Anime & Manga > Detective Conan
Ricorda la storia  |      
Autore: mangakagirl    25/02/2014    9 recensioni
-Oh, eccola qui la ritardataria cronica!- esclamò ironico il liceale mentre quella arrossiva, aggrottando le sopracciglia.
-Moooo, taku! Mi dispiace per il ritardo, ma è stata solo questione di qualche minuto…-
-Moooo taku niente, baro!- rispose Shinichi assottigliando gli occhi -E dire che avevi raccomandato a me di essere puntuale!-
-Baro ci sarai tu, baro!- rispose Ran -E poi meglio che sia tu quello ad aspettare… I ragazzi devono aspettare le ragazze, non il contrario come capita sempre a noi due!-
-Cosa cosa?- il ragazzo abbassò il busto verso di lei sdegnato -E quand’è che tu mi avresti aspettato?!-
-Ti devo ricordare che il mese scorso ti sei dimenticato che dovevamo uscire e ti ho aspettato 2 ore da sola, di sera, senza riuscire a chiamarti?!- **
-Io… ah- Shinichi si bloccò all’improvviso, senza trovare scuse per giustificarsi: in fondo era la verità!
Soddisfatta, Ran incrociò le braccia al petto e aspetto che dicesse qualcosa, ma sbarrò gli occhi quando lui le porse senza guardarla un pacchetto tenuto nascosto fino a quel momento.
***
OS tratta dal file 882 - RanxShin
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A cell phone and a sea cucumber strap to forgive you


Una risata risuonava attorno a lui maligna e spietata, dandogli i brividi mentre si voltava da una parte all’altra in cerca dell’uomo che la emetteva.
L’oscurità lo avvolgeva come una coperta spessa e pesante, soffocante sulla pelle.
Si rivoltò nelle coperte a scatti, con la fronte e il collo madidi di sudore.
La risata cessò all’improvviso e lui prese a correre in quel nero denso e compatto che lo circondava: di tanto in tanto vedeva alcune colonne di fumo nero cadere dall’alto verso il basso repentine, formando cerchi concentrici e contorti prima di infrangersi al suolo.
Il suo capo scattò furiosamente contro al cuscino mentre un pugno stringeva forte la coperta, arricciandola disordinatamente.
-Stai attento, detective- disse qualcuno in modo tagliente e maligno, dandogli i brividi.
Shinichi spalancò gli occhi lanciando un breve ma intenso urlo, scattò a sedere sul letto e subito si portò una mano alla frangetta sudata attaccata alla fronte, mentre il cuore gli rimbombava nelle orecchie.
Respirava forte mentre si rendeva conto di essere in camera sua, nel suo letto, completamente fradicio di sudore e da solo: era solo un incubo.
Lanciò un’occhiata alla sveglia sul comodino e battè perplesso le palpebre notando che erano solo le 5.27 di una domenica mattina che si apprestava a cominciare.
Si rigettò all’indietro sulle coperte, chiudendo gli occhi e ingoiando la poca saliva rimastagli nella gola secca, mentre il cuore piano piano tornava a battere normalmente e il respiro si regolarizzava.
Domenica, domenica, domenica…
Voltandosi su un lato, scorse nell’oscurità della sua stanza, proprio sopra la scrivania, la sagoma di un pacchetto regalo che di lì a 5 ore esatte sarebbe stato aperto, lo stesso pacchetto che il giorno prima gli aveva provocato non poche difficoltà.
Sorrise con gli occhi a trattini mentre il ricordo dell’avventura passata il pomeriggio prima si riaffacciava nella sua mente assonnata e ancora spaventata dal sogno…
“Shinichi alzò gli occhi dall’ultima pagina del romanzo di suo padre, uscito appena due giorni prima, e sbadigliò vistosamente alzando le braccia verso il soffitto dell’enorme biblioteca di Villa Kudo.
Sorrise e chiuse il tomo soddisfatto, alzandosi e avvicinandosi subito ai ripiani della libreria per trovargli un posto accanto agli altri volumi suoi fratelli, rigorosamente frutto della mente di quel genio di Yusaku Kudo.
Si grattò incerto il mento reggendo il libro con l’altra mano e studiando il modo per fargli spazio tra gli altri, quando gli occhi caddero inavvertitamente sull’orologio a parete poco lontano da lui.
-Oh porca…!- esclamò sbarrando gli occhi blu come l’oceano. Mollò il libro sulla scrivania e corse verso il soggiorno, dove afferrò il portafogli e si precipitò alla porta di ingresso maledicendo il professor Kazumoto, il protagonista del libro appena letto, che lo aveva tenuto attaccato alle pagine per così tanto tempo da non fargli rendere conto che erano le 16.58: l’acquario avrebbe chiuso alle 18.00 in punto.
Poco dopo in strada, Shinichi, schivando i passanti che lo fissavano allibiti e sdegnati allo stesso tempo per gli spintoni che distribuiva inevitabilmente un po’ a tutti, cercò di riportare alla mente il modello di quel catorcio di cellulare che la sua migliore amica pretendeva come risarcimento per il danno che le aveva recato.
Ma di chi era la colpa se, per risolvere il caso legato all’omicidio avvenuto nell’acquario, aveva dovuto fare delle prove sulle sue deduzioni e aveva distrattamente dimenticato di tirare fuori dal cappuccio di lei il telefono che le aveva chiesto in prestito?!
Svoltato l’angolo, il liceale irruppe nel negozio di telefonia più vicino a casa sua e si avviò al bancone col fiatone, osservato con sguardo impaurito dalla commessa che si occupava delle vendite.
-‘Giorno… Anzi, ‘sera- bofonchiò tra il fiatone mentre quella si guardava attorno incerta.
-P-Posso fare qualcosa per te…?- domandò abbozzando un sorrisino nervoso mentre Shinichi si guardava attorno in cerca dell’apparecchio rosa confetto dell’amica.
-Emmm… Sì, mi servirebbe un Sony AX70*-
La commessa battè incerta gli occhi, poi sorrise e si calmò nel vedere il viso preoccupato del ragazzo davanti a sé: era solo un liceale con tanta fretta, non un ladro.
-Quel modello è molto vecchio, lo sai?-
-Lo so, ma non è per me…-
-Beh, purtroppo non lo abbiamo più. Sai come funziona il mercato della telefonia… Oramai tutti vogliono solo i touch screen-
-Grazie lo stesso- rispose Shinichi pensando già in quale altro negozio andare. Uscito, osservò l’orario sullo schermo del suo telefono e si morse il labbro inferiore, rendendosi conto che aveva perso già molto tempo prezioso.
***
4 negozi dopo, Shinichi si ritrovò nei pressi dell’acquario e imprecò sonoramente contro quel dannato Sony AX70 che era ormai introvabile.
-Ran non sarà furiosa…- mormorò tra sé e sé a passo veloce, diretto all’acquario per comprarle almeno il laccetto col cetriolo di mare -… Di più! E se ho scampato un suo micidiale colpo di karate la volta scorsa, dubito che domani sarò altrettanto fortunato portandole solo quello stupido coso viola con gli occhi-
Il suo sguardo cadde per puro caso sulla vetrina dei negozietti che costeggiavano l’area attorno all’entrata dell’acquario, quando si bloccò all’improvviso sentendo lo stomaco ribaltarsi: c’era un Sony AX70 in vetrina!
Lanciò un’occhiata all’ora e constatò che aveva ancora 12 minuti prima che l’acquario chiudesse. Onde evitare che qualcun altro arretrato e nemico del progresso come Ran gli soffiasse quel pezzo di antiquariato da sotto il naso, si fiondò come un razzo dentro il negozio e, ancor prima di arrivare al bancone, chiamò la commessa a gran voce.
-Scusi!-
-Sì?- la ragazza sulla ventina si voltò verso di lui, che aveva l’aspetto di chi aveva corso non poco -Posso darti una mano?-
-Sì!- esclamò esasperato Shinichi poggiando entrambe le mani sul bancone, per poi indicare deciso con un dito la vetrina -Voglio quel catorcio rosa che avete in vetrina!-
La commessa lo fissò allibita qualche secondo, per poi scoppiare a ridere forte, sotto lo sguardo perplesso di lui. Quella alzò una mano in segno di scuse, si asciugò l’angolo dell’occhio destro e annuì, avvicinandosi alla vetrina.
-Te lo prendo subito, il catorcio…- sghignazzò, prelevando il cellulare dalla vetrina -E’ l’ultimo, sai?-
-Lo so!- esclamò Shinichi sbuffando -L’ho cercato in altri 4 negozi prima di venire qui… Ah, le devo chiedere un favore!- aggiunse agitato qualche secondo dopo -Devo assolutamente correre all’acquario prima che chiuda, me lo può mettere da parte? Torno subito-
-Certo certo- rispose la ragazza sorridendo divertita -Immagino sia un regalo…-
-Lo è!- rispose Shinichi prima di fiondarsi fuori dal negozio e raggiungere l’entrata dell’acquario. Cercò con lo sguardo il negozietto di souvenir in cui Ran aveva visto il cetriolo qualche giorno prima e rabbrividì quando si accorse che il proprietario stava portando dentro il negozio gli espositori con le cartoline dei pesci, segno che stava per chiudere.
-ASPETTI!- urlò il ragazzo correndo verso di lui mentre era in procinto di chiudere la porta. L’uomo sui sessanta battè gli occhi sorpreso e aspettò che quel liceale dall’aria di chi ne aveva passate tante si avvicinasse, curioso di stare a sentire cosa desiderava.
-Ti serve qualcosa, ragazzo?- domandò interrogativo mentre Shinichi annuiva prontamente.
-Sì, è questione di vita o di morte: devo comprare assolutamente un portachiavi che ha in negozio-
L’uomo sorrise aprì la porta in vetro facendogli segno di entrare, seguendolo poi con lo sguardo divertito.
-Grazie- disse il liceale destreggiandosi per il negozietto in cerca dei cetrioli di mare, eppure non li vide da nessuna parte. -Oh no…- mormorò esasperato voltandosi verso l’uomo -La prego, mi dica che avete ancora quei cosi viola a forma di cetriolo di mare!-
Il proprietario scoppiò a ridere e si avvicinò al bancone con aria tranquilla. Vi sparì dietro abbassandosi sulle ginocchia e riemerse qualche secondo dopo, reggendo in mano un laccetto rosso con attaccato un cetriolino di mare viola, con tanto di occhi e sorriso.
-Questo?-
-Sì, grazie!- Shinichi sorrise sollevato e tirò fuori dalla tasca 300 ¥, lasciandoli cadere sul bancone mentre l’uomo sorrideva alzando le spalle e inserendo il ciondolo in una bustina di carta bianca.
-Era questione di vita o di morte, no? Quella ragazza sembrava desiderarlo davvero tanto, non potevamo deluderla- il vecchio gli fece l’occhiolino mentre il lui rimaneva un po’ sorpreso, prendendo lentamente la busta.
-Lei si ricorda di Ran?- domandò sorpreso mentre quello sghignazzava.
-Non sapevo si chiamasse così, ma mi ricordo di te e di quella ragazza molto bene: è stata l’unica che si è innamorata a prima vista dei miei cetriolini viola-
-Già, solo lei poteva…- mormorò il ragazzo sottovoce mentre alzava una mano in segno di ringraziamento -Arrivederci e grazie!-
-Grazie a te, ragazzo- rispose il vecchio seguendolo per il negozio, per poi chiudere la porta con leggerezza e voltare il cartello attaccato ad essa, che riportava la scritta “CHIUSO”.
Shinichi tornò al negozio di telefonia e trovò la ragazza di poco prima al bancone, con davanti la scatola del telefono e due carte regalo: una rossa e una blu.
-Oh, eccoti qua!- esclamò serena mentre lui si avvicinava al bancone con aria sollevata per avere trovato ciò che gli serviva. -Qualcosa mi dice che questo “catorcio rosa confetto” sia per la tua ragazza- aggiunse maliziosa, mentre lui arrossiva sdegnato.
-E’ solo un’amica- farfugliò distogliendo lo sguardo da quello della commessa, mentre questa sghignazzava.
-Un’amica per la quale hai girato 5 negozi di telefoni- gli ricordò mentre tirava fuori le forbici per tagliare la carta da regalo -Ammirevole: che cavaliere!-
-Mhmph- borbottò quello tirando fuori dalla bustina il cetriolo. La ragazza capì che voleva attaccarlo al telefono e lo tirò fuori dalla scatola, passandoglielo con gentilezza.
-Tieni, attaccalo così poi ti faccio il pacco regalo. Che colore la vuoi la carta?-
-Rossa- rispose Shinichi fissando il mostriciattolo viola al cellulare.
Qualche minuto dopo, il liceale prese il pacco e salutò la commessa, ringraziandola e uscendo dal negozio. Lanciò una rapida occhiata all’ora e sbuffò: per colpa di quel cetriolo di mare e quel telefono aveva passato due ore di inferno.”

***
 
I bambini dentro al parco correvano da tutte le parti reggendo palloncini colorati o inseguendo le mascottes a forma di orsetti o dinosauri. Coppiette camminavano mano nella mano, indicando la ruota panoramica con un dito e sorridendo tra loro con gli occhi che brillavano mentre un liceale, giubbotto verde e maglione giallo sotto, Converse rosse e jeans, attendeva con le mani in tasca che una certa signorina in ritardo di quasi 20 minuti si degnasse di arrivare.
-Uffa, sempre la solita… E dire che mi aveva anche raccomandato di essere puntale!- borbottò tra sé e sé -Anche quando siamo andati all’acquario era in ritardo…-
-SHINICHI!-
La voce di Ran si fece sentire in mezzo alla gran folla di persone mentre una ragazza con i capelli lunghi fino a metà schiena, lisci e scuri, correva in sua direzione agitando un braccio.
-Oh, eccola qui la ritardataria cronica!- esclamò ironico il liceale mentre quella arrossiva, aggrottando le sopracciglia.
-Moooo, taku! Mi dispiace per il ritardo, ma è stata solo questione di qualche minuto…-
-Moooo taku niente, baro!- rispose Shinichi assottigliando gli occhi -E dire che avevi raccomandato a me di essere puntuale!-
-Baro ci sarai tu, baro!- rispose Ran -E poi meglio che sia tu quello ad aspettare… I ragazzi devono aspettare le ragazze, non il contrario come capita sempre a noi due!-
-Cosa cosa?- il ragazzo abbassò il busto verso di lei sdegnato -E quand’è che tu mi avresti aspettato?!-
-Ti devo ricordare che il mese scorso ti sei dimenticato che dovevamo uscire e ti ho aspettato 2 ore da sola, di sera, senza riuscire a chiamarti?!- **
-Io… ah- Shinichi si bloccò all’improvviso, senza trovare scuse per giustificarsi: in fondo era la verità!
Soddisfatta, Ran incrociò le braccia al petto e aspetto che dicesse qualcosa, ma sbarrò gli occhi quando lui le porse senza guardarla un pacchetto tenuto nascosto fino a quel momento.
-Cos’è?- domandò prendendolo e osservando la carta rossa con curiosità mentre il ragazzo sbuffava vagamente rosso in faccia.
-Avevi detto che per farmi perdonare ti avrei dovuto ricomprare quel catorcio, no?- disse scocciato mentre lei strappava la carta e sorrideva con gli occhi che brillavano mentre prendeva in mano il suo nuovo telefono, sfiorando con le dita il cetriolo di mare viola che dondolava avanti e indietro.
Qualche secondo dopo, Ran alzò lo sguardo sul ragazzo.
-Dammi il tuo numero!-
-Che?- domandò stranito Shinichi battendo gli occhi.
-Tu dammelo e basta!-
-Uff…- il ragazzo ubbidì osservandola mentre lei tastinava divertita, rimanendo sorpreso quando sentì il telefono vibrare dentro la sua tasca. -Ma che… Ran!- la guardò con gli occhi assottigliati -Mi stai chiamando?-
-E tu rispondi-
-Sei scema?- domandò Shinichi mentre quella gli dava una botta al gomito, sdegnata.
-Rispondi ho detto!-
Il liceale, sempre più scettico, sfiorò il suo schermo e accettò la chiamata, portando il telefono all’orecchio, fissando Ran con lo sguardo di chi sembra dire “Contenta, ora?”
-Pronto, Shinichi?- domandò Ran divertita mentre lui alzava gli occhi al cielo.
-No, sono la Regina di Inghilterra- rispose ironico mentre quella rideva.
-Baro-
-Baro tu- rise finalmente il ragazzo, fissandola negli occhi divertito -Che stiamo facendo?- domandò qualche secondo dopo ridacchiando più forte.
-Arigato, Shinichi- rispose dolcemente Ran, lasciandolo di stucco mentre i loro sguardi si fondevano insieme: blu oceano con lilla-azzurro.
Qualche secondo dopo, il ragazzo sembrò ricordarsi che erano ancora al parco e sorrise, dando un colpetto al naso della migliore amica, che fece una smorfia scocciata.
-Hey!-
-Prego, baro- rispose lui divertito chiudendo la chiamata, per poi afferrare il polso di lei e cominciare a destreggiarsi tra la folla.
-Hey, piano- rise Ran riponendo con cura il telefono nella tasca del giubbotto -Quanta fretta che hai!-
-Voglio provare tutte le attrazioni oggi, ma se tu mi fa perdere tempo mi costringi a trascinarti!- rispose ridendo a sua volta lui, avviandosi verso la Zona Prestorica.

***
15 mesi dopo…
Ran osservò il laccetto col cetriolo di mare viola attaccato e sorrise malinconica mentre nella mente riaffioravano tutti i ricordi legati ad esso.
Dal giorno in cui lo aveva ricevuto, Shinichi si era allontanato da lei e dalla città, sempre occupato a risolvere casi su casi anziché frequentare le lezioni e stare con lei.
Ma dopo quello che era successo a Londra, Ran aveva capito che quello che Shinichi provava per lei era lo stesso sentimento che lei provava per lui, e questo la rendeva talmente felice, che il suo cuore la spingeva a rimandare la risposta alla sua dichiarazione solo per godere più a lungo della sensazione dolce che quelle poche parole le avevano lasciato nel cuore.
Un dubbio, tuttavia, si insinuò nella sua mente un po’ paranoica, ed esso la spinse a cercare il suo nome in rubrica e a pigiare il verde: doveva sapere se già ai tempi di Tropical Land, lui era innamorato di lei.
Attese qualche secondo sentendo il cuore battere forte e il respiro farsi veloce, ma quando la voce profonda e da adulto del ragazzo che amava fece capolino al suo orecchio, arrossì e si abbandonò ad un sorriso, rendendosi conto che Shinichi esisteva davvero.
-Pronto, Shinichi?-
-Oh, hey Ran…- rispose il ragazzo un po’ agitato dall’altra parte.
La ragazza sorrise ancora e sospirò serena, fissando i pesci che nuotavano veloci davanti a sé.
-Indovina un po’ dove sono proprio ora!-

Fine


*Ovviamente, questo modello di telefono non esiste.
**Mi riferisco all’appuntamento di cui parla Shinichi a Heiji nel film “La mappa del mistero”

 
Mangakagirl’s Corner:
Minna konnichiwa!
Uuuuh! Ma quanto è passato dall’ultima volta che ho pubblicato qualcosa? Tantissimo!
Ma non è colpa mia se non sono riuscita a scrivere nulla, quanto della scuola che non mi lascia vivere! -___-
Comunque, eccomi qua! :D
Salve popolo!  u.u Sono tornata con una OS ispirata ai nuovissimi file, freschi freschi della mente di Sir Aoyama, dove abbiamo un flashback con…
*rullo di tamburi*
*la suspense sale!*
SHINICHI KUDO!
*Applausi, boati, urletti da fangirl*
Sì, cari :D
E per quanto abbia letto di gente che non è rimasta soddisfatta di questi file (e se Shinichi non c’è non va bene, e se è un flashback non va bene… -___- Ma anche no, grazie! Vediamo di accontentarci ogni tanto -__-) a me sono piaciuti un sacco perché c’è stato il ritorno del figo! *-* Ragion per cui, ho deciso di portare avanti un pezzo di file, collegato a sua volta al primo file del manga :D
Per chi non avesse letto i file che continuo a nominare (LOL), i quali sono i numeri 882,882,884, ne faccio un piccolo sunto:
Ran va all’acquario di Beika con i Detective Boys, dove ricorda l’appuntamento avuto con Shinichi al Beika Acquarium mesi prima, durante il quale c’è stato un omicidio e Shinichi ha preso parte alle indagini. Il ragazzo, per trovare la soluzione all’omicidio, chiede a Ran di prestarle il suo telefono e glielo infila nel cappuccio per vedere se una sua teoria sul modo in cui il colpevole si è creato un alibi è possibile.
Alla fine del caso, Ran e Shinichi escono dall’acquario per tornare a casa, ma piovendo, la ragazza alza il cappuccio in testa, dal quale cade il telefono rimasto lì per tutto il tempo, che finisce sfortunatamente in un tombino. Ran comincia a piangere e ad incolpare Shinichi, che per farsi perdonare decide di portarla a Tropical Land, dove è sicuro (è la convinzione che fotte la gente dice sempre una mia cara amica LOL) non accadrà nulla di spiacevole (guarda caso, sarà solo il luogo in cui gli verrà devastata la vita u.u). Ran accetta, ma alla condizione che, oltre ad offrire tutto lui, le ricompri il cellulare e attacchi ad esso il porta chiavi a forma di cetriolo di mare viola.
Da qui, quindi, nasce la mia OS : )
Vi linko la parte di file riassunta:
http://www.mangareader.net/detective-conan/884/12
Detto ciò, spero la storia vi sia piaciuta e che recensiate *-*
Come al solito, il disegno l’ho fatto io… ^^
Boh, alla prossima!
Mangakagirl
  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: mangakagirl