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Autore: pottergirl    24/02/2014    1 recensioni
Bellatrix sembra essere in qualche modo attratta da Voldemort. E se lei non riuscisse a negare quei sentimenti? E se custodisse un terribile segreto? Leggete questa fiction e vi prego recensite :)
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bellatrix Lestrange | Coppie: Bellatrix/Voldemort
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Settembre 1997
La luce del camino si diffonde flebile nella grande ma oscura stanza. La luce dopotutto non rende la stanza più allegra. Anzi, mantiene intatta la sua freddezza, la sua atmosfera cupa. Quell’atmosfera di un ambiente vissuto senza particolare coinvolgimento. L’ambiente vissuto con superficiale freddezza che si limita ai possedimenti materiali. Questa freddezza rispecchia i suoi abitanti e i loro rapporti, che ben si allontanano da una qualsivoglia forma di famiglia come la definiamo normalmente.
-io vado a letto-la voce di Rodolphus Lestrange risuona piatta e lontana lungo la scala nell’enorme entrata della villa.
Be-bene-risponde altrettanto piatta la voce della moglie, Bellatrix Lestrange abbandonata sulla poltrona del salottino, davanti al camino.
Persa nei suoi pensieri, non presta molta attenzione alla frase del marito.
Guarda fuori dalla finestra. La pioggia battente non accenna a smettere. Sembra ripetere le lacrime. Certo, Bellatrix non piange. Non ha mai pianto. Non potrebbe mai piangere. Le lacrime sono dentro di lei. Sono le lacrime che vorrebbe versare. Che vengono sigillate nella sua anima, nel suo profondo. Lacrime per il gesto che sta per commettere e che sa che non deve commettere. Un gesto che anni fa forse non avrebbe mai pensato di commettere. O forse aveva sempre tenuto quell’idea chiusa in se stessa. Un’idea che semplicemente non aveva avuto modo di esprimersi, di prendere vita. E ora, Bellatrix è al capolinea. L’idea sta prendendo vita. Si sta impadronendo della sua anima, del suo profondo e sta sconfiggendo tutte quelle lacrime trattenute.
Il gesto che vuole commettere è una follia. Lo sa bene. Ma anche lei, pur nella sua freddezza, sa bene che c’è un sentimento a cui non si può negare la follia. Non che Bellatrix abbia mai espresso amore verso molte persone. Anzi per la verità non ha mai provato amore quasi per nessuno. Ed è convinta che nessuno l’abbia mai provato per lei. A parte Cissy. Sua sorella era l’unica persona con la quale sentiva un legame di amore. Voleva bene al suo unico nipote, Draco, almeno un po’. Sua madre e suo padre l’avevano cresciuta preoccupandosi che lei sapesse distinguere i purosangue dai mezzosangue. Ma non si erano mai curati troppo di trasmetterle affetto e amore. Bellatrix non aveva mai avuto figli. Con suo marito non è mai stato amore. Nemmeno affetto forse. Un matrimonio combinato voluto dalle rispettive famiglie. Certo, si intendevano in un certo senso, lei e Rodolphus. Erano entrambi purosangue e cresciuti con il senso del lusso, della ricchezza e del disprezzo dei più deboli. Avevano qualcosa in comune. Ma non era mai stato amore. Certo avevano per così dire consumato il matrimonio. Ma era stata puro sesso, puro coinvolgimento fisico.
C’era solo una persona per la quale Bellatrix aveva sempre provato e provava ancora un sentimento più forte, quasi al pari di quello per la sorella. Una persona alla quale lei, pur così vicina, non aveva mai osato rivolgersi per nome. Lo chiamava solo « mio signore ». E si, lui era il suo signore. Lo trovava potente e anche bello, per quanto avesse perduto ormai da tempo il suo bell’aspetto. Esercitava su di lei una specie di sortilegio, una forma di magia impossibile da definire a parole. Si, lei era totalmente e irrimediabilmente ai suoi piedi.
E proprio per questo il suo cuore le dice di fare quello che sta per fare. L’amore le dice che quello che sta per fare va fatto. É l’unico modo.
Be-esco-dice alzando la voce nell’ingresso
-mm mm- risponde suo marito senza alcun interessamento
Si incammina sotto la pioggia, con un cappuccio che le copre appena la testa e gli spessi capelli che assorbono gran parte delle gocce che continuano a cadere dal cielo.
A pochi passi da casa, si assicura di non essere vista e si smaterializza.
Si ritrova davanti alla vecchia villa. Entra e sale la lunga scalinata fino al salone.
-signora Lestrange-la accoglie la voce sorpresa di Codaliscia
Be-fammi passare Codaliscia. Devo parlare col signore oscuro
-ma il padrone è stanco. Non è il momento
Be-levati Codaliscia è un ordine
-non prendo ordini da lei signora Lestrange !
Be-come osi ??
Vo-lasciala entrare Codaliscia-li interrompe una voce da dentro la stanza
-certamente mio signore, immediatamente mio signore. Posso portare qualcosa da bere mio signore??
Vo-no Codaliscia sta zitto e vattene di sotto.
-certamente mio signore.
Vo-perché sei qui Bellatrix
Be-ecco mio signore io, volevo vedere come stavate. Siete stanco mio signore?
Vo-sono vivo. La distruzione dei miei due Horcrux da parte di quel rimbambito di Silente mi ha indebolito molto. E la ricerca della bacchetta di sambuco mi sta portando all’esasperazione.
Be-posso cercarla per voi mio signore
Vo-no Bellatrix. Ti ho già detto no. devo essere io in persona a fare queste cose.
Be-non voglio vedervi soffrire mio signore.
Vo-non sto soffrendo Bellatrix. E anche se fosse non ti deve importare
Be-ma invece mi importa. Siete importante per me mio signore.
Vo-vattene a casa Bellatrix-dice lui rimuovendo di scatto il suo braccio che lei aveva osato sfiorare-vai a casa da tuo marito. Ci vedremo alla riunione a casa dei Malfoy con gli altri come sempre
Be-a mio marito non importa cosa faccio. Quindi posso restare mio signore se volete
Vo-voglio che tu vada Bellatrix
Be-bevete questo mio signore. È un tonico per alleviare la vostra stanchezza-dice Bellatrix offrendo a Voldemort una piccola fiala contenente del liquido trasparente.
Voldemort si è sempre fidato ciecamente di lei e quindi prende tranquillamente la fiala, bevendone l’intero contenuto.
Non si tratta di un tonico, ma di una pozione che ha un effetto simile all’incantesimo confundus, ma prolungato.
Voldemort si accascia sulla poltrona quasi come se perdesse i sensi, ma continua a guardare Bellatrix. Lei si abbassa su di lui e posa le labbra sul suo viso.
Quella notte è come se il tempo si fosse fermato. È come se Bellatrix e Voldemort fossero stati trasportati in un’altra dimensione. È come se fossero due amanti qualunque. Come se lo fossero stati tutta la vita. Prima che l’effetto della pozione svanisca, Bellatrix fa un incantesimo di memoria perché lui non ricordi nulla di quanto accaduto. Saluta Voldemort come se niente fosse e si allontana nella notte fuori dalla villa, fino a smaterializzarsi.
 
 
Le settimane successive trascorrono tranquille. Voldemort non ricorda niente dell’accaduto e Bellatrix vive dei ricordi di quel momento.
Ma tutto cambia quando Bellatrix scopre qualcosa di sconvolgente. Scopre di essere incinta. Lei e Rodolphus non dormono insieme da secoli quindi il bambino non può essere suo. Bellatrix sa che non potranno mai essere una famiglia felice, una famiglia normale. Sa che Voldemort, concepito a suo tempo sotto l’effetto di un filtro d’amore, non è e non sarà mai capace di amare. Non conosce l’amore. Non sa cosa sia. Anzi, lo rifiuta come una malattia. Sa che non può amarla. E quel che è peggio sa di aver condannato suo figlio allo stesso destino. Bellatrix aveva preferito una pozione che potesse confondere Voldemort per poche ore, piuttosto che un filtro d’amore, perché non voleva ostacolare i piani dell’oscuro signore facendo una pozione d’amore che durasse a lungo. Ma quel figlio non era stato concepito per amore, almeno non da parte di Voldemort. Quindi, sa di aver condannato suo figlio alla possibilità di non conoscere mai l’amore. Di non potere mai amare. Ma il suo istinto le dice di far nascere questo bambino. In fondo è il figlio del signore oscuro. Potrebbe fare le grandi cose che ha fatto finora suo padre. È sangue del suo sangue. Sarà la sua continuazione nel futuro.
Bellatrix sa che questo deve restare il su segreto. Nessuno deve saperlo. Nemmeno sua sorella. È troppo rischioso.
Se i primi mesi è quasi troppo facile non farlo sapere, poco tempo dopo comincia a vedersi un rigonfiamento del ventre. Bellatrix comincia a indossare tuniche e abiti larghi per nasconderlo. Cerca di sembrare sempre al massimo delle forze. Trasmette forza d’animo al suo signore, restandogli se possibile ancora più vicino di prima.
Ma è inutile che niente è come prima.
Ormai all’ottavo mese di gravidanza, dopo aver combattutto senza sosta contro Harry, Ron e Hermione a villa Malfoy, Bellatrix ha un malore e sviene improvvisamente.
Si risveglia qualche ora più tardi nella camera di sua sorella a Villa Malfoy. Narcissa è accanto a lei
Be-che è successo Cissy?
Na-per quanto credi di poter continuare così?
Be-che intendi dire?
Na-sai benissimo che intendo dire! Non puoi andare avanti come se niente fosse. E non l’hai detto nemmeno a me! A tua sorella! Sei incinta e non dici niente??
Be-non voglio parlarne
Na-è di Rodolphus? Il bambino?
Be-ehm…beh.. si ovvio! Non essere sciocca Cissy!! Ovvio che è di mio marito
Na-Bella ti prego. Non mentirmi. Non credo sia possibile che tu e Rodolphus abbiate un bambino in un momento così, senza dire niente a nessuno poi.
Bellatrix non risponde. Continua a tenere le mani appoggiate al ventre e non osa alzare gli occhi verso Narcissa.
Na-è suo vero?
Be-si ti ho detto che è di Rodolphus. Abbiamo deciso di non dire niente per non ostacolare gli eventi in corso. Quando nascerà il bambino sarà tutto finito
Na-smettila Bella! Smettila di mentire!! Intendo “Suo”. Sai bene di chi parlo. Lo so che hai sempre provato qualcosa per lui. ti conosco meglio di chiunque altro.
Be-tanto lui non lo vuole. Non sa nemmeno di averlo questo figlio! Non sa nemmeno che io e lui abbiamo-
Na-e che pensi di fare? –la interrompe la sorella
Be-non lo so! farò nascere questo bambino
Na-e pensi di poterlo crescere? Così? come se niente fosse?
Be-certo che no! non è nemmeno da pensare una cosa così
Na-io sono qui per aiutarti Bella. Sono tua sorella. Permettimi di aiutarti
Be-NO! non capisci Cissy?? Nessuno può aiutarmi!! Io so solo che porto in grembo un bambino che ha il sangue potente di suo padre che gli scorre nelle vene, che un giorno forse percorrerà lo stesso cammino glorioso. Ma un bambino che non sarà mai in grado di amare. Di provare sentimenti. Sappiamo bene io e te Cissy cosa significa sposare un uomo che non ami, che non hai scelto. Solo che tu hai un figlio che ami e che ti ama, che ama entrambi i suoi genitori e che anch’io amo, come zia. Lucius ama Draco anche se a modo suo. Mio figlio non conoscerà mai tutto questo. Ma voglio dargli la possibilità di conoscere il mondo. Per questo voglio farlo nascere. E ora lasciami da sola per favore.
Narcissa si allontana in silenzio.
 
Vo-Codaliscia!
-si mi-mio signore, ai vostri ordini mio signore
Vo-chiama a raccolta tutti per la riunione di sabato sera a Villa Malfoy
-mio signore deve sapere che… ecco la signora Lestrange non è… non si sente bene
Vo-che vuol dire?
-ha avuto un malore la settimana scorsa. Dicono che non si è ancora ripresa del tutto. Volete andare a trovarla mio signore?
Vo-e perché dovrei farlo Codaliscia? non importa. Vorrà dire che Bellatrix non sarà presente alla prossima riunione-risponde Voldemort in tutta calma e assoluta indifferenza come se niente fosse
 
No, Voldemort non la ama e non la amerà mai. Perché Voldemort non può amare. Non sa cosa sia l’amore. Eppure durante la battaglia finale quando Molly Weasley uccide Bellatrix, Voldemort si infuria. Che sia solo perché ha perso la sua più fedele mangiamorte? Che sia solo perché sta perdendo tutto quello che ha e non si rassegna? O che sia perché, un po’ nel profondo, sente anche lui qualcosa per lei?
No, non illudetevi. Voldemort non può amare, questo è più che certo.
E chissà cosa succederà. Chissà cosa succederà. Che ne sarà di quel bambino, che Bellatrix ha partorito pochi giorni prima della battaglia finale all’insaputa di tutti? Che ha chiamato Tom come il padre. Che ha abbandonato davanti all’orfanatrofio Wool a Londra, proprio dove anni prima Tom Riddle, cioè Voldemort era stato portato dalla madre che era morta dopo averlo dato alla luce. Bellatrix ha lasciato un biglietto sulla coperta che avvolge il neonato con scritto che il suo nome doveva essere Tom.
Quel bambino è stato accolto nell’orfanatrofio senza sapere che entrambi i suoi genitori sarebbero morti pochi giorni dopo e ad appena un’ora di distanza uno dall’altro. Che ne sarà di lui?
Che ne sarà del piccolo Tom?
 
Fine
 
 
 
 
 
  
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