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Autore: The Mad Tinhatter    14/02/2014    2 recensioni
"Ed ecco che, all'improvviso, Ned pensò a quanto dovesse sembrare stupido, lì, in piedi davanti a Chuck, con le mani impegnate da un mazzo di fiori e da una scatola del Pie Hole, esibendo un'espressione da perfetto idiota innamorato."
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti, e buon San Valentino, la festa delle fanfiction fluff! È la prima volta che scrivo su questo telefilm, quindi si accettano critiche e/o consigli. È una songfic ispirata da questa canzone e dal relativo video: Love So Sweet - Arashi. Buona lettura!

L'amore è una cosa così dolce....


Kagayaita no wa kagami de mo
Taiyou de mo nakute kimi da to kizuita toki kara

Ano namidagumu kumo no zutto ue ni wa hohoemu tsuki love story mata hitotsu....”


Da quando mi sono accorto che quello che brillava
Non era uno specchio né il sole ma eri tu
Oltre quelle nuvole piene di lacrime c'è una luna che sorride e inizia una nuova storia d'amore....”


Ned aspettava con trepidazione davanti all'appartamento di Chuck. Quello sarebbe stato un giorno molto speciale: avrebbero avuto tutta la mattinata per loro, e inoltre era San Valentino. Di solito le feste del genere non erano proprio il suo forte, ma dopo Chuck... beh, tutto era cambiato. E quella giornata, almeno un minimo, doveva essere speciale.

Finalmente la porta si aprì, e Chuck fu davanti a lui.

Inutile dirlo, dato che si trattava di ciò che pensava ogni volta che la vedeva, ma la trovava bellissima.

Gli sorrideva, e tutt'a un tratto, ecco che non era più il sole ciò che splendeva di più in quella radiosa giornata, ma solo e soltanto lei.

Ned non poté fare a meno di restare ad osservarla per qualche secondo, lasciando che il suo sguardo abbracciasse completamente la sua figura e il suo sorriso. Del resto, quella era una delle poche cose che gli era concesso fare.

- Ciao, Ned.

Ed ecco che, all'improvviso, Ned pensò a quanto dovesse sembrare stupido, lì, in piedi davanti a Chuck, con le mani impegnate da un mazzo di fiori e da una scatola del Pie Hole, esibendo un'espressione da perfetto idiota innamorato.

- Oh. Buon San Valentino, Chuck – disse, porgendole i regali.

Non era mai stato bravo in quel genere di cose, e per lui... beh, per lui il regalo più grande era il semplice averla vicina ogni giorno. Tuttavia, nonostante sapesse che per lei probabilmente era lo stesso, non poteva evitare di celebrare quel loro amore. Era il suo primo San Valentino assieme a lei, del resto, così aveva cercato di regalarle qualcosa che potesse piacerle.

- Sono... stupendi! - esclamò Chuck, annusando i fiori con espressione deliziata.

- Ah, sono perfettamente vivi. Insomma, non li ho raccolti io. Li ho presi dal fioraio giusto stamattina – disse Ned. Ovviamente non avrebbe mai potuto utilizzare il suo dono per regalarle dei fiori. Non sarebbe stato bello vederli afflosciarsi senza vita al primo tocco accidentale.

Chuck rise, continuando ad aspirare il profumo di quei fiori.

- Rose e margherite – disse la ragazza. - Mi ricordano casa.

- Sapevo che ti avrebbe fatto piacere ricevere un pezzetto di Coeur D'Coeurs.

- Grazie – disse Chuck, lo sguardo splendente di felicità.

Ned era certo che, se non fosse stato per il piccolo ostacolo che c'era tra di loro, l'avrebbe baciata.

- Vado a mettere tutto a posto – disse la ragazza, tornando dentro casa. - Poi... devo ancora indossare i guanti....


*



Omoide zutto zutto wasurenai sora futari ga hanarete itte mo
Konna suki na hito ni deau kisetsu nido to nai
Hikatte motto saikou no lady kitto sotto omoi todoku
Shinjiru koto ga subete love so sweet....”

Il cielo non dimentica mai, mai i ricordi, anche se ci separassimo
Non incontrerei mai più una persona che mi piaccia così tanto
Brilla di più, splendida lady, di certo pian piano i miei sentimenti ti raggiungeranno
Credere è tutto, l'amore è così dolce...”


Guanti. Che invenzione meravigliosa, pensò Ned, mentre camminava mano nella mano con Chuck. Quello era l'unico tipo di contatto fisico che potesse avere con lei: rigorosamente attraverso un qualche tipo di tessuto o materiale. Non era come poter accarezzare la sua pelle, o come poterla baciare in maniera normale. Nulla avrebbe mai potuto eguagliare quelle sensazioni, ma questo era quanto di meglio avrebbero mai potuto avere.

Ned rise tra sé e sé.

- A cosa stai pensando? - domandò Chuck, accarezzandogli il braccio.

- Solo a quanto tu abbia insistito affinché provassimo questa cosa dei guanti.

- Insomma, tu non volevi nemmeno tentare!

- Certo... basterebbe un solo millimetro di pelle scoperta per perderti per sempre. È una cosa che gradirei evitare, insomma....

Chuck posò la testa sul suo braccio, e Ned istintivamente trattenne il respiro, assalito da una serie di preoccupazioni probabilmente infondate. E se la lunghezza delle maniche del suo maglione (il più lungo del suo guardaroba, ovviamente) non fosse stata sufficiente? E se i loro polsi si fossero toccati?

Allo stesso tempo, però, Ned non poteva certo dirsi triste per quella posizione, dato che ben poche volte aveva avuto Chuck così vicina a lui. Poteva quasi sentire il suo calore, quel calore che lui stesso, col suo tocco, le aveva ridato....

E lei... lei era così felice. Ned si chiese se per caso fosse solo lui a rendersi conto quanto tutto, di lei, in quel momento brillasse.

- Sei sempre così carino, quando ti preoccupi per me – disse Chuck. - In ogni caso, come puoi vedere, non mi è ancora successo niente, e ho intenzione di approfittare di ogni singolo attimo passato così!

Ned avrebbe voluto davvero esprimere a parole quanto fosse grato per la sua sola esistenza, quanto lei fosse preziosa per lui, ma soprattutto che la sua decisione di riportarla in vita, per quanto rischiosa, era la decisione migliore che avesse preso in tutta la sua vita. Non lo fece, ma si limitò a guardarla con amore.

Chuck stava quasi per mettersi a saltellare, e all'improvviso sembrava eccitata per qualcosa. Solo allora Ned si accorse che si trovavano in una zona della città che, decisamente, non aveva mai visitato assieme a lei.

- Chuck, dove stiamo andando?

- A prendere la tua sorpresa!


*


Tsutae kirenu itoshisa wa
Hana ni natte machi ni futte
Doko ni ite mo kimi wo koko ni kanjiteru...”


Che tutto l'affetto che non riesco a trasmetterti
Si trasformi in fiori e piova sulla città
Ovunque tu sia ti sento qui con me...”


Sorpresa?

- Lo so, lo so – disse la ragazza, staccandosi dal suo braccio e afferrandogli anche l'altra mano. - A te le sorprese non piacciono tanto. Ma oggi... beh, per oggi puoi fare uno strappo alla regola, no?

Ned scosse la testa, sorridendo. - Naturalmente – disse.

Chuck si mise a camminare più velocemente, quasi correndo. Ned si lasciò trascinare, finché non arrivarono in una piazza con una grande fontana al centro. Lì accanto, una mascotte vestita da orso vendeva palloncini a forma di cuore.

- Adesso chiudi gli occhi – disse Chuck, ridendo, e lui obbedì.

Chuck lo guidò, sempre tenendolo per mano, e lo fece sedere. Molto probabilmente si trovavano sul bordo della fontana, a giudicare dallo scrosciare dell'acqua dietro di loro.

Poi, subito dopo, sentì Chuck che gli sollevava le mani.

Ad un tratto sentì qualcosa sotto le sue dita, attraverso i guanti; qualcosa di morbido e caldo.

La sua pelle.

- Chuck-

- Stai fermo – disse la ragazza. - Abbiamo parlato di uno strappo alla regola....

Chuck baciò lentamente le sue dita, per nulla intenzionata ad interrompere quel contatto. Ned poteva quasi sentire, con un po' di immaginazione, la pelle liscia della ragazza sotto i suoi polpastrelli, quella pelle perfetta che avrebbe voluto poter toccare e baciare in ogni momento della sua vita.

- Non aprire gli occhi – sussurrò la ragazza, mentre Ned sentiva le sue mani toccargli il viso.

Normalmente, sempre a causa di quell'irrazionale timore che qualcosa andasse storto, non le permetteva di farlo. In quel momento, però, Ned si pentì di tutti quegli attimi passati ad aver paura.

- Tu sai che ti amo, vero? - disse, pur consapevole del fatto che nessuna frase, nemmeno la più dolce che gli potesse venire in mente, avrebbe mai potuto esprimere ciò che sentiva nel profondo del suo cuore.

- Non sarei qui, se non fosse stato per quello... e lo sai, ti amo anch'io, Ned.

- Era... era questa, la sorpresa? - disse Ned, aprendo gli occhi. Le sue mani erano ancora sul volto di Chuck.

Chissà quanto doveva sembrare strana, quella scena, agli occhi dei passanti: due innamorati che si accarezzavano i volti, soddisfatti come se si fossero appena scambiati un bacio appassionato.

Chuck scosse la testa. - La vera sorpresa è lì – disse, indicando davanti a loro.

Erano seduti proprio di fronte ad un negozio di abbigliamento. In vetrina, cinque manichini erano disposti in varie posizioni, dando l'idea generale che stessero per balzare fuori dalla vetrina.

- Un giorno sono uscita da sola per la città, e ho visto questo negozio. La vetrina è stupenda, non trovi? I manichini sembrano quasi veri.

- Hai ragione – disse Ned. In effetti, il livello di dettaglio sembrava impressionante.

- Ora non ci resta che entrare dentro e ritirare il regalo. Devi solo provarlo!


*


Omoide zutto zutto oikaketa yume futari ga tooku e itte mo
Donna tsurai yoru mo kujikesou na chikai demo
Waratte motto saigo no lady kitto sotto negai todoku
Akenai yoru wa nai yo love so sweet...”


Il sogno inseguiva sempre, sempre i ricordi, anche andando lontani
Per quanto le nostre notti saranno dure, per quanto il nostro giuramento ci sembrerà scoraggiante
Sorridi di più, mia ultima lady, di certo pian piano il mio desiderio ti raggiungerà
Non esistono notti che non albeggino, l'amore è così dolce...”


Così, entrarono nel negozio. Tutto, lì dentro, profumava di fiori e primavera, nonostante la stagione non fosse esattamente quella giusta.

Chuck però non perse tempo, e si rivolse subito ad una delle commesse, la quale prontamente si diresse verso la vetrina.

Ritornò poco dopo, portando con sé una giacca indossata da un manichino.

- Quando l'ho vista, ho subito pensato che ti potesse stare benissimo – disse Chuck. Effettivamente sembrava proprio il suo genere. Inoltre, come si accorse provandola, gli calzava a pennello.

- Chuck, è... grazie – disse Ned. Nessuno di loro due riusciva a smettere di sorridere, e Chuck sembrava particolarmente soddisfatta. Ma, mentre uscivano dal negozio, non era difficile notare che la bocca di Chuck era incurvata in uno strano sorrisetto.

Le sorprese non finiscono qui, pensò Ned, ritrovandosi davanti proprio la mascotte coi palloncini. Naturalmente, ne prese uno per Chuck, che lo ringraziò con un sorriso.

- Guarda nel taschino della tua giacca nuova – disse lei, agitando con impazienza il filo del suo nuovo palloncino.

Ned si tolse un guanto, e controllò il taschino. Con sua grande sorpresa, le sue dita incontrarono qualcosa di metallico.

- È... un anello. Chuck, io-

- Oh, tranquillo, non è quello che potresti pensare. Sarebbe ben poco tradizionale, inoltre sarebbe così strano... magari un giorno, ma non certo ora. Io ne ho un altro – disse Chuck, tirando fuori una versione più femminile dell'anello che Ned si stava rigirando tra le dita. - È... beh, è per farti una promessa. Un modo per farti sapere che, finché tu lo vorrai, io resterò qui.

Lo so, ci sono tante difficoltà che non possiamo fisicamente superare, e non ti biasimerò se, magari, un giorno troverai qualcuno di più normale, qualcuno che potrai toccare, ma-

- Va tutto bene, Chuck – disse Ned, indossando l'anello. - È una promessa che ho fatto nel momento in cui ho deciso di lasciarti in vita. Tu... sei sempre stata l'unica.

Chuck sorrise dolcemente, indossando il suo anello. - Che coppia strana, noi – disse, rimettendosi il guanto e intrecciando le dita a quelle di Ned.

- Questo sarebbe il momento per un bacio, sai? - fece lui

- Allora, che ne dici di andare al Pie Hole e approfittare della gran quantità di pellicola che abbiamo a disposizione?

- Ottima idea – rispose Ned.

E così, insieme e sempre più uniti dall'amore che provavano l'uno per l'altro, si incamminarono, ignari però del fatto che qualcuno non molto lontano da loro avesse osservato tutta la loro scena....


*


Una cosa non era sbagliata riguardo ciò che Chuck e Ned avevano detto sulla vetrina: infatti, i manichini erano, appunto, delle vere persone. Cinque ragazzi, per la precisione, che avevano seguito lo spettacolo fornito da Chuck e Ned in quei pochi minuti con molto interesse.

- Erano carini, vero? - disse uno di loro.

- È la ventesima coppietta per cui oggi hai detto questo, Aiba-chan.

- Non senti proprio l'atmosfera di San Valentino, vero, Nino-chan? - disse quello al centro.

- Oh, zitto, J! Tu almeno sei fortunato... Sho-san di certo avrà una bella sorpresa per te, dopo il lavoro....

J (soprannome di Jun) rise maliziosamente. - Prima dovrà vedere cos'ho io in serbo per lui....

- Sicuramente non sarete mai romantici come quei due! - disse Aiba, ancora estasiato per la scena a cui avevano appena assistito.

- Oh, giusto! - fece Jun. - Sho-chan, appena torniamo a casa spero bene che tu abbia un anello da darmi! Questo sì che è un modo romantico per dimostrare il proprio amore!

Sho-chan sospirò. - Certo, un altro anello da aggiungere alla tua misera collezione... e comunque, Aiba-chan, mi chiedo come quei due possano essere più romantici di noi. Voglio dire, nemmeno un bacetto....

- Già – fece Aiba. - Chissà perché....

- E io, invece, mi domando come mai quel tizio avesse bisogno proprio della mia giacca! - esclamò l'ultimo, che era rimasto in canottiera.

- Ohno-kun, la ragazza aveva fatto mettere l'anello nel taschino – disse Jun. - Per caso sei geloso?

- No, certo che no – bofonchiò Ohno. - Anche se, almeno quest'anno, per San Valentino... - continuò, lanciando occhiate piuttosto eloquenti verso il basso.

Nino sbuffò. - Bene, bene, speravo che un giorno ti decidessi ad essere più specifico per queste cose, ma a quanto pare non mi resta altro da fare... mi offro volontario!

Uno strano silenzio cadde su tutta la vetrina.

- Non sto scherzando, Oh-chan – disse Nino.

- E che sia meglio così, Nino-chan – rispose l'altro. - Perché non vedo l'ora di poter passare una serata solo con te....

- Yatta! - esclamò Aiba, felice per i suoi amici. Per lui, invece, solo un bell'appuntamento con una super tavoletta di cioccolato e col suo film preferito.

Ma, dopotutto, la felicità si nasconde anche in queste piccole cose.

   
 
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