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Autore: behindamask    02/03/2014    0 recensioni
Per tutti quelli che la mattina vorrebbero continuare a sognare...
Genere: Fluff, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sai qual è la cosa più strana dei sogni?
Quando ci sei dentro, potresti giurare che siano reali; ma basta un attimo che quelli svaniscano lasciandoti in bocca un amaro che sa di ricordi e nostalgia.
Al primo caffè se ci ripensi, sembrano assurdi e senza senso.
Ridi guardando il fondo macchiato dela tazzina, scrolli la testa e già pensi ad altro.
Al secondo non te ne ricordi già più.
Che cosa sarà mai un sogno, dopotutto?
Eppure alcune mattine ti svegli col sorriso sulle labbra, abbracciando stretto un cuscino...
Ma quei sogni non si dimenticano, nè al terzo, nè al quarto caffè.
Ci sono immagini che rimangono impresse nella mente e per quanto tu possa concentrarti per scacciarle via, presto o tardi ti offuscheranno di nuovo la vista e i pensieri torneranno a vagabondare finchè non ti renderai conto di essere andato a sbattere contro l'ennesimo palo.

"Cretina come sono..."

Ci sono poi quei giorni in cui è più difficile sgusciare dal proprio letto.
Le palpebre diventano pesanti e le coperte sono un nido caldo troppo accogliente per essere abbandonato.
Muovere un dito sembra uno sforzo disumano e mentre la sveglia strilla, non disideri altro che ritornare dentro quel sogno stupendo.
Nulla sembra importante, nel buio e nel silenzio della tua camera. Il tempo scorre più lento e tutto è troppo, troppo stressante.
Le voci diventano un unico borbottio confuso e, camminando svelta per raggiungere la fermata del bus, cerchi di ritrovare quel pigro conforto stretto nel tuo cappotto, ma ormai il sogno si è sciolto e non puoi più fare altro che guardare quel che resta scivolarti tra le dita, come quel pullman che nel fratttempo sta diventando sempre più piccolo.

"Vabbeh, il prossimo passa tra dieci minuti..."

Oppure quei sogni, i più strani, da cui non esci mai del tutto.
Rimangono le cicatrici sul corpo e bruciano ad ogni respiro.
Il cuore batte come se lo stessi ancora aspettando, e mentre da un lato speri che arrivi subito, dall' altro vorresti che non arrivasse mai. Sulla schiena il brivido di quanto i vostri sguardi si sono incrociati, e ti senti morire. Le dita pizzicano come se stessi ancora stringendo il suo braccio e il petto fa male perchè l' eco dei vostri discorsi risuona ancora nelle orecchie, ma il significato delle parole che ti ha sussurrato è già lontano, sbiadito...
Sono i giorni in cui l' unica ragione per cui respiri, è lasciare che il tempo scorra più in fretta perchè è l' unica cosa che ti separa da lui.

-Ehi, sei rossa! Hai la febbre?
-Ehmm... effettivamente fa un po' caldo, non trovi?
-Caldo?! Ma se ci sono anche le finestre aperte! Certo che se non ti togli quella sciarpa, però...
-AH, già... Questa...

Sono i giorni in cui non ti devi sorprendere se metti il sale nel latte al posto dello zucchero. Quei giorni in cui sei più immerso tu nel tuo mondo, di quel cucchiaino che ormai da minuti continui a girare, oppure quel biscotto che ad aspettare te si è anche sciolto.
Che fregatura!

Ora tu sei qui. Ho paura che tra poco dovrò svegliarmi. E' inevitabile. Proprio come tutte le volte:
Il solito giro del parco.
Le nostre chiacchiere.
Il verde dei tuoi occhi quando tu torturo i capelli.
La tua risata, quando ti accorgi che per me parli una lingua incomprensibile.
Il mio sospiro di sollievo nel vedere che sei ancora tu.
Si segue sempre il solito meraviglioso copione, che termina sempre con un abbraccio.
Un solo, unico, dolce, desiderato abbraccio.
E come ogni mattina, la sveglia suonerà e io mi sveglierò ancora una volta stringendo il cuscino. QUindi abbraccimi, se no faremo tardi.
Sono già le sei e manca poco.
Prima che tutto svanisca di nuovo in una tiste giornata di Lunedì.
 
  
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