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Autore: Listen to me    28/02/2014    1 recensioni
Haymitch chiede a Eileen di sposarlo. Questo non è altro che il racconto di quel magico momento, quel momento che ogni ragazza attende con tanta ansia e che sogna, che immagina romantico, indimenticabile, commovente.
Haymitch è un ragazzo speciale, introvabile, ed inimitabile è anche la sua estrema dimostrazione d'amore.
Preparate i fazzoletti, cari miei.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Profumo di lavanda












Era tardi, il Sole era già tramontato e la Luna padroneggiava solenne il cielo stellato. Eppure Haymitch, tenendola salda per un polso, continuava a trascinare Eileen per il viale alberato. “Ti prego, è tardi Mitch. Accompagnami a casa” lo implorava, cercando inutilmente di sembrare arrabbiata.
Dopo appena qualche minuto i due giunsero innanzi all'alto cancello di una sontuosa villa. Al di là della massiccia barriera di ferro, un infinito sentiero di ciottoli conduceva alla porta dell'abitazione, circondata lungo l'intero perimetro da profumatissimi fiori di lavanda.

Eileen, la vedi quella casa? Quell'enorme casa? Un giorno sarà nostra. Non importa quanto tempo ci vorrà, quanto ci costerà, ma sarà nostra. E la vedi quella finestrella piccola piccola appena sotto il tetto? - disse indicando con il braccio teso un minuscolo oblò appena sotto al comignolo – Quella sarà la finestra della cameretta dei nostri bambini. E la vedi invece quella Quercia? Lo vedi quel ramo lì in basso? Da lì penderà l'altalena sulla quale i nostri figli giocheranno. Eileen, principessa, sai come le so queste cose? Perchè le ho viste.

Eileen era rimasta senza fiato, confusa. Inspira ed espira, dentro e fuori, dentro e fuori, si ripeteva. “Dove?”. Haymitch le afferrò una mano, mentre si sporse a prendere con l'altra una rosa rossa, una bellissima rosa rossa, ben nascosta tra le foglie della siepe che cresceva davanti alla cancellata. “Qui dentro.”.

Lì dentro?

Sì. Io in questa rosa ci vedo il futuro. Il nostro futuro. E tu? Tu cosa ci vedi?”.

Così Eileen si sporse un poco con la testa, curvando appena la schiena per guardare tra i petali del fiore. Non ci poteva credere: “Un anello?” sussurrò appena, con l'unico filo di voce che il i singhiozzi non erano riusciti a schiacciare. “Un anello” ripeté, asciugandosi la commozione dagli occhi.

Il profumo della Lavanda, pur così lontana, fu portato fin da loro da un'improvvisa folata di vento. Haymitch respirò a pieni polmoni, assaporando quel dolce odore come se fosse la cosa più buona del mondo. “Amore, non ti piacerebbe svegliarti ogni giorno con questo profumo?”.

Certo, certo che mi piacerebbe. E mi piacerebbe anche vivere in una casa del genere, con una grande Quercia in giardino, con un prato così grande. Mi piacerebbe. Ma è impossibile, Mitch, non si può. Non possiamo permettercelo.

Se è davvero questo quello che vuoi, lavorerò sodo, giorno e notte. Lavorerò anche la domenica. Non dormirò, venderò i miei orologi, i miei abiti. Camminerò scalzo se necessario, se ciò ti renderà felice”.

A Eileen non potè che scappare un gran sorriso. Era incerta, non sapeva se il cuore fosse fermo o stesse battendo così veloce da sembrare immobile. Piangeva, tremava, rideva. Era tutto un conflitto di sensazioni: prima aveva caldo poi freddo, prima si sentiva mancare poi non riusciva a stare ferma. Non riusciva a parlare, ad articolare una frase. Rimaneva stante a fissarlo negli occhi. “Sì” disse all'improvviso. “E no” proseguì.

Haymitch la guardò confuso, indeciso se essere o meno felice di quella risposta. “Cosa?”

Sì, voglio sposarti” disse allora lei, stringendogli le mani. “E no, non voglio che tu cammini scalzo. Non voglio una casa sontuosissima, né la Quercia in giardino, né un prato tanto grande se sarai costretto a lavorare così tanto. Io voglio svegliarmi il mattino e vederti accanto a me, nel nostro letto. Voglio prepararti la cena e sapere che tornerai presto dal lavoro per mangiarla con me. Questo mi renderebbe felice.

 















Note d'autore

Shalamalò. 
Non ho idea di cosa mi sia successo. Probabilmente è tutta colpa delle frittelle. AHHH. Ho fatto indigestione di zuccheri, quindi mi sembrava opportuno scrivere una storia altrettanto diabetica.

Spero vi sia piaciuta.
Bye.

 

  
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