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Autore: _Arya    22/02/2014    1 recensioni
Si dice che i momenti più attesi e ricercati, alla fine, siano quelli più intensi e vivi, dove il cuore è più incline a comprendere ogni suo battito, scatenato, magari, da un sentimento come la tenerezza.
Anche se dubbi o semplici pensieri possono giungere a oscurare quei momenti o quell'emozione, anche se ci si sente esposti a conseguenze, anche questi si possono scoprire ad essere affascinati e riscaldati dai colori e dai bagliori dell'amore.
Attenzione:
Gli eventi di Breath of Life non seguono la svolta che si è avuta da qualche episodio in Reign per quanto riguarda la posizione che adesso ricopre Bash.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Francis, Mary Stuart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Breath  of  Life

 

    
Awakening

Capitolo 1





Uno sfioro delicato si intromise nei sogni di Mary, incitandola a riemergere da quel mondo eretto sui pilastri dell'irrealtà e del subconscio.
Sullo sfondo di quell'universo inesplorato, un rumore che le parve famigliare si intromise in quella quiete nella quale era immersa. Incuriosendo il suo udito, colto dalla strana urgenza di associare quell'eco ad un nome o ad una figura, accarezzando la realtà, percepì il rumore ripetersi con una cadenza che divenne regolare. Seguendo il trepidare del suono, ammaliata da questo, un senso di tranquillità invase i suoi sensi. Le note di disturbo al profondo silenzio scoppiettarono con fragore, colpendo quelle mura alzate intorno a quel senso di placida quiete.
Un'immagine saettò nella mente assonnata di Mary: il fuoco.
Dando al suono il suo nome, venendolo ad identificare, fu come se il mondo dei sogni compiesse qualche passo di lontananza da lei. Ciò che le appariva come un sogno composto da immagini via via sempre più sbiadite, incominciava ad appannarsi e svanire poco alla volta, finché il suono, con sempre più insistenza, la richiamò al mondo reale e presente.
Un'altra serie di crepe si vennero a formare intorno ai confini del mondo onirico, quando un sospiro debole iniziò a giungerle caldo. Avvertendolo vicino, le sfiorava la pelle e, per qualche ragione, sembrava che quei fievoli sbuffi ripetuti si fossero alleati con l'ardente suono della fiamma, causa primaria di quello stato di dormiveglia nel quale fluttuava leggera, e che insieme avessero deciso di attaccarla facendo leva sul mistero reale che avvolgeva quel dolce respiro. Un languido torpore iniziò a diffondersi in tutto il corpo, procurandole brividi, quando si aggiunsero fini carezze. Fu in quell'amabile reazione al percorso tracciato sulla sua pelle che aprì gli occhi, scoprendo un sorriso venirsi a disegnare sul suo volto, illuminandolo. Raccogliendo quei i cocci di un sogno ormai dissipato, i suoi occhi assonnati incontrarono due specchi azzurri aventi una luce che in essi brillava costante, rendendoli ancora più limpidi e trepidanti. Bionde ciocche di capelli incorniciavano un volto giovane, rischiarato dall'aurea calda del fuoco che abbracciava la stanza.
<< Cosa ci fai qui? >>
Francis le sorrise, indirizzando quelle carezze insistenti sulla guancia verso la spalla, lasciata esposta all'aria fresca che pervadeva l'ambiente al di fuori della calda coperta.
Il mondo dei sogni, adesso, sembrava essere così lontano, troppo lontano per poterlo raggiungere.
Il cuore di Mary, emozionato da quel risveglio, aveva incominciato ad influenzare la mente e a gettare confusione trai suoi pensieri solo con l'alterazione dei battiti. Da pacifici quali erano, avevano incominciato a scalpitare, a fremere, a tremare.
Mary si sentì attaccata perché un bacio caldo indugiò sulla guancia, venendosi a sostituire ai gentili tocchi delle dita di Francis.
Chiudendo gli occhi, lasciando che la sua mente si concentrasse a cogliere ogni battito del suo cuore alterato da quel bacio, bisognosa di catturare l'emozione che quelle due labbra erano capaci di creare con il solo sfiorarla e chiudersi sulla sua pelle, il sorriso sul volto di Mary si estese, permettendosi di scambiare la realtà, nella quale era stata gettata, per un sogno.
Stendendo le sue gambe avvertì quelle di Francis, sorprendendosi a deliziarsi del suo contatto vicino. Diventando consapevole di quella vicinanza intima, all'altezza del cuore nacque un calore delicato, quasi come se anche lui fosse mosso dall'intenzione di coccolarla, di estendere quell'idea di sogno vivo nella realtà e che in Mary incominciava a far perderle il senso del tempo.
<< Scusa se ti ho svegliato >>, sussurrò piano Francis.
La sola replica che Mary fu in grado di offrirgli, fu un semplice sorriso accompagnato da un no, riferito da un impercettibile scossa del capo.
L'agitarsi del fuoco, quel suono che l'aveva accompagnata nel risveglio, venne sostituito dallo schiocco delle labbra di Francis sulla sua pelle. Caldi baci seguiti da altri caldi baci si ripetevano, come una mantra infinita. Ad ogni tocco, ciascuno di queste riverenze lasciava un pezzetto di quell'amore che Mary sentiva essere caldo e rosso allo stesso tempo. Ad ogni tocco, dove il sottile strato di barba la pizzicava, nei suoi pensieri felici filtrava quello che non si trattasse di un sogno, che era la realtà, lasciando che in lei si scontrassero quelle due parti contrapposte e dominate l'una da un'aria romantica e l'altra da una realista. Fino a quando una delle due non avesse prevalso sull'altra, lei sarebbe stata la sola a gioire di essere la destinataria di quelle coccole e quei piacevoli pensieri.
<< Allora, mi vuoi dire cosa ci fai qui? >>, domandò sussurrando per zittire quelle sue idee, che nella sua mente creavano solo confusione.
Udendo la sua stessa voce, rompendo quella bolla di piacevoli sensazioni che si era formata intorno a lei, il suono dello scoppiettio del fuoco ricomparve frapponendosi fra il silenzio e i baci gentili ed ininterrotti di Francis.
<< Se vuoi, me ne vado >>, rispose, parlando vicino ad un orecchio e scatenando in Mary una seconda ondata di brividi lungo tutto il corpo.
Che fosse sogno oppure realtà, di una cosa Mary era sicura: non voleva che finisse, non così presto.
Aprendo gli occhi, incontrando quelli di lui intenti a fissarla gioiosi, osservò come i lineamenti di Francis fossero la rivelazione della sua felicità. Quell'angolo di mondo, riscaldato dai dolci respiri che si intrecciavano al calore del focolare, era il solo ed unico posto dove Francis, lo sapeva, voleva trovarsi.
A quella consapevolezza, che colpì Mary silente, interpretandola e leggendola con facilità in quella luce che illuminava gli occhi di lui, il suo cuore sospirò di profondo sollievo e i suoi due pozzi color cioccolato assunsero spontaneamente il rispettabile compito di diventare i tramiti di quelli chiari di Francis.
<< Adesso che mi hai svegliato, non puoi andartene così. >>
Lasciando che un sorriso facesse capolino sul suo viso, intenta a catturare ogni più piccolo dettaglio di Francis appoggiato su un gomito a breve distanza da lei, Mary sentiva che quegli occhi di cristallo avevano iniziato ad esercitare uno strano potere su di lei. Per quanto potesse credere che in questi vi fosse un bagliore anonimo, si chiese se fosse il riflesso arancio della fiamma del focolare a vestire l'azzurro cielo dell'iride di desiderio e amore. Il suo sguardo era animato da quei lineamenti di pace e serenità che solo in poche occasioni Mary gli aveva visto portare.
<< Non sono mai stato più d'accordo >>, replicò Francis sorridendo.
Rapita dal misto di emozioni che poteva cogliere scrutando lo sguardo, attratta come se davanti a lei potesse esserci qualche oggetto raro e di inestimabile valore, sentì il bisogno di sfiorare quel volto. A questo, Mary sospettava che sarebbe seguito il desiderio che le rosee labbra ricominciassero la loro piacevole scia da dove l'avevano interrotta.
Quando Francis inclinò il viso avvicinandosi a lei, come se riuscisse a leggerle nella mente e come se volesse accondiscendere a quel suo desiderio, le dita di Mary fuggirono dal calore creato dalla coperta, nella quale erano immerse, venendosi ad esporre al freddo. Il piccolo tragitto che le separava dalla loro meta, bastò per far irradiare in tutto il corpo un dolce torpore nel momento in cui giunsero a sfiorare il mento di Francis, percependo subito al tatto la presenza della barba. Forse per la magia che pervadeva la mente di Mary, controllando pensieri ed emozioni, quel semplice tocco, quella carezza che aveva solo sfiorato la superficie del viso di Francis, sembrò essere quella nave solitaria che faceva ritorno al suo porto, al sicuro, dopo una notte passata nelle gelide acque dell'oceano oscuro.
Mary vide come la mano di Francis strinse con eleganza le due dita e, portandosele alle labbra, vi posò un bacio delicato. Un battito ebbe la forza di distinguersi dagli altri per forza e luce. Esso risuonò nel corpo di Mary con fragore, battendo con decisione contro il suo petto. Fu quell'eco leggero a spingerla a sollevarsi e lasciare che la scia di baci tornasse ad accarezzarla, catturando lei stessa le labbra di Francis con le sue.
Quanto il sentimento, l'amore poteva essere profondo?
Se quella poteva essere la caduta verso il fondo, un tonfo dolce e rassicurante, Mary sperava che durasse più a lungo possibile, che non finisse mai.
Il tempo e lo spazio sembrarono svanire, allontanarsi, così come il mondo dei sogni si era dissolto poco prima con pochi passi alla volta. Anche loro, tempo e spazio, la stavano abbandonando a quella tempesta di carezze e di baci, sussurri e tremiti che incominciarono a invaderla.
Con vaga presenza, Mary sentì le braccia di Francis circondarla e attrarla a sé, lasciando che le sue labbra la conducessero in vie nuove, attratta da quel misto di emozioni che la stavano investendo con sempre più forza. Morbide, si allacciavano e stuzzicavano e Mary, senza che avesse il tempo per pensare o riflettere, rispondeva a quegli impulsi sulla sua pelle. Prima ancora di passare dal pensiero all'azione, le sue labbra inseguivano quelle di Francis, libere e intente a catturare il loro sapore. Anche se quelle due disarmanti tentatrici erano giunte delicate, Mary poteva percepire l'impazienza e l'urgenza di conquistare le sue labbra sempre di più e con più forza. Non importava se il sapore di Francis avesse intaccato la sua pelle, accompagnandola poi nelle ore a seguire. Non importava quanto le labbra di lui, ad ogni nuovo loro schiocco, rinnovavo la loro proprietà su di lei.
Un filo di aria la sfiorò, rinfrescandole il viso e facendo scivolare via un po' di calore, nel momento in cui Francis si distaccò da lei. Per quel breve attimo, trovò delizioso avvertire l'aria gettare frescura sulla sua pelle che avvertiva essere ardente.
Una piccola pressione le lisciò la chioma corvina. Chiudendo gli occhi, lasciò che il vortice di emozioni seguisse il percorso del tocco di Francis. Lo sentì muoversi, avvicinarsi, stringere con maggior forza una ciocca dei suoi capelli e prendere un respiro, mentre Mary si accorse che la mano opposta a quella immersa nella sua chioma prese a vagare libera sulla superficie della sua gamba. Su di essa comparvero decine di brividi in reazione a quel passaggio.
Riaprendo gli occhi, trovandosi quelli di Francis intenti ad osservarla, captò quella stessa luce negli occhi celesti farsi ancora più intensa. Mary iniziava a sospettare di che natura fosse.
Prima che la bocca di lui avesse il tempo di allontanarsi ancora, Mary sentì il bisogno di riunirle in un nuovo bacio, portando i loro corpi a scontrarsi per qualche istante dopo sentire la sua schiena tornare ad unirsi alle lenzuola divenute fredde. Colta di sorpresa per il fresco contatto con la sua pelle, rabbrividì, intanto che il freddo sottile venne messo subito in contrapposizione con il corpo caldo di Francis. Trovandosi privata dai suoi occhi della vista, era come se i suoi sensi fossero tutti concentrati su cosa stesse accadendo all'esterno e a contatto con il suo corpo.
Nella sua mente si figurò la mano di Francis scivolare con lentezza disarmante sul suo braccio, posandosi infine su un fianco, dove sentì una tenue pressione. Due dita sotto il mento la costrinsero ad alzare la testa e, prima di potersi opporre a quella costrizione, caldi baci iniziarono a conquistare quello spazio, lasciando che le barriere crollassero sotto quei colpi.
Un bacio, un altro e un altro.
Cercando di rimanere in equilibrio tra ragione, che imponeva controllo e rigore, e quell'universo di emozioni alle quali poteva dare a ciascuna un colore, ignorò quei desideri che iniziarono ad errare liberi e ad usare la voce dei suoi pensieri per indurla a sceglierli.
<< È tardi, Francis, pensa se qualcuno entrasse e ti trovasse qui >>, mormorò Mary, ascoltando il suo respiro accelerato. << Tua madre avrebbe un brutto risveglio domattina. >>
<< È tardi, Mary >>, ripeté Francis, interrompendo quei baci, rivolgendole un sorriso, << chiunque osasse entrare nelle tue stanze, se la vedrebbe subito con me, senza aspettare domani mattina. >>
A quella minaccia bisbigliata, avvertendo quel calore che la legava ad una dolce realtà espandersi, non riuscì a trattenere una risata, consapevole del fatto che Francis avrebbe minacciato chiunque fosse entrato a disturbare o interrompere quel loro raro momento, dove non erano reali ma semplici ragazzi l'uno innamorato dell'altro.
Scuotendo la testa, riuscendo a mettersi seduta, Mary rimase a studiare quei giochi di luce creati dal fuoco. Dalla fiamma vivace, che assumeva sempre una forma diversa dalla precedente, si riflettevano nella stanza la sua essenza calda e ombre tremolanti sulle pareti gelide. Gettando un'occhiata veloce in direzione delle finestre, vide che la sera stava imbrunendo e che il sole, per quel giorno, aveva smesso di riscaldare e irradiare i suoi raggi caldi sulla Terra.
Mary avvertì una lieve carezza richiamare la sua attenzione. Voltando il suo sguardo, a pochi centimetri dalle sue labbra c'erano quelle di Francis, rese più intense dalla luce che il fuoco rifletteva su di loro.
<< Visto che mi hai svegliata, posso sapere cosa ci fai qui? >>, chiese, allontanando il pensiero di rubargli un altro bacio.
<< Non riuscivo a dormire >>, confessò ilare Francis, distendendosi al fianco di Mary, senza manifestare alcuna intenzione di ritornare nelle sue stanze.
<< Quindi hai pensato bene di introdurti nelle mie stanze e svegliarmi? >>
<< Non ti sfugge niente, mia regina >>, rispose Francis con un sorriso, prima di lanciarle un sguardo veloce. << Vieni, voglio farti vedere una cosa. >>
Muovendosi velocemente, Francis si alzò di scatto, facendo assumere nella mente di Mary un senso a quella frase prima proferita. Guardandolo con occhi sorpresi, Mary si chiese se non si trattasse di uno scherzo.
<< Adesso? >>
Increspando la fronte, studiò il sorriso di Francis, che sembrava celare qualcosa con estrema avidità.
Guardandosi per un solo secondo dentro di sé, i pensieri confusi che vagavano lesti nella sua mente, costruendo possibilità ed eventualità di che cosa intendesse Francis, colse un pizzico di interesse. Sorprendendosi di questo, ascoltò l'imminente prevalsa della regina responsabile quale era su quell'accenno di curiosità.
<< Io credo che mi rimetterò a letto >>, disse, annuendo e inarcando un sopracciglio, quando Francis si mise in ginocchio sul pavimento freddo e con i gomiti appoggiati al materasso.
<< Domani mattina potrebbe non esserci già più >>, controbatté con occhi dolci.
Prima che quei messaggi di incoraggiamento emanati dalla luce degli occhi di Francis facessero appello ai sentimenti scalpitanti del suo cuore, scuotendo la testa con ferma decisione, Mary si sdraiò, dandogli le spalle e chiudendo gli occhi.
Nel silenzio che piombò nella stanza vi fu ancora una volta il rumore del fuoco.
Sentì Francis alzarsi e mettersi vicino a lei. Con occhi saldamente chiusi, mordendosi l'interno labbra, avvertì i suoi capelli lasciare libero l'orecchio, esponendolo all'aria della stanza.
<< Non sei neanche un po' curiosa di che cosa io voglia farti vedere e che domani forse non potrò, perché molto probabilmente non ci sarà più? >>, domando Francis. << So che ti piacerà. >>
Mary udì quelle parole stuzzicare la sua curiosità, che iniziò a interessarsi a quella voce che aveva parlato con un tono velato e misterioso.
Quelle parole furono il principio di una lunga battaglia che dentro di lei iniziò ad infuriare. Era consapevole di che cosa una regina doveva fare.
Ma lei, Mary, la semplice e dolce Mary, cosa avrebbe fatto?
Anche quella risposta gliela suggerì il cuore.
<< Ma fuori è quasi buio >>, disse infine, cercando di temporeggiare nell'intento di capire cosa avesse in mente Francis, voltandosi con lo sguardo.
<< Appunto, fuori è quasi buio >>, continuò Francis con l'ombra di un sorriso comparso sul volto, felice di aver catturato l'interesse di Mary.
Illuminato dalla sola luce che emetteva il fuoco trepidante nel piccolo spazio suo personale, Mary vide Francis muoversi nella sua stanza con assoluta disinvoltura, come se quel luogo gli appartenesse e fossero suoi, da sempre. Mettendosi a sedere, Mary lo vide prendere la sua mantella bordeaux, resa ancora più scura dalle ombre della stanza, posata su una poltroncina. Come per manifestare il suo crescente scetticismo, inarcò un sopracciglio.
<< Francis >>, incominciò quando questo si stava avvicinando a lei, con quel sorriso che non accennava la minima intenzione di svanire dal volto. << Francis... >>
Prima che potesse continuare, Francis la zittì con un bacio a fior di labbra.
Chiudendo gli occhi al primo contatto delle labbra, subito caduta vittima dell'incanto, le guastò e le trattenne un attimo di più tra le sue. Avvertendo il materasso abbassarsi e il corpo di Francis avvicinarsi caldo a lei, fino a quando un suo ginocchio non sfiorò una sua gamba, divisi solo dalla coperta, Mary pensò se mai Francis fosse riuscito a farle vedere quella cosa. Lasciando che il buio la continuasse ad avvolgere, assaporando ogni emozione amplificata, sentì le labbra di Francis liberarsi con maestria dalle sue e, in una lieve carezza, iniziarono a solcare leste la mandibola di Mary.
Inclinando la testa, le sfuggì un sospiro.
La bolla che prima era scoppiata tornò a risucchiarla e con lei, questa volta, rinchiuse tra le sue mura incolore anche Francis, lasciando fuori il resto del mondo.
Sembrava che quei sentimenti, insieme a quelle emozioni, non aspettassero altro che investirla, dimostrandole ogniqualvolta quando fossero forti e lei, lei non poteva, non riusciva a sottrarsi da quella forza. Si ritrovava in piena balia di questi e di quelli, indotti da desideri che, per qualche ragione, la facevano sorridere.
Tremando per qualcosa di indefinito, lasciò che Francis le scostasse di nuovo i capelli, lunghi e corvini, soggiogata dal suo respiro caldo che percepiva sulla sua pelle.
<< Vieni >>, gli sussurrò con voce bassa, percorrendo con una mano il suo braccio su e giù.
Distratta dall'ondata di sensazioni, si chiese se quel leggero mormorio le era parso più basso e ovatta perché superato dai battiti frenetici del cuore contro il suo petto. O forse per via di quel percorso instancabile sul suo braccio?
Anelava la voglia sconosciuta di esplorare quelle emozioni che la riscaldavano, proprio come quel calore che sentiva infiammarle le guance. Quando Francis le si parò di fronte, affondando i suoi occhi cristallini nei suoi nocciola, con quel sorriso che contagiava con la felicità che trasmetteva, ebbe l'impulso forte di allacciare le sue braccia dietro il collo di lui, attirarlo a sé per ritornarlo a baciare. Mordendosi il labbro inferiore e abbassando lo sguardo, sentendosi rossa in volto, riuscì a reprimere quel desiderio improvviso.
<< Cosa hai in mente? >>, chiese Mary, ascoltando la sua voce imitare quel pensiero insistente.
Due dita di Francis le sollevarono il volto, rimettendo in connessione i loro occhi.
<< Ritaglio un nostro spazio dagli affari noiosi di politica e dai discorsi dissennati di mio padre che ho sorbito per tutto il giorno, non potendo passare neanche un secondo con te >>, disse, alzandosi dal letto e offrendole una mano.
Gli occhi grandi e nocciola osservarono prima la mano sospesa nel vuoto, che non aspettava altro che questo si riempisse con delle dita che si intrecciavano ad altre, per poi passare allo sguardo speranzoso di Francis, che la stava incitando a seguirlo.
<< La politica e i discorsi dissennati di tuo padre sono affar tuo, Francis >>, disse Mary con ovvietà, vedendolo alzare gli occhi al cielo, senza che quel sorriso che tanto la stuzzicava svanisse.
<< Non ti permetterò di farmi una ramanzina, Mary, regina di Scozia, non adesso, non stasera. >>
Prima che potesse ribattere, mettendo a tacere quella vocina dentro di lei che la punzecchiava di continuo a seguirlo, Mary vide Francis scostare le coperte e, ancora prima che potesse rabbrividire per il freddo, le afferrò la mano, intrecciando le loro dita, attraendola a lui.
<< Ti prometto che non te ne pentirai. >>
Senza permetterle di compiere qualunque azione o di opporsi a parole, le poggiò la mantella sulle spalle, coprendola e incatenandola a sé con le sue braccia.
<< Avanti, Mary. >>
In lotta con la sua curiosità, stordita dal senso di protezione che quell'abbraccio le trasmetteva in tutto il suo corpo, Mary ascoltò con quanta forza quella parte ribelle, quella parte di semplice ragazza, scalpitasse per emergere e la spingesse a fare qualcosa di poco consono per una regina. Ascoltando l'onda dei suoi pensieri, si rese conto di quanto davvero desiderasse accettare la proposta di Francis, per quanto oscura ancora le fosse.
Mettendo da parte la regina che era e doveva essere, si ritrovò ad annuire e a stringere la mano di Francis, provocando sul volto di lui uno dei sorrisi più belli che gli avesse veduto rivolgerle.







Note Autrice


Et voilà, la mia prima fanfiction su questo bellissimo show quale è Reign!
Prima di tutto, ringrazio chiunque sia giunto a leggere le note di questo primo capitolo. ^^

Breath of Life, inizialmente, è nata come os, ma io ho il vizio di lasciarmi andare a descrizioni e, poiché con quella che è la seconda parte della storia il tutto sarebbe risultato molto lungo, l'ho spezzata. Diciamo che questa è la prima parte di un momento che ho voluto dedicare a Mary e Francis, dato che ne hanno così pochi da soli o senza pericoli, soprattutto a questo punto dello show.

Volevo solo precisare questo e ricordare, come già annotato nella trama, che gli eventi di Breath of Life non seguono la svolta che si è avuta da qualche episodio in Reign per quanto riguarda la posizione che adesso ricopre Bash.

La seconda e ultima parte dovrei pubblicarla sabato prossimo, massimo nella giornata di domenica.

Spero che abbiate apprezzato questa prima parte nella sua semplicità.


Grazie in anticipo a chiunque abbia letto o recensirà,


Lilydh

 
  
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