Libri > Cronache del mondo emerso
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Autore: bethrandall    25/02/2014    4 recensioni
Adhara è letteralmente distrutta da una giornata molto stancante passata con la principessa Amina , nei soliti giorni a palazzo. Non è un caso , se , dopo una giornata molto movimentata la ragazza si sente esausta e molto assonnata. Ritornando nelle sue stanze prende il suo letto come un' ancora di salvezza e vi si fionda dentro. Addormentandosi e calandosi in un sogno particolarmente strano e magico … forse a causa dei diversi problemi, forse per le storie fantasiose lette con Amina ,il suo sogno è molto reale , tanto che appena si risveglia in un prato, ha la paura che quel che sia accaduto negli ultimi mesi sia un sogno. Ma il prato non è il prato della prima volta. Bensì … il prato del Paese delle Meraviglie.
con le meravigliose note di
Avril Lavigne- Underground
Genere: Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adhara, Amhal, Amina, San, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Sono stanca! dopo un giorno con Amina , senza notizie di Amhal e con la ‘’storia’’col Supremo Officiante , sono letteralmente distrutta. oggi Amina , che dir si voglia!è una mia amica, ma … mi ha letteralmente ‘’ucciso ‘’. Libri, pesca nello stagno , libri, bruciare foglie , libri …. Oddio! Se non fosse la principessa a quest’ora eravamo a fare la muffa giù nelle prigioni. Eppure nessuno si lamenta delle sue diavolerie. NESSUNO. Mi chiedo se ne abbiano terrore! Io un po’ sì. Oggi mi ha costretto a leggere un libro di fiabe, era entusiasmante, gli aneddoti dei personaggi erano fantastici, ma era troppo confusionaria come storia. Ma era bella. Tanto. Ed eccola la mia porta. Esulto , ammiro la sua lineare bellezza, ora ogni venatura del legno mi appare come rifiniture d’oro, la maniglia arrugginita uno splendido pomo di cristallo. Poggio la mano sopra il ruvido dell’ottone e faccio scattare la serratura. Ed eccola la mia stanza. In quell’istante era così bella. Il mio letto. Le coperte, le tende che si alzano lievemente alla lieve brezza estiva. C’è caldo. Moltissimo , troppo , le pareti sudano al mio posto. Chiudo la porta e mi buttò sul morbido del letto. Devo calmarmi, mi sto ripetendo da cinque minuti questa frase. Sì , finalmente fra le coperte a dormire. La gioia mi sta facendo esplodere, il fresco delle lenzuola sulla guancia , il morbido del pagliericcio sotto il corpo. Sto letteralmente morendo di gioia. Assaporo questo momento di dolcezza intima e romantica con il mio letto. In quest’istante lo amo più di Amhal. Si … il solo pensiero mi fa venire da piangere. Non lo vedo da giorni , sto letteralmente impazzendo , i suoi occhi verdi. Mi mancano tantissimo. Però piano piano scompare dai miei pensieri. Mi devo cambiare , devo , perché fanno schifo i miei vestiti , sono tutti stropicciati , macchiati , devo mettermi la tenuta notturna. Come chiamo io la tunica e i pantaloni di lino. Ma il mio corpo non reagisce. Sono innamorata del mio letto. Non mi alzerei nemmeno se stessero attaccando il palazzo. HO SONNO. Troppo sonno … Apro gli occhi di scatto. Il sole sulla pelle. Era sole ,giusto? Eppure non era caldo , era come avere una luce puntata. Ed ecco che ripiomba di nuovo la penombra. Ma sono distesa? Sì , in un prato. Oddio! E se è stato solo tutto un sogno? Se la prima volta che mi sono risvegliata ero ricaduta nuovamente nel sonno? Mi siedo di scatto. Sento l’erba sotto i palmi delle mani. Ma avevo i polsi normali, lisci , senza ferit… ma come sono conciata? Cosa ho addosso?Un vestito azzurro gonfio e una strana farfalla in testa … no un momento è un fiocco , come lo chiamava Amina. E la gonna era piena di nastrini e fiori con farfalle. Il corpetto però era azzurro , semplice con dei lacci neri e le maniche come la gonna ,gonfie , con i merletti sull’orlo. E le gambe, sono bianche , ma sono morbide. Sono pantaloni stretti quegli che ho sotto? E poi i pantaloni si mettono sotto una gonna? E le scarpe, cielo sono nere , stivali piccoli neri. Sono in un bosco. Realizzo solo ora che quella che mi circonda non è la realtà. Ma è tutto così realistico. Dove mi trovo? I funghi sono rossi a pallini e sono alti circa quanto me , se non di più. Gli alberi altissimi che toccavano il cielo, e altri bassissimi , e la stessa cosa era per le piante. C’era una rosa grande che per il peso del proprio bocciolo era piegata e lambiva la superficie di un lago … rosa? No ora viola … blu. Il cielo non si vede, e quello non era il sole ma un enorme petalo trasparente che emetteva luce. Mi sento terribilmente piccola. So che non è il mondo emerso. Lo so per certo. È tutto stranissimo. E poi non ci sono animali. Solo piante. Un fruscio cattura la mia attenzione. Dietro di me. Mi alzo del tutto. Sono incuriosita da questo luogo. Ma è strano. E ne ho paura. Un altro fruscio. Tento di afferrare il pugnale che avevo nella cintura ma … non c’è. Nulla , il vuoto della gonna. Ora la paura mi sta divorando e mi blocco di colpo. Un movimento dietro un cespuglio. Cielo, cielo cielo … ma quello era Amhal? Sì , è lui. Gli faccio un gesto. Ma non mi ha visto. <> finalmente si gira. Ma … che gli è successo. Sembra un coniglio. Trattengo una risata. Incuriosita, spaventata e piegata in due dai singhiozzi delle risate. Il mio cervello sta avendo un esplosione di sentimenti incredibile. Sono confusa, ma non lo sono. Amhal è un coniglio. O almeno ,ha solo la coda e le orecchie e anche lui veste strano. Un corpetto a righe (strano lui non amava le fantasie) dei pantaloni corti , e una catenina d’oro che terminava con una sfera schiacciata. Un orologio. Sembra. E ticchettava. L’unico rumore che sento. <> ripeto. Lui si avvicina verso di me , ha l’aria stanca , ma i suoi occhi sono curiosamente spalancati come se stesse sfuggendo da qualcosa. << Alice? Sono troppo impegnato per fermarmi, sono in ritardo, devo scappare>> Alice? Io sono Adhara. E lui che mi da il nome. Beh, almeno doveva ricordarlo. <> ma lui mi guarda con lo stesso sguardo. << Alice sono in ritardo, devo andare. Non posso fermarmi. >> lo trattengo per una spalla . << in ritardo per cosa?>> lo vedo trafficare con l’orologio , mostrando le lancette che stavano impalate al loro posto. Mai visto un misuratore del tempo così elegante. In genere erano di legno e si vedeva l’ombra del giorno spostarsi. Quello era proprio bello invece. << ti basta sapere che devo andare! Ciao Alice>> detto questo scivola dalla mia presa e si fionda verso la foresta correndo sicuro fra i cespugli e saltando ogni tanto qualche roccia o fiore. Io rimango impalata a vedere come si avvicenda a scappare. Poi capisco che devo darmi una mossa. Perché era in ritardo? E per cosa? Ma più sembra che mi avvicino a lui più lui rimane lontano da me. <> di colpo urlo. Mi sento precipitare sono caduta in una buca forse. Perché ero così distratta? Mi maledico nuovamente per la mia sfortuna non appena piombo a terra. Oh cielo! I mobili galleggiano in aria e come ho fatto a non prendermene uno addosso ? eccolo Amhal , stava scomparendo dalla porta. Ma una porticina minuscola. Lui era minuscolo. Scompare del tutto dietro la porta e io rimango nuovamente sola. Dove diavolo mi trovo ora? E come faccio a raggiungerlo.
  
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