Disclaimer:
la storia non è scritta a scopo di lucro e i pg riportati
appartengono a Masami
Kurumada.
-Nick
dell’autore: Lady Aquaria
-Nick sul sito:
Lady Aquaria
-Prompt: Lealtà
-Personaggi: Milo (principale,
facente parte del
pacchetto)
-Rating: verde
-Genere:
drammatico, triste
-Avvertimenti: Flashfic
di circa 853 parole
-Coppie: nessuna
-Note dell’autore:
in calce
***
Tredici anni di Arles sono tanti.
Sono
tredici anni di governo di un impostore megalomane. Tredici anni di
bugie,
finzioni, intrighi, sospetti taciuti, accettazione.
Tredici
anni difficili. Come li avranno vissuti i Gold Saint?
***
~Deceiver
of fools~
He
feeds on fear
Poisons the truth
To gain their faith
To lead the way
To a world of decay
Rules you rheart
He’ll sell your soul
to the grave
Without a hesitation to make
He belongs to the dark
[Deceiver
of fools, Within Temptation]
Il giorno appena trascorso era
stato lungo e atroce sotto
molti aspetti: si sentiva stanco e mentalmente provato, ma l'adrenalina
residua
in circolo non gli permetteva ancora di staccare la spina come avrebbe
voluto.
Non chiedeva altro che poter chiudere gli occhi e non pensare alle
ultime ore,
ma la sua mente non era d'accordo, anzi, pareva aver azzerato ogni
altro pensiero
razionale.
Non erano bastate le violente battaglie che avevano quasi
raso al suolo mezzo Santuario e che s'erano portate via ben quattro di
loro –cinque se contava
Saga, ma lui non era una vittima-,
c'era voluta anche
quella maledetta faccenda venuta a galla troppo tardi.
Con tredici anni di
ritardo, pensò amaramente.
"A questo
punto credo che chiunque di voi sappia che tredici anni orsono, Aiolos,
fratello maggiore di Aiolia, fu indegnamente etichettato come
traditore, reo
d'aver rapito, dal Santuario, una neonata in fasce… quella
stessa bambina, la
futura Saori Kido, che è senza dubbio Athena e che oggi per
un soffio è
scampata alla morte grazie al sacrificio dei suoi Saints."
Non appena Dohko aveva iniziato a spiegare, il suo primo
impulso era stato quello di fermarlo come aveva fatto poco prima quando
la voce
dell'anziano maestro si era insinuata nelle loro menti: chiunque era a
conoscenza di quella famosa notte e nessuno di loro, soprattutto
Aiolia, amava
sentirla ripetere. Poi però Dohko aveva continuato con
particolari del tutto
sconosciuti che avevano gelato loro il sangue nelle vene.
"Tuttavia all'epoca,
Aiolos a parte, un'altra persona era al corrente della
verità, la stessa che
aveva appena ucciso, in segreto, il Pontefice del Santuario e ne aveva
usurpato
il posto: in quella stessa notte tentò di assassinare anche
la piccola Athena,
ma nel tentativo di fermarlo, Aiolos scoprì che quell'uomo
altri non era che
Saga, Gold Saint dei Gemelli. E' stato allora che, nel timore d'esser
smascherato, Saga accusò Aiolos di tradimento. Shura poi,
fece il resto,
convinto come tutti voi d'esser nel giusto."
Già, Shura aveva fatto il resto.
A dire il vero tutti loro in quella storia avevano avuto
la loro parte di responsabilità; lui stesso ne aveva: per
tredici anni aveva
servito quell'uomo dalla doppia faccia, uccidendo in suo nome senza
porre
alcuna domanda, per tredici anni aveva giurato assoluta
lealtà a un essere che aveva
approfittato della loro buona fede e che senza pensarci due volte aveva
versato
il sangue del Pontefice, quasi commesso infanticidio e infangato un
innocente
nella memoria di tutti loro.
A chi o a cosa serviva, ora, essere a conoscenza di
quella verità nascosta per così tanto tempo? A
nulla. E certo non era di alcuna
utilità ai quattro uomini che nella sala accanto giacevano
in attesa d'essere
degnamente sepolti, quattro uomini che, come lui, avevano speso gran
parte
delle loro esistenze al servizio di un commediante abile nel distorcere
la
realtà e nel tessere inganni.
Possibile che il comportamento di Saga non avesse mai
insospettito nessuno? Eppure, a ripensarci adesso, c'erano stati, nel
tempo, segnali
sulla dubbia integrità del Sacerdote… la vera
domanda era: perché non ci ho mai
fatto caso?
Incredibile pensare con quanta vergognosa facilità tutti,
lui compreso, avevano creduto a Saga, abbandonando Aiolos al suo
destino.
Oltrepassò Aiolia senza prestare attenzione a quanto il
compagno
stava dicendo, dirigendosi verso le salme distese sui loro letti di
pietra: il
suo sguardo corse rapidamente alla salma di Shura, che in tutta quella
storia
aveva contribuito forse più di chiunque altro al destino del
loro compagno;
chissà se aveva mai avuto un momento d'esitazione, se aveva
mai pensato a cosa
stava facendo mentre feriva a morte l'uomo che voleva salvare tutti
loro…
Scostò il lenzuolo che copriva Camus e guardò il
suo
volto livido.
"E tu, amico mio, ci hai mai pensato?" Almeno
lui, tra loro due, aveva avuto un'esitazione nei confronti del Grande
Sacerdote? A
differenza sua Camus era stato
meno impulsivo in vita e magari aveva capito qualcosa...
"Temo non possa risponderti."
Si rese conto d'aver pensato a voce alta solo quando si
trovò faccia a faccia con Mu.
"Stavo pensando alle parole del Maestro. Saga è
stato davvero bravo a ingannarci per tutti questi anni…
abbiamo scoperto la
verità ora che è troppo tardi per i nostri
compagni."
L'altro annuì.
"Sì, è vero, ma tutto ciò ci
servirà da monito per
il futuro." osservò Mu. "Non possiamo sapere che cosa
sarebbe
successo se tutto ciò fosse uscito allo scoperto molto
prima."
Beh, sicuramente Saga non avrebbe avuto vita facile.
"Se soltanto avessi avuto un sospetto, uno solo.
Invece non ho mai dubitato della buona fede del Grande Sacerdote,
eseguivo
tutto ciò che mi ordinava senza domandarmi se fosse giusto o
no." disse
Milo. "Avrei potuto fare qualcosa."
"Sono solo supposizioni, Milo, non possiamo tornare
indietro." replicò Mu, guardando Milo sedersi accanto alla
salma di Camus,
prima di prendersi la testa tra le mani. "Pensare adesso non serve.
Dovresti dormire."
E chi riusciva a farlo? Mu non aveva idea di quanti
pensieri e sensi di colpa affollavano la sua mente, così
tanti che gli era
difficile perfino riposare.
"No. Ho una faccenda delicata da sistemare."
replicò, prima di scomparire verso oriente.
-Note
dell’autore: la mia breve os [breve per scelta, intendevo
raccontare un
particolare momento –ovvero quando Milo ripensa a come ha
vissuto nei tredici
anni trascorsi, che cos'ha fatto per Saga/Arles e non la descrizione
precisa
dei tredici anni] è ambientata dopo le battute finali della
scalata alle dodici
case, in particolare da quando Dohko, durante lo scontro di Seiya e
Saga, rivela
ai Gold Saint sopravvissuti ciò che è realmente
accaduto durante la famosa
Notte degli Inganni. Per ragioni di correttezza specifico che parte del
discorso di Dohko è ispirato all'originale [ho fatto
riferimento ai dialoghi
originali giapponesi e non i dialoghi del doppiaggio italiano] ma che,
naturalmente, ho rivisto e riadattato alla os. [Questo è
l'originale secondo la
traduzione letterale dei dialoghi in giapponese: "Ve ne siete ormai
resi
conto anche voi. Atena, ora è scampata alla morte! E' giunto
il tempo di dire
tutto (…) credo che chiunque di voi sappia che, tredici anni
orsono, il
fratello maggiore di Aiolia, Aiolos, del segno del Sagittario,
portò via una
neonata venendo accusato di essere un traditore. Quella neonata era
proprio la
futura Saori Kido, che è senza dubbio Athena! Allora, oltre
ad Aiolos, c'era un
altro uomo al corrente di quella verità. Quell'uomo aveva
appena ucciso in
segreto il Pontefice del Santuario, e si faceva passare per lui!
Tramava anche
l'assassinio di Athena, ancora piccola. Quell'uomo era il Santo d'Oro
del segno
dei Gemelli, Saga di Gemini! Colto in flagrante da Aiolos, Gemini lo
bollò come
un traditore e lo eliminò."]
Infine, la os va a concatenarsi con un particolare
momento che descriverò più avanti in una mia
fanfiction, ecco perché termina in
questo modo.
Lady Aquaria
P.S.: la os non è
stata conteggiata nei risultati del contest
in quanto "non rispetterebbe la consegna". A mia discolpa
potrei dire che la mia partecipazione al contest è arrivata
in un
gran brutto periodo
e che molto probabilmente, scrivendo per potermi distrarre dal lutto
che mi
ha
colpita, ho scritto una cosa per un'altra.