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Autore: zero2757    14/02/2014    0 recensioni
"Cosa importa di come morto, è stato solo un'unico, singolo, momento della sua vita. Preferisco ricordarlo per i momenti felici" ~ Kurt Hummel; Glee
Vi prego di leggerla, anche se con enorme ritardo...
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cory Monteith
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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ATTENZIONE:
Vi Prego di non franintendere questa storia.
Ho semplicemente descritto cosa ho visto quando ho saputo della sua morte, mi è parso quasi possibile vedre ciò che ha pensato... Quando ovviamente è impossibile. 
Non ho voluto dare una fine a questa storia, semplicemente perché è già finita per conto suo e non serve solinearla ulteriormente. Forse è bruttissima, orrenda e insensibile. Probabile. Ma la vita è troppo corta per ricordare solo la morte, spero che questo traspaia.
Un Bacio in ritardo,
Michy




Stupid Guilty ~


Andrea Mete - No Surrender

 



Chiudeva gli occhi con un mezzo sorriso, mentre l'ebbrezza della coca gli entrva in circolo.
Un sorso di birra seguì subito dopo, si sentiva in pace come in pochi momenti in quel posto. Fetido, in un certo senso, ma appagato... Felice.
Ripensò al divorzio dei suoi, a quanto era stato male perché convinto che nessuno mai lo avrebbe davvero capito. Un'altro sorso di birra dalla lattina decretò la sua fine, non appena il liquido amarognolo gli scese giù per la gola gettò la lattina in mezzo a quelle che dovevano essere due o più bottiglie di champagne.
Si mise a fischiettare, mentre con la testa che vorticava si apprestava a infilarsi l'ago ipodermico e premere lo stantuffo per un'altro pò di quella polverina afrodisiaca. La testa girò più violentemente, e con passo svogliato si diresse verso la camera da letto dove si sdraiò.
Un altro sorriso ad increspargli le labbra, lacrime liberatorie dagl'occhi. 
Cavolo! Si era sentito... No, si sentiva così solo!
Neanche Lea era riuscita a salvarlo... No, in verità lui non voleva essere salvato. Era una mela marcia, un reietto che non meritava l'amore dei suoi colleghi, dei suoi genitori, di Lei.
Le lacrime continuavano a scendergli per le guance ispide dalla peluria della barba che stava iniziando a crescergli, alternava lacrime e sorrisi.
Si sentiva quasi euforico, ma il cuore lo sentiva sempre più debole... Ma voleva aspettare ancora un pò, soltanto un pò per prendersi cura di quel poco di sé che gli rimaneva.
Si sentiva dannato.
Dannatamente in colpa, sapeva che stava morendo da molto tempo e certamente quei ventisei giorni in clinica non lo avevano aiutato, anzi, era peggiorato.
Il suo pensiero tortuoso passò dalla sua infanzia alla sua carriera, fino a Lea.
Lea, che gli aveva sorriso quando si erano visti sul set, nel lontanissimo [Sì, perché quell'anno era lontanissimo ai suoi occhi] 2009.
Lea, che faceva di tutto per resistergli.
Lea, che cucinava con una delle sue T-shirt addosso dopo aver fatto l'amore.
Lea, che si faceva l'ennesimo tatuaggio assieme ai loro colleghi.
Lea, e le sue liti.
Lea, che lo ascoltava.
Lea, semplicemente Lea.
Cory, smise di ridere. Si sentiva in colpa verso di lei, lei che era la sua stella ma che non poteva fare niente.
Il cuore rallentò ulteriormente la sua corsa, e solo allora Cory cercò di riattraversare la stanza per afferrare il cellulare, chiedere aiuto... Sentirla un'ultima volta.
Ma il suo corpo si accasciò prima di arrivare alla porta, negl'occhi solo Lea che gli sorrideva e gli tendeva la mano. Sorrise. 
E quel tipico Tum Tum del cuore si fermò.


Stavano bussando alla porta numero 13 del Fairmonth Pacific Rim Hotel, la bionda cameriera si cominciò a spazientire, così iniziò la sua litania.
«Signor Monteith, servizio pulizie... Signor Monteith?» la cameriera fece scattare la serratura, il tempo di fare qualche passo e trovò Cory. Disteso supino, l'espressione beata.
«Oh MIO DIO! AIUTO!» girdò la cameriera, mentre si precipitava fuori dalla stanza in preda ad un terrore cieco, con la vana speranza di salvarlo. 


"Cosa importa di come morto, è stato solo un'unico, singolo, momento della sua vita. Preferisco ricordarlo per i momenti felici" ~ Kurt Hummel; Glee

Cory Monteith
11/05/1982 - 13/07/2013

 
   
 
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