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Autore: Neko    25/02/2014    3 recensioni
Sequel di "Da allievo a maestro" Sono passati anni da quando Kabuto ha combattuto nel suo covo contro i ninja della foglia e compiendo un gesto infimo ha rapito la figlia di Naruto appena venuta al mondo, ma esso non si arrende e continua la sua disperata ricerca con l'aiuto dei suoi amici.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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CAPITOLO 29: L’inizio del caos

 

Pov Naruto

 

Ero rimasto a bocca aperta dal comportamento della mia allieva. Merody non mi sembrava la tipica persona da cui aspettarsi un’azione del genere.

Rinunciare a essere ninja. Sebbene fossi d’accordo con le sue parole sul proteggere chi si ama, la decisione da lei presa non mi piaceva. Io di sicuro non ero l’unica persona che amava e non essendo più ninja non avrebbe potuto proteggere nessuno. Ancora una volta  mi ritrovavo in mezzo a una storia assurda, ma non misi becco. Avrei lasciato sbollire Melody. Era una ragazza intelligente avrebbe capito da sola l’errore commesso.

Quella mattina uscii prima del solito per recarmi al campo di allenamento. Era domenica, quindi non avevo l’allenamento con i miei ragazzi. Ma nemmeno il giorno di riposo io e Sasuke ci concedevamo una pausa e  l’ultimo giorno della settimana era quello dove anche Shikamaru e volendo anche gli altri, si univano a noi per degli scontri amichevoli. Era un metodo per metterci alla prova, ma allo stesso tempo una maniera per migliorarci, perché se c’era una cosa che ci caratterizzava tutti quanti, chi più chi meno, era sentirsi troppo inferiori agli altri.

“Ehi dobe, già qui?” mi domandò Sasuke, bellamente appoggiato a un albero.

“Potrei farti la stessa domanda!” risposi io.

“Alleno mio figlio…rimedio agli errori commessi del suo sensei!” disse sorridendo provocatorio.

“Questa  me la paghi dopo, ti prenderò ben benino a calci nel didietro!” dissi, per poi guardami in giro.

“Alleni Fugaku standotene seduto lì?”

“Io sono seduto qui, ma la mia copia è nascosta da qualche parte!” mi disse alzando le spalle.

“Nascosta? È un nuovo tipo di allenamento?” chiesi confuso.

“Sto provando a vedere se Fugaku riesce a trovarmi utilizzando lo sharingan, ma non credo che questo metodo lo aiuterà a sviluppare la sua abilità innata…e la colpa e di Karin!”

Alzai il sopracciglio stranito “Perché? Karin ha terrorizzato tuo figlio tanto da arrestargli la crescita dello sharingan?”

Sasuke alzò gli occhi al cielo “Karin gli ha trasmesso il potere di percepire il chakra e localizzare così le persone, capacità posseduta anche dallo sharingan e temo che questa sua abilità possa impedirgli di fagli sviluppare gli occhi, dato che non ne sente la necessità, sebbene lo sharingan possegga anche altri poteri!” disse Sasuke tranquillo, con una calma che mi sorprese.

“Non sembra infastidirti tanto la cosa!” gli dissi, sedendomi accanto a lui.

Abbozzò un mezzo sorriso e disse “Gli Uchiha sono sempre nati da genitori appartenenti entrambi allo stesso clan e il possedimento dello sharingan era d’obbligo. Ora dato che Fugaku non ha solo dna Uchiha, ho tenuto conto che potrebbe non averlo ereditato, come Itachi non ha ereditato il potere di Karin. Può essere un opzione e ogni giorno che passa, mi rendo conto che questa ipotesi è sempre più veritiera! Difficilmente un Uchiha sviluppa il suo sharingan dopo i dodici anni e mio figlio li compirà a breve…me ne devo fare una ragione.”

“Questo vuol dire che ha ereditato maggiormente il potere degli Uzumaki. Chi l’avrabbe  mai detto che un giorno i nostri clan si sarebbero mischiati!” dissi divertito “Comunque che abbia ereditato maggiormente da te o da Karin, ha la stoffa per diventare un grande ninja!” dissi guardando Fugaku buttarsi a terra esausto.

“è logico…è mio figlio!” disse Sasuke alzandosi in piedi, percependo l’arrivo degli altri nostri compagni.

Chouji, Shikamaru e Kiba ci raggiunsero. Ci salutarono svogliatamente e dai loro visi potei ben capire che avrebbero tanto voluto passare la mattinata a letto.

“Vedo che siete pieni di vitalità!” dissi prendendoli in giro.

“Solo voi due riuscite a essere così pimpanti a quest’ora del mattino!” disse Kiba per poi sbadigliare “Cavoli, il giorno di riposo uno si aspetta di riposare!”

“Nessuno ti ha obbligato a venire!” disse Sasuke incrociando le braccia.

“Ormai siamo qui. Ma siamo dispari, come ci distribuiamo per gli scontri?” chiese Choiji.

“Calma…non avrete intenzione di iniziare subito spero!” disse Shikamaru sdraiandosi a terra.

“Perché no?” dissi all’unisono con Sasuke.

“Ok pappa e ciccia…voi due potete pure cominciare se volete!” disse Kiba sbuffando.

“Mamma  mia quanto entusiasmo. Dato la vostra poca voglia di sfidarci, perché per una volta non ci rilassiamo e passiamo semplicemente una giornata tra amici? Tu che ne pensi Sai?” chiesi al mio compagno che se ne stava nascosto tra i rami degli alberi.

“Per me va bene!” rispose l’interpellato.

“E tu da dove accidenti sbuchi fuori?” chiese Kiba alzando il sopracciglio.

“Vedo che anche il tuo naso si riposa la domenica!” disse Sai, aggregandosi a noi “Ero qui già da un bel po’, ancora prima che arrivasse Sasuke. Ne ho approfittato per fare qualche disegno! Ora ci vorrebbe proprio una bella colazione!”

“Sono d’accordo!” rispose Chouji, facendo sospirare Shikamaru.

 

Ci incamminammo verso il centro di Konoha dove c’erano certi localini niente male e nel tragitto incontrammo Shiori e Merodi che cercavano disperatamente qualcuno. A giudicare da come si comportava, direi che il ricercato era Fugaku, che spaventato, si nascondeva dietro Sasuke, il quale gli rimproverava il fatto di scappare delle femmine, sebbene queste lo costringessero a una giornata di shopping in tutti i negozi del villaggio, ma quando intravide una chioma rossa in mezzo alla folla, fu lui stesso a nascondersi dietro di noi, chiedendoci di coprirlo da quella che lui aveva scambiato per Karin. Fu divertente, soprattutto perché quella chioma rossa non era altro che una parrucca appesa fuori da un negozio in bella mostra.

Era pazzesco come le donne riuscivano ad averci in pugno. E se persino Sasuke scappava, allora eravamo proprio messi male.

La giornata fu piacevole. Ci voleva qualche momento di relax, per dimenticare tutte le preoccupazioni, ma verso metà pomeriggio, La nostra dura vita da ninja tornò a farsi sentire da un ninja che, sotto richiesta di Kakashi, ci era venuto a chiamare.

Andammo al suo ufficio dove trovai anche Sakura, che sembrava stanca e preoccupata.

La affiancai e le chiesi cosa succedesse e soprattutto se i bambini stessero bene.

Si apprestò immediatamente a tranquillizzarmi, a dirmi che i nostri figli erano a casa con Kurama.

“Vi ho convocato qui per riferirvi quanto successo oggi. Diversi civili che si occupano dell’agricoltura sono stati portati in ospedali in gravi condizioni a causa di un morso velenoso causato da serpenti. Tutto questo è avvenuto in meno di mezz’ora e vi ho chiamato appena possibile. Sfurtunatamente sono tutti periti e temiamo altri attacchi da questi serpenti che immagino abbiate già capito di cosa si tratta!” disse Kakashi con le mani congiunte davanti al viso, guardandoci in modo serio dall’unico occhio visibile.

“Serpenti bianchi!” disse Sai sospirando.

Kabuto!” disse Kiba storcendo il naso.

“Direi che si sta preparando ad attaccare…in un modo alquanto subdolo!” disse Shikamaru “Ma uccidere semplici civili non è tanto nel suo stile, deve avere qualcosa in mente e temo che presto lo scopriremo!”

“Il suo obbiettivo di sicuro sarà quello di sempre. Cioè le figlie di Naruto!” disse Chouji.

“No!” risposi immediatamente io “Il suo obbiettivo non sono Kumiko e Naho. È il potere della volpe!”

Naho è una volpe quindi…” cominciò Kiba.

“Si, ma è una femmina e da quanto ho capito i demoni femmina hanno un chakra parecchio inferiore rispetto ai maschi, anche se sempre molto potente. Questo è dovuto all’instabilità e irrascibilità che hanno le femmine durante il calore che le rende particolarmente pericolose…figuriamoci cosa potrebbero fare con la stessa quantità di potere dei maschi!” dissi io riportando le parole che Kurama aveva detto a me qualche sera prima.

 “Un po’ come quando le donne sono in preda ai loro ormoni in quel periodo del mese. Irrascibili e impossibili da placare!” disse Shikamaru, beccandosi un’occhiataccia da Sakura.

Bhe se vogliamo metterla in questi termini…diciamo di sì!” dissi io.

“Si, ma questo loro lato instabile e pazzo le rende anche micidiali, guarda che faccia ha fatto Sakura. Il suo sguardo è capace di uccidere!” disse Sai sorridendo. “Con una volpe femmina potrebbe annientare chiunque!” aggiunse poi.

“Quindi se Naho è esclusa, ora in pericolo potrebbero essere tuo figlio e Akai!” disse Chouji ignorando Sai.

“No, il chakra di Akai non è ancora sviluppato del tutto…quindi è probabile che punterà su Kurama. Solo una volta che proprio vedrà di non poter accedere al suo potere che Kabuto punterà su Akai e Naho. Quindi non sono propriamente fuori pericolo, ma non sono il suo bersaglio principale direi!” disse Sakura preoccupata, lanciandomi un’occhiata.

Shikamaru mi diede una pacca sulla spalla “Eccoti qui a essere di nuovo il bersaglio di qualcuno, contento?”

“Come una pasqua, ma è più giusto dire che è Kurama il bersaglio, non tanto io. Non risiedendo dentro di me, catturarmi non gli servirebbe a tanto!” dissi io alzando le spalle.

“No, ma potrebbe catturarti per ricattarlo!” disse Kiba.

“Come? minacciandolo di uccidere Naruto? Anche senza sigillo sono comunque collegati, muore Naruto, muore Kurama e addio al suo potere. Non credo che Kabuto sia così stupido!” disse Shikamaru.

“Quindi prenderà in ostaggio i suoi figli!” disse Sai, facendo sussultare tutti.

Tutti comprendemmo che i serpenti bianchi che mordevano i civili, erano solo una tattica di distrazione, sia per l’hokage, sia per Sakura che, per aiutare quelle persone, aveva dovuto allontanarsi da casa, affidando i nostri figli a colui che Kabuto tanto agoniava.

Sai aveva ragione, Kabuto avrebbe puntato ai nostri bambini.

Ci dirigemmo immediatamente verso casa mia correndo sui tetti. Ci sorprendemmo di quanto vedemmo. Vedavamo diversi ninja bloccati a combattere contro dei samurai, altri in preda a delle convulsioni mentre venivano morsi da serpenti e la gente civile, che non cercava di ostacolare nessuno, correva all’impazzata cercando una via di fuga.

“Come è possibile che tutto questo sia accaduto senza che ce ne accorgessimo?” chiese Kakashi incredulo.

Ma la risposta era semplice. Se avevamo subito un invasione, tutti i ninja, compresi quelli incaricati di avvertire l’hokage di quanto stesse succedendo, si erano semplicemente difesi cercando di resistere all’attacco, sempre ammesso che non fossero già stati eliminati.

Vedemmo del fumo provenire dal nostro quartiere e delle fiamme alzarsi verso il cielo che ardevano i resti di diverse case che erano state rase al suolo.

Ci fermammo tutti di botto quando vedemmo alzarsi in piedi un’enorme statua: il Gedo Mazo.

“Oh porca…” disse Shikamaru prima di cercare di trovare una soluzione a quanto stesse avvenendo, mentre io e Sakura ci dirigemmo fra le macerie della nostra casa alla ricerca dei nostri figli.

Gli occhi di Sakura a vedere la nostra abitazione distrutta, si rimpirono di lacrime, temendo che Daiki, Akai, Naho e Kumiko fossero periti a causa dell’attacco o crollo delle casa.

L’abbracciai cercando di calmarla. Sentivo i chakra di Akai, quindi almeno lui e Daiki erano scampati alla minaccia, ma non riuscivo a percepire Naho e Kumiko. Fu li che mi si congelò il sangue, ma dovetti reagire e seguendo il chakra di Akai, lo trovai sotto a diverse macerie, mentre si proteggeva con uno scudo di chakra, per evitare che delle pesanti travi lo schiacciassero.

Sorrisi quando vidi che con il suo chakra stava proteggendo anche Daiki, Kumiko e Naho. Non potevo percepire Naho solo perché lo scudo di Akai, aveva ricoperto quello di Naho.

“Papà!” urlarono i bambini all’unisono, urlando di aiutarli, perché Akai avrebbe retto ancora poco a quel peso.

Sakura non si fece problemi e con un pugno ben assestato, rese in polvere quelle macerie e abbracciò immediatamente i bambini.

Presi in braccio Daiki che mi guardava spaventato e afferrai Akai, che a causa dello sforzo aveva perso i sensi.

Mi guardai intorno e cercai di percepire Kurama e lo sentii. Mi girai verso il luogo dove sentivo provenire il suo chakra e mi vennero i brividi quando incrociai lo sguardo con il nono occhio aperto del gedo Mazo.

Kurama era stato catturato.

Da quanto dicevano Kumiko e Naho, Kurama dopo aver posto resistenza a Kabuto, quando era comparso nel salotto di casa, quando aveva minacciato di eliminare i bambini, aveva gettato la spugna e aveva accettato di diventare una marionetta nella mani di quel pazzo. Aveva sacrificato se stesso per il bene dei suoi figli, esattamente come ogni genitore avrebbe fatto, sebbene quel gesto di  generosità, avrebbe potuto portare alla distruzione dell’intero villaggio, se non del mondo intero.

 

  
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