Lost.
Duncan fissava il soffitto della
lussuosa camera della Spa McLean
senza riuscire a prendere sonno,
nonostante fosse ormai notte inoltrata.
Era
arrivato da meno di
ventiquattrore su quell’isola e già voleva fuggire
lontano da li, lontano da
tutti quei problemi.
Più
che problemi forse
però era meglio chiamarli ricordi.
Sbuffò
girandosi
un’altra volta sul soffice letto di piume, nella speranza che
la stanchezza
prendesse il sopravvento su di lui. Una mezzaluna spuntava tra le
nuvole,
filtrando tra le tende leggere, quindi il punk si alzò
appoggiandosi al
davanzale e iniziando ad osservare il cielo con aria assorta.
Doveva
far freddo fuori,
visto come il vento muoveva le cime degli alberi eppure una sagoma
solitaria
sedeva sugli scalini in legno della baracca dei perdenti.
Duncan
si concentrò
sulla figura, notando come i capelli poco più lunghi delle
spalle volassero
accarezzati dal vento, rendendo la sagoma terribilmente malinconica e
sola.
Non
si rese conto
immediatamente di chi si trattasse, poteva trattarsi di Zoey, che
però non
aveva nessuna ragione di trovarsi li.
La
consapevolezza che si
trattasse proprio di Courtney giunse non appena la figura si mosse,
mostrando
ai raggi della luna i capelli bruni, lunghi fino alle spalle.
Il
cuore del ragazzo iniziò
a battere più velocemente, mentre la sua attenzione si
concentrava solo su di
lei e la sua menta iniziava a lavorare.
Non
capiva perché non
fosse chiusa nella catapecchia a dormire, riposandosi per la sfida
successiva.
Lei, che era così calcolatrice e non avrebbe mai perso tempo
prezioso per
frivolezze.
Duncan
rimase incantato
a guardarla per parecchio tempo, mentre con la mente tornava indietro
nel
tempo, fino alla prima stagione del reality.
Non
avrebbe mai
dimenticato la prima mattina su Wawanakwa,
il primo
giorno del reality show A Tutto Reality L’Isola, quando
quella ragazzina tutta
perfetta era scesa dalla barca, mettendo piede su quella stessa isola
dove
tutto era cominciato.
Non
riusciva a ricordare quello che
l’aveva attirato di lei, in fondo era una schizzata, eppure
aveva provato
qualcosa di profondo per lei, durato più di due anni tra
tutti i loro tira e
molla.
Probabilmente
lei era il suo modo per
stare alle regole, mentre per lei lui era il modo per non stare a
quelle stesse
regole.
Era
una trasgressione stare insieme per
loro due, era un modo per sfidare tutti e mostrare come non sarebbero
riusciti
a prevedere le loro azioni.
Eppure
si era stancato di tutte quelle
regole che lei gli imponeva, soprattutto a causa del suo carattere
restrittivo.
Si
era stancato di quella trasgressione
diventata ormai normalità e quindi doveva riuscire ad
infrangere le regole in
altro modo.
Le
aveva spezzato il cuore andando con
una sua amica, mostrando come lui fosse sempre quel cattivo ragazzo.
Ma
ora era fermo ad osservarla, distrutto
dal fatto che lei quel giorno poi non aveva fatto che ignorarlo, quindi
cosa
continuava a pensarla?
Certo,
avrebbe preferito essere
insultato, deriso, picchiato perché sarebbe significato che
lui valeva qualcosa
per la ragazza.
Ma
non ignorato.
La
figura si alzò e si stiracchiò,
appoggiandosi ad uno dei pali accanto ai gradini e osservando la Spa McLean.
Duncan
si ritrasse di
qualche centimetro quando vide quegli occhi scintillare nella sua
direzione,
per paura di essere visto in quel momento di debolezza.
La
sagoma non sembrò
darci peso, ma si avviò verso la catapecchia, probabilmente
abbastanza stanca
per andare a dormire.
Duncan
prese la testa tra le mani,
scompigliandosi i corti capelli verdi come per scacciare tutti quei
pensieri
che lo perseguitavano.
Dopodiché
sbuffò stanco
e, visto che anche la ragazza si era alzata ed era tornata in camera
per
dormire, si allontanò anche lui dal davanzale.
In
fondo lui aveva Gwen,
perché mai preoccuparsi di una ex usurpatrice?
Tornò
nelle soffici
coperte e chiuse gli occhi, quando finalmente Morfeo lo accolse tra le
sue
braccia.
***
Era
stato eliminato da
quello stupido reality e ne era felice.
Non
sopportava più il
fatto di essere considerato un buono, lui, che era sempre stato il bad
boy
della situazione.
Non
aveva forse spezzato
il cuore di Courtney senza pensarci due volte, tradendola con una delle
sue
migliori amiche?
Non
si meritava quindi
di stare negli Avvoltoi Malvagi?
Comunque
era soddisfatto
di aver riconquistato il suo ruolo, anche se nel frattempo era stato
lasciato
da Gwen.
Gwen.
Aveva
sempre avuto un
debole per lei, doveva ammetterlo.
Se
nella prima stagione
lei non avesse avuto occhi che per Trent e lui non si fosse infatuato
di
Courtney allora sicuramente sarebbe successo qualcosa.
Il
fatto che non fosse
funzionata l’aveva stravolto meno del previsto, pensava di
tenerci, ma forse
quell’impressione di baciare sua sorella ogni volta che univa
le loro labbra
finalmente avrebbe smesso di tormentarlo.
Il
vero inconveniente
era il fatto di essere finito in carcere per quello scherzetto al
cottage di
Chris, che gli era costato ventidue mesi di carcere.
Sbuffò
svogliato
svaccandosi davanti al televisore, sintonizzato su “A Tutto
Reality: All
Stars”.
Non
moriva dalla voglia
di vedere quel programma, ma a quanto pareva in carcere riscuoteva un
notevole
successo, soprattutto per la presenza di Heather che aveva fatto strage
di
cuori con il suo carattere indomabile.
Quest’oggi
Chris avrebbe
torturato i campeggiatori con una sfida [non me la ricordo guarda la
puntata!].
Accadde
improvvisamente
mentre Courtney usciva dalla baracca dei perdenti, inciampò
e finì dritta sopra
Scott e i due si scambiarono un breve bacio.
Il
ragazzo rimase
immobile, mentre la sua mente elaborava quello che aveva appena visto.
Courtney
e Scott si
erano baciati.
Scott
aveva baciato
Courtney.
Qualcuno
aveva baciato
Courtney.
E
quel qualcuno non era
lui.
Non
aveva mai preso in
considerazione che il fatto potesse succedere.
Lui
poteva stare con
Gwen e spezzarle il cuore, ma Courtney non aveva questo diritto.
I
suoi vicini lo
osservavano preoccupati, era incredibilmente pallido, mentre un
sopracciglio si
muoveva a scatti per il nervoso.
Il
punk non disse nulla
finche` Scott non porse a Courtney un anello fatto con una stringa
della sua
scarpa e a quel punto Duncan esplose.
Si alzò infuriato
prendendo la sedia e lanciandola contro il
muro, urlando insulti contro il rosso.
Le guardie arrivarono allarmate in
pochi istanti,
bloccandogli braccia e gambe e buttandolo nella sua cella, in modo da
fargli
sbollire la rabbia.
Rimase sul letto immobile per
parecchi minuti, con i pugni
chiusi e le unghie infilzate nella pelle, che iniziò a
sanguinare.
Dopo quello che gli parve
un’eternità si alzò per entrare in
bagno per sciacquarsi il viso e cercare di calmarsi.
Si spruzzò in faccia un
po’ d’acqua fredda, sentendo
immediatamente sollievo.
Quel dolore acuto al centro del petto
stava pian piano
svanendo, lasciando spazio a qualcosa di molto più doloroso:
un vuoto.
Sentiva le sue energie prosciugarsi
lentamente, assorbite da
quel buco.
Dopo qualche altro spruzzo si
asciugò il viso con
l’asciugamano e poi alzò gli occhi allo specchio e
fu allora che la vide.
Una lacrima solitaria stava
percorrendo lentamente tutta la
sua guancia, lasciando una striscia umida come traccia del suo
passaggio.
Tutto quello che sentì
dopo fu dolore, mentre i frammenti
dello specchio si infilavano nel suo pugno che si era appena proiettato
su
quella superfice riflettente.
Si lasciò poi scivolare a
terra, distrutto, pronto a farsi
assorbire dal vuoto.
Ormai era successo quello che
più temeva, quello che lo
spaventava del non essere considerato da Courtney, quello che lo faceva
sentire
fragile ogni volta in cui ci pensava.
Aveva perso
la sua
principessa per sempre.
*Angolo
dell’autrice*
*Entra
fischiettando per non farsi
notare*
Hey!
E` un
po’ di tempo che non scrivo, o
almeno si potrebbe definire un po’ di tempo se la mia ultima
fanfic pubblicata
non fosse del 24 Aprile 2013.. xD
Vabbè,
eccomi qui con uno scritto che
non mi convince a pieno e che fa una spoilerata power di quello che
succederà
nella serie, che in una settimana di influenza mi sono vista in
inglese.. xD
Boh, spero vi
piaccia, io mi eclisso
di nuovo ;)
Saru