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Autore: saracscrive    28/02/2014    8 recensioni
Em Dixson é una sedicenne che crede di essere come tutte le altre ragazze ma qualcosa rende speciale lei e la sua ormai fragile mente che da anni viene bombardata da delle voci. Voci sconosciute la tormentano ogni giorno, ogni notte, con infiniti sussurri.
Qualcosa nella sua vita cambierá dopo aver conosciuto persone, e creature, che non si sarebbe mai immaginata di incontrare.
Un sentimento porterá Em a fare una scelta difficile che cambierá il corso della storia.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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CHAPTER 1: ''LE TENEBRE AL MATTINO''

-Em, svegliati.. Ti prego, devi svegliarti.
Perché non vuoi capire che non sei come le altre ragazze?
Come le altre persone? Dammi ascolto, per una buona volta..-


Em aprí gli occhi e sbatté le palpebre per abituarsi al tenue chiarore che c'era nella stanza. Spostando dagli occhi i capelli arruffati, si mise seduta sul letto, ancora stordita. La testa le doleva, la maglietta attaccata alla schiena per il sudore le causava un lieve prurito. 
Quella notte, pensó, la voce doveva averla tormentata piú del solito, seppure non ricordava molto. Con malavoglia, si alzó dal letto e andó in bagno per farsi una doccia fredda. Mentre si stava lavando, una voce rimbombó di nuovo nella sua testa e se quella di prima era fastidiosa, questa lo era ancora di piú...
-Finalmente ti sei svegliata, dormigliona. Ma lo sai che ore sono?-
Em era ormai abituata a sentire voci e sussurri, convinta fosse frutto della sua fantasia, si limitó a sbuffare.
-Sei noiosa, sai? Non parli mai..- aggiunse la voce, non avendo ricevuto risposta.
-Devo essere diventata proprio pazza per immaginarti pure mentre sono in doccia- disse Em, facendo una smorfia simile a un sorriso.
Si sciacquó un ultima volta, si mise l'accappatoio e andó davanti allo specchio per sistemarsi i capelli. Con phone e spazzola, se li mise in ordine: lunghi, mossi e di un colore simile all arancione. -Dovrei rifarmi la tinta- disse tra sé e sé. -Questo colore non mi sta bene come prima..-. Dopo aver fatto alcuni commenti sul suo aspetto fisico, tornó in camera sua. Stava per controllare i messaggi sul telefono, quando qualcuno la chiamó. 
Guardó fuori dalla finestra, ma non vide nessuno. 
-Sono sempre io, Em. Andiamo.. non puoi ignorarmi per tutta la vita- Quella voce era maschile e ció faceva il tutto ancora piú strano. Ormai rassegnata alla sua idea di essere completamente pazza, rispose. -Ok, che cosa vuoi dirmi?-
-Oh, grazie al cielo!- Em colse dell entusiasmo -Pensavo di doverti tormentare ancora per anni..- aggiunse.
-Mi sembri sollevato. Sono io che dovrei esserlo, sai? Dopo 3 anni senza tregua- disse seccata. Si sorprese nel notarsi gesticolare mentre stava parlando ''da sola''.
-Guarda che anche per me é stata una bella fatica. Richiede sforzo e..- ci fu qualche secondo di silenzio e per un attimo Em credette che, in qualche modo, quella voce se ne fosse andata, ma dovette cacciare via quel pensiero. -..Io sono Josh e devo parlarti-
-Non pensavo che essere single mi avrebbe ridotto cosí- disse Em, sorridendo.
-Ma che cosa..? Non importa. Dammi retta ora che finalmente stiamo parlando-
Stanca, prese le cuffie e le attaccó al cellulare quindi inizió ad ascoltare la musica ignorando totalmente i sussurri di sottofondo. Alla fine, dopo molte canzoni, si addormentó. 


-EM! EM SVEGLIATI! É TARDI!-
Si alzó spaventata e si ritrovó davanti sua madre che urlava come se fosse impazzita. -Sono le 10 passate. Non hai sentito la sveglia stamattina?- le chiese irritata. 
-Mamma, é sabato oggi e non vado a scuola, lo sai bene- le disse Em con tono scocciato.
Il viso della mamma si rilassó, ma si tesero le spalle e un'espressione dispiaciuta apparve sul suo viso.
-Mi spiace, tesoro. Non volevo svegliarti quando finalmente stavi dormendo tranquilla..- sua madre aveva un tono cosí dolce, pensó Em. Anne, la madre, aveva saputo che sentiva delle voci quando lei, a 13 anni, glie ne aveva parlato. Anne era preoccupata e aveva chiamato uno psicologo, ma non ci fu niente che potesse spiegare del perché quelle voci.
-..Le senti ancora?- le chiese.
Em sobbalzó nel sentire quella domanda.. -Sí, mamma. Le sento ancora, ma ora sono diminuite, prima le sentivo in continuazione- mentí.
Piú gli anni passavano, piú quelle voci si facevano sentire fino a non lasciarla neanche la notte. Non poteva far preoccupare sua madre piú di quanto non lo fosse giá e quando colse nel volto di Anne un sorriso accompagnato a un sospiro di sollievo, capí di aver fatto la cosa giusta e ricambió il sorriso.
Il campanello di casa suonó e sua madre andó ad aprire mentre lei rimase in camera sua, fin quando non la chiamó dicendole che c'era qualcuno che voleva vederla. -Un tuo compagno di classe- aveva detto. Ma con Andrew aveva litigato e con Matt non parlava molto, il resto della classe era formato da sole ragazze. 
Con un pó di ansia, raggiunge la madre e alla soglia della porta vide un ragazzo. Alto e, sotto la maglietta bianca, si riuscivano a vedere gli addominali. I capelli erano di un color marrone scuro e i suoi occhi erano azzurri, non un azzurro cielo ma color ghiaccio. Era di una bellezza mozzafiato.
-Non sei felice di vedere, Jack?- chiese Anne, probabilmente stupita che sua figlia non le avesse mai parlato di un ragazzo cosí bello, per giunta un suo compagno di classe. 
-Scusi, signora.. Mi chiamo Josh, non Jack- la corresse il ragazzo.
Quella voce..quel nome.. Em dovette appoggiarsi al muro per non cadere. Le sue gambe iniziarono a tremare, i suoi occhi incrociarono quelli di lui, che le scambió un bellissimo sorriso che, pensó Em, aveva qualcosa di spaventoso. Era senza parole e deglutí a fatica.
Il ragazzo sorrise ancora causandole innumerevoli brividi. Em sentí una fitta alla testa, lancinante. Poi una risata che solo lei poteva sentire.
-..Nessuno mi puó ignorare per cosí tanto tempo. Neanche tu puoi, Em-.


-Tesoro..- le disse Anne -Non ti senti bene? Sembri cosí..- 
-Mi scusi..- la interruppe Josh, mentre cercava nelle tasche del suo gubbotto qualcosa -..mi é stato ordinato di farlo-.
Si mise davanti alla madre nascondendola ad Em, che rimaneva immobile, spaventata e indecisa sul da farsi. Quando il ragazzo si spostó, Em gridó ma fu subito bloccata dal ragazzo che, in pochi istanti, era davanti a lei con la mano sulla sua bocca. 
-Ssh, non farti sentire. Non é successo niente- disse, abbassando lentamente la mano.
Em, non riusciva a togliere lo guardo dal corpo accasciato sul pavimento della madre e calde lacrime percorsero il viso. -Lei é..-
-Sta solo dormendo, é viva. Ora guardami!- le ordinó, prendendola per il mento. -Devi venire con me-.
-Non sei reale!- protestó Em, chiudendo gli occhi -Vattene via-. 
-Non posso. Credimi, non posso. Noi abbiamo bisogno di te-. disse Josh.
Il tono della tua voce era quasi supplichevole, al contrario della sua mano, che stringeva il polso di Em come per strapparla da quella casa. 
-Noi chi? Tu e quell'antipatica che mi tormentavate?- i suoi occhi brillavano per le lacrime che non cessavano di fermarsi.
-Quell'antipatica é la mia ragazza e si chiama Amy-. rispose Josh, alzando il tono di voce.
-Oh!- esclamó Em -Com'é che si dice? Ah sí. Dio li fa poi li accoppia-. Lo guardó intensamente negli occhi, in quel ghiaccio crepato da un buco nero che era la pupilla, e quel buco sembrava cosí vuoto..
-Siamo partiti con il piede sbagliato. Mi dispiace, ma ti dico che devi venire con me-. la sua voce era cosí bella ed era impossibile non sciogliersi davanti al suo sguardo. -Ti prometto che quando questa storia sará finita, tua madre si sveglierá-. 
Il cuore di Em batteva a mille, non sapeva cosa dire e quale tono usare, cosí annuí e dopo quella risposta, vide che Josh stava sorridendo.  -Perfetto- disse.
Pentita di aver dato quella risposta cosí affrettata, Em stava per fermarlo mentre lui le bendava gli occhi.
-Non puoi vedere fino a quando siamo arrivati, scusa- le disse. 
Nonostante le innumerevoli che quel ragazzo le porgeva, ad Em non sembrava affatto dispiaciuto. Mentre stava per parlare sentí qualcosa pungerle il braccio, il bruciore sulla pelle e il suo respiro inizió a regolarsi.. 
I suoi occhi si chiusero sotto le bende. 







ANGOLO AUTORE: 
Ciao a tutte, lettrici. Questa é la mia prima fan fiction e spero vi piaccia. Aspetto le vostre recensioni con pareri e, soprattutto, consigli per migliorare! 
Ma.. Chi é questo Josh? 
E come puó Em sentire voci? Che cos'é lei? 
Dove la sta portando quello strano ragazzo? 
Scopritelo nel prossimo capitolo, 
                                              Sara.

  
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