DON’T LET ME GO.
I’LL NOT – LA STORIA
SFORTUNATA DI DUE RAGAZZI INNAMORATI
A LARRY
STYLINSON FAN
FICTION
24
dicembre 2013
Non sono
capace di gestire questa
situazione. È passato un giorno da quando te ne sei andato,
ma spero ancora che
tu possa tornare.
Oggi avresti
compiuto 22 anni.
Avevo già il regalo pronto, incartato, apposta per te. Ieri
sera l’ho buttato
via.
Era una
maglietta con scritto “Harry
♥
Louis”, simile a quella che avevo io, e che poi mi hanno
ordinato di
buttare. Allora ero troppo ingenuo, eravamo troppo ingenui, per capirne
il
perché.
I ragazzi si
ostinano a cercare di
farmi divertire. Anche se so benissimo che anche loro soffrono quanto
me. Ora
sono rinchiuso in camera tua, e sono più vuoto che mai.
Più di quando hai detto
allegramente a tutti noi che uscivi con Eleanor. In quel momento,
volevo solo
sparire. Ricordo la tua faccia. Mi guardavi, tristemente.
Perché già avevamo
capito che il nostro sarebbe stato un amore impossibile.
Ma ora
è diverso. Prima tu c’eri,
potevo vedere il tuo sorriso, i tuoi occhi, potevo sentire la tua voce,
potevo
toccare la tua pelle, potevo stringere la tua mano.
Ora no. Non
più.
Non so se
riuscirò a continuare a
sorridere. So che tu avresti voluto. Ma come posso sorridere, se la
ragione del
mio sorriso eri tu? Avrei dovuto capirlo da subito, capire che non ce
la facevi
più, che stavi lentamente andando alla deriva. Era una
situazione troppo grande
per te. Avrei voluto passare più tempo con te. Ora non ne ho
più l’occasione.
Sto guardando lo specchio e vedo una persona diversa. Non il solito
Harry. Il
solito Harry aveva bisogno di te per stare bene.
Sto provando
a sorridere, giusto
per rivedere le mie fossette. So quanto ti piacessero le mie fossette.
Dicevi
che erano dolcissime.
Niente, la
mia faccia mi impedisce
di sorridere.
I miei occhi?
Morti. Spenti.
Vuoti.
Non so se in
questo momento tu mi
stia vedendo o roba del genere. Se sì, ti starai chiedendo
perché sto scrivendo
questo diario a te. Il fatto è che ho intenzione di
leggertelo, volta per volta.
Come quando io non riuscivo a dormire, e tu mi leggevi qualcosa.
Stavolta sarò
io a leggere, ma non per cercare di addormentarti, ma per far
sì che il tuo sonno
infinito sia il più bello.
Domani
verrà la tua famiglia per
organizzare insieme a me e ai ragazzi il tuo funerale. Vorrei fare le
cose in
piccolo. Una cerimonia intima. Tu, io, e le persone che ti stavano
più a cuore.
Ho chiamato
Eleanor, ieri sera.
Nonostante qualche frattura e una bruciatura sotto il mento, e il vuoto
incolmabile lasciato da te, ha detto che sta bene. Mi ha ringraziato
per averla
chiamata e poi che le dispiaceva. Lì per lì non
ho capito, quindi lei mi ha
spiegato che tu non avevi mai voluto veramente stare con lei, anche se
già lo
sapevo. Anche se questo la faceva soffrire, perché lei ti amava veramente.
“Lui soffriva. Io soffrivo,
per lui, per voi. Ti amava, Harry. Mi dispiace, è colpa
mia.”, ha detto. Ero
piuttosto shockato quando l’ha detto. Non sapevo se ridere o
piangere. Ho
finito la telefonata, salutandola con un “ciao”
affrettato. Gli occhi mi si
sono riempiti di lacrime e mi sono dovuto sdraiare per non svenire. Ho
iniziato
ad avere una forte nausea e mi sentivo la tesa scoppiare.
“Ti
amava.” Quella frase mi
rimbombava nelle orecchie così forte che non ero riuscito a
sentire la chiave
che girava nella serratura della porta di casa. Non
c’è quindi da stupirsi che
quando ho visto una figura che non riuscivo a distinguere per via delle
lacrime
entrare nel salotto, ho urlato.
Poi ho messo
a fuoco, e ho visto
una faccia conosciuta: Niall. È corso verso di me e mi ha
abbracciato forte.
Sentivo che tremava e piangeva. Mi sono alzato in piedi e
l’ho stritolato in un
abbraccio. Abbiamo pianto insieme e dopo mi ha chiesto se avessi
bisogno di
qualcosa.
“Louis”,
stavo per rispondere, ma
sapevo che sarebbe scoppiato in lacrime di nuovo.
Com’è sensibile, quel
ragazzo. Sensibile, dolce, amichevole, divertente… Dovrei
passare un po’ più di
tempo con lui. L’ho sottovalutato per molto tempo.
“P…
puoi re… restare a dormire c…
con me?” gli ho detto. Era successo di nuovo: balbettavo.
Quando mi succede qualcosa di molto
brutto, inizio a
balbettare.
Niall ha
annuito, poi è andato in
cucina e mi ha preparato una tazza di tè con dei biscotti.
“E
tu?” gli ho chiesto io, vedendo
che non aveva preso nulla per sé.
“Ho
già mangiato…” ha risposto
lui. Niall non è bravo a mentire. L’ho capito
subito che non voleva mangiare.
Che non POTEVA mangiare. Probabilmente aveva lo stomaco chiuso. Come me.
“Non
ho molta fame ora. Magari
dopo…” ho detto, spostando il vassoio sul tavolo
da caffè di mogano, quello che
hai scelto tu. Lui ha sorriso, perché anche lui aveva capito
che io non potevo
mangiare. Un sorriso amaro.
Ho guardato
Niall per un po’ e ho
visto che lui reagiva in modo diverso. Mentre io ero freddo, fermo,
incapace di
ogni emozione, Niall non la smetteva di piangere. La sua faccia, al
contrario
della mia, era rossa. Era spettinato e le sue mani erano fredde. Mi
sono alzato
per prenderci una coperta, poi ho acceso il lettore DVD e ho fatto
partire
Grease, il tuo film preferito.
A circa
metà film, ho messo in
pausa perché non riuscivo a continuare a vederlo.
L’ultima volta che l’avevo
visto era stato il 12 dicembre. Con te.
Niall mi ha
guardato con fare
interrogativo, e gli ho detto: “Non credo che questo mi
aiuterà a lasciarmi il
passato alle spalle.”
L’ho
detto come me l’aveva detto
Zayn la mattina in cui il poliziotto è arrivato ad
avvertirci della tua scomparsa,
ovvero ieri. “Devi cercare di lasciarti il passato alle
spalle, Hazz.” ha detto
lui, mettendo la sua mano sulla mia spalla, mentre cercava a stento di
trattenere le lacrime.
Il biondo ha
annuito. Non aveva
detto una parola dalla cena non fatta.
“Vuoi
sapere una cosa?” gli ho
domandato. Lui è stato fermo, e io ho pronunciato solo una
frase. “Lui era già
morto.”
Niall mi ha
guardato, e credo che
finalmente i miei occhi si fossero accesi per un attimo.
Beh, Niall mi
ha guardato e poi mi
ha abbracciato. “Lo so.”, ha sussurrato.
Ci siamo
addormentati dopo poco
sul divano, mentre ascoltavamo… che canzone era? Forse Rain
di Mika, non
ricordo. Sinceramente non facevo molto caso alle canzoni che stavamo
ascoltando.
Stamattina mi
sono svegliato alle
6, e Niall era già in piedi. Ha fatto una doccia fresca e si
è mes- so
l’accappatoio che gli avevo dato la sera prima per coprirsi
dal freddo, visto
che la coperta non gli era servita a nulla. Mi sono alzato a sedere e
Niall è
entrato in salotto. “Buona Vigilia, e
b…”, ha detto mogio, con un sorriso amaro
sul volto e le lacrime agli occhi. La doccia non gli era servita a
molto, dato
che aveva gli occhi incrostati per via delle lacrime. Presumo che abbia
pianto
tutto il tempo. Sapevo cosa stava per dire. “e buon
compleanno a Louis.”
Fortunatamente
si è trattenuto.
Appena ho realizzato che era il tuo compleanno, sono sbiancato e mi
sono
sdraiato di nuovo, piangendo. Ho perso il controllo, ho avuto tipo una
scarica
di adrenalina, così mi sono alzato e ho rivoltato la stanza,
buttando vasi per
terra, rivoltando sedie, urlando cose orribili, dicendo che non dovevi
morire,
mentre Niall mi urlava contro di smettere e piangeva. Ha cercato di
fermarmi,
ma io gli ho sferrato uno schiaffo sulla guancia destra,
così forte che ora,
che sono le cinque e mezzo, ha ancora il segno.
Niall mi ha
guardato, smettendo
improvvisamente di piangere, e io sono stato pervaso da un senso di
colpa
immane. Sono cascato per terra piangendo, chiedendo scusa a Niall. Lui
non era
arrabbiato. “Non… non è colpa tua,
Harry. So cosa stai passando…”, ha detto con
una voce fievole, cercando di non far capire che stava costringendo
sé stesso
di non piangere.
Mi ha
allungato la mano, e io l’ho
presa. Mi ha aiutato ad alzare e mi ha portato fino a camera mia
aiutandomi a
camminare. Avevo la mano insanguinata perché sono cascato
sui cocci di un vaso.
Poi mi ha poggiato sul letto. So quanto ha faticato, dato che lui
è più gracile
di me, ma non ha dato segno di cedimento.
“Niall,
potevo fare da solo…” gli
ho detto riconoscente.
“Non
ti preoccupare, Hazz. È…
– e
qui ha fatto una pausa – È tutto
ok.”, ha risposto sorridente. È questo
che mi piace di Niall. In realtà era tutto tranne che
“ok”, ma Niall è capace
di sorridere anche nel momento peggiore. Ha una solarità,
quel ragazzo… Quando
sorride, viene voglia di sorridere anche a te. Quando piange, vorresti
piangere
anche tu… È
capace di trasmetterti le
sue emozioni.
“Vado
a prenderti una coperta. E
anche una fascia per la mano.” ha detto, poi è
uscito lasciandomi solo. Mi sono
addormentato e ho sognato te che cantavi la tua canzone preferita
nostra,
Moments.
***
A svegliarmi
è stato Liam. Mi ha
dato una piccola scossa sulla spalla. Ho aperto gli occhi lentamente e
lui mi
ha sorriso.
“Ehi, Hazza.”
“Ehi,
Leeyum.”
Stava
piangendo. Lentamente, ma
stava piangendo. Si è messo a sedere e ha tirato su col
naso. Si è asciugato le
lacrime con la mano, poi mi ha sorriso con gli occhi ancora rossi.
“Beh,
come va?”
“Male,
Liam. Voglio Louis.”
“Anche
io, Hazza. Ma sappiamo
entrambi che non tornerà. Forse è meglio
così, lo sai quanto soffriva.”
Ho annuito,
anche se molto
rattristito.
“E
poi, gli incidenti capitano.”
Non ho
resistito. So che dovevo
stare zitto, ma non volevo che pensassero che era stato un incidente.
“Liam,
posso farti vedere una
cosa?”
Liam ha fatto
cenno di sì, così ho
preso il biglietto.
22 dicembre
2014
Ore 23:47
Caro Harry,
so cosa pensi
in questo momento: perché cavolo
Louis mi ha lasciato una
lettera?
La
verità, Harry, è che non ce la
faccio più. Non sei tu, ne i ragazzi. Sono io. Siamo noi. Io
e te.
Sai, Harry,
dalla prima volta che
ti ho visto, nel bagno di X Factor,
ho capito, beh, lo sai. Ho capito che ti amavo. E poi, tutto
è venuto da solo:
l’unione della band, le sere passate davanti al fuoco a
provare le canzoni e
mangiare mash – mellow al quale sei allergico, la festa e
quel bacio. Ricordi
quel bacio? Il nostro primo bacio. Era il 27 gennaio 2011, ed eravamo a
una di
quelle feste fra i finalisti di X Factor.
Tu mi hai preso per mano, mi hai chiesto scusa – che poi,
scusa per cosa? – e
mi hai dato quell’incredibile, indimenticabile bacio. Solo me
e te. I ragazzi
ci hanno guardato per un attimo, e noi abbiamo fatto finta di essere
ubriachi.
Anche se alla fine, glielo abbiamo detto che era vero. Beh, Harry,
sappi che
non è mia intenzione farti stare male. So quanto stai
soffrendo, anch’io sto
soffrendo, mentre ti scrivo questa lettera. E soffrivo anche prima.
Ci ho messo
un po’ prima di
prendere questa decisione. Harry, perdonami, perdonami per quello che
sto per
fare. Mi mancherai, io mancherò a te, mi mancheranno anche i
ragazzi, la mia
famiglia, le fan, Simon, i miei amici e anche El. E credo che io
mancherò a
loro. Però, vedi, Harry, la vita spesso non va come si vuole
che vada. E
bisogna fare qualcosa per farla andare come si vuole. Noi ci abbiamo
provato,
ma è stato inutile. Ti amo, Harry, ti amo e ti
amerò, sempre. Se ti
arrabbierai, farai bene, perché la mia scelta è
stata la peggiore, in un certo
senso. Solo che non sono una persona forte. Non ce la faccio
più.
Vorrei
poterti abbracciare e dirti
parole dolci e rassicuranti, ma non posso. Addio, Harry, buona fortuna.
Spero
che tu possa trovare qualcuno che ti ami come io ho amato te. E anche
buona
fortuna ai One Direction. Vi voglio bene. Non dire che ti ho scritto
questo
biglietto, deve essere una cosa fra me e te. E non piangere, Harry, sii
felice,
sorridi, pensa che ora sto meglio. So che ce la puoi fare. Io credo in
te. Non
ti abbattere, vai avanti, vivi e sogna.
Ricordati: tu ed io, noi non vogliamo essere come loro, noi
possiamo farcela fino
alla fine, nulla può venire fra te e me, neanche Dio
lassù può separarci, no,
nulla può venire fra me e te, fra me e te.
Ancora
“scusa” e ancora “ti amo”,
Louis.
P.S.: Ti ho
lasciato un regalo di
Natale, è sotto l’albero. Non aprirlo fino al 25.
Ne ho lasciato uno anche per
gli altri. Vi voglio bene.
“C…
cosa?”
Liam ha
alzato lentamente gli
occhi dal foglio, dopo averlo letto ad alta voce.
L’ho
guardato, i suoi occhi scuri
che fissavano i miei.
“Louis…
Louis si… si è ucciso?”
Ho annuito
con le lacrime agli
occhi.
Ha piegato il
biglietto e lo ha
dato a me. Senza dire una parola, è uscito dalla stanza,
composto e ordinato,
l’ha chiusa e, dopo essere entrato in bagno, ha urlato,
piangendo e battendo
pugni sul muro. Ho sentito le grida di Zayn e i suoi passi, seguiti da
quelli
di Niall.
Mentre
aspettavo che lo
tranquillizzassero, ho guardato la mia mano. Era fasciata, la benda
rossa e le
dita violacee. Stavo continuando a perdere sangue, e la circolazione
nelle dita
si stava fermando. Ho tolto la benda e lasciato che il sangue
continuasse a
scorrere, mentre osservavo un rivolo rosso lucente scendere dal palmo
della
mano. L’odore metallico del sangue ha invaso i miei sensi. Mi
sono messo seduto
e ho cambiato la benda con una che probabilmente Niall aveva lasciato
lì. Ho
guardato la mia mano. Era tutta tagliata e in un punto la pelle stava
venendo
via. Mi sono messo la benda e mi sono sdraiato di nuovo,
perché non avevo
voglia di andare dai ragazzi.
Adesso vado,
Louis. Mi stanno
chiamando.
A domani, e
ancora buon
compleanno.
Tuo, Harry.
***
SPAZIO AUTRICE
EHIIIIII PIPOL! Allora, questo in realtà
non è il capitolo 1. Diciamo che sono le pagine
della Vigilia di Natale ouo.
Beh, come credo abbiate capito,
è una specie di diario
scritto da Harry in “onore” di Louis. Louis
è morto (come sempre dehehe) e Harry è triste (ma
dai? Mi sembra di essere in
una puntata di Peppa Pig. Ti amo Peppa, sei la mia idols xdxd).
Quindi si sfoga in
questo diario segreto come se parlasse
a Louis.
Dovrei
aggiornare fra una settimana, ma sappiamo tutti che non sarà
così.
Quiiiiindi, ci si
vede
non so quando. Spero
che la storia vi
piaccia, aggiungete ai preferiti, seguite e recensite la storia please.
C’ho messo tutta
me stessa.
Vbb io
vado.
Pace, amore e
Larry Stylinson.
xXdeheXx
P.S.:
la mia “firma” sarà questa. Ve se ama
xdxdxd
dehiho.
P.P.S.:
sono consapevole del fatto che la storia è molto simile a 99
Days
Without You. Ma volevo dire che in realtà ho iniziato a
scrivere questa prima
di leggere quella. Quindi skst L