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Autore: proteggimiharry    01/03/2014    0 recensioni
Era la mia ancora. Speravo solo che non mi trascinasse verso il fondo
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta
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Cammino svelta verso la libreria. Quel coglione non mi ha fatto chiudere, e spero che non si siano rubati i pochi soldi che avevo guadagnato quel giorno. Spingo la porta con forza e il campanello suona. Afferro le mie cose dietro il bancone, e le chiavi appese su un chiodo sul muro. Quando mi ritorna in mente quel ragazzo. Perché lo sto ancora pensando? Mi balena nella testa l’idea di tornare indietro e affrontarlo, ma la caccio subito via.
“ho bisogno di dormire” dico tra me e me
Chiudo il negozio e caccio il telefono dalla borsa.
“10 chiamate perse, cazzo” squittisco
Tutte di mia madre, solo una di Rachel. Non ho credito, quindi decido di affrontare mamma di persona e Rachel lunedì a scuola, o domani mattina. Per fortuna non trovo traffico, e sono sulla soglia di casa dopo un’ora di viaggio. Sospiro prima di girare la chiave, so che mi aspetta una ramanzina. Ma trovo solo il buio e il rumore della tv accesa. Mia madre è distesa sul divano. Le spengo la televisione e salgo in camera mia. Sono distrutta, soprattutto per l’ultima parte della serata. Ecco, ancora quel ragazzo… dio Alex smettila. Mi addormento appena appoggio la testa sul cuscino.
Mi sveglio col rumore del telefono. Perché diavolo ho messo la sveglia di sabato? Ah certo, il lavoro. Mi preparo alla svelta, non faccio colazione e guido verso la libreria. Il mio capo è arrivato, e anche se non ci sono tracce del rapimento, spero lo stesso che non abbia notato nulla. Appena apro la porta ho un veloce ricordo di ieri, ma lo cancello.
<< Buongiorno Alex >> mi sorride
<< Ciao Max >>abbozzo anche io un sorriso
Ci sono un paio di clienti che sfogliano dei libri, ma è tranquilla come mattina. Fino a quando non sento il campanello suonare. Alzo lo sguardo e sorpresa delle soprese più disgustose, ecco il riccio attraversare il negozio e recarsi verso i libri di poesie. Afferra il mio preferito, e mi attraverso un brivido. Non so se di schifo perché gli piace  il mio stesso libro, o perché prima di prenderlo mi ha sorriso.
Cerco di ignorarlo, mentre se ne sta seduto sul pavimento a leggere, ma mi sento i suoi occhi bruciare addosso. Perché non legge solo e mi lascia in pace? Si alza e ripone il libro, e questa volta avanza verso di me.
<< Ciao >> la sua voce è calda
Non lo rispondo.
<< Uuh, facciamo le arrabbiate .. >> ride
Appoggia le braccia sul bancone e continua a guardarmi.
<< Stai bene con i capelli legati ..>>
Stranamente quel suo complimento mi provoca un formicolio alla pancia.
<< Esattamente cosa vuoi da me? >>
<< Finalmente mi rispondi >> c’è soddisfazione nel suo tono
<< Chiederti scusa per ieri .. >>
Sembra pentito, ed è dolce il modo in cui me lo dice.
<< .. anche se non vedo cosa ci sia di male, ma se ti rende contenta>>
Ecco che ritorna a fare l’antipatico.
<< Puoi tenertele le tue scuse, e portarle fuori di qui insieme alla tua faccia >>
Esco dal retro del bancone per posare dei libri, e lui mi segue. Per quanto lo odi, provo piacere per questa sua azione.
Cerco di posare i libri ma il loro scaffale e troppo in alto.
<< ma che diavolo ..>>
Il ragazzo mi afferra le gambe e mi alza da terra
<< sei leggera .. >> ride
<< mettimi giù .. >>
Avere le sue mani sulle mie gambe mi fa sentire strana, e non mi piace
<< ti sto aiutando, dai posa quei dannati libri >>
Obbedisco e gli urlo di nuovo di mettermi giù. Mi obbedisce anche lui. Le sue mani scorrono lungo il mio corpo mentre mi fa scendere e restano sul mio ventre per dei secondi, finchè non mi allontano con quella strana sensazione allo stomaco.  
<< grazie .. >>
<< Harry >> mi interrompe
<< come? >>
<< Mi chiamo Harry e tu sei Alexis >>
<< Come fai a saperlo? >>
<< La collana >>
Le sue dita giocano con il mio ciondolo, solleticandomi. Non dico nulla, sorrido imbarazzata. Harry mi rende troppo strana.
<< Beh ci si vede in giro Alex .. >> mi fa l’occhiolino ed esce
Io resto in piedi vicino agli scaffali dei romanzi gialli. Lo seguo con lo sguardo mentre passa davanti alla vetrina. 
  
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