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Autore: Tenue    17/02/2014    2 recensioni
Quando sorse il sole, la luna era sparita, come se si fosse frantumata e avesse lasciato dietro di se miriadi di schegge luminose, che man mano sparivano nel cielo rosato. Quello e' il ricordo piu' lontano che possiedo, la luna. Ricordo la trasparenza e il senso di vuoto dentro di me. Sapevo di essere una maga, non ricordavo altro di me. Ero un essere senza memoria e senza scopo...un essere senza vita. Fino a quando non incontrai due ragazzini e un uomo intenzionati a diventare hunter, che mi offrirono il loro aiuto.
Cosi' li seguii, intenta a trovare un obbiettivo e i miei ricordi...
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gon Freecss, Kurapika, Leorio, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Heilà! questa è la mia prima fanfiction, ma ho fatto del mio meglio. Spero che vi piaccia.

cap 0
Non ero un angelo, ero una piccola maga... 
Quando sorse il sole, la luna era sparita, come se si fosse frantumata e avesse lasciato dietro di se miriadi di schegge luminose, che man mano sparivano nel cielo rosato. Quello e' il ricordo piu' lontano che possiedo, la luna. Ricordo la trasparenza e il senso di vuoto dentro di me. Ero un essere senza memoria e senza scopo...un essere senza vita. Così rimasi ad aspettare e tentai di ricordare, ma solo alcuni ricordi riaffiorarono: il mio nome, vagamente il mio aspetto fisico, e la mia natura... io ero una maga, nata o creata (non saprei dire) per aiutare gli uomini.
cap 1
Il mio nome è Shiro, il cui significato è bianco, come la luce delle stelle. Sono piuttosto piccola e pallida, questo è quello che mi ha rivelato l'acqua quando mi sono specchiata nel mare la prima volta, avevo visto lunghi capelli azzurrini e due grandi occhi gialli. Il primo uomo che ho incontrato si chiamava Rippo, era basso e aveva una cresta nera, un sorrisetto enigmatico, due grandi e rotondi occhiali arancioni e due occhi che sembravano spicchi di luna. E' stato lui a crescermi; lui è un hunter proffessionista, e desiderava che diventassi come lui, ma io non avevo alcuna voglia di fare niente. Preferivo che il senso di inutilità mi corrodesse.
Un giorno Rippo, stancatosi della mia depressione, mi aveva lasciata sull'isola kugira dicendomi che avrei dovuto raggiungere il luogo dell'esame con le mie sole forze, ovviamente contro la mia volontà. Perciò mi misi a girovagare per la città e poi per il porto. Appena mi avvicinai all'acqua mi accorsi che un ragazzino e un uomo tentavano di salire su una grossa nave. Captai solo alcune parole di ciò che dicevano, ma capii subito che volevano diventare degli hunter. Dopo di che li vidi correre verso un alto scoglio, l'uomo si aggrappò alla schiena del bambino che riuscì a lanciare l'amo della canna da pesca in modo che si legasse ad una roccia non lontana dalla nave. Spiccando un balzo e usando la canna da pesca come una liana riuscirono ad atterrare sulla nave. A quel punto andai verso lo scoglio per riuscire a vedere meglio, ma il risultato fu che caddi dal dirupo. Quasi non mi accorsi che avevo spiaccato un salto ed ero atterrata proprio sulla nave. Dannato istinto di sopravvivenza e dannata forza sovrannaturale. Sbuffai e feci per andarmene, ma fui trattenuta dal bambino di poco prima, che iniziò a farmi un'infinita sfilza di domande.
Poi il capitano  mormorò:- Bene, bene, sembra che anche quest'anno il viaggio si prospetti tuttaltro che noioso.- e il bambino si girò verso l'isola, interrompendo per un attimo le domande (che tra l'altro, non avevano neanche ricevuto risposta):- Arrivederci isola Kugira!- .  
Il bambino tornò a guardarmi facendomi un enorme sorriso- come ti chiami? Io sono Gon e questo è il signor Leorio.- disse indicando l'uomo che prima si era aggrappato alle spalle di Gon:- Salve- Leorio alzò la mano in segno di saluto e sorrise. Non seppi perchè ma capii che potevo fidarmi di loro, così risposi:- Sono Shiro, piacere.- e sorrisi anch'io, arrendendomi all'idea di diventare hunter, magari con loro non sarebbe stato così male. Poi mi voltai e notai un ragazzino biondo con due enormi occhi azzurro cielo, il quale sguardo passò dal suo libro a me. Non avevo ancora idea del perchè, ma sentire quegli occhi così limpidi nei miei occhi color girasole mi fece arrossire così all'improvviso e mi voltai di scatto. Il ragazzino, che probabilmente aveva sentito la mia conversazione con Gon, mi si avvicinò e guardando l'acqua mi disse :-Dunque il tuo nome è Shiro? Lo sai, il tuo nome significa bianco... proprio come la luce delle stelle!- Arrossì ancora di più e pensai "il capitano aveva ragione: questo viaggio si prospetta tuttaltro che noioso.

Nota dell'autrice
: Grazie per aver letto la fanfiction! Il capitolo è un po' corto e noioso ma i prossimi saranno migliori. Se volete commentare perfavore scrivete gli errori che ho commesso in modo che possa migliorare.
  
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