Anime & Manga > Ao no exorcist
Ricorda la storia  |       
Autore: Roev_Chan    15/02/2014    4 recensioni
Qualche mese dopo aver respinto Satana all'Accademia della Vera Croce, Roev riprende il corso di studi per diventare esorcista, finché Mephisto, il preside, le dà la notizia del furto di un importante cimelio: l'occhio sinistro del Re delle Impurità. Il responsabile, Saburota Todo, è ora diretto a Kyoto, dove è tenuto nascosto l'occhio destro. Il suo chiaro intento di rubarlo è evidente. Ma nessuno sa ancora qual è il suo vero obiettivo...
///
Sequel di [Candy Piano] ♥
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mephisto entrò con disinvoltura nella classe di Esquire. Tutti gli alunni del corso speciale per esorcisti lo guardarono con stupore, tranne Roev, che come al solito era seduta in fondo alla classe, nel suo angolo appoggiata al muro. Si scambiarono una breve ma fulminea occhiata d’intesa.
-Buongiorno, miei cari Esquire.- Li salutò appoggiandosi alla cattedra –Come ben sapete, un paio di giorni fa, l’occhio sinistro del Re delle Impurità è stato rubato dal Dipartimento Profondo della Vera Croce, dal suo ex responsabile, l’esorcista di seconda categoria superiore Saburota Todo.- Spiegò –Ora, il suo prossimo obbiettivo è un altro: l’occhio destro del Re dell’Impurità, che si trova custodito lontano da qui.- Tirò un breve e marcato respiro, e sfoggiò uno dei suoi soliti, misteriosi sorrisi –Quindi, miei cari ragazzi, ho deciso che prenderete parte ad una spedizione a Kyoto! ♥-

 

 

 

La partenza era prevista all’alba. Roev si era svegliata quando era ancora buio, poco prima del sorgere del sole. Si preparò in fretta con vesti non troppo pesanti, e prima di uscire dalla camera , si mise i bagagli in spalla, assieme alla katana Murasame, donatagli da Mephisto mesi addietro. Appoggiò la mano sulla maniglia dorata della porta laccata e decorata con motivi singolari e colorati. Prima di uscire, si voltò ad osservare per un’ultima volta la sua camera da letto, perfettamente linda e ordinata, mentre il cielo cominciava a dare i primi segni di schiarita. Emise un silenzioso sospiro; chiuse la porta e camminò lungo il corridoio fatto di piastrelle di marmo, a piedi nudi. Le vennero i brividi, ma ormai si era abituata a quella sensazione. Abitare nella residenza di Mephisto aveva la sue regole, una delle quali era di non andare in giro con scarpe sporche; e dato che quelle di Roev avevano quasi sempre dei pezzi di terriccio incastrati in mezzo alle suole, era costretta ad andare in giro scalza. Prima di scendere le scale per il piano terra, bussò un paio di colpi ad una delle porte del corridoio, subito dopo averlo fatto, entrò nella stanza.
-Mephisto, io sto per partire.- Disse Roev muovendo un passo all’interno. La stanza era illuminata da una debole luce proveniente da un abat jour posta su un mobile, in un angolo opposto al letto. Mephisto era in kimono, steso sul letto baldacchino finemente intagliato e pieno di insoliti particolari. La grande quantità di cuscini gli permetteva di stare con il busto leggermente alzato, mentre la testa gli cadeva all’indietro. Stava dormendo profondamente, prima che la ragazza bussasse alla porta. Quando lei lo chiamò, entrando, lui alzò pigramente la testa nella penombra e la guardò assonnato, con le pupille verdi che si nascondevano tra le sue occhiaie.
-È già ora?- Chiese con la bocca impastata dal sonno. Roev scosse la testa.
-Voglio arrivare puntuale, così mi sono svegliata un po’ prima.- Spiegò. Il demone si stirò come un gatto, e sbadigliò.
-Ricordati il numero del convoglio. Il vagone dove viaggerete è il numero quattro, mentre nel terzo vagone devi vaccinarti per le malattie che potresti contrarre se qualcosa andasse storto…- Borbottò Mephisto, raccomandandosi pigramente.
-Si lo so, me lo avrai ripetuto non so quante volte ieri a cena…- Lo ammonì Roev. Il demone le sorrise sornione, mentre si alzò con il busto e si mise a sistemare i cuscini.
-Io vi raggiungerò verso sera, quando avrò finito di sistemare i problemi sorti al Dipartimento Profondo.- Si gettò con la testa sul guanciale e si coprì con il lenzuolo –Avresti voglia di spegnermi la luce?- Chiese da sotto le coperte. La ragazza appoggiò la sacca a terra e si avvicinò alla lampada, spegnendola –Grazie. Ci vediamo quando arriverò.-
-Va bene, Mephisto.- Prima che Roev potesse uscire dalla camera da letto, il demone le parlò di nuovo.
-Non fare casini; mi raccomando, Roev. Tieni gli occhi bene aperti.- La ragazza lo guardò con gli occhi scuri, senza dire nulla, e chiuse la porta alle sue spalle, mentre il demone riprese a dormire profondamente. Scese in fretta le scale, attraversando l’atrio con una certa fretta.
-Aspetti, signorina Akuma!- La ragazza si bloccò in mezzo all’atrio, e si voltò verso il maggiordomo –Questo è per lei, nel caso le venisse fame durante il viaggio.- Le consegnò un bento in plastica con all’interno un pasto a base di carne, verdure e riso bianco. La ragazza accettò con piacere il bento.
-Sei molto gentile, Belial.- Sorrise al maggiordomo demone. Lui fece un marcato inchino in segno di rispetto.
-Se mi posso permettere, signorina, potrei sistemarle i capelli prima che esca?- Chiese Belial afferrando dal suo completo da maggiordomo un pettine e una spazzola –Il padrone ci tiene che lei sia impeccabilmente ordinata.- I capelli castani di Roev erano cresciuti un po’, ma i ciuffi ribelli non si erano ancora estinti, e questo le donava un aspetto trasandato, lo stesso valeva per la divisa da uomo che indossava. Nessuna forza né in cielo né in terra le avrebbe mai fatto indossare una di quelle dannate gonne rosa dell’uniforme da studentessa. La ragazza gesticolò frenetica.
-No davvero non ce n’è bisogno…- Essendo un demone, Belial aveva gusti molto particolari, bastava vedere da come teneva i suoi capelli scuri, ovvero pettinati all’indietro, mentre un ciuffo a spirale gli cadeva sulla fronte; i baffetti erano tirati all’insù, alla Salvador Dalì, e il pizzetto era talmente perfetto che sembrava quasi finto. Nonostante il suo aspetto singolare, era molto gentile e pacato, e adorava gli animali.
-Ne è proprio sicura?-
-Sì, dico sul serio…- Gli sorrise la ragazza. Belial ritirò i pettini.
-Le ho fatto chiamare un taxi, così che la possa accompagnare alla stazione dei treni.- Le disse aprendole la porta di ingresso. Roev lo ringraziò, cominciando a scendere gli scalini in pietra. Il taxi la attendeva appena fuori dagli enormi cancelli. Avrebbe preferito andare a piedi per farsi una bella camminata mattutina, ma il sole era sul punto di sorgere, e parlare con Mephisto e Belial le aveva portato via del tempo prezioso. Salì in auto e disse al conducente di accompagnarla alla stazione della Vera Croce.


 

 

Quando Roev arrivò alla stazione, trovò all’esterno la professoressa Shura Kirigakure. La salutò, mentre la donna le diede istruzioni. Come Mephisto le aveva detto, prima di ogni altra cosa, andarsi a vaccinare, e così fece lei. Appoggiò i bagagli nei sedili, ma tenne con sé la spada. Non riusciva a stare tranquilla se non se la portava dietro. Si diresse nel vagone numero tre, e trovò due esorcisti Doctor che le intimarono di sedersi, mentre preparavano la siringa con il vaccino anti-miasma. La ragazza osservò con una smorfia l’ago della siringa, mentre il suo corpo venne attraversato da improvvise vampate di calore e brividi freddi. La vista degli aghi le faceva venire attacchi di caldane premature. Quando l’esorcista le infilò l’ago nella pelle, dopo averla massaggiata con del cotone imbevuto di alcool, la ragazza impallidì, mentre tentava di nascondere il suo immenso disagio. L’uomo si preoccupò.
-Tutto ok?- Le chiese una volta tolta la siringa. Lei annuì senza aprir bocca. Le infilò un cerotto e finalmente, Roev poté andare a sedersi, mentre attendeva l’arrivo dei suoi compagni di classe. Uno dopo l’altro, arrivarono tutti e presero posto nei sedili, mentre la ragazza già crollava dal sonno. Prima della partenza, la professoressa Kirigakure illustrò loro l’obbiettivo. Roev si permise di non ascoltare nemmeno una parola, dato che Mephisto le aveva già detto e ripetuto praticamente ogni cosa. Una volta finita la spiegazione, Shura si raccomandò con i ragazzi di non fare troppo chiasso. Aveva un’aria stanca e terribilmente assonnata, Roev dormiva già della grossa quando il treno partì dalla stazione. Sarebbe stato un viaggio lungo, e non voleva sprecare energie, così si permise di dormire a lungo.




Angolino autrice:
Salve a tutti! Questo è il continuo di una mia precedente fic, dal titolo [Candy Piano] 
♥ che ho terminato di scrivere
quattro mesi fa circa.... Dire che non ho resistito di scrivere un continuo, e dire che amo alla follia Blue Exorcist è
poco! Spero di aver attirato la vostra attenzione con questa fic, e spero che questo primo capitolo vi abbia entusiasmato nonostante la banalità! :)
Pubblicherò presto il prossimo!
Un bacio!

Roev_Chan


AVVERTENZE: 
Questa fic è il sequel di un altra fic dal titolo 
[Candy Piano] ♥ !
Non è necessario averla letta, ma ci sono alcuni riferimenti legati ad essa.
Vi invito a leggerla se non l'avete ancora fatto!

Link: 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=837486&i=1
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Ao no exorcist / Vai alla pagina dell'autore: Roev_Chan