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Autore: DeathBite    22/02/2014    1 recensioni
Era una gelida notte d'inverno.
Il vento soffiava impetuoso scuotendo le cime degli alberi , infiltrandosi sotto i vestiti faceva rabbrividire coloro che avevano avuto il coraggio di avventurasi in quel tempaccio.
Sfortunatamente anche lui rientrava tra essi, tutta colpa degli straordinari che lo avevano costretto a lavoro fino a tardi .
Si incamminò per il grande parcheggio del edificio in cui aveva lavorato fino a quel momento.
Con passo deciso si diresse verso la sua macchina ,frugando le tasche alla ricerca delle chiavi sfuggenti come a loro solito.
Si sentiva irrequieto, nell'aria c'era qualcosa di opprimente, qualcosa di malevolo...
Genere: Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era una gelida notte d'inverno.
Il vento soffiava impetuoso scuotendo le cime degli alberi , infiltrandosi sotto i vestiti faceva rabbrividire coloro che avevano avuto il coraggio di avventurasi in quel tempaccio.

Sfortunatamente anche lui rientrava tra essi, tutta colpa degli straordinari che lo avevano  costretto a lavoro fino a tardi .
Si incamminò per il grande parcheggio del edificio in cui aveva lavorato fino a quel momento.
Con passo deciso si diresse verso la sua macchina ,frugando le tasche alla ricerca delle chiavi sfuggenti come a loro solito.
 Si sentiva irrequieto, nell'aria c'era qualcosa di opprimente, qualcosa di malevolo...

Accelerò il passo ,sospirando quando finalmente le sue mani si strinsero attorno alla familiare sagoma delle chiavi.
Nella fretta di estrarle dalle tasche finì per lasciarle cadere per terra.
 Il suono metallico causato dall'impatto tra il suolo e esse giunse ovattato alle sue orecchie.
Con occhi sbarrati fissava l'enorme sagoma nera che si stagliava minacciosa davanti a lui.

Fu come se tutto il mondo gli si stesse comprimendo addosso.
 La sudorazione aumentò  gelandoglisi istantaneamente sul corpo a causa del freddo vento.

 Brividi di terrore lo scossero chiudendogli lo stomaco in una morsa dolorosa.

 Non riusciva a distogliere lo sguardo dagli occhi, enormi e minacciosi ,della creatura che lo osservavano inchiodandolo sul posto.

Ormai tremava convulsamente, spalancò la bocca alla ricerca d’aria.
 I suoi polmoni sembravano aver smesso di funzionare.

Boccheggiò e cercò di urlare ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu un verso gorgogliante.
In un attimo la bestia gli balzò addosso, cadde sbattendo la testa ma non  distolse lo sguardo da quegli occhi così rossi da sembrare braci ardenti.

Ora lo sovrastava.
Accucciata sul suo petto scoprì i denti , lunghe zanne acuminate ,e ruggì.

Un suono brontolante che aumentò d’intensità privandolo momentaneamente dell’udito.

Stordito per la momentanea perdita del senso studiò i lineamenti animaleschi della creatura.
Sembrava un lupo. Un enorme lupo dagli occhi del colore del sangue , lunghe zanne appuntite e un set di artigli lunghi e affilati come sciabole.
L’adrenalina scorreva rapida nel suo corpo .
Il panico lo faceva sobbalzare , causando continue convulsioni che lo dibattevano nella presa ferrea del mostro.
Il muso dell’essere si fece più vicino.
Si lasciò sfuggire un singhiozzo, terrorizzato.
 Ci fu uno scintillio di zanne e poi … dolore , un incommensurabile dolore.
Accecato da esso cercò nuovamente di urlare ma si limitò a emettere suoni gorgoglianti a causa della profonda lacerazione che la bestia aveva lasciato sulla sua gola.

Il sapore del sangue gli invase la bocca mentre questo scivolava lento verso le vie respiratorie soffocandolo.

Annaspò alla ricerca d’aria.

Il mostro continuò a schiacciarlo al suolo, immobile non distoglieva lo sguardo dal suo viso.
Lo osservava mentre la vita scivolava via dal suo corpo insieme al sangue.

La testa iniziò a girargli sempre di più mentre il pulsare nelle orecchie aumentava e il battito cardiaco diminuiva.

Le nubi in cielo si diradarono permettendo a alcuni raggi lunari di passare attraverso quella coltre , illuminando la scena.

Il sangue aveva ormai formato una pozza che bagnava i suoi vestiti facendoli aderire al corpo.

Illuminato dalla luce della luna, il licantropo gettò indietro la testa e ululò rivolgendosi alla sua pallida figura .

Terminato l’ululato iniziò a tremare.
I muscoli iniziarono a contrarsi , le ossa scricchiolarono cambiando forma e la folta pelliccia scura si ritrasse.
Nel giro di pochi attimi al posto del lupo ci fu un essere umano.

Sorrise crudelmente, allungo una mano e strinse  il volto della sua vittima in una morsa.
Si avvicinò a lui ,fino a far sfiorare le punte dei loro nasi .
 A un millimetro dalle sue labbra sussurrò come se stesse canticchiando una ninna nanna
“ Ti avevo avvertito, chi tradisce il branco fa una brutta fine”

Continuò imperterrito a fissarlo negli occhi , assaporando ogni istante di quella agonia da lui stesso inflitta.
 L’uomo esalò il suo ultimo respiro , il mutaforma  si alzò in piedi allontanandosi  dal cadavere e scoppiò a ridere. La sua fu una risata gelida quanto il vento che soffiava quella sera.
Con lo sguardo colmo di disprezzo ammirò il suo operato.

Il sangue luccicava in modo incantevole sotto i pallidi raggi lunari.

Il suo corpo venne nuovamente scosso da temiti mentre la trasformazione infuriava .

Nuovamente animale, ululò un’ultima volta ,alla compagna splendente alta nel cielo , con tutte le sue forze.

Senza degnare di ulteriori attenzioni il corpo ormai privo di vita, si allontanò correndo, ferendo con le zampe artigliare il terreno.

Nel suo cuore non vi era nessun rimorso: Quello era il destino che spettava ai traditori.
  
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