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Autore: MartaPanseri95    17/02/2014    8 recensioni
In quel momento capii più di ogni altra cosa che ciò che desideravo era averlo accanto, non mi importava che un giorno o l'altro lui se ne sarebbe andato, non mi importava sapere che era folle desiderarlo. Io lo volevo in quel momento. Lo volevo lì con me. Io desideravo lo spadaccino più abile al mondo, Zoro.
Genere: Azione, Erotico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Nico Robin, Roronoa Zoro, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Il sogno. 

Quella notte sognai qualcosa di diverso dal solito. L'oro, le pietre preziose e le monete d'oro non rientravano a nel mio sogno, avevo come l'impressione che quella notte fosse cambiato qualcosa.
Mi girai e rigirai più volte tra le lenzuola candide della branda, la luna così chiara e pallida illuminava il legno del pavimento rendendo un po' più visibile tutta la stanza. Mi accorsi di come Robin dormisse beatamente abbracciata al suo libro. Tirai un sospiro di sollievo coprendomi completamente il viso con il lenzuolo. Chissà se addormentandomi avrei di nuovo fatto quel sogno. 

Strinsi tra le mani la miccia ardente cercando di spegnerla, il cannone era posizionato circa a quindici metri di distanza dalla gabbia nella quale era rinchiuso Rufy, se non fossi riuscita a spegnere in tempo la miccia, per Rufy non ci sarebbero state speranze. Non poteva sopravvivere a quell'esplosione anche se era fatto interamente di gomma. Sarebbe saltato in aria assieme al metallo di quella gabbia. 
Il fuoco dello stoppino si spense sotto la stretta delle mie mani e Rufy era salvo, per il momento almeno. Lasciai la presa, diedi una rapida occhiata alle mie mani, erano completamente arrossate, la pelle era per pochi tratti sgualcita e il solo movimento di un singolo dito mi provocava dolore. Ero come immobilizzata davanti a quella visione, prima d'ora non mi era mai capitato di battermi così per un pirata. Io odiavo i pirati.
In quel momento sentii in lontananza delle grida, guardai con la coda dell'occhio e vidi quattro uomini della ciurma di Bagy all'assalto verso di me. Ero pietrificata dalla paura oltre che essere completamente disarmata. Sentii il peso delle gambe cedere, caddi a terra - E' finita - Pensai. Chiusi gli occhi aspettando di essere colpita da quei fendenti. Morire in quel modo sarebbe stato davvero sciocco - Per mano dei pirati Nami? E' così che hai scelto di morire? - Quella vocina interiore non riusciva a smettere di parlare. 
Un rumore metallico bloccò la corsa di quei pirati, era successo qualcosa dietro di me ma non avevo il coraggio di voltarmi per vedere. Quando lo feci vidi la salvezza sotto le spoglie di un giovane ragazzo.

Ebbi la sensazione di essere salvata in quel momento, la mia vita non era più in pericolo. Quel ragazzo dai capelli verdastri che mi ritrovavo davanti era comparso nel posto giusto al momento giusto.
Maneggiava due spade con tale forza da riuscire a fermare quei quattro pirati. 
"Non vi vergognate?" Urlò il ragazzo rompendo quel silenzio tombale che si era creato dopo il suo intervento. "Quattro uomini contro una donna! Vi sembra corretto?" La sua voce era pressoché giovane, avrà avuto sì e no qualche annata in più della mia, ciò però non cambiava le cose, quel ragazzo era dotato di una forza estremamente superiore alla norma.
"Ciao Zoro!" La voce di Rufy si aggiunse dopo a quella del verde. Dunque era quello il suo nome, Zoro. Chissà per quale strana ragione ma il suo nome mi ricordava qualcosa. - Zoro - 
"Sei ferita?" Quando si voltò potei vederlo chiaramente in viso. I suoi occhi erano come distaccati, sembrava quasi che fossero inanimati. Il viso leggermente abbronzato mi fece capire quanto spesso potesse essere stato sotto il sole alla guida di una nave. Se conosceva Rufy doveva trattarsi certamente di un pirata, ma per certi versi non ne fui così tanto sicura. "N-no. Sto bene!" Risposi balbettante alzandomi in piedi.
Zoro, dove diavolo avevo già sentito quel nome? 

- Il cacciatore di pirati! Zoro! Ecco perchè ne avevo già sentito parlare prima - Lo guardai di sottecchi, la muscolatura ancora acerba ma evidente del suo fisico non rendeva giustizia a ciò che di lui dicevano in giro. Mi sarei aspettata un uomo su d'età e con tanto di barba per il titolo di ' cacciotore di pirati ' di cui tutti parlano e nutrono paura.
Rimasi allibita guardando la sua figura avvicinarsi a Rufy, lui era il famoso Zoro. Colui che aveva riscosso la taglia di molti altri pirati famosi era davanti a me e mi aveva salvata. La bandana verde scuro legata stretta sul bicipite sinistro, la maglia bianca candida, i capelli stranamente color verde acqua e quegl'occhi incredibilmente misteriosi, sono caratteristiche che ancora ricordo di quel giorno. Il giorno in cui conobbi Zoro, il cacciatore di pirati.


Mi svegliai di soprassalto mentre Robin indietreggiò velocemente. 
"Nami va tutto bene?" Mi domandò appoggiando la sua mano sulla mia. Era ancora notte fonda eppure mi sembrava di aver dormito per ore. Osservai Robin accanto a me, mentre con una mano mi spostai le ciocche pescate dal viso. "Chiamavi qualcuno nei tuoi sogni, non sono riuscita a capire chi fosse ma continuavi a chiamare il suo nome." Aggiunse lei tornando verso la sua branda.
"Va tutto bene Robin. H-ho solo fatto un brutto incubo. Tutto qui." Scostai leggermente le lenzuola, mi rilegai i capelli e scesi dalla branda. " Vado sul ponte a prendere una boccata d'aria." Esclamai muovendomi in direzione della porta, Robin sorrise per poi sdraiarsi di nuovo e ritornare tra le braccia del sonno più profondo.
Attraversai la stanza dei ragazzi, pochi metri dopo la nostra. Salii le scale completamente al buio, per certi versi ci avevo fatto l'abitudine, non avevo bisogno della luce. Aprii la porta che dava sul ponte, la richiusi leggermente e in un attimo mi abbandonai a quel cielo stellato che poche volte ebbi l'occasione di vedere. 
Salii le scale che portavano verso il punto più alto della nave, a prua, proprio dove era posizionato il timone. L'oceano era incredibilmente calmo e la luna rifletteva i suoi raggi rendendo ancora più magica quell'atmosfera.
Mi sedetti sulla polena della Sunny, lasciandomi alla spalle la nave e davanti in bella vista il vasto oceano, sospirai gurdando il cielo - Dio quanto era bello - pensai incrociando le braccia dietro la testa.
La lieve brezza di mare era favolosa, i capelli si muovevano sotto il suo movimento ondeggiando nel vuoto. Era una sensazione incredibile, mi sentivo completa. Avevo tutto quello che potevo desiderare: il mare, la pace e il relax di quel momento. 
"Disturbo?" Aprii scattante gli occhi, rotolando con scatto repentino all'indietro. Estrassi da una tasca nei pantaloni un pugnale che prima d'ora non avevo mai usato in combattimento. Venni bloccata ancora prima di sferrare il colpo da una lama molto più affilata e lunga del mio pugnale. Solo in quel momento capii chi fosse. "A quanto pare si!" Continuò. 
"E' notte fonda, siamo in mezzo all'oceano e la maggior parte delle volte le persone con la quale abbiamo a che fare sono marines che vogliono catturarci o pirati che voglio ucciderci. E' lecito essere un po' combattivi quando non si sa di avere un nemico alle spalle giusto?" Risposi rinfoderando il pugnale.
La luce pallida della luna illuminò il suo viso rendendo giustizia ai suoi lineamenti fino a poco prima nascosti. La capigliatura dei capelli era cambiata, sembravano scompigliati, quella zazzera verde acqua che aveva era sempre stato il suo punto di riconoscimento. I suoi occhi come sempre inespressivi erano però cambiati, sembrava essere cambiato anche lui da due anni a questa parte. Si sedette accanto a me appoggiando le spade dietro di sé. Rimasi in silenzio senza sapere che dire, non che mi fosse difficile parlare con lui, anzi, la maggior parte delle volte facevamo discorsi seri, a meno che non fossimo intenti ad insultarci. Cambierebbe tutto in quel senso.
Strinsi al petto le ginocchi e ci appoggiai la testa tenendo lo sguardo fisso verso il mare davanti a me. Qualche volta guardavo verso di lui, ma sempre cercando di non farmi vedere. Il profumo di salsedine era inebriante e piacevole, tirai un sospiro di sollievo. 
"Quanto mi è mancato questo profumo." Striracchiai le braccia per poi ritornare alla posizione di prima. Un flebile e quasi impercettiile sorriso si dipinse sul viso di Zoro, era strano perchè in un certo senso sembrava essere carino, dolce. 
"Due anni. Sono passati due anni Nami." Disse lui con tono malinconico, il suo sorriso sparì. Nessuno poteva ridarci quegl'anni tolti, nessuno avrebbe potuto cancellare dalle nostre menti la scena di Orso Bartholomew che senza scrupoli divise la ciurma, lascaindoci inermi di fronte al nostro destino. Nessuno.
"Lo so." Fu l'unica cosa che mi venne da dire in quel momento. Avrei voluto consolarlo, ma cosa si dice in momenti del genere quando non sai che dire? Guardai lo spadaccino che a fianco a me fissava la luna illuminato da quel chiarore. Mi venne spontaneo, quasi naturale toccargli il viso. Gli sfiorai l'occhio sinistro con la punta della dita e subito sentii la cicatrice. Quell'enorme sfregio che si era procurato aveva fatto in modo che non potesse più vedere dall'occhio sinistro.
Lo guardai assorta immaginandomelo combattere per il suo orgoglio, per non perdere. Non mi accorsi che la sua espressione era imbarazzata fino a quando non sentii di essermi avvicinata così tanto a lui tanto da percepire il suo profumo. Scossi la testa, lo guardai di nuovo negli occhi e subito staccai la mano. 
Le guance presero ad infuocarsi, iniziai a balbettare qualcosa mentre in preda all'imbarazzo cercavo di alzarmi, scesi dalla polena della Sunny velocemente. Il cuore mi scoppiava, i battiti erano così veloci e forti. Non avevo mai provato questa sensazione prima d'ora. Zoro rise della mia goffaggine, come dargli torto, sembravo un clown da circo, si accorse del mio rossore improvviso sulle guance e del mio cambiamento improvviso. Credo avesse capito che mi trovavo in imbarazzo. 
- Ma che mi è preso? Sei forse impazzita Nami? Zoro, stiamo parlando di Zoro! Per quale dannato motivo ti sei messa ad accarezzargli il viso - Ancora la mia stupida vocina interiore. 
"Nami!" Era lui. Mi si gelò il sangue nelle vene. "Si?" Risposi girandomi lievemente. "Due anni fa mi avresti tirato un ceffone o un pugno con quella mano." Scese dalla polena incamminandosi verso di me. "Ora mi accarezzi come un gatto." Era proprio dietro di me, sentivo il suo respiro dietro.  L'irascibile, orgoglioso e testardo Zoro, si era trasformato in un essere umano.
"Sei cambiata Nami." Esclamò con tono provocante. "Sono curioso di sapere fino a che punto." Il suo respiro caldo sul mio collo fu qualcosa di indescrivibile. Si lasciò scappare una risata per poi staccarsi e andare verso la porta rivolgendomi un debole saluto con il cenno della mano. 
Il mio cuore riprese a battere normalmente solo dopo poco.
Quel ragazzo era cambiato e io con lui, e questo non avrebbe portato a nulla di buono.
  
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