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Autore: sognatrice99    22/02/2014    0 recensioni
"C'è l'alba e mi sveglio
Chiudo i miei occhi aperti
Ci sei sempre nella mia mente
e non ti posso evitare
Mi succede ogni secondo
Ti immagino nel mio mondo
Io blocco le porte
E tu che non te ne vai,
Non te ne vai, non te ne vai.
Ma arriva il momento che
Mi dimostra che mi sono sbagliato
Che è stato solo un sogno che ho sognato.
Perché sei la mia perdizione
Quando fai la tua apparizione
Nel mio imbranato cuore
Non ci sono più parole.
Perché offuschi la mia ragione
Nella mia testa un interruzione
E nel mio imbranato cuore
Non ci sono più parole d'amore.
Sogno, o realtà
Dimmi qual è la verità."
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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C'è l'alba e mi sveglio                  
Chiudo i miei occhi aperti
Ci sei sempre nella mia mente
e non ti posso evitare
Mi succede ogni secondo
Ti immagino nel mio mondo
Io blocco le porte
E tu che non te ne vai,
Non te ne vai, non te ne vai.
Ma arriva il momento che
Mi dimostra che mi sono sbagliato
Che è stato solo un sogno che ho sognato.
Perché sei la mia perdizione
Quando fai la tua apparizione
Nel mio imbranato cuore
Non ci sono più parole.
Perché offuschi la mia ragione
Nella mia testa un interruzione
E nel mio imbranato cuore
Non ci sono più parole d'amore.   
Sogno, o realtà
Dimmi qual è la verità.        

                               
Se c'è una canzone che esprimeva esattamente ciò che provavo in quel momento è Mi Perdicion dei Rock Bones. Ogni notte lo sognavo sempre, lo sentivo sempre vicino a me e non potevo evitarlo. Ogni volta che lo vedevo, non riuscivo più a ragionare, non riuscivo più a parlare. I sogni mi sembravano molto reali e ogni volta che scoprivo che era stato solo un sogno, rimanevo delusa. Lui è il mio migliore amico, lo conosco da una vita. Ho sempre sentito dire che le amicizie tra maschi e femmine sono sempre difficili, ma non credevo così tanto. Lui non sapeva niente, ma credevo che sospettasse qualcosa. Avevo deciso di rompere per sempre le relazioni con lui. Da tempo ero innamorata di lui, non ero più sua amica. Ogni volta che lui mi fa un favore, rischio di soffrire perché potrei scambiarlo per un gesto d'amore e questo non andava bene. Dovevo dirgli che mi piaceva, ma non me ne lasciò nemmeno il tempo ...

Stavamo uscendo da scuola. Non parlavo più di tanto con lui da qualche settimana, ma lui non se accorgeva perché era perennemente circondato da molte ragazze. Ecco perché avevo deciso di allontanarmi da lui. Era fine primavera, inizio estate. Dicevo, stavamo uscendo da scuola e io, lui e una mia amica, stavamo andando insieme a  casa. Lui stava discutendo con lei il fatto che le ragazze dicono sempre "no". Tra quelle ragazze sapevo che c'ero anch'io. Perché anch'io dicevo no a ogni sua proposta. Io mi sentii tirata in ballo e allora cambiai strada. Non volevo discutere con lui. Lui notò che  me ne stavo andando e cominciò a seguirmi. Lei non disse niente: evidentemente avevo capito tutto. 
- Fermati ... Io continuai ad andare per la mia strada. Era un po' lontano da me, ma comunque accelerai  il passo. C'erano tre cancelli. Andai nel secondo, il cancello delle elementari. Mi girai e vidi che lui continuava a seguirmi, accelerando il passo. Incredibile, pensai. Ero appena uscita dal cancello quando non lo vidi più. Avrà capito, pensai. Invece, dopo qualche passo, lo vidi in sella a una bicicletta. Ma che cosa vuole? , pensai. Incredibile, ora mi cercava lui. Iniziai a correre per raggiungere casa mia. Il destino mi giocò un brutto scherzo: la strada per casa mia era bloccata. Dovetti entrare dal primo cancello che mi ricondusse poco dopo a scuola. Quella bicicletta era parecchio familiare ... Ma certo, la mia amica veniva sempre in bicicletta. Gliel'aveva prestata ... Vidi i miei genitori che stavano aspettando mia sorella davanti alle elementari. Erano già passati venti minuti?! 
- Elena che cosa fai? - mi chiese mio padre, vedendomi correre. 
- Sta' tranquillo papà, va tutto bene. Insomma, aggiunsi ironica tra me. Lasciai lo zainetto da loro, poi ripresi a correre. Non ce la facevo più. Lui era ancora dietro di me, con la bicicletta. Vidi che molte persone ci stavano guardando, compreso la mia amica. 
-GRAZIE!!! - urlai sarcastica alla mia amica, passandole accanto. 
- L'HO FATTO PER IL TUO BENE! - urlò lei. Per il mio bene? Ma se stavo praticamente MORENDO a forza di correre. Non ero mai stata una brava atleta. Uscii di nuovo dal secondo cancello. A metà strada tra il primo e il secondo cancello mi fermai. Aveva vinto lui. Mi raggiunse velocemente e scese dalla bicicletta. 
- ... stai bene? - mi chiese lui. Io mi alzai. 
- Come dovrei stare? Mi hai inseguito per tutto il complesso, ora che cosa vuoi fare? Lui non si lasciò intimorire. Mi baciò. Non pensai più a niente. Durò poco, ma fu bellissimo. Troppo bello per essere vero ...  
- Dimmi che tutto questo è reale ... 
- E' reale, Elena. Io ... Arrivarono i miei genitori, preoccupatissimi e al contempo divertiti dalla scena, con mia sorella. 
- Va tutto bene? - chiese mia madre. 
- Sì, tutto bene. Io e Marco dobbiamo parlare di una cosa, per la scuola. Posso andare con lui a casa sua? - Certo. - rispose mio padre. Mi porse lo zainetto. Lo presi imbarazzatissima. Chissà quante e quali domande si stavano facendo. - Ci vediamo dopo. Mi girai e andai insieme a Marco verso casa sua. Invece di entrare, andammo a farci un giro nel bosco. Mi diedi un pizzicotto di nascosto per essere sicura di essere in un sogno simile a quelli che facevo di solito ... Non mi aveva mentito, era reale. 
- Stai bene? - mi chiese a un certo punto. 
- Sono un po' scossa. Mi puoi dire che cos'è successo? Perché ancora non capisco... 
- Mi piaci da un sacco di tempo. Non sono riuscito a dirtelo perché ero sempre circondato da ragazze innamorate di me. Non m'interessavano. M'interessi solo tu. Tu mi hai sempre capito, ma non mi sei mai stata addosso. Ho preso al volo l'occasione. 
- Tu mi hai provocata? 
- Involontariamente sì. 
- Ma come facevi a sapere che mi piacevi?
 -Arianna l'aveva intuito e me l'ha detto. Però l'avevo capito anch'io. Aveva capito al volo le mie intenzioni. Ma perché mi sei  stata lontana? 
- Perché non ti sentivo come amico da molto tempo e soffrivo. Mi avresti risparmiato parecchie notti insonni se me l'avessi detto prima! Mi fermò. 
- Elena, vuoi essere la mia ragazza? E non accetterò un "no" come risposta. 
- Tu sei la mia perdizione ... - gli dissi. 
- Lo prenderò come un sì. - mi disse. Risi. Il sogno era diventato realtà.
   
  
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