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Autore: chanteil    19/02/2014    0 recensioni
Ho sempre cercato di capire il vero significato della parola Amore e per quanto io mi sia sforzata, non sono mai stata in grado di trovare una definizione ben precisa.
Per poter capire sul serio cosa significhi amare bisogna trovare quella persone, la cosiddetta anima gemella, per la quale si potrebbe fare di tutto, perfino sfidare la morte.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Ho sempre cercato di capire il vero significato della parola Amore e per quanto io mi sia sforzata, non sono mai stata in grado di trovare una definizione ben precisa.
Per poter capire sul serio cosa significhi amare bisogna trovare quella persona, la cosiddetta anima gemella, per la quale si farebbe di tutto, perfino sfidare la morte.

<< Caro diario, oggi è il primo giorno del mio ultimo anno di liceo, nulla cambia però dagli anni precedenti, mi sento la stessa di sempre, ho gli amici di sempre, frequento i soliti posti. Il tempo passa velocemente, ma la mia vita sembra essersi fermata. E' raro che ad Oxtus succeda qualcosa di nuovo, che possa migliorare le mie giornate, è una città ormai troppo legata alle tradizioni, tradizioni che hanno subito dei piccoli mutamenti, ma che in fondo, restano le tradizioni di sempre, ormai da secoli. Questa mattina però, guardando il sole sorgere, qualcosa dentro me mi dice che qualcosa stà per cambiare, forse in meglio o forse in peggio, ma non importa, l'importante è dare una svolta alla mia vita, diventata troppo monotona, è una bella vita, questo lo devo ammettere, ho amici che mi adorano, un fidanzato che farebbe di tutto per me e una famiglia capace di rendermi felice con poco, ma resta ugualmente la vita di sempre! >>
Dopo aver confidato i miei pensieri e i miei sentimenti più profondi al diario che ormai da anni mi tiene compagnia, vado a fare una doccia calda per iniziare al meglio questa giornata di scuola, quest'anno sarà molto difficile, dovrò impegnarmi parecchio se non voglio essere bocciatta proprio all'ultimo anno. Ho dato me stessa per poter uscire con una media alta e non ho intenzione di arrendermi proprio alla fine.
Mi avvicino all'armadio di camera mia con addosso ancora la tovaglia umida, e come tutte le mattine non ho la minima idea su cosa indossare, ed è una cosa strana questa, il mio armadio è pieno di vestiti, ogni fine mese andiamo con Bonnie, la mia migliore amica, a fare compere, eppure l'indecisione continua ad esserci.
Dopo aver infilato una magliettina rossa e un paio di jeans scendo in cucina per fare colazione con la mia famiglia che ovviamente è già uscita. Faccio sempre tardi, non riesco mai ad essere puntuale per la colazione. Mi toccherà mangiare per strada, tanto c'è da camminare parecchio.
Arrivata a casa di Bonnie inizio a mangiare una mela, ho tutto il tempo del mondo, Bonnie quando si tratta di ritardi è la migliore.
" Elena " La sua voce risuana per tutta la casa, alzo gli occhi ed è li, sui gradini della scala bella come sempre.
" Bonnie, oddio quanto mi sei mancata " Urlo sorridendo mentre le vado incontro. Non ci vediamo da mesi, Bonnie e sua nonna per l'estate sono andati a trovare dei parenti. Un pò questa cosa mi ha sorpreso perchè la famiglia di Bonnie non è mai venuta a trovarla e lei non me ne ha mai parlato. Quando ha detto che andava dalla sua famiglia era un pò misteriosa ma non le ho fatto pesare la cosa.
" Anche tu, tanto. Come hai trascorso l'estate? Nei messaggi sei stata molto generica." Mi chiede lei entusiasta e con la voglia di sapere se io e Matt abbiamo concluso qualcosa, è dal terzo anno che me lo chiede.
" Non è come pensi Bonnie, non è cambiato niente." rispondo con un sorrisetto mentre apro la porta di casa. "Adesso sbrigati o faremo tardi già dal primo giorno."
" Uff, sempre la solita Elena " Ribatte abbracciandomi.

Suona la campanella e tutti ci rechiamo nelle nostre classi, oggi la giarnata inizia con il corso di scrittura, sono stata fortunata, il mio corso preferito. Io e Bonnie ci diamo appuntamento per la ricreazione e ci salutiamo.

" Bene ragazzi, oggi inizieremo con un tema, un tema sui sogni. Ma sia chiaro per sogni non intendo su cosa vorreste diventare da grande, ma intendo quei pensieri notturni che invadono le vostre menti quando vi addormentate. " il professor Payne inizia a spiegare la lezione andando avanti e indietro per la classe, è un pò matto ma nella sua pazzia riesce a tirar fuori il meglio di noi, ecco perchè seguo le sue lezioni. " Tutti noi sognamo " Continua " e a volte questi sogni lasciano in noi emozioni come paura, amore, passione. Bene io vorrei che tutti voi raccontiate quel sogno che ha fatto nascere in voi qualcosa. Avate un'ora di tempo a partire a adesso. " conclude avviando il cronometro.
E' buffo che il professore abbia lasciato questo compito. Durante l'estate mi è capitato molte volte di svegliarmi durante la notte a causa di un incubo che tornava da me, come se non volesse lasciarmi andare.
Mi ritrovo sola in una foresta al buio e un ombra continua a girarmi intorno, come se volesse acchiapparmi, è troppo veloce per poterla focalizzare , e proprio mentre si avvicina al mio viso, mi sveglio di colpo.
Inizio a pensare al sogno, e la paura si fa spazio dentro me, proprio come quelle notti d'estate.
Non ho mai dato peso alla cosa, non voglio finire dallo psicologo della scuola a causa di un inutile sogno, anche se tornano i brividi al sol pensiero.
Inizio a riempire il foglio bianco cercando di tirar fuori la paura, la curiosità e la solitudine che ha fatto nascere quel sogno in me e in poco tempo riesco a terminare il compito e a consegnarlo prima della scadenza.
Esco dall'aula e il corridoio è vuoto, nessun rumore, solo il silenzio e la sensazione di paura nata dal ricordo del sogno, mi sento osservata, tutte le emozioni del sogno nascono dentro me, ancora una volta, accellero il passo, voltandomi ogni tanto, mi sento osservata, ma non c'è nessuno " Elena sei paranoica " Dico a me stessa alzando gli occhi al cielo.
All'improvviso sento la porta del corridoio dietro di me sbattere, mi volto con un scatto e vedo solo la porta chiusa, sarà stato il vento. Riprendo a camminare.
" Ciao " il cuore accellera dalla paura, inizio a sudare, le gambe tremano, mi volto per continuare a camminare e urto contro un ragazzo.
" Oh mio Dio " faccio un passo indietro con una mano sul cuore.
" Scusa non era mia intenzione spaventarti, volevo solamente sapere dove si trova la bibblioteca. Sei Elena giusto? " Lo sconosciuto mi guarda con un sorriso stampato in bocca, mi tiene tra le sue mani, ha una presa forte.
" come conosci il mio nome? " " Il mio nome è Klaus! "
  
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