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Autore: Fantasia2000    17/02/2014    0 recensioni
La nazione Ellenica descritta da suo figlio.
***
Sua madre era sempre stata fredda nei suoi confronti.
–Che bimbo pigro, indolente e apatico che sei– soleva dirgli.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Antica Grecia, Grecia/Heracles Karpusi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Antica Grecia Sua madre era sempre stata fredda nei suoi confronti.
–Che bimbo pigro, indolente e apatico che sei– soleva dirgli.
Antica Grecia era una donna forte e battagliera, fiera, fornita di un’ampia conoscenza e grande pensatrice.
Grecia ricordava di averla osservata affascinato mentre si destreggiava tra le sue numerose guerre interne, che si diceva andassero avanti da secoli, di aver goduto da lontano dall’aura divina che sprigionavano i suoi occhi grigio-azzurri e di rimanere stupito dal suo sangue freddo di fronte a potenti parlamentari manipolatori, tiranni ed enormi eserciti nemici che dimostrava, con il chitone svolazzante e la voce ferma e autoritaria.
Perfino sotto il dominio di Impero Romano aveva tenuto la testa alta, e quando lui aveva cominciato a sgretolarsi, nonostante l’età ormai avanzata, si era liberata, con l’aggiunta di un po’ di terre e con un nome diverso, ma si era liberata.

Tuttavia Antica Grecia non era più quella di un tempo, le ultime battaglie parevano averla prosciugata, era costretta a letto da qualche secolo e ormai sapeva solo rimproverarlo in dialetti ellenici: –A Troia ragazzini molto più piccoli di te erano già soldati–borbottava in dorico –Non sai neanche tenere una spada!–si lamentava in ionico –Come farai a difendere il tuo paese quando arriverà l’invasore? E arriverà, Grecia, arriverà!–
Nonostante tutto Grecia amava profondamente sua madre, la ammirava.

Mentre Antica tossiva e rantolava gli ultimi respiri, Grecia, appena ragazzino, si era trovato a capo della terra mediterranea e per un po’, contro tutte le funeste predizioni della madre, era andata davvero bene.

Poi era arrivato Impero Ottomano.
Grecia avrebbe dovuto aspettarselo. Ottomano era proprio accanto a lui, e si espandeva in tutte le direzioni;ma non era stato in grado di respingerlo, nessuno lo aveva aiutato, e ora era troppo tardi.
Non ricordava molto del giorno in cui l’aveva invaso, solo un lancinante dolore alla coscia e un risveglio improvviso, per poi essere trascinato dolorante di una casa piena di profumi sconosciuta e l’insopportabile vergogna alla notizia d’essere stato conquistato.

Antica, com’era prevedibile, non l’aveva presa bene, si era rifiutata di vederlo per quasi due secoli, e quando, infine aveva sentito la morte avvicinarsi e Grecia era accorso da lei l’aveva accolto con uno sguardo severo ed il volto impassibile.

–Grecia–l’aveva chiamato, il giovane si era avvicinato al suo capezzale –Mi hai deluso, figlio mio, hai reso nuovamente il nostro paese schiavo di un impero– sospirò Antica –Pensavo che dopo quei secoli con Romano avessi capito, ma no! Eccoci di nuovo qui!–
Grecia si era inginocchiato di fianco a lei e aveva abbassato la testa, ma Antica gli aveva alzato il mento costringendolo a guardarla nei suoi saggi occhi brillanti.
–Ora mi devi ascoltare attentamente Grecia: tu ci puoi liberare, io so che puoi farlo, so che tu hai un gran coraggio e una forte volontà, quando vuoi. Tu sei mio figlio, non dimenticarlo mai Grecia. Io credo in te–
Ed esalando l’ultimo, faticoso, respiro, Grecia poteva giurare di aver visto un minuscolo, sottile sorriso piegare le labbra di Antica Grecia.


Aveva sofferto molto per la morte della madre, il sincero affetto che lo legava a lei si era trasformato prima in dolore, poi in forza.
Aveva passato secoli a combattere Ottomano, così tanti che ormai non era più un impero ed era chiamato Turchia.

Ma infine era libero, un unico stato indipendente, un’unica lingua, un unico pensiero.

E quando tornava sulle rovine un tempo popolate e piene di vita in cui da piccolo giocava, Grecia non era più triste perché sapeva che sua madre, dovunque fosse, era fiera di lui.





















FANNY’S SPACE
Prima pubblicazione su Hetalia, spero vi piaccia, la figura di Antica mi ha sempre incuriosito, anche se è stata solo nominata e lo studio di questa magnifica terra mi ha stimolato la fantasia, scusate per il finale un po’ scontato, ma è andata effettivamente così.
Sono molto curiosa di sentire i vostri pareri in merito, e vi prego di lasciare delle recensioni.
Dedico questa storia ai miei cugini Alexandros, Iorgo e Adonis che vedrò per Pasqua a mangiare pita e suvlaki!
Saluti
Fanny











  
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