Serie TV > Sherlock (BBC)
Ricorda la storia  |      
Autore: Cocchi    27/02/2014    4 recensioni
Riflessioni di Molly sulla sua vita, sui suoi sentimenti e su come a volte, la vita ha il potere di sorprenderti.
Sono presenti accenni a "His Last Vow" e "The Empty Hearse"
Dalla storia:
Molly aveva sempre trovato buffo come in un attimo la vita sapeva sorprenderti in un modo tutto suo.
Certo, a volte riservava anche novità negative; ma da brava ottimista quale era, amava soffermarsi sulle piccole sorprese positive che riceveva. [...]
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lungo questo cammino,

Io trovo di nuovo

Le tracce di te

 

 

Molly aveva sempre trovato buffo come in un attimo la vita sapeva sorprenderti in un modo tutto suo.

 

Certo, a volte riservava anche novità negative; ma da brava ottimista quale era, amava soffermarsi sulle piccole sorprese positive che riceveva.
Come l'improvviso spuntare del sole dopo dieci giorni di piogge continue.
L'arrivo dell’ordine di quei reagenti che aspettava da due mesi.
Il ritrovamento dell'anello che le aveva lasciato sua nonna e che sembrava essere saltato fuori dal nulla dopo due anni di assenza.

 

Aveva osservato quei timidi raggi solari farsi largo fra qualche nuvola ritardataria e aveva respirato la brezza di una primavera in arrivo.

Aveva scartato il pacco, prendendosi tutto il tempo necessario - e anche qualche attimo in più - aveva mosso le mani fra i pezzetti di polistirolo e tirato fuori le sacche con la stessa gioia con cui da piccola scartava i regali di compleanno.

Si era ritrovata a guardare incantata, studiare ogni singolo dettaglio che ricordava del cimelio di sua nonna, ma che in un certo senso riscopriva, dopo così tanto tempo senza averlo potuto vedere.


Ancora non riusciva a spiegarsi come non avesse potuto accorgersi di averlo messo nella tasca alta di un cappotto che non usava nemmeno così spesso.

Eppure era sicura di aver controllato anche lì. Anche se aveva pensato che sarebbe stato da incoscienti lasciare un oggetto di valore come quello, in una tasca di un semplice cappotto.

Ed invece era lì che era riapparso.

Splendente e brillante, Dio solo sapeva come aveva potuto anche solo pensare di lasciarlo lì per tutto quel tempo.

In quel momento però le importava ben poco, era semplicemente contenta di averlo di nuovo con sé. 
Lucente al dito con il suo smeraldo che brillava ancora perfettamente lustrato nonostante tutti quegli anni senza essere stato utilizzato o lucidato.

 

Ultimamente sembrava apprezzare molto di più quei piccoli dettagli che pur venendo dal passato, sembravano nuovi.

Come quando percorri sempre la stessa strada per tornare da lavoro a casa ed improvvisamente alzi il volto dal marciapiede e vedi quell’albero che è sempre stato lì, ma ti sembra di scorgerlo per la prima volta. Nella sua maestosità e nella sua presenza rassicurante. Ti soffermi a guardarne i rami nodosi, la corteccia, i boccioli dei fiori e semplicemente sorridi.


Era pienamente consapevole che questi piccoli dettagli la colpivano da poco tempo.

Da quando era tornato, per la precisione.

Comunque ne era felice, anche se sapeva che ci stava cadendo di nuovo, inesorabilmente.

Non poteva crollare ancora, dopo tutto quel tempo. 
Continuava a ripeterselo, ma in realtà cosa faceva?

Correva appena lui la chiamava e anche se continuava a ripetere a tutti - e soprattutto a sé stessa - che era solo lavoro, aveva imparato che non era così.

Non era mai stato solo lavoro.
Come conosceva che cosa l'aveva portata a rompere il fidanzamento con Tom. 
Non avrebbe neanche dovuto iniziare a frequentarlo.

Lei sapeva che sarebbe tornato.

Così aveva pure dovuto spezzare il cuore a quel povero ragazzo, come se non fosse un’esperta di quel genere di sensazione.
A volte avrebbe voluto prendersi a schiaffi. 
Perché doveva essere così...Così...Così...

Sbuffò sonoramente senza permettere alla sua mente di martellarle ulteriormente in testa quello che sapeva essere e che non avrebbe mai voluto ammettere.

Non era all’altezza di Sherlock. Nessuno lo era.

Avrebbe dovuto accontentarsi di Tom.

 

Eppure…

 

Mosse la mano sinistra a rigirare l’anello di sua nonna attorno all’anulare destro. Lisciando la superficie ruvida dello smeraldo incastonato al centro.

 

Eppure appena lo aveva rivisto, era stato come se non fosse cambiato nulla e come se fossero entrambi completamente diversi allo stesso tempo.

Non si era mai sentita così.

Non si erano mai guardati così.

Lui non era mai stato così.

 

Si era scervellata tutta la sera quando era rientrata a casa, aveva disdetto l’appuntamento con Tom dicendo che si sentiva poco bene, ed era stata gran parte del resto della serata sdraiata sul suo divano a ripensare, studiare, analizzare ogni singolo momento.

Fino a quando non si era addormentata.

E la mattina dopo avrebbe continuato a pensarci se non avesse ritrovato l’anello che adesso portava al dito.

Per fortuna, aggiunse mentalmente.

 

La porta del laboratorio si aprì facendola sobbalzare e riscuotere dai suoi pensieri.

«Molly. Abbiamo bisogno di analizzare dei campioni.» Sherlock le sfrecciò accanto mostrando un paio di buste di plastica, andando a sedersi al microscopio.

Molly lo guardò ancora frastornata mentre John le si affiancò.

«Scusa. Sai com’è fatto.» Sospirò.

«Tutto bene?» Chiese dopo un attimo.

Lei annuì osservando l’altro occupante della stanza, immerso nei suoi pensieri. Concentrato.

Al suo microscopio.

Sorrise impercettibilmente, tornando con la mente a tutte le volte che in quei due anni aveva fissato quel posto vuoto e come adesso lui era di nuovo lì e l’unica cosa che riusciva a pensare era che quello era il suo posto.

Anche se lo occupava per pochi minuti o per giornate intere.

A lei non importava.

Non aveva permesso a nessuno di usare quello strumento e adesso restava in silenzio a rubare di nuovo quei momenti, osservandolo e basta.

Felice del vuoto che era tornato a riempire.

«Hai ritrovato l’anello.» John mosse le mani ad indicare il gioiello con cui non aveva mai smesso di giocherellare.

«È tornato.» Sorrise sincera al suo interlocutore.

«Non essere sciocca Molly, gli oggetti non tornano.» Sherlock non sollevò nemmeno lo sguardo dal microscopio, parlando con il suo solito tono saccente.

John sbuffò rumorosamente, mentre lei non riusciva nemmeno a trovare una risposta.

Focalizzata su un pensiero.

Probabilmente si sbagliava…

Forse stava viaggiando tropo con la fantasia…

Ma era certa di aver visto un unico, minuscolo sorriso abbozzato sulle labbra di Sherlock mentre le aveva rivolto la parola.

E la cosa le aveva scaldato il cuore.

 

 

 

***

Salve cari lettori.

Prima Sherlolly o pseudo tale della mia vita. Ed ho una paura tremenda di essere andata in completo OOC.  La storia è pensata in un periodo di tempo imprecisato durante o dopo His Last Vow.

Sono sincera, non ricordo se è specificato quanto tempo passa fra il ritorno di Sherlock e la fine della terza serie, quindi spero di non aver scritto cavolate, ho cercato di mettere meno riferimenti temporali proprio per questo motivo, se comunque avessi fallito nella mia impresa e avessi scritto delle scempiaggini vi prego di comunicarmelo e sarò disposta a modificare la storia.

La frase all’inizio della storia è un pezzo di “Le tracce di te” di Francesco Renga, che ho ascoltato mentre buttavo giù questa storia.

Spero che la storia comunque vi piaccia.

Un abbraccio

Cos

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Sherlock (BBC) / Vai alla pagina dell'autore: Cocchi