Another story

Il cuore scoppiò nel petto di Tessa. Un battito più forte degli altri, il respiro le si mozzò in gola. Spalancò gli occhi, e cercò di darsi un certo contegno.

Stai calma, non è lui, non può essere lui.

Occhi azzurri, di un azzurro così scuro e profondo da sembrare viola. Capelli neri come inchiostro. Occhi blu e capelli neri. Pelle bianca e liscia.

Non è lui.

«Io sono Alec Lightwood.» disse il ragazzo con lo sguardo in basso, nascondendo quei meravigliosi occhi blu che tanto le erano mancati.
Lightwood? Sorrise. Lightworm. Insomma, quel ragazzo che tanto somigliava a lui era un Lightwood? Se lui l'avesse saputo avrebbe urlato di sdegno. Sorrise nuovamente, cercando di non pensarci, di non pensarlo. «E..» Alec spostò la sua attenzione, e il cuore di Tessa si esibì in un'altra sfilza di capriole. Rimase senza fiato, per la seconda volta.

Quell'espressione. Impassibile. La bocca curvata leggermente verso l'alto in un sorriso tra l'ironico e il curioso, un lampo negli occhi color ambra. La sua stessa espressione.

Tessa, per l'amor del cielo, Will è morto!

Quella frase le rimbombò nel cervello come un'eco. Morto. Da quasi duecento anni era morto, e adesso che aveva ritrovato Jem continuava a sperare che pure lui, in qualche modo, sarebbe potuto tornare.
Non poteva.
«..lui è Jace Herondale.» Tessa puntò i suoi occhi grigi sul viso angelico del ragazzo.
Herondale. Incredulità.

Herondale. Amore.

Herondale. Rimpianto.

Si voltò verso Jem, i suoi capelli neri striati di argentato e gli occhi scuri, il viso sottile, e Magnus, gli occhi da gatto scintillanti.

«Spero che stiate scherzando.» sillabò, sconcertata.

Le parole di Jem le tornarono nella mente con forza, brutalità, urlando un grido che non c'era mai stato: “..un'altra storia di Lightwood, ed Herondale, e Fairchild”.
Le tornarono tutti in mente.
Will con la sua autodistruzione e il suo allontanamento alla gente, e che quando aveva scoperto di non essere maledetto era diventato un Will dolce, ironico, divertente, intelligente. Il Will innamorato di sole due persone nella sua vita: Tessa e Jem. Jem così dolce, sempre disposto ad aiutare gli altri. Jem che, da Fratello Silente, aveva pianto quando Will gli aveva mostrato il loro bambino sussurrando: «Il suo nome è James.».
Lightwood: Gabriel e Gideon, l'uno impulsivo e rabbioso, l'altro dolce e controllato. I capelli castani e biondi, e quei profondi occhi verdi. E Sophie, con il suo sorriso nascosto dalla cicatrice. Sophie che l'aveva svegliata una mattina con le lacrime agli occhi, pettinandole i capelli e aiutandola a indossare il corsetto. «Diventerò una Lightwood, signorina. Non potrò più...» e poi le era venuto un groppo alla gola, e Tessa l'aveva stretta tra le braccia pensando a quanto fosse contenta che Sophie si fosse innamorata di un uomo come Gideon.

E pensò a Cecily Herondale, energica, sbarazzina, sorridente. Una Cecily con gli stessi occhi di Will e che era entrata in sala da pranzo a cena, saltellando, e annunciando davanti a tutti: «Io e Gabriel ci sposeremo!». Will per poco non era svenuto, un cucchiaio di pasta d'avena bollente che gli andava di traverso. Era saltato in piedi, allarmato, urlando il suo disappunto. Lui e Cecily avevano litigato per un quarto d'ora, prima che Charlotte si alzasse per metter pace. Il giorno dopo aveva trovato Will e Cecily ad abbracciarsi, mentre lui le sussurrava quanto fosse fiero di lei. Aveva sorriso.

E Charlotte. Piccola come un uccellino, ma così forte e decisa, e gentile. Charlotte con i suoi sorrisi sfuggenti e la decisione nelle più piccole delle sue azioni. Charlotte così giovane, eppure così protettiva nei loro confronti. Charlotte che amava così tanto Henry, da addolcire lo sguardo in modo svenevole ogni volta che lo guardava. Ed Henry, i capelli rossi, le grasse risate, la fissazione per la scienza, e la sua genialità. Magnus le aveva fatto leggere il nuovo Codice, sul quale Tessa aveva pianto: due riconoscimenti speciali ad Henry Branwell per la creazione del Portale e del Sensore.

Pensò che, ormai, loro non c'erano più. Non sarebbero più tornati.

Strinse forte la mano di Jem, che la guardò con tristezza mista ad amore.

«Non sto affatto scherzando, Tessa.» la riprese Magnus, sorridendo «Sarebbe uno scherzo crudele.» ammise con amarezza, spostando lo sguardo da Alec a Jace, che se ne stavano là confusi, le sopracciglia inarcate.

«Tessa?» domandò Jace, con un sorrisetto insolente che, doveva ammetterlo, le faceva esplodere il petto di dolore. Prese un respiro profondo.

«Mi chiamo Tessa Gray.» disse, stringendo la mano attorno al ciondolo a forma di angelo che portava al collo.
Un'altra storia di Lightwood, ed Herondale, e Fairchild.
Un'altra storia.

E lei sapeva che cosa accadeva, quando si aveva a che fare con i Lightwood, gli Herondale e i Fairchild. Lei lo sapeva, e pure Jem, e Magnus. Un sacco di guai.

Un'altra storia.

731 parole

**Angolo di One**

Ciao,
allora, non so che cosa mi sia venuto in mente.. ho quasi pianto mentre scrivevo questo.. ma forse è perchè fa veramente schifo. Insomma, mi sono fatta del male da sola, ma sapete com'è.. Momenti di noia, ispirazione del cavolo, pagina bianca di Word davanti.. non ho saputo resistere. Non so se ci sono errori, non ho ricontrollato. Se ne trovaste vi prego di avvertirmi.
Beh, vi lascio, non ho proprio parole per questa OneShot così penosa, davvero.
One