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Autore: _ems    19/02/2014    4 recensioni
Stiles pensa ai cambiamenti, a quelli sotto pelle che nessuno vede mai e sembrano essere i più importanti e poco importa se sei cresciuto, se i tuoi capelli si sono allungati o se un neo nuovo ti è spuntato sulla faccia. Stiles pensa ai cambiamenti dell'anima, quelli che coinvolgono l'essere e sembrano sempre scontati per gli altri mentre per te che li stai vivendo sono solo un enorme sconvolgimento.
(…)
Derek inclina leggermente la testa di lato, giusto un po' e l'altro non sembra neanche notarlo, sollevando le sopracciglia quel quanto che basta per apparire curioso; perché curioso un po' lo è, ma non troppo perché ha imparato, tristemente, a non esagerare.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nota iniziale (che poi di finali non c'è ne sono):
Considerare tutto questo un espreimento è dir poco, è la prima volta che scrivo di personaggi come Stiles e quindi per facilitarmi le cose ho puntato, come prima esprienza, sull'introspettività dei personaggi. Spero di non aver fatto un macello con una delle coppie che più amo!
La one - shot (davvero davvero piccolina) non contiene spoiler e non ha una collocazione particolare.
La frase subito sotto il titolo è presa da questa canzone: click.

Ringrazio Plotti per la betatura!
Thank you, darling.


Cadere.


“(...) un'ora è sempre persa a dirti che,
che non sono diverso io più di te”.



Stiles è consapevole che le cose cambiano e può quasi contare sulle dita della mano quando, esattamente, ha compreso questa “grande verità” della vita. Ricorda le sensazioni,  il flusso di pensieri frenetici che cercano di analizzare la situazione e poi si interrompono, lasciandolo senza fiato, quando sanno che non c’è  nulla da analizzare. Le cose cambiano, Stiles lo sa e non può fermarle. Vorrebbe tornare indietro, a volte, e cambiare tutto (allontanarne alcuni, anticiparne altri).


Derek sa che la vita continua. Lo ha capito troppo presto (o forse troppo tardi) e ha dovuto farne i conti per il resto della sua vita. Se ne rende conto ogni giorno guardando la vita scorrere frenetica e non appartenergli, perché la vita degli altri va avanti ma la sua no; resta bloccata nel tempo, nelle persone che non ci sono più e in quelle che non ritorneranno. La vita va avanti, Derek lo sa e non può fermarlo. Vorrebbe sbagliarsi, a volte, imparare (ad andare avanti o a restare bloccati per sempre).



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Stiles pensa ai cambiamenti mentre poggia il piede sull'acceleratore della propria Jeep e si maledice, giacché portare la sua “bambina” al limite non gli è mai piaciuto ma c'è un bisogno troppo forte che aspetta di essere soddisfatto per portare accortezza a qualcosa del genere. Stiles pensa ai cambiamenti, a quelli sotto pelle che nessuno vede mai e sembrano essere i più importanti e poco importa se sei cresciuto, se i tuoi capelli si sono allungati o se un neo nuovo ti è spuntato sulla faccia. Stiles pensa ai cambiamenti dell'anima, quelli che coinvolgono l'essere e sembrano sempre scontati per gli altri mentre per te che li stai vivendo sono solo un enorme sconvolgimento. Guarda al di là del parabrezza e si ritrova a sorridere, la radio accesa ronza in sottofondo cosicché possa sempre avere una distrazione pronta a coglierlo. Perché Stiles ne ha bisogno per non crollare; delle distrazioni, intendo.

Quando giunge a destinazione la mente continua ancora a ripetergli che andrà tutto bene, che se non l'ha ancora ucciso fino a quel momento di certo non lo farà solo per quello. Stiles non ne è molto sicuro ma è la prima volta che si trova lì per qualcosa che riguarda interamente se stesso e non ha intenzione di pentirsene né, tanto meno, di tornare indietro. Sa che l'altro ha già scoperto del suo arrivo, Stiles dà la colpa al proprio odore ma Derek ha i suoi passatempi ed ascoltando la vita scorrergli attorno non ha potuto far a meno di riconoscere il motore della Jeep, lo sbattere della portiera una volta giunta a destinazione e l'odore di Stiles (anche quello, sì) accompagnato ad un'incertezza tanto forte che raramente, il lupo, aveva fiutato sul ragazzo. Quando sente il battito del cuore avvicinarsi sempre più alza un sopracciglio, incrocia le braccia al petto e si volta verso la porta in attesa.

Stiles sembra esitare, cammina avanti e indietro davanti alla porta e solo dopo aver lasciato che una gran boccata d'aria pura gli entrasse nei polmoni ha aperto la porta, senza neanche preoccuparsi di bussare (che tanto, alla fine, chi aveva mai bussato?). Ritrovarsi Derek davanti, già pronto ad ascoltarlo, era una cosa che il ragazzo non si aspettava e allora resta ferma lì: l'enorme entrata al loft ancora aperta dietro di sé e un fiume di parole che preme, con un certa insistenza, per fuoriuscire dalle sue labbra sottili. Stiles ha imparato ad usare le parole per distrarsi, per fingere che vada sempre tutto bene perché “ehi, se parlo significa che sono ancora vivo e se sono ancora vivo, diamine, può ancora andare meglio” giacché a Stiles pensare che le cosa possano peggiorare proprio non piace. Derek inclina leggermente la testa di lato, giusto un po' e l'altro non sembra neanche notarlo, sollevando le sopracciglia quel quanto che basta per apparire curioso; perché curioso un po' lo è, ma non troppo perché ha imparato, tristemente, a non esagerare.

Aspetta pazientemente – almeno per un altro po' – che parli e sta quasi per incitarlo con un “Allora?” o uno “Stiles?” quando vede l'altro avvicinarsi, le mani strette a pugni attorno alle chiavi della jeep e l'espressione un po' incerta. Stiles si avvicina quel tanto che basta da essere vicino, ma non troppo. Guarda Derek per un po', un fiume di parole che cercano di fuoriuscire dalle sue labbra ma che, ostinatamente, si precludono al di là della diga e quando finalmente è pronto ad aprire bocca vorrebbe dire tanto senza dire assolutamente nulla: perché Stiles è quel fiume in piena che inonda la prateria con acqua superflua creando danno tutto attorno, ma non oggi, non ora. Non con lui.
Ci sono parole che Stiles ha imparato a pronunciare da troppo giovane, che poi tanto vecchio non è, ed altre che spera di non dover pronunciare mai. Poi ci sono quelle che vanno pronunciate e sono le più difficili perché tutto il suo blaterare smetterebbe di essere sconclusionato, vuoto, un appiglio per non cadere e diverrebbero irrimediabilmente la caduta stessa e Stiles non sa cadere.

Derek ha imparato a cadere troppo presto e non ha mai smesso e quando si rialza, alla fine, non si pulisce neanche più i jeans (tanto cadrà di nuovo, perché Derek è uno che cade e non può farne a meno) ma con il tempo ha lasciato che ci fosse qualcun altro a pulirli per lui e ora sente quel vortice, quella sensazione estenuante che precede la caduta e non vuole evitarlo; perché quando cadi senza alcuna spinta è tutto un po' più divertente e Stiles sembra saperlo perché si avvicina ancora un po' e poggia una mano sul suo braccio e annuisce appena, quasi a dargli ragione.

Stiles ha smesso di avere paura di Derek quando ha capito che salvarsi la vita a vicenda era più facile (e questa è la versione ufficiale, quella che si racconta di giorno se ci pensa; ma di notte è tutta un'altra storia) ma più chiaramente sa di aver smesso quando ha compreso semplicemente che alla fine tanto diversi non lo sono: Stiles e Derek sono spezzati e lo sanno, senza troppi giri di parole, e avere paura di se stessi alla fine stanca e a Stiles piace pensare che c'è sempre una soluzione a tutto (ma Derek ha smesso di cercarle e lui semplicemente non ci sta) anche a loro, anche a quello.

«Andrà tutto bene» la voce di Stiles è ferma, decisa, mentre anche l'altra mano va a poggiarsi sul braccio dell'altro e Derek, percependo il freddo delle chiavi della jeep, annuisce appena, rilassa la fronte e semplicemente lo guarda. Le parole che premevano con impazienza di uscire si sono dissolte nell'aria per dare spazio a quelle vere, quelle difficili da pronunciare e che ti fanno cedere – Stiles ha deciso che cadere è okay se il corpo dell'altro precipiterà con sé (alla fine, poi, può sempre usarlo come cuscino, no?) e Derek sa cadere ma ancor di più è bravo a rialzarsi (e sarà lui a tirarlo su).

Perché Stiles e Derek non riescono a lasciarsi andare e la verità è che di parlare Derek ha smesso anni fa, Stiles sembra aver appena iniziato e quando le parole sembrano non bastare per una sola mente allora ecco che si esprime anche per l'altro.
   
 
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