Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
Ricorda la storia  |      
Autore: xsecondchoice    13/02/2014    5 recensioni
Caddi a terra in ginocchio, abbracciandomi il ventre. Faceva così male. Non importava che fossero passati mesi, lui era ancora lì. Dentro la mia testa, dentro il mio cuore, dentro di me.
[...]
A quel punto presi in mano la penna che era sulla scrivania accanto a me e iniziai a scrivere su un foglio appoggiandomi al pianoforte.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
All too well.
 
 
Continuavo a girarmi e rigirarmi nel letto, cercando di spazzare via quel pensiero fisso, quell’immagine ben chiara che vedevo ogni volta che i miei occhi si chiudevano.
Mi succedeva quasi tutte le sere da tanto, troppo tempo.
Quella notte però, proprio non riuscivo a prendere sonno. Quando guardai la radio sveglia sul comodino segnava le tre e dodici del mattino.
Il mio appartamento di New York sembrava più freddo e silenzioso del solito, tanto da farmi coprire il volto col piumone fino a sotto il naso. Mi misi a pancia in su e iniziai a fissare il soffitto, cercando di togliermi dalla testa quel viso. Provai persino a contare fino a cento, ma non servì a nulla. I suoi occhi blu, che fino a qualche tempo prima erano stati un sogno, quella notte erano il mio incubo.
I ricordi continuavano a scorrere come dei flash e io cercavo di fermarli tirandomi dei pugni sulla testa e affondando la faccia nel cuscino.
Alla fine decisi di alzarmi per andare a bere un sorso d’acqua. Pensai che, magari, camminare un po’ mi avrebbe fatto bene. Così andai in cucina, ma non appena aprii il frigorifero, venni travolta da un altro ricordo.
Caddi a terra in ginocchio, abbracciandomi il ventre. Faceva così male. Non importava che fossero passati mesi, lui era ancora lì. Dentro la mia testa, dentro il mio cuore, dentro di me.
Conoscevo solo un modo per poter superare quella notte: scrivere. Quella era la mia via d’uscita, il mio grido di disperazione, la mia ancora di salvezza.
Allora mi alzai, e andai verso il pianoforte che si trovava nel mio ufficio. Mi sedetti e appoggiai la fronte sullo strumento. Avevo bisogno di riordinare i miei pensieri, i miei ricordi.
Così, chiusi gli occhi e pensai intensamente al suo volto, talmente bello da togliere il fiato. Perfetto come quello di un angelo.
Iniziai a ricordare la prima volta che ci incontrammo e a quanto fossi emozionata per il fatto che Jake Gyllenhaal si fosse presentato. Ripensai a quando mi chiese di uscire, a quando mi porto a casa sua la prima volta. E mi spuntò un sorriso ripensando a quel fine settimana in cui andammo da sua sorella, e giocando con la sua nipotina dimenticai la sciarpa nella sua cameretta.  
A quel punto presi in mano la penna che era sulla scrivania accanto a me e iniziai a scrivere su un foglio appoggiandomi al pianoforte.
 
Ho varcato la soglia con te
Faceva freddo, ma in qualche modo mi sentii a casa.
E lasciai la mia sciarpa lì, a casa di tua sorella,
e tu ce l’hai nel tuo cassetto, perfino adesso.

 
Appoggiai la penna e misi di nuovo la testa sul pianoforte.
Chiusi gli occhi e ripensai ai suoi occhi blu, alla sua dolcezza e a quanto mi piaceva fissarlo. Ripensai a quel giorno di ottobre quando ci perdemmo in macchina troppo presi a cantare le canzoni di un vecchio cd.
 
Oh il tuo dolce temperamento
e il mio sguardo fisso con gli occhi spalancati
 
Scrissi ancora, riprendendo in mano foglio e penna.

Stiamo cantando nell’auto perdendoci verso nord
Le foglie autunnali  cadono giù come pezzi al loro posto
E posso immaginarle dopo tutti questi giorni.

 
Non importava il fatto che fosse passato tanto tempo e che i nostri sentimenti fossero cambiati. E anche se faceva male continuavo a ricordare chiaramente ogni dettaglio.
 
E lo so che è finita da tempo, e che la magia non è più qui
e potrei anche fingere di stare bene, ma non sto bene per niente.

 
Riuscivo ancora a sentire i suoi occhi su di me, il rombo dell’auto, il vento tra i capelli.
 
Perché siamo di nuovo qui su quella piccola strada di città
Hai quasi rischiato di passare col rosso perché mi stavi guardando.
Vento tra i mie capelli, ero lì, me lo ricordo fin troppo bene.

 
A quel punto mi fermai perché mi resi conto di avere il volto rigato dalle lacrime. Era passato molto tempo dall’ultima volta che avevo pianto per lui e avevo giurato a me stessa che non avrei mai più versato una lacrima per quell’uomo che mi aveva distrutto il cuore. Ma questa volta era diverso, quelle lacrime non erano d’odio o di dispiacere.
Erano semplicemente lacrime causate dalla bellezza di quei ricordi, perché nonostante tutto quello che era successo dopo, noi eravamo stati davvero innamorati.
Mi asciugai il viso con la manica del maglione e dopo qualche secondo fui investita da un nuovo flash:
ci trovavamo a casa dei suoi genitori e sua madre, contro la volontà di Jake, aveva tirato fuori un sacco di fotografie di quando lui e sua sorella Maggie erano piccoli. Mi aveva perfino fatto vedere un filmino in cui un piccolo Jake giocando a baseball si faceva male e correva piangendo verso sua madre. Lei gli asciugò le lacrime con le maniche della felpa e gli disse che era tutto okay e che era il bambino più bravo di tutti.
 
Sfogliando l’album fotografico sul bancone
Le tue guance stavano diventando rosse
Eri un ragazzino con gli occhiali in un letto ad una piazza e mezza
Tua madre mi stava raccontando storie su di te nella squadra di baseball per bambini
Mi parli del tuo passato pensando che io fossi il tuo futuro
 
E so che è finita da tempo, e che non c’era nient’altro che potessi fare
E ti ho dimenticato abbastanza da dimenticare perché avessi bisogno di dimenticarti

 
Era vero, a volte non ricordavo neanche il motivo per il quale tutto fosse finito. Sapevo di aver fatto del mio meglio per non fare andare tutto a rotoli e sapevo di aver preso la decisione giusta nello scegliere di non doverlo più amare.
Però quei ricordi così chiari nella testa, rendevano tutto più difficile. E come mi era successo poco prima, eccomi ritornare con la mente a quella sera nel suo appartamento quando mi alzai dal letto per andare a bere e lui di nascosto arrivò alle mie spalle e mi fece spaventare. Poi mi baciò, e cantandomi una canzone dei Beatles nell’orecchio, mi prese tra le braccia e iniziammo a ballare in mezzo alla cucina.
 
Perché siamo ancora qui nel cuore delle notte
stiamo ballando in giro per la cucina alla luce del frigorifero.
Ai piedi delle scale, ero lì, me lo ricordo fin troppo bene.
 
Sembrava tutto perfetto allora. Ero così innamorata e anche lui lo era.
Poi qualcosa accadde, non sapevo bene cosa, e tutto iniziò a precipitare. Iniziammo a litigare sempre più spesso e quella che sembrava una favola divenne un incubo.
Anche quei ricordi, quelli più brutti, erano molto vividi nella mia mente, forse lo erano di più di quelli belli. Ed erano così dolorosi e strazianti.
 
E forse ci siamo persi cercando di capire cosa ci stava succedendo
Forse ho chiesto troppo
Ma forse questa cosa era un capolavoro prima che la facessi a pezzi
Correndo via spaventato, ero lì, me lo ricordo fin troppo bene
 
Ricordai quel giorno in cui mi arrabbiai perché non si presentò alla mia festa di compleanno, nonostante me lo avesse promesso. Parlammo, più che altro urlammo, per quasi un’ora al telefono, finché lui mi chiese scusa e io lo perdonai.
Qualche ora dopo mi richiamò di nuovo dicendomi che voleva essere sincero perché mi voleva bene e mi lasciò.
Il vuoto e la sensazione di incredibile dolore che provai allora riuscivo ancora a sentirlo come se fosse appena successo.
 
E mi hai chiamato di nuovo solo per spezzarmi come una promessa
Così disinvoltamente crudele nel nome dell’essere onesti
Sono un pezzo di carta accartocciata che giace lì a terra
Perché ricordo tutto, tutto, tutto fin troppo bene.
 
E adesso erano lacrime di dolore a cadere dai miei occhi, perché nonostante tutto quel tempo non riuscivo a dimenticarlo, a dimenticarlo davvero. Anzi, più desideravo farlo e meno ci riuscivo.
Volevo soltanto poter ritornare alla mia vecchia vita, quando tutto era più semplice, quando tutto questo non era ancora successo.
 
Il tempo non volerà
È come se fossi paralizzata da esso
Mi piacerebbe tornare ad essere la vecchia me,
ma la sto ancora cercando
 
Continuando a piangere ripensai alla prima mattina in cui mi sveglia accanto a lui, dopo aver fatto l’amore. Al solo pensiero di quella notte provai una fitta al cuore, perché il sapore della sua pelle, delle sue labbra, il suo odore, tutto era ancora impregnato nella mia mente. Riuscivo a percepire ancora le sue mani sul mio corpo e a sentire il suo respiro nelle mie orecchie.
Come avrei voluto non ricordarlo così bene! Perché rendeva ancora più difficile aprire quegli scatoloni che mi aveva mandato con dentro la mia roba. Con dentro tutto quello che aveva di mio.
Tutto, tranne una cosa.
Quella cosa che non aveva mai voluto ridarmi, e che aveva perfino messo qualche volta, per sentirmi più vicina quando eravamo lontani.
Forse anche lui, in fondo, non riusciva a dimenticarmi e quella sciarpa l’aveva tenuta perché gli ricordava i momenti belli passati insieme.
 
Dopo i giorni in cui ho indossato le tue camicie a quadretti
E le notti in cui mi hai resa tua
Ora mi restituisci le mie cose per posta e torno a casa da sola
Ma hai tenuto la mia vecchia sciarpa dalla prima settimana
perché ti ricorda l’innocenza e profuma di me
E non riesci a sbarazzartene perché ricordi tutto fin troppo bene
 
Piangevo ancora perché lo amavo e piangevo ancora perché lo odiavo.
Piangevo perché il nostro era un amore vero, era un amore raro, di quelli che pensi possano durare per sempre.
 
Perché siamo ancora qui e ti ho amato così tanto
Indietro prima che perdessi l’unica cosa che avessi mai conosciuto
Era una cosa rara, ero lì, me lo ricordo fin troppo bene
 
Piangevo perché avevo capito che non ero l’unica ad aver sofferto.
 
Vento tra i miei capelli, eri lì, ti ricordi tutto
Ai piedi delle scale, eri lì, ti ricordi tutto
Era una cosa rara, ero lì, me lo ricordo fin troppo bene.
 
Ma soprattutto piangevo perché continuavo a ricordare tutto, tutto fin troppo bene.
 
 


Angolo dell'autrice:
Hello everybody! :D
Questa è la mia prima one-shot e devo dire che ne vado abbastanza fiera perchè ho messo qualcosa di mio dentro questa ff.
Ultimamente acoltavo molto spesso all too well, diciamo pure che mi ero fissata, e continuavo a pensare a come abbia fatto Taylor a scrivere una canzone così bella e soprattutto così piena di emozione. Allora, una sera mi sono messa e ho scritto questa one-shot.
Spero vi piaccia e spero mi facciate sapere il vostro parere, perchè davvero ci tengo.
Grazie mille in anticipo,
xoxo.

P.S. l'immagine all'inizio NON è mia, l'ho trovata su Tumblr. Inoltre volevo precisare che la traduzione del testo non è letterale ;D
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift / Vai alla pagina dell'autore: xsecondchoice