E poi boh. Scopri che Pitch lo fa Jude Law, l’attore di Watson e Calmoniglio lo fa Hugh Jackman e capisci perché è un coniglio Wolverine … cough, volevo dire d’azione xD.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
-Jack Frost, Pitch Black
Prompt: eppure anche lui aveva gli incubi, ma nessuno lo poteva confortare.
FREDDA OSCURITA'
Cap.1 Un dolce incubo
Jack conficcò
il bastone per terra, vi si arrampicò fino alla punta e si
piegò in avanti. Rimase aggrappato al legno con le mani,
strofinando contro di esso i piedi nudi, le ciocche argentee
gli sferzavano il viso pallido. Jack chinò il
capo e guardò il letto sfondato, socchiuse gli occhi
osservando le assi
spezzate e si leccò le labbra.
“Nessuno vede
questo posto come nessuno vede me” sussurrò.
Un agglomerato oscuro si formò dietro di lui. Una mano
grigiastra si appoggiò
sulle sue labbra premendo e un’altra gli passò
sotto la maglia azzurra
accarezzandogli il ventre. Jack
tirò una
testata all’indietro colpendo un viso allungato
e si sfilò il cappuccio
della sua giacca della tuta, lasciandogli la testa scoperta. Jack si
girò e
saltò nella voragine, nel buco al centro del letto marcito e
precipitò, atterrò su un terreno di roccia
sgranando gli occhi, afferrò
il bastone e lo sollevò.
“Vattene! E, se
non vuoi che ti uccida, non
fare mai più una cosa del genere!”
gridò Frost.
“Non puoi
sconfiggere la paura, Jack” sussurrò Pitch. Le
iridi nere brillarono e della sabbia nera si allargò
sotto di loro.
“Io non ho paura
di te! Neanche ti conosco” sibilò Frost.
Alzò il bastone e lanciò un attacco di energia
biancastra. Dei fiocchi di neve
schizzarono tutt’intorno e comparve una mano di ghiaccio,
dagli spuntoni aguzzi
lunghi quanto il ragazzino.
“Perché
tu ti conosci? Sai per caso come mai sei qui?”
domandò Black. Sorrise mostrando una chiostra di denti
aguzzi e
guardò il ragazzino
rabbrividire.
"No. Perché
sono qui e quale sia il mio scopo non l'ho
mai saputo e una parte di me si chiede se lo saprò
mai…" bisbigliò con
voce inudibile Jack. Ansimò, il respiro gli divenne
irregolare e le iridi
azzurre liquide. L’oscurità
s’insinuò nella costruzione di ghiaccio che
divenne ghiaccio nero.
“Permettimi che
mi presenti. Io sono l’incubo, io sono la
paura, io sono il terrore che ti assale quando non sai cosa
c’è sotto il letto. Sono colui che vuole che i bei
sogni finiscano per vendetta”
spiegò Black.
Allargò le braccia smunte, l’abito nero aderiva al
suo corpo ossuto e le frange
finali tremavano mosse dal vento.
“Jack, tutti
ridono, si divertono e si dimenticano di noi. E
invece guarda!” gridò. Indicò la
costruzione con una mano, le dita esili e
grigie furono scosse da tremiti.
“Guarda che
mondo potrebbero creare l’oscurità e il freddo
insieme. Un tempo dominavo questo mondo, ma mi mancavi tu”
sussurrò Pitch.
Avanzò, Jack indietreggiò, le gambe sbatterono
contro il fianco del letto,
cadde all’indietro e precipitò nella voragine con
un urlo. Atterrò sul terreno
con un gemito, tossì un po’ di polvere nera
e batté le palpebre. Indietreggiò
strisciando aderendo con la schiena e si diede la spinta con i
piedi
nudi. Delle gabbie ondeggiavano sul tetto della caverna, alle sue
spalle, tintinnando con suoni metallici. Pitch Black atterrò
davanti
a Jack, afferrò il bastone di Frost precipitato sul
pavimento e se lo appoggiò sulla spalla. Apparve alle
spalle di Jack, in ginocchio e
gli avvicinò le labbra all’orecchio.
“Anche noi soffriamo, come loro, ma non abbiamo chi ci sta accanto. Anche io ho gl’incubi, ma nessuno mi ha mai potuto consolare. Con te, però, persino i miei incubi sarebbero dolci” sussurrò. Jack strinse i pugni voltandosi di scatto, ghignò e scosse il capo.
"E io che pensavo che i pazzi fossero tutti rinchiusi in manicomio" disse ironico.