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Autore: La Fenice    26/02/2014    1 recensioni
Megan, un demone dalle sembianze di una ragazza, membro dei Kurakuma, cerca di rubare un tomo di arti occulte dalla Shibusen, ma, per prenderlo, è costretta ad iscriversi alla scuola.
Sarà costretta a fare amicizia con i suoi nemici, e sarà sempre in costante pericolo essendo vicino ai due Shinigami della scuola, che potrebbero scoprirla ed ucciderla, ma non si arrenderà facilmente, e, in un modo o nell'altro, cercherà di prendere tutti gli oggetti demoniaci di proprietà del Dio dei Demoni confiscati dalla scuola.
Riuscirà Megan nel suo intento? Oppure verrà scoperta?
Genere: Avventura, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Bruciore. Scotta molto, questa ferita. La chiazza di pelle ormai, da un rosso delicato, era passata ad un rosso fuoco acceso, e bruciava. Sono passati tre giorni, e brucia più di prima, proprio come il fuoco del braciere dell'inferno.
Sono nel letto di casa mia, comprata ieri, con la testa sul cuscino, cercando di soffocare il dolore al polso. Mi metto a sedere di scatto, ormai in preda ad una crisi di nervi. Non ho fatto altro che rigirarmi nel sonno, e sono stanca. E stressata.
Do' un'occhiata all'orario: le undici. Per fortuna è sabato e non c'è scuola. E' stato davvero straziante sopportare le lezioni della Shibusen senza partecipare a delle missioni e con gli occhi dello shinigami puntati addosso dalla prima all'ultima ora. Questo significa che non ho potuto cercare il tomo nella sala degli artefatti demoniaci, e per avere la tessera della biblioteca devo aspettare che mi classifichino.
Il rumore di un piatto che si infrange per terra interrompe il flusso dei miei pensieri. Mi alzo sbuffando e vado a controllare in cucina.
Per terra c'è uno sfacelo pazzesco; il piatto nel quale avevo posato i biscotti è in mille pezzi sul pavimento, contornato da migliaia di briciole.
-Nya, non sono stato io. - Cerca di giustificarsi Doragon, appollaiato sulla spalliera di una delle sedie attorno al tavolo.
-Ceeeerto, come no. Magari il piatto si era stancato di stare sempre fermo sul tavolo, ha fatto le valigie ed ha cercato di andarsene, ma sfortunatamente è caduto dal tavolo andando in mille pezzi. Una storia molto credibile. - Replico io, incrociando le braccia al petto e battendo nervosamente il piede sinistro sul pavimento.
-Beh, magari è stato un topolino ... - Conclude la frase con un sonoro rutto. Sgrana gli occhi e copre la bocca con un'ala.
Sospiro spazientita. -Senti, non ho intenzione di pulire questo abnorme macello, quindi o ti muovi o ti costringo ad un'eternità senza biscotti. - Indico il ripostiglio.
-Nya. -
La scopa e la paletta arrivano sulla scena del delitto, illuminati dalla luce del mana, iniziando a pulire sotto il comando di Doragon. Involontariamente la scopa urta un bicchiere di vetro, così mi precipito a prenderlo prima che si frantumi a terra.
Appena afferro il bicchiere, la bruciatura irradia un dolore acuto lungo il braccio, costringendomi ad abbandonare la stoviglia alla forza di gravità.
Il bicchiere si infrange sul pavimento, andando ad aumentare il macello per terra.
-Ma porco Akuma! - Sbotto, prendendomi il polso destro con la mano sinistra.
La scopa e la paletta restano immobili a mezz'aria. Doragon mi fissa.
-Hai controllato la ferita ultimamente? - Mi chiede, puntandomi addosso uno sguardo preoccupato.
Tolgo lentamente la mano dal polso. La ferita è ancora lì, ed è rossa come il fuoco. -E' come prima, non cambia niente. - Sbuffo.
-Osserva bene la forma. -
Caldo, freddo, caldo. Inizio a non vederci bene, forse. Magari ho bisogno degli occhiali. Oppure ho le allucinazioni o è solo un incubo. Sì, deve essere un incubo.
La chiazza rossa ha una forma ben distinta e chiara, formando il disegno di ciò che è sempre stato mio nemico.
E' la forma della maschera di Shinigami.
Distolgo lo sguardo dal polso. -No, non è vero. -
-Sì, invece. - Doragon riprende a comandare scopa e paletta, pensieroso.
Poso di nuovo gli occhi sulla chiazza rossa. Una rabbia antica comincia a stritolarmi lo stomaco. -Quell'idiota! Non ho idea di cosa abbia fatto, ma la pagherà! - Il polso mi brucia più di prima, costringendomi a coprirla di nuovo con la mano.
La scopa e la paletta si bloccano di nuovo. -Magari è stata una cosa reciproca. Forse a lui è comparso il simbolo dei Kurakuma. Dopotutto, le scosse elettriche sono date dall'attrazione della carica positiva e da quella negativa, nya. - Detto ciò, riprende a pulire.
-Non posso permettere una cosa del genere! E se scoprissero tutto? Sarebbe un disas ... -
Il talismano del Dio dei Demoni comincia a scintillare a intermittenza. Mio padre chiede di parlare con me. Caldo, freddo, caldo.
-Nya, coprilo con una benda. - Mi suggerisce Doragon.
-Benda! - Ripeto, correndo in bagno. -Avanti, dove ti sei cacciata? - Inizio a frugare come un'ossessa in tutti i mobili, finchè non la trovo, qualche minuto dopo.
Inizio ad arrotolare con non poca difficoltà la benda attorno al polso, aiutandomi con i denti, mentre il talismano irradia luce purpurea. Dopo pochi giri, faccio passare la benda rimasta tra quella arrotolata e il polso, terminando con un nodo approssimativo.
Corro in cucina. Doragon sta ancora pulendo.
-Ombra del Dio dei Demoni. - Recito, evocando il mana.
Appare, come al solito, una nube purpurea, che poi gravita al proprio centro ed esplode, lasciando spazio alla figura di mio padre.
-Buongiorno, padre. - Metto le mani dietro la schiena e stringo il polso destro nella mano sinistra. Il bruciore aumenta vertiginosamente.
-Come mai ci hai messo tanto a rispondere? - La voce roca e grave ha assunto un tono inquisitorio.
-C'erano degli umani in casa, padre, e hanno combinato questo sfacelo ... - Mi giustifco, indicando nella direzione di Doragon, con la mano sinistra.
-Mh ... - Prosegue il suo discorso con un grugnito cavernoso. - Il tomo? -
-Non sono riuscita a trovarlo a causa dello shinigami, ma ho scoperto dove custodiscono gli artefatti demoniaci, quindi probabilmente è lì. - Spiego. Il dolore e il bruciore si stanno spandendo per tutto il braccio.
-Shinigami? -
-No, suo figlio, Death The Kid. -
Alla parola "figlio", il grande pipistrello-demone che è mio padre, prende a ringhiare.  - Non pensavo che l'altro shinigami fosse suo figlio. - Sembra riflettere un attimo. -A che livello sono le sue arti magiche? -
-Sono molto scarse, se non inesistenti. - Ormai ho il braccio in fiamme.
Sembra calmarsi. Poi inizia a sogghignare. -Ottimo. Riusciresti a prenderlo in ostaggio? -
Rimango di sasso. -Prenderlo in ostaggio? Certo che sì, ma perchè? - Domando, premendo di più la mano sul polso. Ormai tutti i tendini e i muscoli del braccio e della spalla destra sono infiammati.
-C'è una probabilità che la Shibusen non attacchi contro la Setta delle Rune, quindi sfrutteremo il figlio di Shinigami per scatenare una guerra. -
-Come mai questa probabilità? -
Mio padre sembra turbato, emette un ringhio sommesso e poi sospira. La testa di serpente al termine della sua coda mostra i denti intrisi di veleno. - Lascia perdere. Obbedisci agli ordini: per i prossimi giorni non andare in missione. -
-Ma gli alunni della Shibusen non sono in grado di affrontare la Setta. - Ribatto, mentre il braccio comincia a tremare e il bruciore inizia a prendermi anche il collo e una parte della schiena.
-Segui gli ordini! Per il momento cerca di prendere il tomo. Se riuscirai a prenderlo, tienilo nascosto. Detto questo, buona caccia. - Conclude il suo discorso e scompare.

Non posso crederci. Mi ha praticamente detto "rifiutati di attaccare". Cosa cavolo sta succedendo? Se sono prossima al trono degli Inferi, perchè mi tiene all'oscuro di questa faccenda?
Il braccio sta cominciando a tornare normale da quando mio padre è andato via. Doragon finisce di pulire in silenzio. Vado verso il lavandino della cucina, apro il rubinetto regolandolo per l'acqua gelata e bagno il braccio. Da' solo un sollievo momentaneo, ma è sempre meglio di niente.
Doragon svuota il contenuto della paletta nel cestino e ripone tutto nel ripostiglio. - Ci sarà un motivo preciso per il quale non ti fa attaccare. Magari ti tiene lontano da qualcosa. - Riflette ad alta voce.
-Già, ma se mi dicesse cosa non sarebbe una catastrofe. Insomma, cosa potrà essere mai di grave? - Aumento il getto d'acqua.
-Nya. - Sospira e ritorna a ronfare nella bisaccia. Tipico, è sveglio soltanto quando succede qualcosa di interessante.
Il campanello suona. Tra poco mi prende una crisi di nervi.
-Arrivo! - Sbotto nervosa, chiudendo il getto d'acqua e rimettendo la benda.
Mi dirigo verso la porta d'ingresso. Come se non fosse successo niente, il dolore si allevia di molto. Guardo attraverso lo spioncino.
Avrei preferito non guardare.
Apro la porta. -Ciao. - Saluto, rivolgendogli uno sguardo che sta a dire "vattene via da qui immediatamente".
Neanche lo shinigami sembra essere entusiasta. Meglio così. -Ciao. Avrei bisogno di parlarti a proposito dell'altro giorno. -
Caldo, freddo, caldo. Osservo il suo polso destro: anche lui l'ha bendato, ma molto meglio di me. Sicuramente avrà avuto molto più tempo a disposizione. - Anche io avrei delle cose da dirti. - Spalanco la porta e lo lascio entrare.
Prendo posto ad una delle sedie e indico le altre. - Accomodati pure. - Lo invito, quasi sfottendolo.
Mi rivolge uno sguardo torvo e si siede. Svolge lentamente la benda al polso destro e me lo mostra: una macchia rossa a forma di pipistrello demoniaco, lo stesso simbolo sul mio talismano, il simbolo dei Kurakuma. Io strappo via la benda dal mio polso e mostro la maschera di Shinigami tatuata su di esso.
-Esigo delle spiegazioni. - Dico, autorevole, senza staccare i miei occhi dai suoi, cercando di metterlo in soggezione.
-E' quello che vorrei anch'io. - Risponde, in tono calmo.
Rimaniamo in silenzio per un po', con le braccia poggiate al tavolo e i polsi rivolti all'altro.
-Chi sei? - Mi domanda, tentando il mio stesso metodo per incutere timore.
Sostengo il suo sguardo, stringendo gli occhi. -Una maga con un'arma. E anche se così non fosse, non centra niente con questo. -
Sospira, spazientito. - So che nascondi qualcosa, e prima o poi verrà fuori. E ho intenzione di scoprirlo. -
-E come? Chiedendo aiuto al tuo paparino? - Sogghigno.
Lui sembra perdere la pazienza per un attimo, poi si calma. -Non credo servirebbe a molto. Ho già chiesto senza accennare al fatto che mi è spuntato stringendoti la mano, e non sapeva niente. - Fa una breve pausa. -Oppure non vuole che io sappia. Mi sembrava abbastanza noncurante della cosa e mi ha quasi cacciato. -
Abbasso lo sguardo. Che Akuma e Shinigami abbiano un segreto in comune? Può essere. Stanno mettendo all'oscuro tutti e due. Magari potrei svuotare il sacco e dirgli di far finta di niente.
 -Inoltre, ho notato un'altra cosa. -
-Cosa? - Domando, avida di sapere cosa si nasconde dietro tutto ciò.
-Appena mi sono avvicinato a mio padre, il polso ha iniziato a bruciare, e dopo poco anche il braccio. E mi avrebbe preso tutto il corpo, se non mi fossi allontanato. -
-Mi è successa la stessa cosa, adesso che ci penso. - Rifletto a voce alta, fissando il vuoto.
-Chi è tuo padre? - Chiede, cercando i miei occhi con i suoi e riportandomi al reale.
Indico il simbolo sul suo polso. -Il capo. -
-Il capo di cosa? -
-Non posso dirti altro, shinigami. - Dico, spazientita. - Ma credo che, se ci terranno all'oscuro di questa cosa, dovrò dirti tutto. Per ora, teniamo il becco chiuso e facciamo sì che questa cosa rimanga fra noi. - Indico il mio e il suo polso.
Annuisce e rimette la benda, per poi dirigersi verso la porta. - A presto, Megan Akuma. O chiunque tu sia. -
-A non rivederci, shinigami. - Aspetto che chiuda la porta e poi torno in camera da letto. Detesto non saper cosa fare.



Angoletto Autrice
Aloha! Come promesso, il disegno di Megan è lì. Mi sono dimenticata che dovevo farla versione maga e non versione arciera, ma vabbè. Almeno ce l'ho fatta lol
Ma passiamo alla storia. Che cosa sta succedendo? Ed è mai possibile che il dio dei demoni e il dio della morte abbiano qualcosa in comune?
Non lo sappiamo *yeeey* XD
In ogni caso, ci vediamo al prossimo capitolo. E spero che il mio disegno vi sia piaciuto (problemi con la tonalità dei colori a parte) °3°
-Fenix
  
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