Fanfic su attori > Cast Hunger Games
Segui la storia  |       
Autore: PinkBubble    03/03/2014    4 recensioni
E così, eccoti qua, Jennifer Lawrence: la ragazza del Kentucky.
Sola, con un occhio pesto del quale non conosci la Genesi, con lo sgradevole sapore  dei troppi Cosmopolitan ingurgitati invischiato tra i denti come ceralacca a un francobollo e - se proprio vogliamo essere esaustivi-, una vasta gamma di dolori muscolari disseminati per il corpo grazie ai quali risulta particolarmente facile intuire che, nel corso della serata precedente, tu te la debba essere proprio “spassata di brutto”, vecchia volpe.
 
Prendete una Jennifer Lawrence reduce dal party d'addio di Gary Ross con un occhio nero di provenienza ignota, in pieno hangover post sbornia e che non ricorda un beneamato di che cosa sia successo, effettivamente, la sera prima, e che si domanda (SUL SERIO), che diavolo ci faccia una MARACAS sul comodino della stanza in cui ha passato la notte e....
un Josh Hutcherson che, per sua disgrazia......che cosa sia accaduto sembra ricordarselo, viceversa, anche fin troppo bene... 
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jennifer Lawrence, Josh Hutcherson, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Piedi.
Piedi con Espadrillas.
Piedi con Espadrillas Blu.
Piedi con Espadrillas Blu NON MIE.
 
Come riscuotendomi da un brutto sogno scatto a sedere in stile pupazzo a molla, riprendendo faticosamente fiato mentre Josh mi sventola, con aria sconvolta, una Maracas vicino all’orecchio.
-E basta, con sta’ roba!- Sibilo con la bocca impastata, strappandogliela via di mano con quanta forza  mi rimane.
- Ma allora, è una congiura!
-Stai bene?- E’ tutto ciò che mi domanda, invece, scuro in volto lui, porgendomi la mano nel tentativo di aiutarmi a rimettermi in piedi.
Storgo il naso, ancora insopportabilmente nauseata.
-Giusto come un etilista il giorno di San Patrizio...-
Con palpabile sforzo  mi isso sulla sponda destra del letto, sprofondandovi mollemente. Faccio ogni cosa sia in mio potere per riuscire ad evitare il suo sguardo: ma Josh è lì, di fronte a me.   Con la sua pelle leggermente tostata di sole spruzzata qua e là di lentiggini, i capelli biondi scompigliati ed è....COMPLETAMENTE, NUDO.
 
-Senti, eh...-  Gli domando, con voce insolitamente baritonale-....non è che me lo faresti......se proprio non ti scoccia........il favore di coprirti  l’AMBARADAM, di grazia?
Per tutta risposta , Josh mi rivolge un sorrisetto sornione, stringendosi nelle spalle. Quindi, abbranca un paio di boxer a quadrettini appallottolati ai piedi del letto e, obbediente, provvede ad infilarli con rapidità.
 -Okay. Ma non è niente che tu non abbia già visto, se vogliam essere precisi....-
Sentendo le guance avvampare gli rivolgo uno sguardo risentito come se l’avessi appena colto, in flagrante, nella progettazione di uno sanguinario tentativo per sgozzarmi la madre.
-IO NON ho visto NULLA...-  Scandisco, estremamente seccata -...O, ALMENO. NON che mi risulti.
 
Con un profondo sospiro, finalmente rivestitosi in modo decente, Josh sprofonda a sedere accanto a me.
-Okay, Jennifer..- Concede, rassegnato -...mi stai dicendo che...ho il pisello  piccolo o che, ancora peggio......non ricordi niente di che cosa sia successo, ieri ?
Avvertendo i suoi occhi -verdi bottiglia, castani e non si sa cos’altro- fissi su di me in cerca di risposte mi sento, improvvisamente,  infinitamente piccola. 
Sono sempre stata io, trai due, a recitare la parte del leone: quella che aveva il mistico potere di farlo sentire sempre in imbarazzo, col mio temperamento vulcanico opposto alla sua dolce timidezza.
Ma ora, il ‘piccolo’ Hutch (quello che io e Liam bersagliavamo, immancabilmente, di gavettoni sul set, divertendoci parecchio a suscitare l’ira del caro nanerottolo.....) sembra veramente, con le sue labbra strette e qualche ruga d’espressione a percorrergli la fronte.......”un uomo”.
 
-No...- Ammetto infine, vergognandomi come una ladra -....non mi ricordo assolutamente nulla. Mi dispiace. Che......cosa è successo?
Josh allarga le sue braccia forti, a circondare il discutibilmente gradevole panorama che ci circonda: una stanza da letto per gli ospiti decisamente sfatta, con le lenzuola ridotte ad un disordinato groviglio ed una scritta stramba( che prima non avevo notato), scarabocchiata in caratteri  da serial killer disturbato in puro stile “Shining” sullo specchio a parete, con l’ausilio di quello  che ha tutta l’aria di essere stato il MIO rossetto NUOVO, “Exotic passion”.
 -Tu che ne dici, eh?
-Dico ....che è successo un casino.
Le sopracciglia biondastre di Josh gli raggiungono, ora, praticamente l’attaccatura dei capelli.
-Ma va?!
-SENTI, Joshua....- Con andatura malferma mi isso, mentre il sapore pungente dell’Havana mi risale a tradimento lungo  il tubo digerente, in piedi, più che risoluta a prendere la situazione in mano.
Andiamo, Jennifer....e tirale fuori, le palle!
-...Qualunque cosa sia accaduta tra di noi, te ne chiedo scusa:  ero completamente ubriaca. Quindi, che so: non si potrebbe archiviare il tutto con una bella risata e tornare, come abbiamo sempre fatto, ad essere......cari amici?
 
 
-Non chiamarmi “JOSHUA”!!!Per tutta risposta, dopo questa laconica precisazione, ‘Hutchi Pucci’ si limita a piazzarmi con tatto elefantesco una mano nell’interno coscia  la quale riemerge, direttamente dal loco oscuro, considerevolmente impiastricciata di panna.
 
OK.
Alla luce dei più recenti sviluppi credo proprio che, la sua risposta , debba corrispondere ad un secco  “NO”.
 
-Mi ferisce questo tuo atteggiamento, Jennifer...- Fa lui, risentito, cingendosi il busto con le braccia come a volersi proteggere da me -...sembra proprio che tu ti stia ritrovando a dover fare i conti con qualcosa che non avresti avuto, da sobria, la benché minima intenzione di fare. ...O sbaglio?
Senza avere il coraggio di contraddirlo mi fisso le palme delle mani, stancamente abbandonate in grembo.
 
Oh, Cielo....ma perchè deve essere così complicato?
 
-Mi dispiace...- E’ tutto ciò che riesco a mormorare, con un fil di voce, acchiappando d’istinto la mano sinistra di Josh tra le mie -...Sul serio.  Sono un impiastro; e a quanto pare, non rispondo neppure troppo bene del mio traffico ormonale. Ma farei qualsiasi cosa per ottenere il tuo perdono, Hutch. Su questo ci puoi contare.
Ancora lievemente contrariato, Josh si allontana da me con lentezza volgendosi a guardare, assorto, al di là della finestra semi-aperta.
Qualche gocciolina di sudore scivola lungo il tatuaggio a tinte fosche di un veliero, che spunta dritto tra le sue scapole un po’ sporgenti.
-Hai detto qualsiasi cosa, quindi?
-Qualsiasi.
-Bene. Esci con me.
Ora. Da soli. Seriamente. E da sobri.
-PREGO?


Come ti disse il tuo Professore di Liceo, cara Jennifer, quando, indecisa se i Fenici scrutassero o meno il fegato delle capre per cercare di farsi i grancazzacci altrui , anziché barrare la casella del “vero” o del “falso” durante il compito di Storia ti limitasti a scrivere, accanto alla colonna: “SEMPRE-barra-MAI”?”

“Un avverbio può decidere della sua vita, signorina Lawrence”.
Già. E avevi ragione, occhialuto di un Hoffman:  e facesti maledettamente bene ad affibbiarmi una F in quel dannato compito perchè, d’altronde, io non ne dico una giusta manco a pagarmi.

Non la dico, non la dico proprio: non la dirò ‘sempre-barra-mai’.




 
Salve, genti u.u Eccomi tornata dal mondo degli Inferi: per la verità non so se qualcuno avrà più il buon cuore di leggere questo schifo, considerato che sono intercorse due Glaciazioni dall’ultima volta che l’ho aggiornato, ma ahimè. Non mi soddisfava per una nerchia: ma d’altronde, mi sembrava estremamente crudele abbandonare Jen, Josh e le Maracas soli e privi di un finale. E così, eccomi qua: ho deciso di ricominciare a scrivere l'obbrobrio. Come andrà a finire tra i nostri due disgraziati alcolisti non tanto anonimi?
Ah, naturalmente, l’importanza di usare gli avverbi mi sembra indiscutibile: potreste infatti finire per dichiarare che i broccoli vi piacciono
“a volte” quando in realtà vi fanno defecare l’anima “sempre” e, così, ritrovarvi con qualcuno dall’identità imprecisata che ve li cucina.
Non si sa mai cosa può accadere, nella vita y.y.
Detto ciò, vi invio un affettuoso limone telematico e vi ringrazio tutte dal profondo del mio HEAAART tornando a deprimermi perchè
Leonardo di Caprio non vincerà l’Oscar neppure stavolta e il mio cuore spruzzerà dolore amaro per questo.
 
VI AMO.
 
Vostra
 
Pimkie(Y)

 
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Cast Hunger Games / Vai alla pagina dell'autore: PinkBubble