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Autore: delilah_NY    24/02/2014    0 recensioni
I tried so hard
To get better
To get over this
To forget it all
And move on
And I thought I was getting to the
Point where I could stay
"Wow I'm feeling a lot better"
But right now I couldn't
Feel any worse.
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era mattina presto e Winter doveva andare a lavoro. 
Gli aveva lasciato un bacio e una carezza e poi era uscita di casa.
Se solo avesse saputo…
Niall quella mattina non si era svegliato, aveva la giornata libera.
Aveva mandato il messaggio del buongiorno a Win e decise di andare a correre nel parco; prima pero’ le aveva scritto un bigliettino, come sempre.

Winter era agitata quella mattina, aveva uno strano presentimento.
Ma appena ricevette il messaggio di Niall si calmo’, come se il solo sapere che lui c’era la tranquillizzasse.

Niall e Winter si erano conosciuti cosi’, per caso.
Si erano Incontrati per la prima volta ad una festa ed era subito scattato il colpo di fulmine, ma timidi com’erano, non si erano piu’ visti.
Qualche mese dopo si erano rivisti in un café e Niall si era fatto coraggio cosi’ da chiederle il numero di telefono.
Winter, colta di sorpresa, era arrossita e glielo aveva dettato.
Avevano iniziato a sentirsi e poi ad uscire come due amici.
Poi, un giorno, Winter, stanca di essere solo sua amica, gli aveva detto che a lei piaceva e poi era corsa via, troppo spaventata dall’esito della risposta del ragazzo.
Niall era rimasto li, a guardarla correre via, sorpreso e stupito.
Appena ebbe realizzato, si prese per stupido e inizio’ a correrle dietro sperando di riuscire a trovarla.
La trovo’ in un piccolo parco, seduta su di un’altalena; le si avvicino’ lentamente ma calpesto’ un ramoscello e Winter si giro’ di scatto ritrovandoselo piu’ vicino di quanto si aspettasse.
Niall le sorrise e la bacio’ dolcemente.

Da quel giorno Niall e Winter si erano messi insieme e, nonostante le litigate, gli alti e bassi, non si erano mai lasciati.
Si amavano, erano riusciti a trovarsi e accettare tutti i piccoli difetti dell’altro.

Quella mattina, Niall attraverso’ la strada con le cuffie nelle orecchie, non si accorse nemmeno della macchina che gli stava arrivando addosso.
Non riusci’ neanche a capire cose stesse succedendo;
senti’ solo un gran dolore al petto e alla testa.
L’ultima cosa che fece, fu pensare a Winter, non la aveva potuta salutare e poi il buio.

Appena lo seppe, Winter ebbe un colpo al cuore, come se qualcosa si fosse rotto.
Poi inizio’ a ridere, “che stupida - pensava - mi stanno facendo uno scherzo, non è possibile”
Ma le risa, presto, si trasformarono in piccole lacrime, sempre piu’ abbondanti che rigavano le sue guance.

Non poteva essere vero, non doveva esserlo.
Si rannicchio’ su se stessa e si circondo’ le gambe con le braccia.
Tutto quello che riusci’ a pensare fu che lei aveva bisogno di lui, aveva bisogno delle sue braccia attorno a lei, aveva bisogno che Niall le dicesse e sussurrasse che avrebbero trovato un modo per stare insieme.

La aveva lasciata da sola, con le sue paure e le sue insicurezze, sola in un mondo troppo affollato.
Era come se non avesse piu’ una parte di se stessa, aveva perso la sua felicità, la sua gioia, la sua speranza.

Ritorno’ a casa, vuota, come la sua anima.
L’unica cosa che trovo’ fu un bigliettino che le aveva lasciato Niall.

"You are my sunshine, my only sunshine. 
You make me happywhen skies are grey.
You nevere know, my dear, how much I love you. 
Please don’t take my sunshine away.”

E pianse, pianse come non mai, pianse per tristezza e per disperazione.
Pianse fino a quando non le finirono le lacrime.
E si odio’ perchè lei sentiva che qualcosa non andava quella mattina, ma non aveva detto niente.
Se solo avesse saputo che quella sarebbe stata l’ultima volta che lei lo avesse visto, non sarebbe uscita di casa senza salutarlo.

Da quando se n’era andato, Winter aveva smesso di vivere.
Da quando se n’era andato, Winter non poteva piu’ vivere.
Da quando lui se n’era andato, Winter non sapeva piu’ vivere.

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