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Autore: Amie Jay Fox    25/02/2014    6 recensioni
– Lei, Madison Parker, solita ragazza per bene che spende tutto il suo tempo nello studio. Bella, ingenua e anche un po’ imbranata.
Lui, Nate McClain, misterioso ragazzo rubacuori amante degli skateboard e.. anche delle canne.
Si direbbe.. una coppia perfetta! –
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Le sue dita accarezzarono dolcemente i miei capelli castano chiaro.
I suoi fantastici occhi nocciola bloccavano i miei.
Quello era uno dei momenti più belli della mia vita e.. non aspettavo altro.
Avevo atteso per giorni, mesi, anni e finalmente si era accorto di me una volta per tutte.
“Sei così bella..” La sua profonda voce mi sussurrò all’orecchio destro, poi la sua mano si spostò sulla mia guancia accarezzandola.
Arrossii terribilmente per poi sfoggiare uno dei miei migliori sorrisi.
Ero innamorata di lui da parecchio tempo.
Dal primo anno di medie non avevo mai smesso di tenerlo d’occhio, di nascondere il mio sguardo in un libro per ammirare il suo fantastico profilo, i suoi lisci capelli corvini e.. Dio, i suoi occhi erano come paradiso per me.
“Ti amo, Madison…” Mi disse per poi stendermi delicatamente sul letto e poggiare le sue labbra sulle mie.
Chiuse gli occhi, io feci altrettanto.
 
Poi- “Madisooooon!” “Madisoon svegliati che sennò farai tardi a scuola!” Cosa? Quella era la voce di mia madre ma.. io e lui eravamo da soli. “Madison sono le 7.50. Alzati da quel cavolo di letto!”
Aprii con sveltezza gli occhi.
Er-Era solo un sogno, ma dopotutto cosa mi aspettavo? Che tutto quello fosse realtà?
Ero così stupida a fantasticare su chi non mi degnava neanche di una parola.
“Si si.. mi alzo” Farfugliai con voce impastata dal sonno. Quella doveva essere una bella giornata di sole.. finalmente. Non vedevo un raggio di luce da più di una settimana.
Dopodichè spostai le coperte alzandomi dal letto. Presi al volo del vestiti e mi precipitai in bagno chiudendomi a chiave.
“Dannazione! Non ho il tempo di farmi una doccia” Infine mi lavai a profumai con cura indossando i jeans e la maglietta nera che avevo precedentemente afferrato con rapidità dal mio armadio.
Scesi le scale ritrovando mamma alle prese con le sue frittelle mattutine.
Papà non c’era.. probabilmente era già scappato in una di quelle sue importantissime riunioni di lavoro.
“Vado mamma!” Dissi prendendo in fretta lo zaino appoggiato sul divano.
“Non fai colazione?”
“Ehm.. va bene, ma prendo solo un toast” Afferrai un toast mezzo bruciacchiato addentandolo con prepotenza per poi scoccare un bacio sulla guancia a mamma e uscire di casa.
La scuola non era molto lontana per questo non avevo bisogno né di un auto né dell’autobus per arrivare lì.
Mi incamminai quando improvvisamente a metà strada notai un ragazzo alto e magro dai capelli corvini e la pelle ambrata abile a ‘pilotare’ il suo amato skateboard.
“Hey Parker!” Salutò questo sorridendo lievemente.
Mi bloccai arrossendo ma fortunatamente questo fu troppo veloce col suo mezzo di trasporto che non si accorse di nulla. M-Mi aveva appena salutata.
Lui era Nate McClain, il ragazzo su cui avevo fantasticato per così tante volte che ci avevo fatto ormai l’abitudine. Insomma, il ragazzo del sogno di stamattina.
 
Arrivata all’edificio ricordai di avere lettere per le prime due ore così mi precipitai all’armadietto 6945 per poi prendere i libri necessari.
“Che fine hai fatto ieri, babbea?” Una voce stridula mi si rinfacciò contro. La biondina ‘tutta tette e culo’ mi stava davanti. Lei si chiamava Claire Collins ed era la ragazza più popolare della scuola, nonché capitana del gruppo delle cherleeders. Non era sola ma senza dubbio quelle erano le sue due solite schiavette che usava quando le faceva più comodo.
“C-Cosa vuoi Collins?” Ed ecco io.. che incominciavo a balbettare come se avessi paura di lei. Ero davvero una babbea come mi aveva chiamato e mi chiamava spesso?
“Ohh.. non fare la finta tonta! Ieri ti ho dato il mio tema di storia e se non sbaglio dovevi portarmelo corretto stamattina”
Sussultai quando mi puntò impertinente l’indice contro.
“C-Certo.. ce l’ho qui. Ecco, tieni!” Consegnai alla tipa il foglio per poi ammirare il suo sorrisetto da oca soddisfatto insieme alle altre due che ridacchiavano.
“Brava bimba, così si fa..” Mi scompigliò i capelli per poi alzare i tacchi e sculettare.
Sbuffai. Era da due anni che venivo tormentata da quel trio di stronzette patentate. Una volta mi avevano fatto cadere apposta in classe, una volta mi avevano rovesciato del polpettone sulla maglietta apposta e.. una volta la bionda aveva baciato davanti ai miei occhi Nate McClain APPOSTA.
Lei faceva tutto apposta. Le importava solo darmi fastidio.
“Oddio ragazze! Venite.. ci sono Hoper e McClain!” Un gruppo di ragazze impazzite incominciarono a fare chiasso per i corridoi.
“Dio come sono fighi.. Claire Collins mi ha detto che è andata a letto con Nate McClain. Sarà vero? Ma dopotutto è più che normale, dopotutto lei è bellissima come lui” Sghignazzò una mora a qualche metro da me.
“Parker!”
Sobbalzai quando sentii una voce roca che passava appena in quel preciso momento. Chiusi in fretta il mio armadietto per poi voltarmi verso la voce che mi chiamava.
“Sully Hoper..” sussurrai a me stessa.
“Sbaglio, o l’ultima volta che hai trombato è stato un anno e mezzo fa? Oh già, la ragazzina è ancora vergine” Scoppiò in una risata il biondo insieme agli altri tre ragazzi che seguivano il primo. Poi vidi lui.
Nate faceva parte di quel gruppetto di bastardi e purtroppo.. anche lui non poteva fare a meno delle battute del suo migliore amico biondo che era pronto a sbattermi in faccia.
Ormai ero abituata a tutto ciò.
Io servivo solo a consegnare i compiti svolti a chi non aveva voglia di svolgerli.
Poi quando Hoper e il resto passarono, Nate si prese la briga di farmi l’occhiolino per poi scomparire insieme agli altri.
“Cazzo! Nate ha fatto l’occhiolino a quella sfigata lì” Una bionda mi indicò incerta con l’indice. Non badai alle sue parole che rimasi lì immobile come un ebete per poi sentire il suono della campanella.
Uhm.. giusto. Dovevo andare all’aula di Lettere al più presto o sarei arrivata tardi.
 
Mi sedetti in fretta ad un banco qualsiasi, di solito ai primi perché gli ultimi erano sempre riservati a quelli che non avevano mai voglia di ascoltare la noiosa lezione dei professori, per poi aprire il libro davanti ai miei occhi.
Gli alunni entrarono in fretta e.. sbadatamente vidi la figura del ragazzo dai capelli corvini che andò a sedere agli ultimi banchi. L’ora di lettere l’avevamo in comune!
Poi arrivò la professoressa.
“Buongiorno ragazzi..” Salutò questa posando i libri e le carpette sulla cattedra. “Oggi ho in serbo per voi un bellissimo lavoro!” Sorrise la donna afferrando il libro.
“Stiamo studiando un tema molto complicato e.. anche importante per voi che ne siete protagonisti. L’adolescenza ma purtroppo nel nostro libro di antologia non abbiamo il necessario per approfondire questa bellissima tematica quindi… sapete cosa sto per dire?” Strillò euforica la professoressa.
Alcuni ragazzi accennarono un no annoiato, altri non risposero perché erano troppo impegnati a scrivere bigliettini. Nate invece.. guardava fuori dalla finestra.
“Ehm.. bene, visto che non avete idea di cosa io intenta volevo dirvi che farete un LAVORO DI GRUPPO!” Agitò le mani. Ma cos’aveva quella donna che non andava? A volte si comportava come se avesse.. qualche problema serio.
“Vi ho appena diviso in gruppi da due e.. assegnato ricerche differenti a ogni coppia sul tema dell’adolescenza ma.. prima sarebbe meglio farvi sapere dei gruppi che ho scelto”
La professoressa incominciò ad elencare alcuni nomi e gli argomenti assegnati, a sorridere e a spiegare di tanto in tanto il perché delle scelta di ogni coppia poi-
“Madison Parker.. tu sei molto molto brava nella mia materia per questo ho deciso di affidarti il tuo compagno, Nate McClain che a differenza tua è svogliato”
C-Cosa? Io e-ero in coppia con Nate? Cazzo!
“Voi due farete una ricerca su.. ehm, vediamo un po’.. ecco! Sul primo bacio.. mi raccomando datevi da fare” Un tonfo si alzò in classe. Evidentemente l’ultima battuta della prof era stata fraintesa da qualcuno.
Mi voltai vedendo il suo sguardo neutro. Poi lo rivolsi alla prof che continuava ad elencare i nomi dei miei compagni e.. a pensare.
Dopodichè fui interrotta da un pizzicotto sulla spalla, mi voltai e un mio compagno mi consegnò un bigliettino.
Lo aprii. Era una scrittura curata ma poco ordinata, sorrisi per poi leggere:


ALLA FINE DELLE LEZIONI FATTI TROVARE DAVANTI AL PARCO. LI’ CI ORGANIZZEREMO PER OGGI.

-NATE

 
 
Appallottolai il bigliettino per poi attendere con poca pazienza la fine delle lezioni.
Driiin. Le ore scolastiche erano ormai terminate, posai i libri nel mio armadietto per poi ricordarmi del bigliettino che qualche ora fa mi aveva mandato Nate.
Arrivata al parco mi guardai intorno. Non c’era nessun Nate McClain.. forse mi aveva solo illusa, forse mi aveva dato buca poi scrutai meglio.
Un ragazzo faceva skateboarding su alte e pericolose pedane che avevano l’aspetto alquanto scivoloso. Era così bravo! Poi appena mi rivolse una sguardo disattento si fermò avvicinandosi con cautela alla mia figura.
“Ciao!” Mi salutò.
“Hey!” Sorrisi forzata. Cavolo, Madison non essere così agitata!
“Oggi…” Incominciò a parlare lui ma lo interruppi.
“Vieni a casa mia alle 18.00. Ho la casa libera e.. non preoccuparti, non portare nulla. Ho io il necessario”
Egli accennò un ‘ok’ per poi salutarmi distrattamente e continuare a manovrare il suo adorato skateboard. Mi allontanai nascondendomi su una parete e guardandolo per altri cinque minuti poi notai sull’orologio che si era fatto tardi e ritornai il più velocemente a casa per non far preoccupare mia madre.
Rientrai posando lo zaino ai piedi della porta e ritrovandomi mia madre davanti con le braccia conserte, come previsto mio padre non era rientrato per lavoro. “Dove sei stata signorina?”
“Scusa mamma ma un’amica mi ha intrattenuto per qualche minuto”
Mamma sospirò per poi invitarmi a sedere a pranzo. Non avevo molta fame, ero troppo impegnata a pensare al ragazzo che mi incasinava ogni santissimo giorno la testa.
“Ti vedo un po’ strana oggi… è successo qualcosa?”
“No no, va tutto bene. E’ che.. non ho fame” Mi alzai da tavola. “Salgo sopra” Continuai per poi dirigermi verso la mia stanza.
Mi chiusi la porta alle spalle, afferrai l’MP3 e mi distesi sul letto ben fatto a guardare il soffitto bianco.
 
17.50
Mamma era ormai andata da più di mezz’ora ed io, dopo aver fatto una bella doccia, ero impegnata ad asciugare col phon i miei lunghi capelli castani. Mancava poco all’arrivo di Nate ed ero mezza incasinata.
Afferrai un paio di jeans e un top verde e..

Dlin Dlon
Cavolo! Dev’essere lui e.. io sono ancora avvolta da un’asciugamano ma.. dopotutto non potevo farlo rimanere lì all’entrata così mi precipitai alla porta per poi aprirla e ritrovarmi davanti la sua slanciata figura con uno skateboard pieno di graffiti sottobraccio.
Appena mi vide in asciugamano aprì di poco la bocca per poi controllare il suo cellulare. “Uhm.. non sono arrivato troppo presto”
“Si! Scusami tanto.. ma ho avuto un contrattempo. Tu adesso vai in camera mia che finisco di prepararmi. Faccio in un attimo!”
Lo accompagnai nella mia camera per poi lasciarlo lì. Intanto andai nuovamente al bagno e indossai i vestiti.
Quando terminai lo trovai intento guardare delle foto che erano sulla mia scrivania anche se  nel momento in cui si accorse di me si mise composto e si sedette sul letto.
“Tutto bene? Mi sembri un po’ … come dire.. agitata” Mi chiese.
“S-Si.. Sto bene.. sarà solo un’impressione!” Sorrisi falsamente. Il cuore mi batteva a mille.. cazzo! Quel ragazzo mi faceva uno strano effetto.
“Come vuoi… allooora qual è l’argomento trattato?” Chiese guardandosi le unghia disinteressato per poi estrarre dalla tasca dei jeans un pacchettino.
“Ehm.. il primo bacio” Dissi imbarazzata. Lui non rispose ma aprì il pacchettino per poi ritrarre della sostanza secca e verdiccia che poi contornò con della carta apposita formando una sigaretta. Afferrò l’accendino per poi posare quella sua creazione sulla labbra carnose.
“A-Aspetta un attimo! Tu fumi erba?” Domandai come se avessi un alieno davanti i miei occhi.
Davvero ti aspettavi che il ragazzo più carino della scuola che per giunta frequentava un branco di teppistelli non si facesse di canne?
“Parli di questa? Uhm.. vuoi provare?” Si preoccupò a chiedermi per poi porgermi la sigaretta davanti agli occhi.
“No no.. non fumo ma.. non fa male?” Cazzo, Madison Parker, Sei. Una. Cogliona.
“Naaah.. le canne sono solo uno sfizio che mi passo ogni giorno. Si direbbe che sono una delle mie poche ragioni di vita.. Aiutano.”
“Davvero? E quale sarebbe la tua lista completa di ragioni di vita?” Dissi incuriosita. Mi misi composta avvicinandomi di qualche centimetro a Nate.
“Ehm.. Droga, Musica, Cibo e… Sesso”
“S-Sesso?” Ripetei quasi sconvolta. Non era poi una parola così strana.
“Ahahahah.. sembri lunatica ma per favore, riprendiamo quello che stavamo facendo”
“Giusto.. il nostro argomento è… il Primo Bacio”
“Wow.. a chi hai dato il tuo primo bacio?”
Questa era una delle domande più imbarazzanti che avessi mai ricevuto. Compivo quasi 17 anni e ancora non avevo baciato mai nessuno ma.. cosa potevo dirgli? Che non ho mai baciato nessuno? Mi sarei fatta prendere di sicuro per zitella.
“Sinceramente non ricordo…”
“Okay.. non hai mai baciato qualcuno vero?”
“C-Cosa? N-No!” Madison non riesci a mentire, rassegnati.
“Sta tranquilla.. non devi vergognarti, non bisogna nascondere se stessi in cose così banali sai?”
“Giusto.. Okay, non ho mai baciato un ragazzo ma.. per favore, non dirlo a ness-“
“Vuoi provare?” Tirò su con la canna per poi gettarmi delicatamente il fumo sul viso. Aveva un sapore alquanto.. sublime ma naturalmente non feci a meno di tossire.
“C-Cosa?” Chiesi incominciando a balbettare come una scema. Nate non rispose ma buttò con leggerezza la sigaretta ormai consumata sulla moquette avvicinandosi al mio viso.
Sorrise.
Io intanto ero paralizzata. Non riuscivo a muovermi. Solo il battito impazzito del mio cuore che non decideva a darsi una calmata.
Accarezzò con una mano la mia guancia per poi premere le sue labbra contro le mie.
Aspetta! Aspetta! Aspetta! Avevo già vissuto questo avvenimento.. solo che adesso non era un sogno ma pura realtà.
Era come se le nostre labbra fossero fatte per congiungersi assieme.
Le sue morbide e carnose, le mie inesperte e screpolate.
In seguito mi svegliai come da un profondo sonno poggiando la mia mano sulla sua.
Premette la sua lingua contro le mie labbra per poi approfondire quel bellissimo bacio. Le nostre lingue si incontrarono ma visto che ero parecchio inesperta fu lui a guidarmi. Le due sembravano come fare acrobazie, come quando Nate praticava skateboarding.
Dio.. che sensazione meravigliosa!
In seguito mi distese dolcemente sul letto cingendomi i fianchi facendomi sistemare sotto il suo possente e muscoloso corpo. Poi si staccò dalle mie labbra e avventarsi al mio collo. Succhiò e mordicchio la mia pelle pallida provocandomi un leggero dolore… ma non era del tutto dolore.
Dopo qualche minuto si staccò dal mio collo fissandomi negli occhi.
“Fammi indovinare.. Hoper aveva ragione”
“Su cosa?”
“Sei vergine”
Non risposi ma mi limitai a non guardarlo negli occhi anche se la sua prima azione fu quella di poggiare l’indice sul mio mento in modo da far combaciare i suoi occhi castani con i miei color oceano.
“Si…” Sussurrai pianissimo sperando che non avesse sentito ma fu troppo tardi che il moro ridacchiò. Non era una di quelle risate contraddittorie ma soltanto un sorriso con fare solidale.
“Lo sai.. qualche volta ti ho pensato e-“
Lo interruppi.
“Fammi tua.” Dissi secca con un pizzico di imbarazzo. Okay andavo a fuoco!
“C-Cosa?” Domandò come se non avesse sentito abbastanza bene.
“Ho detto.. fammi tua, Nate”
Lui sorrise per poi incominciare a baciare le mie labbra con lentezza. I suoi baci erano caldi e dolci.. come droga per me.
Mi sfilò con destrezza i vestiti per poi spogliarsi rapido anche lui.
Infine rimanemmo entrambi nudi, al buio: “Spero di non farti male”
Annuii decisa per poi intrecciare le mie mani con le sue.
Infine entrò fluido in me. Chiusi gli occhi. Due lacrime si impossessarono dei miei occhi ma quando Nate se ne accorse mimò un ‘Scusa’ e asciugò esse con l’indice per poi rendere quel movimento sempre più rapido.
Fin quando il dolore si trasformò in puro piacere.
Raggiunsimo all’unisono l’orgasmo quando egli si accasciò accanto a me.
“Nate?” Lo chiamai.
“Dimmi” Sussurrò.
‘Ti amo e ti ho sempre amato..’ Volevo solo avere il coraggio per pronunciare quella maledetta frase ma ciò che riuscii a dire furono solo 3 parole: “E’ stato bellissimo..”

Quella frase… era un segreto.

 

FINE.



 
 
Madison Parker / Nate McClain:





...in Love




Spero che questa OS sia di vostro gradimento.. mi raccomando RECENSITE! ;)
   
 
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