Nota: Drubble nata dalla visione di questo stupendo video trovato su Youtube, del quale consiglio caldamente la visione e l'ascolto successivo durante la lettura.
http://www.youtube.com/watch?v=xHFp2KWQTds&list=FLiIYX6w5MfrCNsy9LhqxGRQ
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La cosa strana
è che guardava solo lui.
In un battito leggero d'ali Castiel appariva e fin da quel momento i
suoi occhi
blu - un angelo con gli occhi blu, faceva tanto
cliché- si puntavano su
Dean e lì rimanevano.
Per quanto fosse semplicistico il paragone, Castiel guardava suo
fratello come
quest'ultimo, prima
di incontrare lui, guardava solo
le crostate dopo una lunga
caccia.
Si riempiva gli occhi di Dean, di colui che aveva salvato dalla
perdizione, di
colui che aveva sempre creduto in lui anche quando tutte le prove erano
contrarie.
Castiel arrivava, faceva un cenno del capo a lui, a Sam, e poi esisteva
solo Dean.
Forse non se ne rendeva nemmeno conto all'inizio; forse non se ne
rendeva conto
nemmeno adesso.
Però anche Bobby l'aveva notato, il minore dei Winchester se
n'era accorto
perché tra lui e Bobby talvolta scappavano occhiate piene di
cose non dette fin
troppo evidenti.
La cosa più strana era invece il cambiamento di Dean.
Lui ricambiava sempre quello sguardo blu, non lo mollava mai; era
una corda invisibile
tra loro che si modellava, formando due spesse parentesi dentro le
quali solo
loro due erano presenti.
All'inizio aveva pensato a qualche alchimia di tipo angelico dovuta
all'impronta, al fatto che Cass fosse, in un modo del tutto astratto e
complicato, l'angelo di Dean.
Ma poi in tutto quello era capitato il Purgatorio e dopo il Purgatorio
era
tutto molto più chiaro, seppur chiaro nell'accezione
Winchester del termine.
Aveva reso evidente la ferita di Dean, aveva reso vulnerabile
suo fratello e la prova che spazzò via ogni dubbio
di Sam gli fu fornita quella
notte nel motel, quando si
alzò di fretta e andò alla finestra, credendo di
aver visto Castiel dietro il
vetro.
E lo sguardo che aveva... sembrava assetato di qualcosa che non poteva
raggiungere, assetato di una sete che non si placa.
Castiel era la sete di Dean e di questo Sam era sicuro.
Riceveva le sue certezze ogni giorno, quando li vedeva sfiorarsi e mai
toccarsi, cercarsi con lo sguardo, quando Dean lo punzecchiava e
roteava gli
occhi davanti all'ingenuità l'angelo di fronte alle sue
battute.
Sapeva che quel qualcosa
tra loro due Dean tentava di non accettarla. Come poteva, non era mai
stato un tipo... sentimentale.
Aveva sempre sperato che Dean si sistemasse, un giorno, che trovasse la
persona
giusta per lui.
Per Sam, quella persona Dean non l'aveva trovata: gli era inciampata
sulla vita
e si era aggrappata alla sua spalla. E lui non poteva far altro che
sorreggerla, sorreggendosi a quel trench di rimando.
SPAZIO AUTRICE:
Capitemi. Quel video mi ha acceso una nostalgia canaglia nel cuore e dovevo buttarla fuori in qualche modo. Spero di avervi fatto passare dei piacevoli minuti.
Ps. No, non ho dimenticato la mini long su questi due. Aggiornamento in vista.
Sabrina