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Autore: Lady Aquaria    20/02/2014    3 recensioni
"...tutti loro in quella storia avevano avuto la loro parte di responsabilità; lui stesso ne aveva: per tredici anni aveva servito quell'uomo dalla doppia faccia, uccidendo in suo nome senza porre alcuna domanda, per tredici anni aveva giurato assoluta lealtà a un essere che aveva approfittato della loro buona fede e che senza pensarci due volte aveva versato il sangue del Pontefice, quasi commesso infanticidio e infangato un innocente nella memoria di tutti loro."
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Scorpion Milo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Deceiver of Fools - Milo - Contest Elizabeth Tempest

Disclaimer: la storia non è scritta a scopo di lucro e i pg riportati appartengono a Masami Kurumada.

-Nick dell’autore: Lady Aquaria
-Nick sul sito: Lady Aquaria

-Prompt: Lealtà

-Personaggi: Milo (principale, facente parte del pacchetto)

-Rating: verde

-Genere: drammatico, triste

-Avvertimenti: Flashfic di circa 853 parole
-Coppie: nessuna

-Note dell’autore: in calce

***

Tredici anni di Arles sono tanti.

Sono tredici anni di governo di un impostore megalomane. Tredici anni di bugie, finzioni, intrighi, sospetti taciuti, accettazione.

Tredici anni difficili. Come li avranno vissuti i Gold Saint?

***

~Deceiver of fools~

He feeds on fear
Poisons the truth
To gain their faith
To lead the way
To a world of decay
Rules you
r
heart
He’ll sell your soul to the grave
Without a hesitation to make
He belongs to the dark

[Deceiver of fools, Within Temptation]

Il giorno appena trascorso era stato lungo e atroce sotto molti aspetti: si sentiva stanco e mentalmente provato, ma l'adrenalina residua in circolo non gli permetteva ancora di staccare la spina come avrebbe voluto. Non chiedeva altro che poter chiudere gli occhi e non pensare alle ultime ore, ma la sua mente non era d'accordo, anzi, pareva aver azzerato ogni altro pensiero razionale.
Non erano bastate le violente battaglie che avevano quasi raso al suolo mezzo Santuario e che s'erano portate via ben quattro di loro –cinque se contava Saga, ma lui non era una vittima-, c'era voluta anche quella maledetta faccenda venuta a galla troppo tardi.
Con tredici anni di ritardo, pensò amaramente.
"A questo punto credo che chiunque di voi sappia che tredici anni orsono, Aiolos, fratello maggiore di Aiolia, fu indegnamente etichettato come traditore, reo d'aver rapito, dal Santuario, una neonata in fasce… quella stessa bambina, la futura Saori Kido, che è senza dubbio Athena e che oggi per un soffio è scampata alla morte grazie al sacrificio dei suoi Saints."
Non appena Dohko aveva iniziato a spiegare, il suo primo impulso era stato quello di fermarlo come aveva fatto poco prima quando la voce dell'anziano maestro si era insinuata nelle loro menti: chiunque era a conoscenza di quella famosa notte e nessuno di loro, soprattutto Aiolia, amava sentirla ripetere. Poi però Dohko aveva continuato con particolari del tutto sconosciuti che avevano gelato loro il sangue nelle vene.
"Tuttavia all'epoca, Aiolos a parte, un'altra persona era al corrente della verità, la stessa che aveva appena ucciso, in segreto, il Pontefice del Santuario e ne aveva usurpato il posto: in quella stessa notte tentò di assassinare anche la piccola Athena, ma nel tentativo di fermarlo, Aiolos scoprì che quell'uomo altri non era che Saga, Gold Saint dei Gemelli. E' stato allora che, nel timore d'esser smascherato, Saga accusò Aiolos di tradimento. Shura poi, fece il resto, convinto come tutti voi d'esser nel giusto."
Già, Shura aveva fatto il resto.
A dire il vero tutti loro in quella storia avevano avuto la loro parte di responsabilità; lui stesso ne aveva: per tredici anni aveva servito quell'uomo dalla doppia faccia, uccidendo in suo nome senza porre alcuna domanda, per tredici anni aveva giurato assoluta lealtà a un essere che aveva approfittato della loro buona fede e che senza pensarci due volte aveva versato il sangue del Pontefice, quasi commesso infanticidio e infangato un innocente nella memoria di tutti loro.
A chi o a cosa serviva, ora, essere a conoscenza di quella verità nascosta per così tanto tempo? A nulla. E certo non era di alcuna utilità ai quattro uomini che nella sala accanto giacevano in attesa d'essere degnamente sepolti, quattro uomini che, come lui, avevano speso gran parte delle loro esistenze al servizio di un commediante abile nel distorcere la realtà e nel tessere inganni.
Possibile che il comportamento di Saga non avesse mai insospettito nessuno? Eppure, a ripensarci adesso, c'erano stati, nel tempo, segnali sulla dubbia integrità del Sacerdote… la vera domanda era: perché non ci ho mai fatto caso?
Incredibile pensare con quanta vergognosa facilità tutti, lui compreso, avevano creduto a Saga, abbandonando Aiolos al suo destino.
Oltrepassò Aiolia senza prestare attenzione a quanto il compagno stava dicendo, dirigendosi verso le salme distese sui loro letti di pietra: il suo sguardo corse rapidamente alla salma di Shura, che in tutta quella storia aveva contribuito forse più di chiunque altro al destino del loro compagno; chissà se aveva mai avuto un momento d'esitazione, se aveva mai pensato a cosa stava facendo mentre feriva a morte l'uomo che voleva salvare tutti loro…
Scostò il lenzuolo che copriva Camus e guardò il suo volto livido.
"E tu, amico mio, ci hai mai pensato?" Almeno lui, tra loro due, aveva avuto un'esitazione nei confronti del Grande Sacerdote? A differenza sua Camus era stato meno impulsivo in vita e magari aveva capito qualcosa...
"Temo non possa risponderti."
Si rese conto d'aver pensato a voce alta solo quando si trovò faccia a faccia con Mu.
"Stavo pensando alle parole del Maestro. Saga è stato davvero bravo a ingannarci per tutti questi anni… abbiamo scoperto la verità ora che è troppo tardi per i nostri compagni."
L'altro annuì.
"Sì, è vero, ma tutto ciò ci servirà da monito per il futuro." osservò Mu. "Non possiamo sapere che cosa sarebbe successo se tutto ciò fosse uscito allo scoperto molto prima."
Beh, sicuramente Saga non avrebbe avuto vita facile.
"Se soltanto avessi avuto un sospetto, uno solo. Invece non ho mai dubitato della buona fede del Grande Sacerdote, eseguivo tutto ciò che mi ordinava senza domandarmi se fosse giusto o no." disse Milo. "Avrei potuto fare qualcosa."
"Sono solo supposizioni, Milo, non possiamo tornare indietro." replicò Mu, guardando Milo sedersi accanto alla salma di Camus, prima di prendersi la testa tra le mani. "Pensare adesso non serve. Dovresti dormire."
E chi riusciva a farlo? Mu non aveva idea di quanti pensieri e sensi di colpa affollavano la sua mente, così tanti che gli era difficile perfino riposare.
"No. Ho una faccenda delicata da sistemare." replicò, prima di scomparire verso oriente.


***

-Note dell’autore: la mia breve os [breve per scelta, intendevo raccontare un particolare momento –ovvero quando Milo ripensa a come ha vissuto nei tredici anni trascorsi, che cos'ha fatto per Saga/Arles e non la descrizione precisa dei tredici anni] è ambientata dopo le battute finali della scalata alle dodici case, in particolare da quando Dohko, durante lo scontro di Seiya e Saga, rivela ai Gold Saint sopravvissuti ciò che è realmente accaduto durante la famosa Notte degli Inganni. Per ragioni di correttezza specifico che parte del discorso di Dohko è ispirato all'originale [ho fatto riferimento ai dialoghi originali giapponesi e non i dialoghi del doppiaggio italiano] ma che, naturalmente, ho rivisto e riadattato alla os. [Questo è l'originale secondo la traduzione letterale dei dialoghi in giapponese: "Ve ne siete ormai resi conto anche voi. Atena, ora è scampata alla morte! E' giunto il tempo di dire tutto (…) credo che chiunque di voi sappia che, tredici anni orsono, il fratello maggiore di Aiolia, Aiolos, del segno del Sagittario, portò via una neonata venendo accusato di essere un traditore. Quella neonata era proprio la futura Saori Kido, che è senza dubbio Athena! Allora, oltre ad Aiolos, c'era un altro uomo al corrente di quella verità. Quell'uomo aveva appena ucciso in segreto il Pontefice del Santuario, e si faceva passare per lui! Tramava anche l'assassinio di Athena, ancora piccola. Quell'uomo era il Santo d'Oro del segno dei Gemelli, Saga di Gemini! Colto in flagrante da Aiolos, Gemini lo bollò come un traditore e lo eliminò."]
Infine, la os va a concatenarsi con un particolare momento che descriverò più avanti in una mia fanfiction, ecco perché termina in questo modo.

Lady Aquaria


P.S.: la os non è stata conteggiata nei risultati del contest in quanto "non rispetterebbe la consegna". A mia discolpa potrei dire che la mia partecipazione al contest è arrivata in un gran brutto periodo e che molto probabilmente, scrivendo per potermi distrarre dal lutto che mi ha colpita, ho scritto una cosa per un'altra.

   
 
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