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Autore: ToraStrife    25/02/2014    2 recensioni
"Sei il mio migliore amico che mi sia capitato".
Quando quello che è il più bel complimento per lei, può essere il peggiore incubo per lui.
(E viceversa)
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avvertimenti: "Tipo di coppia: nessuna". hihihihi




FRIEND(-anger)ZONE - Il mio cuore è tuo, l'anima... de li mortacci tua!
FRIEND(-anger)ZONE
Il mio cuore è tuo, l'anima....
de li mortacci tua!



"Shot through the heart. And you're to blame. You give love a bad name"
(Bon Jovi)


Avete mai ricevuto un manrovescio tale da staccarvi la testa dal collo, tipo zampata di Grizzly, e chi ve l'ha data si stupiva perché credeva di darvi una carezza affettuosa?

Vi siete mai fatti fare la barba da qualcuno che, nelle sue intenzioni, voleva accarezzarvi la pelle del viso per una rasatura perfetta, ma in realtà quel qualcuno era Sweeney Todd che con una rasoiata vi ha reciso la giugulare, in una fontana rossa di disperazione?

Avete mai chiesto a qualcuno di accendere una sigaretta, una splendida signorina si affretta ad accontentarvi, ma non trovando un accendino, pensa bene di prendere un lanciafiamme ed incenerirvi la faccia, riducendo il vostro cervello a una nera carcassa bruciacchiata e sfrigolante, dentro un cranio pallido, un puzzolente teschio il cui sorriso è l'unica cosa che vede quella damigella, due strette file di denti che in realtà sono un ringhio dentro la vostra testa, nella quale vi sentite morti dentro, letteralmente, mentre lei si giustifica civettuola. "Scusa, ho avuto un ritorno di fiamma con la mia vecchia fiamma" (credendosi anche spiritosa per il gioco di parole)?

Svegliatevi pure. Erano ovviamente tre incubi, perché altrimenti sareste morti.
Eppure, se siete uomini (più raramente donne) e con un'età già a doppia cifra, probabilmente avrete provato almeno una volta questo tipo di sensazioni. 

Lo cantava Pezzali con "La regola dell'amico", lo cantava Vergassola con "Non me la danno mai".

Ma non crediate che sia una situazione solo italiana. In tutto il mondo, ovunque esistano uomini e donne che coesistono, vige questo dramma.

Gli inglesi, addirittura, gli hanno coniato un termine particolarmente efficace: FrienDzone, dove la D. sta per Danger Zone, Zona Pericolosa.

Danger Zone, l'omonima canzone di Kenny Loggins, tratta  da Top Gun. Sì, quel film con gli F-14 in volo, i combattimenti aerei e quel figone di Tom Cruise che è alto un metro e un tappo ma faceva bagnare tutte le adolescenti, ora probabilmente mamme (vostre).

Naturalmente tutto questo non è un caso.

Perché cari maschietti (e femminucce), potete essere i più bravi piloti del mondo, i più agili, i più forti, e anche dotati dei "missili" più potenti al mondo, ma se per sbaglio vi beccano nella D.Zone, la contraerea femminile (e maschile) vi abbatte, vi tarpa le ali, vi spegne il motore, vi annienta la carriera, e nel peggiore dei casi, finite a pilotare un "cargo di letame per tutta la vita" (cit. Top Gun)

I radar avversari, quegli emanatori di feromoni che coincidono con il bersaglio, ma sono anche terribilmente spietati quando intercettano il nemico. E non fanno prigionieri.

Perché i prigionieri possono ambire un giorno alla libertà, a riavere una chance.

Non in questo caso.

O schiavi di una condizione imposta, o l'esilio.

Friendzoned, tradotto liberamente "relegato ad amico".

In un angolo, come in castigo.

Solo che questo l'aguzzino proprio non lo percepisce.

Ti continuerà a dire "Non voglio rovinare una così bella amicizia" ignorando che non c'è da rovinare più un bel nulla.
Già quando quell'amico si è dichiarato ha smesso di essere un amico.

E' una cosa drammatica.

Un uomo che bussa timidamente all'ufficio del capo. Silenzio. Altri colpi. Una voce femminile urla seccata. - E' aperto!.
E la porta si apre d'incanto, mentre il subordinato, quasi in trance, continua a bussare all'aria.
L'impiegato si accorge troppo tardi della porta aperta e di quello che sta attualmente facendo: agitare avanti e indietro una mano semichiusa a pugno, con le nocche e il palmo rivolte in avanti.
Un gesto che, senza un battente davanti sul quale far rimbombare "toc! toc!", si può fraintendere facilmente, tipo il voler dare qualche colpetto, ma non alla porta...
Imbarazzato, abbassa le braccia e si mette sull'attenti.
- Oddio, avrà già scoperto le mie intenzioni? - Si preoccupa.

- Allora, ragioniere, cosa ci fa nel mio ufficio?

- Beh, ecco, onorevole padrona, vorrei...ecco, in queste condizioni non posso più lavorare. Ciò che ricavo non mi basta più per vivere sereno, e mi pare di impegnarmi fin troppo per la mia attuale posizione...sentimentale.

- E quindi, ragioniere, cosa vorrebbe?

- Vede, la mia ammirazione, la mia devozione, la mia adorazione verso di lei sono arrivate ad un punto che questa situazione non mi basta più. Vorrei un avanzamento di grado, vorrei poter lavorare al suo fianco, ecco cosa vorrei!

La capo-ufficio accoglie la confessione con una tenera risata.

- Caro, caro ragioniere, - Dice con un dolce sorriso, - Lei è un lavoratore straordinario, un uomo eccezionale, un eccellente collega.

Il ragioniere si illumina, sia di rosso per via dei complimenti, sia di speranza.  - Vuole dire che....?

- Ma vede, - Lo interrompe il capo, premendo subito la luce dell'impiegato sull'OFF. - Ho ancora qualche screzio con quello stronzo del mio socio in affari che ho licenziato tre mesi fa.... Non vorrei mai perderla come lo straordinario ragioniere che è. E poi ho bisogno di tempo per riflettere, sa, qualche settimana, o mesi, o anni. Lo sa com'è il mondo degli affari, affari di cuore, intendo. Allo stato attuale ho troppa paura di compromettere la sicurezza di un così valido rapporto di lavoro.

Il ragioniere china fracchiamente il capo e si arrende.

- Allora auguro a sua signoria una felice giornata. Almeno più felice della mia... - Ed esce chiudendo lentamente la porta. La porta del cuore della signorina.


Dieci minuti dopo si sente uno schianto di vetri.
Attirata dal rumore, la padrona dell'ufficio si alza di scatto dalla scrivania e spalanca la porta.
Una gelida brezza investe, mentre varie scartoffie svolazzano per il corridoio.
Sul banchetto del ragioniere ci sono due lettere: una di dimissioni, e una di addio.
La vetrata di fronte è in frantumi. Da fuori, urla di panico, rumori di sirene.
E poi bisbigli, qualche - Date più energia al defibrillatore! -, un - ....E' andato. -, qualche rumore di portiere, e poi la normalità.

E dentro l'ufficio, una donna sola, in lacrime.

- Perché....?


Perché, si chiede?

"Love is not a game" cantavano gli MSG.

E qui si tratta di giocare, con i sentimenti altrui.


Perché l'amore non è un gioco, probabilmente. Ed anche se lo fosse, i giocatori sono esseri umani, ed hanno molto da perdere: la loro serenità, e in casi estremi anche la loro capacità di innamorarsi, nonché la fiducia negli altri.
E' un azzardo esagerato?

In questi casi, quando si rimane in mutande, non è certo perché si è pronti per zompare a letto.

- Ti amo come un amico - Dirà l'amata.

- Ti ammazzo come un nemico. - Risponderà il rifiutato.

Ho fatto esempi dove la vittima è un uomo, e riconosco che la cosa sia non sia obiettiva.

Perché la friendzonata può anche essere donna.
Non ci credete? Questo robabilmente per colpa della misoginia che vi è spuntata dopo quelle mille delusioni con il sesso opposto.

Dalla parte del maschio, però, le cose sono leggermente diverse.
Laddove un maschio piagnucolerà da friendzonato anche nel semplice caso in cui qualcuna non gliela dà, il maschio come friendzonatore è il cacciatore libero, quello che non vede una donna, vede una vagina con le gambe.
Sono la versione estrema di quelli che scappano davanti ai gradini di un altare, anche senza il pericolo di un abito bianco.
Hanno paura di mettere la testa a posto dopo averla persa per una donna.
Sono quei marinai del "una donna ad ogni porto, e nell'attesa mi arrangio con il mare pieno di pesci".
Insomma, se ne sbatte il cazzo (anche perché solo quello vuole impegnare).

Ma torniamo al modus operandi del Friendzonare: la totale incapacità di un diretto e semplice "No".

Ci si arrampica sui più arzigogolati specchi pur di (secondo i carnefici) indorare la pillola al povero condannato.

- L'amore è una forza potente nel mondo, ma mai quanto l'amicizia, quindi per Amicizia con uomo moltiplicato per donna e ragazzo, uguale al trinomio equazionario orbitale diviso per quattro e la radice moltiplicata alla seconda... e bla bla bla concludendo che praticamente ti amo troppo per mettermi con te... ma... perché mi stai guardando in quel modo?

Poco importa se questa pillola, oltre a far sembrare la friendzonatrice come un'impasticcata in acido, dati gli sproloqui, praticamente la spalmano di cacca al gusto di miele: il poveretto può semplicemente ingoiarla ("Come si sente?" "Come uno che ha appena ingoiato una tonnellata e mezza di merda. Pesante da digerire, sa?" - L'allenatore nel pallone) o risputarla, schifato, al mittente.

Ma questo tipo di "pillole" è abbastanza dolce o è pur sempre solo cacca?
Se ti risputano una "dolce" scusa come "Non posso stare con te, ti farei soffrire" o "Ti voglio troppo bene per amarti", o ancora "Meriti di meglio" fanno bene o male?
Meglio chiedere il parere, in questo caso, di Chef Ramsay, da "Cucine da Incubo".

t
A 'STO PUNTO, PREFERIVO UN
"TI ODIO!"




Insomma, è come offrire a un amico una cena a lume di candela, ed usare i lumini funebri.

Vorrei presentarvi per concludere un amico mio, qualcuno che definireste un nerd sfigato per via dei fondi di bottiglia, il pessimo risultato di una serie di friendzonate.
Gira con le bretelle e il papillon come James Tont o Steve Urkel, ha i capelli impomatati e pettinati con un chilo di gel.
Ma soprattutto, ormai ha ormai perso le speranze con l'amore. Ma non con il sesso.
E' arrapato come pochi. Si farebbe anche il cane del vicino.
Si è anche inventato un soprannome.
Sullo stile di "Hot Pants" o "Mutanda strappata", lui ha preferito inventarsene uno  tutto suo: "Calzino Rovente".
Care(/i) friendzonatrici, coloro che ostentano amici friendzonati come trofei, come tacche su una pistola, come collezione di cuori infranti da una mazza da carpentiere, come sedotti e abbandonati, fans adoranti e docili servitori, le "guardate quante vittime miete il mio fascino, hihihi".
Voi, che usate gli amici come fazzoletti di carta per asciugare le vostre lacrime e li buttate nel cestino quando non servono più.
La speranza di tutti è che vi imbattiate in uno come "Calzino Rovente".
Perché a lui (e ne troverete sempre uno nella vita) non interessa dei vostri sentimenti, come a voi non interessano i suoi.
Ma lui non si arrende, è ossessivo, appiccicoso, determinato.
Lui è l'incarnazione della rivincita dei nerds, pardon, friendzonati.

- Dai, su, amami!

- Ma sono fidanzata!

- Non sono geloso.

- Ma non posso essere la tua ragazza.

- Non pretendo tanto, basta che tu sia la madre dei miei figli.

- Ma non è questo il punto...

- Ho una possibilità con te? Una su dieci? Su cento?

- Una su un milione.

- Quindi una c'è!

- Ma ti vedo solo come un amico.

- Allora possiamo essere trombamici.

- Non posso, ti vedo più come un fratello.

- L'incesto non mi scandalizza!

- Uffa, non è possibile, voi uomini siete tutti uguali!

- Quindi mi trovi uguale a Brad Pitt!

- Aiuto....


E quando finalmente se ne andrà, non stupitevi se ci proverà tranquillamente con un'altra, lasciandovi con una irritante sensazione di ego ferito.
Ai suoi occhi, e agli occhi di tutti, siete perfettamente interscambiabili, come gli amici per voi.

Chi semina vento raccoglie tempesta, chi semina scorregge, una pioggia di m.....

Buona Karma a tutti.

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P.S. A dispetto dell'esistenza di una pagina su FB sulla Friendzone, ne ho scoperto l'esistenza solo DOPO la stesura della fic.

  
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