Piacere,il mio nome è Deidara.Deidara Agi.Scommetto che non mi conoscete,ma fa niente.Ricorderete mio padre,però.Kan Agi,famoso regista di Miami.Certo ormai rimane solo la fama,degli antichi splendori del mio nome,invece rimane ben poco.
Ho vent’anni,e lavoro part-time come fotografo per un giornale di New York la mia città.Divido un’appartamento con il mio miglior amico/nemico,Akasuna Sasori studente alla facoltà di Legge.
La mia vita è sempre stata la stessa..ma ora sta per cambiare radicalmente e tutto per colpa della Direttrice del mio Giornale,il “The Star”.E’ successo tutto stamattina..o..ma forse vi sto annoiando.No?Allora sarà meglio riordinare un po’ le cose e iniziare da capo..

/Ko ko na ma si u ikara mi ni ah../

“Il telefono!”

/Koko na misi u ikara ma ni hahh../

“Cazzo Sasori il telefono!!!”

Niente il silenzio più totale.Sbuffo.E poi mi metto a correre scivolando e rischiando di rompermi l’osso del collo,sul parquet che ricopre INTERAMENTE i pavimenti del corridoio.Mi blocco davanti alla porta di una camera,che reca un cartello con la scritta “NON DISTURBARE.DANGER!”.Sbuffo per l’ennesima volta.Quanto me ne frega se quello sfigato dai capelli rossi non vuole essere disturbato!Il cazzo di telefonino che suona è nella SUA camera ed è MIO.Apro la porta senza pensarci.La camera del mio migliore amico e rossa,e reca diversi poster di cantanti Punk che non conosco,e non ho alcuna intenzione di iniziare a idolatrare adesso.E’ tutto sottosopra,il letto e sfatto,sulla scrivania libri che stanno in bilico per non so quale miracolosa legge della fisica.Vestiti sparsi ovunque..c’è persino uno scatolone della pizza,con formaggio filante annesso,che fa capolino da sotto una sedia.Rivoltante.

”Cazzo Deidara..non puoi cambiare sta minchia di canzone?!”

Ed ecco il mio caro e amato coinquilino.Ventun’anni,capelli rossi disordinati,fisico gracilino,occhi verdi lucidi,da drogato.Semplicemente Akasuna No Sasori.Sospiro afferrando con malagrazia il telefono viola che mi porge stancamente.Lui ridacchia tornando a stendersi sul letto e a bere una birra.Dico!Ma come fa?!Boh mistero che non voglio svelare.La telefonata,di qualunque cosa si tratti,è molto più importante che stare a discutere sui misteri della digestione dell’essere umano.

“Pronto?Qui Agi Deidara..chi parla?”
“Dei?Dei?Mi senti?!Sono io Shizune!La Signorina ti vuole subito in redazione!E quando dico subito è SUBITO!”
“Si si certo Shizune.Come vuoi..sarò li fra..cinque minuti.Anzi no facciamo dieci..”
“Ma mi hai capito?!Ho detto SUBITO!!!E’ importantissimo Deidara!”
“Ok ok..arrivo”

Stacco la conversazione chiudendo il coperchietto del cellulare.Intanto sono arrivato nella mia camera.Mi stupisco sempre.Non capisco mai come faccio ad arrivare in certi posti mentre parlo al cellulare.Sasori dice che sono un Sonnambulo.Mah!A quanto so i sonnambuli camminano nel sonno,non mentre sono nel pieno di una conversazione con la segretaria del proprio datore di lavoro.

“Chi era?!”

Sasori appare alla mia porta vestito di tutto punto.Felpa verde con cappuccio calcato sulla testa,e cuffiette di m-p3 al collo.Mi squadra aspettando una risposta.Alzo le spalle.

”Il Giornale..devo scappare..e senti..fai un po’ di spesa quando torni.Il frigo è vuoto da due giorni..e non si può andare avanti a pizza surgelata e birra..”
“Certo mammina!”

Menomale che è andato via,se no gli tiravo anche l’altra di ciabatta.Tutte a me capitano.E ora?!Caspita meglio vestirsi in fretta.Prendo una maglia nera senza maniche un paio di jeans e delle convers.Si dovrebbe andar bene.Mi guardo allo specchio.Vedo riflesso un ragazzo dai lunghi capelli biondi legati in un codino alto,con una ciocca a coprire l’occhio sinistro.Il fisico allenato.Merito della palestra.Dopo tutto non sono così male,come dico sempre a Sasori potrei avere una ragazza quando e come voglio.Peccato che non è ho una dai tempi del Liceo.Mi ricorda anche questo,il caro Akasuna.Getto uno sguardo all’orologio che tichettia calmo alla parete.Le otto meno venti.Cazzo!Le Otto meno venti!Devo scappare o la Signorina Tsunade mi elimina.Mi elimina e poi mi licenzia.Corro in garage le chiavi della moto in mano.Salto sul mio povero Scarabeo nero,e indosso il casco da motociclista rosso con i graffiti neri che mi ha regalato Sasori per il compleanno.Ok c’è tutto,documenti chiavi..macchina fotografica..oh cazzo!La macchina fotografica!

“Ehi Dei-chan prendi qua!”

Mi volto.Il rosso da sopra le scale mi lancia una macchina fotografica nera,di quelle professionali.A volte adoro questo ragazzo.Alzo la mano facendo cenno OK.Perfetto..ed ora si va!Chi sa che vuole la Vip..emm..la Direttrice.Sento Sasori sghignazzare e entrare in casa.E mentre supero un maggiolone verde,fermandomi al semaforo,so di certo che il frigo rimarrà vuoto per altri due giorni.



OMG.Se non scrivo non sono felice.Le idee mi travolgono come un’onda anomala(non chè il paragone sia proprio azzeccato)Comunque.Che ne pensate?Recensite in tanti!Un bacione Ale