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Autore: telesette    01/03/2014    0 recensioni
[Ken il Guerriero: Le Origini del mito / Soten no Ken]
Wen-Li sorrise.
Zong-Wu avvertì la leggerezza improvvisa della sua mano, così come si rese conto che la luce era scomparsa dagli occhi della donna, e subito capì che la dolce e sfortunata monaca aveva smesso di soffrire.
Wen-Li si era spenta così.
Senza un lamento.
Con un lieve sorriso di gioia ad illuminarle il volto.
Zong-Wu le chiuse pietosamente gli occhi, stringendosi piano al petto il reliquiario di suo figlio, e in silenzio prese ad accompagnare l'anima dell'amata con una preghiera...
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ken il Guerriero: Le Origini del mito ( 蒼天の拳 Sōten no Ken ), letteralmente: "Pugno del cielo azzurro" o "Ken del cielo azzurro", è il prequel della celeberrima saga di "Hokuto no Ken", opera degli autori Buronson e Tetsuo Hara. 
La storia ci riporta molto più indietro nel tempo, rispetto all'epoca post-atomica che conosciamo, prima ancora della nascita di Kenshiro, Raouh e di buona parte dei protagonisti derivanti dalla serie "classica". Ad introdurci nella vicenda è un giovane Maestro Ryuken, originariamente conosciuto con il nome di Ramon Kasumi, e 63° successore della Divina Scuola di Hokuto. Attraverso una versione un po' "addomesticata", rispetto alla serie originale, veniamo direttamente a contatto con la nascita del nostro Ken ( quello innamorato di Julia, giusto per intenderci ) e il giovane Ryuken già medita sul momento in cui racconterà al piccolo la storia dell'uomo più forte nella storia dell'Hokuto... e del suo spirito limpido come un cielo azzurro! 
Nella Shangai degli anni trenta, con vari riferimenti e reali accadimenti storici legati alla Seconda Guerra Mondiale, Kenshiro Kasumi, soprannominato "Il Re dell'Inferno", ricompare in città dopo una lunga assenza per vendicare l'ingiusta morte del suo amico Guanglin Han, della sorella di lui nonché sua fidanzata, Yuling, e di tutti gli uomini della cosca malavitosa denominata Chinpan ad opera degli spietati nemici appartenenti al gruppo rivale del Fiore Rosso. Lungo la sua strada, oltre ad affrontare numerose situazioni difficili, combattimenti estremi, e a fare il conto delle nuove e vecchie amicizie, Kenshiro scoprirà che sia Guanglin che Yuling sono ancora vivi. In virtù di questa scoperta, e per amore di entrambi, il 62° successore di Hokuto trasformerà realmente Shangai in un inferno di sangue per tutti i malvagi che la infestano. 
Dal manga edito in Italia, per la raccolta complessiva di 44 volumi mediante "PLANET COMICS", è stata tratta anche una versione animata ma di qualità leggermente inferiore rispetto ai disegni e alla sceneggiatura profonda che è propria della versione cartacea.

 

 

Addio Wen-Li
immagini tratte da internet

Gli ultimi momenti per Wen-Li, a causa della malattìa che stava consumando il suo corpo, furono non meno dolorosi di tutte le sue sofferenze.
Aveva perso la sua casa e la sua famiglia molto tempo fa, a causa della guerra.
E-Guang, il bambino che portava in grembo, era morto alla nascita.
E Zong-Wu, l'uomo che lei amava e odiava allo stesso tempo, le aveva lasciato quella orribile cicatrice sul petto... e una ancor più profonda, nel cuore e nella sua anima tormentata.
Ora, quello stesso uomo, pareva aver abbandonato la via dell'oscurità per accettare quello che pareva essere il destino comune di molti uomini: un destino misero, dove la gioia tendeva a scivolare via continuamente come sabbia tra le dita, e dove persino un uomo forte e orgoglioso era "costretto" a chinarsi per la sua impotenza.
Zong-Wu aveva riaperto gli occhi e, pur non potendo cancellare tutte le atrocità commesse e il male che le aveva fatto, sentiva di dovere accettare il dolore di Wen-Li dentro di sé come prova sincera del suo pentimento.
Di nuovo Wen-Li prese a tossire, macchiando le vesti e il giaciglio col rosso del proprio sangue, allorché Zong-Wu si chinò accanto a lei per pulirle le labbra con una dolcezza impensabile.
Wen Li lo guardò, senza dire una parola.
Il volto calmo e seràfico di lui, ben lontano dalla belva affamata che tutti conoscevano, apparteneva ad un passato che Wen-Li ricordava con gioia e nostalgia assieme.
Quello era il vero volto di Zong-Wu Liu, l'uomo che aveva amato e che ancora amava nonostante tutto, e non l'essere immondo che l'aveva ferita al petto sfregiàndola in modo così atroce e violento. Wen-Li quasi non riusciva più a sperare di rivederlo ancora, con quella triste luce nello sguardo, eppure non si trattava di un sogno o di un'allucinazione dovuta alla malattìa...
Zong-Wu Liu era tornato a lei, per starle vicino nei suoi ultimi momenti, con l'amore e l'affetto che le aveva negato. Ormai privo dell'odio e della rabbia, scaturìtesi in lui a causa del dolore troppo grande da sopportare, non rimaneva altro che un uomo serio, affàbile e sinceramente devoto.

- A... A...

Wen-Li non riusciva neppure a parlare, tanto la sua gola era asciutta; e non potendo ingerirle liquidi direttamente in gola, se non a rischio di soffocarla, Zong-Wu inumidì parte di un candido fazzoletto nella brocca d'acqua fresca vicino al letto.
In questo modo, accostandole il tessuto umido alle labbra, Wen-Li poté placare in parte la sua sete senza problemi.

- Grazie - mormorò.

Zong-Wu rispose con un lieve cenno del capo, conscio del fatto che ormai le restava ben poco da vivere, e le domandò se c'era qualcosa che desiderava e che era in suo potere concederle.

- Ti... Ti prego, stammi vicino - gemette Wen-Li, facendo appello alle ultime energie per stringergli la mano. - Non... Non voglio morire sola... Ti prego!

Negli occhi di Wen-Li, le lacrime erano come limpide gocce di pietà e compassione. Zong Wu socchiuse la mano forte sulle dita sottili della donna, massaggiandole ripetutamente con il pollice, cercando di rassicurarla.

- Non sarai sola, Wen-Li - esclamò. - Hai pregato per me tutta la vita, per richiamarmi dall'oscurità che avevo scelto, e hai avuto molto più coraggio di quanto non ne abbia avuto io che mi rifiutavo di convivere col dolore... Ora sarò io a pregare per te, tutto il tempo che mi sarà dato vivere, prima di poterci ricongiungere assieme nell'aldilà!
- Zo... Zong-Wu...

L'uomo socchiuse gli occhi.
Tutte le persone care della sua vita, per un motivo o per l'altro, finivano sempre per essergli strappate via: suo padre era stato barbaramente massacrato da Du-Tian Feng; l'anziano maestro Xuan-Xin, della Scuola Liu di Hokuto, si era fatto ardere vivo nelle fiamme per designare il giovane Zong-Wu come suo legittimo successore; e anche il piccolo ed innocente E-Guang, frutto del ventre materno di Wen-Li e del loro amore congiunto, non aveva avuto neanche il tempo di emettere il suo primo vagìto...
Perdere in quel modo un figlio, convincendosi addirittura di essere "maledetto dagli dei", era un dolore sin troppo grande da sopportare... anche per un uomo come Zong-Wu Liu, pure abituato a soffrire fin dall'infanzia, e questo lo aveva precipitato verso un abisso.
Da quell'abisso, Zong-Wu si era chiuso al resto del mondo, costringendo Wen-Li ad allontanarsi da lui e dandole un valido motivo per odiarlo... ferendola proprio nel simbolo della sua femminilità.
Un gesto estremamente crudele.
Violento.
Pura follìa, per la quale nessuna donna potrebbe mai anche solo "perdonare" un uomo capace di macchiarsi di un'azione simile.
E Zong-Wu, nella sua ottusità, non conosceva altro modo per trasformare l'amore di Wen-Li in odio e disprezzo.
Non aveva capito niente!
Credeva che l'amore e l'affetto fossero sentimenti vuoti ed inconsistenti, nati dalle donne per indebolire gli uomini e renderli vulnerabili, e forse aveva anche assurdamente ritenuto Wen-Li in qualche modo responsabile della triste sorte di E-Guang.
Non aveva tenuto conto di nulla.
Accecato dal proprio dolore di padre, non aveva per nulla tenuto in considerazione tutta l'angoscia e la disperazione di madre della povera Wen-Li, arrivando addirittura ad abbandonarla per seguire il cammino che aveva scelto.
Solo ora, dopo aver combattuto contro Kenshiro per il Rito del Dono Celeste, Zong-Wu poteva finalmente comprendere la gravità del suo peccato nei confronti di Wen-Li.
Sapeva che era tardi per chiederle perdono, come pure sapeva di non meritarlo, tuttavia non poteva continuare a fingere di non ricambiare gli stessi sentimenti di Wen-Li.
C'era stato un tempo in cui lei e Zong-Wu si erano amati profondamente, per quanto breve, e solo il destino aveva impedito loro di essere felici l'uno con l'altra. Allora Zong-Wu si era illuso di poter decidere al posto di Wen-Li, se costei volesse amarlo o meno, e adesso non poteva che farsi carico del suo errore come il più miserabile degli uomini.

- Wen-Li - sussurrò. - Ricordi, quando ho detto... che ero felice che tu mi odiassi tanto?

Wen-Li annuì.

- Hai sempre detto che il mio amore per te era solo una mia illusione: "che ti amavo solo per il mio essere donna"; ma anche dopo che mi hai sfregiato il petto, lasciandomi questa orrenda cicatrice come ricordo, non riesco ad odiarti come dovrei... proprio non ce la faccio!

Zong-Wu si morse il labbro inferiore.

- Quando nostro figlio è nato morto, pur di non ammettere il mio dolore, ho preferito scaricare tutto su di te: sono stato un vigliacco, un pessimo compagno, e non volevo che tu amassi un uomo tanto debole...
- S... Stupido - rispose Wen-Li, tossendo nuovamente. - L'amore non si può "decidere", non è una cosa che si comanda con la Legge del Pugno, e io ti ho visto piangere per E-Guang così come ho pianto io!
- Wen-Li...
- Io non posso perdonarti, per ciò che mi hai fatto, ma tu sei il padre di nostro figlio e l'uomo che amo... Ti sembrerà assurdo, ma non esiste una bilancia per i sentimenti; quello che provo è lo stesso che tu mi hai dato, ogni volta che i nostri corpi erano uniti, ma non era solo qualcosa di fisico e lo sai anche tu!
- Sì, è vero - ammise Zong-Wu. - L'amore che continui a darmi, anche dopo ciò che ti ho fatto, è la prova di quanto io ho sbagliato... Ma posso solo portare il peso del mio errore, non guarire il tuo corpo, solo questo posso fare per te!
- Per noi - lo corresse Wen-Li, traendo fuori dalla veste il sacchetto con le ossa di E-Guang. - Promettimi che resteremo nel tuo cuore, sia io che il nostro bambino... Promettimelo, Zong-Wu, ti chiedo solo questo!
- Te lo prometto - disse l'altro sinceramente, accettando il sacchetto dalle sue mani. - Serberò nel cuore l'amore e il rimpianto di ciò che è stato, e di ciò che avrebbe potuto essere, ma sia tu che E-Guang continuerete a vivere in me... Questo io ti prometto!

Wen-Li sorrise.
Zong-Wu avvertì la leggerezza improvvisa della sua mano, così come si rese conto che la luce era scomparsa dagli occhi della donna, e subito capì che la dolce e sfortunata monaca aveva smesso di soffrire.
Wen-Li si era spenta così.
Senza un lamento.
Con un lieve sorriso di gioia ad illuminarle il volto.
Zong-Wu le chiuse pietosamente gli occhi, stringendosi al petto il reliquiario di suo figlio, e in silenzio prese ad accompagnare l'anima dell'amata con una preghiera.

- Addio Wen-Li - sussurrò. - Possa la Sacra Madre di Hokuto vegliare su te e su nostro figlio E-Guang... Riposa in pace, amore mio!

FINE

   
 
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