Tieni!»
È incredibile, mi porge un pezzo di pane, e sembra fresco.
Non ci credo, non è possibile!
Non mangio pane da … forse quattro anni, da quando il figlio del fornaio me ne aveva lanciato un pezzo che aveva bruciato, credo che senza quel pezzo di pane la mia famiglia non avrebbe mangiato, quella sera.
Detesto essere in debito con qualcuno, ma adesso sono in debito con … Peeta Mellark, mi pare che si chiami, e lo sarò per sempre.
«E’ pane?» chiedo stupita «Pane vero?»
«Sì. Contenta?» mi dice sorridendo, come se qualche minuto fa non stesse per scoppiare in lacrime.
Mi stupisce sempre.
Spezzo il panino a metà e gliene porgo un pezzo uguale al mio.
«Felici Hunger Games» mi dice burlandosi di Effie Trinket, la signora Capitolina che estrae i nomi della Mietitura.
Ed io gli dico di rimando «E possa la fortuna sempre essere a vostro favore.»





Angolo della Scrittrice:
Buona sera/notte, tributi.
Se siete qui vuol dire che avete letto la storia e vi ringrazio per questo!♥
Il prologo, forse, è un po' breve rispetto ai capitoli che seguiranno, ma spero che vi sia piaciuto lo stesso.^-^
Come avete potuto notare, sia Katniss che Gale sono molto OCC (specialmente Gale), ma volevo scrivere da tempo la scena in cui faceve "esplodere" la sua rabbia contro il destino che gli ha portato via una delle persone più importanti della sua vita.
Per ultimo, dico che avrei voluto fare un trailer - come ho fatto con quasi tutte le mie long - ma per questa non ho trovato le scene necessarie, quindi il progetto ... è saltato!
Se volete contattarmi in privato potete mandarmi un messaggio qui su Efp o sul mio profilo Facebook (
Meras Efp
), o su Ask (Meras9100) o se preferite su Twitter (zollettadiOdair) o in alternativa sulla mia pagina Facebook (Merasavia.)
Insomma, come avrete potuto intuire: sono ovunque. Hahahahah.
Adesso mi sa che è meglio andare, domani mi attende una lunga, lunga giornata!
Ciao a tutti, dolcezze!♥


 
   
 
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