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Autore: Seifren    19/02/2014    1 recensioni
Una figura si trova in piedi davanti ad una delle ampie finestre, mani conserte dietro la schiena, sguardo fisso sul panorama che gli si svela ad ogni nuovo capriccio celeste
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E' notte, il cielo coperto da nuvole che riversano pioggia e fulmini su tutta la contea, ma l'elettricità che pervade l'aria non ha niente a che fare con le scariche che cadono dal cielo.
La luce dei lampi entra dalla finestra e illumina la stanza per qualche istante come se fosse giorno.
L'arredamento è lussuoso, il pavimento è ricoperto da un tappeto spesso e soffice, svariate finestre, alte fino al soffitto ricoprono la parete lunga a destra del letto a baldacchino. Il tessuto rosso gli dà un'aria regale e costosa accentuata dagli intarsi del legno, i pomoli sono a forma di testa di drago mentre nella testiera è incisa la scena di una battaglia, solo un lato del letto è occupato.
La parete di sinistra è ricoperta dalla libreria, migliaia di libri di ogni argomento e ogni età vi sono presenti, tutti raccolti nel corso di molte vite, al centro è presente una scrivania anch'essa incisa riccamente, della stessa foggia sono la lampada e la sedia. Gli armadi sono addossati alle restanti pareti dirimpettaie, colme di vestiti pregiati di ogni colore e forma riservati ad ogni tipo di occasione e stagione.
Una figura si trova in piedi davanti ad una delle ampie finestre, mani conserte dietro la schiena, sguardo fisso sul panorama che gli si svela ad ogni nuovo capriccio celeste: il suo popolo, stipato in casupole all'interno delle mura castello e i suoi possedimenti al di fuori, campi, pianure e addirittura monti. Ma sopra la terra che dovrebbe essere sua e sgombra da anima viva durante la notte è presente un esercito nemico, il fratello del Re, una volta suo alleato ora gli si è rivoltato contro, spinto da avidità. L'esercito reale è un terzo di quello nemico, nonostante la protezione delle solide mura e i viveri sufficienti per resistere ad un lungo assedio gli abitanti del castello sentono vicina la sconfitta.
Solo il loro sovrano è sicuro del contrario, deve esserlo, tra qualche ora, giorno o settimana potrebbero essere tutti morti oppure festeggeranno la vittoria negli ampi saloni del castello e nelle locande del paese. Se non si dimostra sicuro di vincere lui nessun soldato avrà fiducia nel domani, combatteranno male, perderanno e moriranno. Il compito gravoso che pesa sulle sue spalle gli hanno tolto il sonno e la voglia di soddisfare forse per l'ultima volta la sua donna, la sua regina.
La notte volge al termine e l'alba si affaccia da dietro le montagne, i raggi del sole illuminano tutta la valle arrivando all'accampamento nemico, vuoto perché tutto l'esercito è già schierato a qualche centinaio di metri dalle mura del castello. Quando la luce arriva sulle armature lampi abbaglianti partono tutto intorno. La pioggia notturna ha pulito l'aria e la visibilità è migliorata, questo fa notare maggiormante l'imponenza dell'avversario.
Un pallido bussare alla porta lo riporta alla realtà, il consigliere è venuto a chiamarlo per il discorso al popolo e all'esercito. 
Nell'uscire dalla stanza dà un ultimo sguardo al letto, alla moglie, alla donna che ama. Una nuova fiducia gli arde nel petto, non perderà questa guerra, deve tornare da lei, ogni uomo deve tornare dalla compagna. 
Nessuna donna dovrebbe perdere l'amore di una vita per guerre nate dall'avidità di pochi individui, nessuna donna!
  
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