Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
Segui la storia  |       
Autore: yukichan01    23/02/2014    0 recensioni
Yuki è una normale ragazza ma ha nel sangue un grande segreto. Protetta dai suoi migliori amici, Alan e James, cercherà di tornare a vivere una vita quantomeno stabile. Scoprendo nel suo cammino la cultura e i segreti dell'impero nascosto delle creature sovrannaturali.
Preso dal testo:
POV Yuki
Tutto intorno a me era bianco e luminoso. Era rilassante stare li nel nulla.
-Yuki... Yuki...
Mi voltai per cercare la fonte di quella voce. All'improvviso davanti a me anche se in lontananza lo vidi il ragazzo dell'altro giorno. Pian piano si avvicinava a me continuando a chiamarmi dolcemente e allungando la mano verso di me.
- Yuki. Ti ho cercato tanto....
Aveva un tono triste come se stesse per piangere. Lentamente e indugiando un po allungai la mano verso la sua che lui prese gentilmente e tirandola mi vece appoggiare a lui.
-Vieni con me Yuki e allontanati da loro. Ritorna con me....
mi stava quasi supplicando, il cuore mi si strinse in una infinita tristezza e confusione. Chi era lui?
- ma tu ….
Lui scompari all'improvviso e tutto diventò nero come una notte senza stelle.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lunedi mattina è sempre il giorno più pesante, ti piacerebbe avere un altro giorno di riposo per riprenderti da quello appena passato. Ma mi dovevo alzare e sopratutto prepararmi per andare in quella che tutti definiscono una prigione cioè la scuola. Stranamente io non reputavo la scuola una prigione diversamente dal resto del mondo a me conosciuto. Ok, non potevo dire che ero felice di andarci per vari morivi tipo: non andavo matta per i miei compagni, mi annoiavo a morte (cosa che risolvevo disegnando) ma non posso ritenere di odiarla.
Spensi la maledettissima sveglia che dava a tutto volume un canale radio a caso, alzai gli occhi ancora mezzi chiusi e la guardaii. Erano le 6:10 potevo fare con tutta calma. Mi misi a sedere e poi lanciando le lenzuola contro il muro mi diressi verso il bagno davanti camera mia. Mi lavaii con una lentezza pari a quella di un bradipo. Pettinaii i miei capelli castani per poi bloccare due ciocche in un codino dientro la testa.
Ritornai in quel buco che era la mia camera mi svestii velocemte e per un paio di minuti stetti li immobile, mi piaceva e mi piace sentire il freddo pungente dell'inverno sulla pelle. Appena mi ripresi da quella specie di meditazione aprii il casseto del settimino e tirai fuori un paio di mutande e il solito reggiseno sportivo blu. infilai un paio di jeans, la prima maglietta che trovai e un paoi di calzetti. Presi le solite e ormai consumate scarpe da ginnastica bianche e blu e mi diressi verso il bagno dei miei genitori dove avrei trovato sicuramente mia mamma intenta a preparsi. Infatti era li .
-Giorno ma.
-Giorno.
Si era appena alza ancora gli occhi socchiusi e i capelli spettinati, aveva la stessa aria da zombie di sempre.
Gli diedi un bacio sulla guancia e mi diressi di nuovo in camera a recuperare cartella e giubboto.
Uscii dalla porta di casa. Fuori era freddissimo ed il cielo prometteva pioggia cosa che speravo ardentemente. Scesi le scale e mi diressi verso l'entrata del panificio dei miei, aprii la porta antipanico di botto gridando:
-BUON GIORNO!!!!!!!!!!!!!!!
Noi abitavamo sopra al laboratorio e la cosa ritornava moolto utile. Appoggiai la cartella sul grande tavolo di acciao vicino all'ingresso e andai verso la mensola con una pilla di sacceti di carta sopra, ne presi uno e facendo scorrere lo sguardo trovai una brioche e la infilai dentro.
Diedi un bacio a mio padre e ritornai sui miei passi e riurlai a gran voce:
-BUONA GIORNATA!!!!!!!!!!!
-BUONA GIORNATA!!!!!!!!!!!
urlarono in coro i vari dipendenti e mio babbo. Sentii la fredda aria che mi scompigliava i capelli chiusi gli occhi e alzaii lo sguardo, li spalancaii di nuovo per vedere uno stupendo cielo ancora stellato avrei voluto poter volarci e immegermi.
Mi incamminai verso la fermata distava abbastanza lontano da casa mia ma quella camminata mi aiutava a svegliarmi la mattina. Mentre camminavo tirai fuori il mio piccolo cellulare e nello stesso istante un auto mi illuminò il viso che si rispechiò sullo schermo nero. Vidi i miei occhi azzurro ghiaccio. Quegli occhi erano la cosa che più amavo di me anche perchè c'era un segreto dietro di essi. Nessuno lo sapeva ma cambiavano colore in base al mio umore come le unghie, per nasconderlo usavo lenti a contato e per le unghie dicevo che era uno smalto particolare.
Queste anomalie erano iniziate a 15 anni praticamente l'anno prima si era svegliata in piena notte. mi ero alzata e diretta alla finestra, salii sulla finestra alzai lo sguardo verso quella enorme luna argentea, icomicia a incamminarmi verso il punto in cui sembrava scendere direttamente un raggio lunare. Era confusa nn capivo niente ma di una cosa ero sicura sta fluttuando. FLUTTANDO!!!!!
Raggiunsi quel raggio di luce alzii nuovamente gli occhi impnotizata, il raggio si restrinse fino a formare un lungo filo color platino che puntava essattamente in mezzo ai seni. Chiusi gli occhi un'ondata di energia mi pervase poi un dolore terrificante aprii la bocca per urlare ma non uscii niente.
Il mondo si fece buio, ma caldo.
Due braccia mi sollevarono.
-Da adesso sarai tu quella che ci guiderà. Non ti proccupare ci saremo noi con te, mia cara …

Non ricordavo però cosa fosse succeso dopo e il mattino di quel giorno mi ritrovai sul letto nuda e con quelle strane anomalie.

-Buon giorno Yuki!
Mi girai di colpo verso la voce fin troppo familiare. Vidi James e Alan avvicinarsi verso di me. James era un bel ragazzo, alto biondo con profondi occhi azzurro ghiaccio e pelle chiara. Alan è il suo fratello gemello, capelli neri e brillanti occhi verdi. Anche se erano gemelli erano completamente diversi di così, anche di carattere erano diversi.
-Giorno James, Alan.
-Su andiamo marmocchia se no perdiamo il tram.
L'ho fulminai con lo sguardo -NON SONO UNA MARMOCCHIA!!!!

stupido Alan.
Si volto e facendo un saluto con la mano se ne andò. Io rimasi lì con James ci fissava con sguardo divertito.
Una delle cose che mi irritava di più era essere chiama marmocchia per il mio carattere a volte infantile e loro lo sapevano bene ci conoscevamo da anni. Erano stati i primi veri amici, mi erano stati vicini nei momenti buii.
James mi picchietò sulla spalla e mi fece cenno di andare, infatti sentivo il rumore del nostro solito bus alle mie spalle.
Ci mettemo in fila in attesa che il tram arrivasse e si scatenasse la rissa per i posti a sedere.
Appena si aprirono le porte un paoio di gomitate mi colpirono lasciando in un attimo spaesata questo basto per perdere la possibilità di prendere un qualsiasi posto a sedere, entrai e come sempre mi diressi in fondo al bus dove i ragazzi mi aspettavano seduti comodamente sui sedili a 4 posti. Stranamente quei 2 riuscivano sempre, sempre a prendere quei posti e io neanche una volta.
-Yuki su dai siediti.
Il biondo tolse lo zaino dal sedile dove l'aveva messo per impedire che qualcuno si sedesse.
Lo ringrazia con un sorriso e appena seduta misi le cuffie nelle orecchie e feci partire una delle mie canzoni preferite e fissai l'alba dal finestrino appannato e sporco del bus.
Mi persi nei miei pensieri e il tempo del viaggio volò veloce.
Ci incaminammo verso la scuola attraversando il prato pieno di rugiada chiaccherando sui vari prof, verifiche e interrogazioni che sarebbero avvenuti nei giorni successivi.
Arrivammo davanti a quello che era l'edificio principale della nostra scuola, vecchio e completamente bianco. Metteva una tristezza assoluta che al solo vederlo ti stringeva il cuore e ti preparava per il resto della giornata.
Il suono della campanella ci avverti di entrare. Aspettamo che la calca si dileguasse e attraversammo le porte di vetro.
Attraversammo un lungo corrido fino ad arrivare a quella che era la nostra minuscola classe.
Alan e James mi seguivano silenziosi come delle guardie del corpo.
Passai la giornata a disegnare le immagini e i peassaggi che avevo sognato interompendomi ogni tanto per prendere qualche appunto sulla lezione. Non smisi neanche a ricreazine tanto non avevo fame e in quei pochi minuti i gemelli scomparivano sempre nel nulla. La scuola finii e mi incamminai ma dopo pochi passi mi accorsi di qualcosa di anomalo. Dove erano i gemelli, non era da loro non accompagnarmi specialmente all'uscita. Feci spalucce e mi diressi verso il portone d'ingresso. Tirai fuori il cellulare scrivendo ad James e chiedendogli do fossero. Presi il bus del ritorno e tornai a casa. Non c'era nessuno ad aspettarmi, mia mamma lavorava mentre mio padre dormiva nella stanza in fondo al corridoio. Lancia la cartella sul letto insieme alla giacca. Andaii in bagno e aprii l'acqua calda nella vasca da bagno in seguito mi diressi in cucina per prepararmi un panino. Finito di mangiare mi diressi in bagnoe decisi di farmi una bel bagno. Appena fu pronto mi ci immersi e chiusi gli occhi e facendo vagare liberamente la mia mente. Mille immagini affiorarono, volti, paesaggi, strani oggetti, ali e molte altre figure astratte. Aprii gli occhi di colpo, la luce intensa mi acceco per un attimo e sentii l'acqua gelida contro il mio corpo. Uscii dall'acqua e mi asciugaii, alzaii lo sguardo all'orologio erano ormai le 6 mi dovevo essere addormentata nella vasca. Non dovendo più uscire quel giorno indossai il piagiama. Decisi di fare un po' di compiti ma prima gaurdi il cellulare; nessuna risposta. Strano.Verso le 8 decisi di smettere e andare mangiare qualcosa e guardare un po' televisione. Mentre guardavo la tele finalmete tornò mia mamma e dop un saluto veloce la vidi scomparire in cucina. Erano solo le 9 quando mi misi a letto e appena chiusi gli occhi mi addormentai.

POV ALAN

Erano ore che eravoma appostati sul tetto perchè il vecchio bacucco e quelli del consiglio avevano un brutto presentimento. Sbuffai impazzientito.
-La smetti di sbuffare, non possiamo farci niente perciò piantala.
Mi giraii per fulminarlo e lui non fece una piega. Era nella sua forma demoniaca ed era strano vederlo così ero e sarò sempre convinto che sarebbe stato meglio se fosse stato un angelo ma alla natura non si comanda. I suoi capelli biondi avevano ora delle sfumature rosso intenso, gli occhi erano sempre azzurro ghiaccio ma ora erano molto più freddi e distaccati. Era vestito di scuro e non con il solito bianco o colori chiari. La cosa più strana erano le sue ali nere quasi come la pece come ogni demone se non fosse stato per i riflessi dorati come le ali degli arcangeli sarebbero state perfettemente normali ma quei riflessi, quella anomalia. Bhe io ero l'ultimo a poter parlare dopo tutto anch'io ero come lui, ero un'anomalia l'unico angelo con i capelli neri come una notte senza stelle con qualche ciocca argentea e le mie ali bianche troppo candide per i miei gusti e venate d'argento scuro. Due esseri che non sarebbero dovuti nascere, i gemelli del caos così ci chiamavano.
In compenso avevamo i poteri di tutte e due le razze ed eravamo fra i combattenti più potenti.
Rivolsi lo sguardo al cielo e vedendo la luna sbuffai di nuovo.
Avvertii una strana vibrazione e scambiai uno sguardo con james che fece cenno di si.
Qualsiasi cosa fosse era arrivata.
Spalancaii le ali e feci apparire la mia fidata spada angelo-demoniaca. Ci librammo in volo e feci apparire una barriera di protezione intorno a lei. Un orda di esseri ci circondò in un attimo. Attacaii con tutta la mia potenza e nelle orecchie risuonava solo tintinio delle spade. Mi persi nell'ira della battaglia, il sangue nero ormai mi aveva macchiato le candide ali.
Improvvisamante sentii un brivido lungo la schiena. La barrierasi era rotta!

Poteva essere stato solo lui, quel lurido.
Non l'avrebbe presa non finche io ero in vita, non l'avrebbe toccata neanche con un dito.
Mi girai di scatto, era li difianco a lei la stava per toccare, come osava.
Scattai a tutta velocità verso di loro.
-Fermo!!!!!!
Fui fermato da un barriera e una scossa elettrica mi attraversò il corpo, il quale poco dopo si schiantò a terra.
-ALANNNNN!!!!!!
Era lei, non potevo lascirla in pericolo.

POV Yuki
Mi ero svegliata a causa di una strana sensazione di tristezza e del freddo che mi attaglianava il corpo. Aprii lentamente gli occhi e subito vidi nelle penombra degli occhi rosso rubino e la sagoma di un corpo. Rimasi a fissare quegli occhi; erano tristi, malinconici, nostalgici e altrettanto famigliari.
-Chi sei??
la mia voce era stranamente calma e altrettanto strano era il fatto che paura non ne provavo. Ma quella figura mi trasmetteva sicurezza e l'aura che emanava era fin troppo familiare.
-Non mi riconosci? Davvero? Non ti ricordi?
La sua voce era calda e gentile ma profondamente triste e delusa.
-No...
Si avvicino in modo che potessi vederlo in faccia. La luce della luna illuminò il viso di uno splendido ragazzo, gli occhi ora erano di un verde smeraldo quasi irreale e ciocche dei morbidi capelli marroni gli ricadevano dolcemente sul viso.
Allungo la mano verso la mia guancia e io mi avvicinai con il viso.
-Fermo!!!!!
Mi bloccai all'istante, era la voce di Alan, mi voltai verso la finestra lo vidi cadere nel vuoto. Ero terrorizata.
-ALAN!!!!!!
Mi fiondai alla finestra. Era sdraiato per terra, sembrava morto. Non poteva essere morto, non lui.
Andai nel panico, un miscuglio di emozioni mi travolsero. Non riuscivo a pensare, volevo che se ne andassero via tutti e tutto. Volevo rimanere li da sola, volevo non fosse succeso niente e volevo sapere che cosa era successo. Mi rannichiai a terra e urlai con tutta l'aria che avevo in corpo. Aprii gli occhi e vidi solo un gran luce intorno a me poi una stanchezza sovrumana mi attanagliò e caddi in un oscurità senza luce...

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni / Vai alla pagina dell'autore: yukichan01