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Autore: Euphemia    02/03/2014    2 recensioni
""Mh... O-Oowada-kun...?"
Non appena la dolcissima voce di Chihiro giunse alle orecchie di Mondo, risvegliandolo dai suoi pensieri, questo si voltò di scatto verso di lei: avvolta nei suoi mille maglioni e cappotti, nel berretto e nei guanti di lana, respirava piano, e il respiro si condensava in piccole nuvolette di vapore.
[...]
"Sì, Fujisaki?" rispose con voce possente, trattenendo la calma.
"E-Ecco... M-Mi chiedevo s-se... Cioè... F-Fosse p-possibile per me d-diventare f-f-forte come t-te...""
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OneShot dedicata alla Chihimondo / pre!Despair.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fujisaki Chihiro, Oowada Mondo
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Clarity


Seduti lì, sulla panchina gelata del cortile scolastico, da soli, si godevano insieme i pochi e candidi fiocchi di neve danzanti nell'aria pungente dell'inverno. Tutto, attorno a loro, era ricoperto di un soffice manto latteo: i loro vestiti colorati risaltavano sul biancore del paesaggio, che sarebbe stato a dir poco accecante, se ci fosse stato qualche raggio di sole.
Non lo dava a vedere, ma Mondo era felice all'idea di stare lì, da solo, con lei: la ragazza per cui aveva sempre avuto una cotta, colei a cui, il giorno prima, con l'aiuto di Ishimaru, si era dichiarato. Era la ragazza più carina e dolce che avesse mai incontrato, e anche a scuola aveva la stessa reputazione: Chihiro Fujisaki, la programmatrice esperta di computer ed elettronica. 
Non importava che non condividessero gli stessi interessi - Mondo non capiva assolutamente nulla di computer -: entrambi si trovavano bene quando erano in compagnia l'uno dell'altra, a discorrere del più e del meno. Anche se, adesso, stavano insieme, non si erano del tutto presi confidenza nei reciproci confronti, e quegli attimi silenziosi risultavano agli occhi di entrambi leggermente imbarazzanti.
"Mh... O-Oowada-kun...?"
Non appena la dolcissima voce di Chihiro giunse alle orecchie di Mondo, risvegliandolo dai suoi pensieri, questo si voltò di scatto verso di lei: avvolta nei suoi mille maglioni e cappotti, nel berretto e nei guanti di lana, respirava piano, e il respiro si condensava in piccole nuvolette di vapore. Le sue gote erano visibilmente arrossate, i suoi grandi occhi lucidi per il freddo indirizzati verso la figura imponente di Mondo, che a stento cercava di trattenere un mugolio per tutta quella tenerezza. 
"Sì, Fujisaki?" rispose con voce possente, trattenendo la calma. 
"E-Ecco... M-Mi chiedevo s-se... Cioè... F-Fosse p-possibile per me d-diventare f-f-forte come t-te..."
Quella domanda - che per certi versi assomigliava molto a una richiesta - sorprese il giovane liceale e non poco. Non fu certo di capire, all'inizio, anzi: avrebbe detto di non aver per nulla capito. Che bisogno aveva una ragazza così tenera di diventare così mostruosa come lui? Subito dopo, però, pensò a quando, qualche mese prima, l'aveva ritrovata in un vicoletto della città quasi moribonda, pestata a sangue da "bastardi senza genitali" - li aveva denominati così, Mondo, con una nota di volgarità in più - che se l'erano svignata qualche attimo prima del suo arrivo. In merito a quella questione, che per lui era rimasta un gran mistero, Chihiro sembrava voler nascondere qualcosa; Mondo credeva assurdo che lo facesse per proteggere dalla sua furia coloro che le avevano fatto del male. Tuttavia, si era ripromesso che, da quel momento in avanti, se le avessero anche solo torto un capello, avrebbe fatto sicuramente una strage di tutti quei bastardi che, non avendo genitali, se la prendevano addirittura con una ragazza indifesa come lo era Chihiro. 
"Beh..." rispose dopo una pausa di riflessione, mentre la programmatrice lo guardava speranzosa. "E' possibile!"
"D-Davvero?"                 
"Certo! Tutti hanno la possibilità di diventare forti, e tu, di certo, non sei esclusa."
Il tenero sorriso di Chihiro fece arrossire maggiormente il giovane motociclista, il quale, a sua volta, le sorrise nella maniera più dolce che potesse. Avrebbe fatto qualsiasi cosa, per lei: insegnarle a difendersi era per lui un enorme piacere, e sicuramente l'avrebbe fatto con tanta cura e passione. Teneva davvero tanto a lei, alla sua felicità e alla sua sicurezza: non l'avrebbe mai ferita, lo aveva giurato su se stesso. 
"G-Grazie, Oowada-kun!" esclamò, con uno dei sorrisi più belli e solari che avesse mai fatto; un sorriso così caldo che la neve attorno a loro avrebbe potuto sciogliersi all'istante.
Mondo continuò a sorriderle, socchiudendo gli occhi e volgendo lo sguardo verso il cielo grigiastro, dal quale i fiocchi di neve continuavano a scendere pian piano, intrecciandosi tra loro in una danza armoniosa. Posò delicatamente la mano sul capo di Chihiro, accarezzandola e scompigliandole un po' i capelli sotto il cappello di lana verde. Le voleva davvero bene. 
 
 
Non poté evitare di bloccare le lacrime, quando esse cominciarono a cadere dai suoi occhi color lavanda: amare, lente, ricche di disperazione. Il loro movimento era totalmente diverso da quello morbido e armonioso dei fiocchi di neve in quella bellissima giornata del passato, il cui ricordo gli era riaffiorato nella mente solamente in quegli ultimi istanti di vita. Quei rumori assordanti, ormai, erano nulla in confronto a ciò che sentiva nel cervello e nel cuore: dolore, dolore e ancora dolore. Aveva fallito, aveva fatto il male. Come poteva essere giunto a fare tutto quel che aveva fatto? Perché proprio Chihiro? Perché la persona che più amava tra tutte? 
Non aveva mantenuto la promessa. Non aveva rispettato il giuramento che aveva fatto a se stesso. 
Era morta. Per giunta, a causa sua, per le sue stesse mani. 
Come aveva potuto? Il suo cuore, che a breve si sarebbe spento, era dolorante: un dolore che mai aveva provato prima. Un dolore paragonabile a quello provato durante la morte di suo fratello maggiore, Daiya. 
Si odiava, si detestava: aveva fatto del male a Chihiro. L'aveva uccisa. Un piccolo, ma letale gesto, quello di colpirla con un peso da palestra. Si maledisse, si sarebbe maledetto per l'eternità: e mentre lui sarebbe finito all'Inferno, dove le anime dannate subiscono pene per un tempo infinito, Chihiro, in Paradiso, non l'avrebbe mai perdonato. Non l'avrebbe rivista mai più. 
Quel pianto, quei lamenti, quella disperazione continuò ininterrotta, mentre la motocicletta della morte dov'era seduto iniziava a procedere a gran velocità verso quella che sarebbe stata la sua ultima corsa. 




Angolo dell'Autrice


Rieccomi qui, tornata su questo fandom, con una nuova Chihimondo – con un piccolissimo accenno all’altro mio bimbo, Ishimaru. <3 Come ben sapete, ormai, la Chihimondo è la mia seconda OTP, per cui non ho potuto evitare di scrivere qualcos’altro su di essa. <3 I miei bimbi. <3
Dunque... Questa OS non doveva nemmeno nascere, in realtà. È stato un puro caso---
Cioè. Il tutto è nato da una domanda su Ask, nella quale mi veniva chiesto di buttare giù qualcosina su una mia OTP accompagnata da una canzone. E niente... Volevo scrivere qualcosa di breve, ma alla fine ho scritto questa piccolina, presa dall'ispirazione. Che poi, ogni volta che voglio scrivere qualcosa, scrivo di cacchio, mentre quando scrivo così tanto per scrivo meglio. SPIEGATEMI PERCHE’-
Ok, basta sclerare. Forza Chihimondohh
La canzone su cui mi sono basata è Clarity – c’hanno fatto anche un AMV della Chihimondo, con questa canzone. <3 Ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=_lDCy0LYgDg
Che dire... Spero vi sia piaciuta!
LUNGA VITA ALLA CHIHIMONDO---
Con affetto e sclero,
Euphemia. <3
  
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