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Autore: ShawtyMane98    04/03/2014    3 recensioni
"Piacere Sconosciuto, Anne Jones" la ragazza porse la sua mano esile a lui che la strinse calorosamente ridacchiando "Piacere sconosciuta, Justin Bieber"-
"Ti devo dire una cosa" sussurò il biondo stringendola maggiormente. "Anche io" sorrise la ragazza staccandosi -
"Ora del decesso 19:07"
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Justin Bieber, Sorpresa
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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26 Maggio 2013


Lei amava lui, lui amava lei.
Tutto apposto direte voi, ma il fato non li voleva insieme.
Justin amava alla follia la sua Anne e Anne avrebbe dato la sua vita per lui, ma questa volta non poteva.
Pochi giorni prima il biondo era andato a ritirare le sue analisi e la malattia si era ripresentata ma questa volta senza alcuna via d'uscita.
Era in trappola e non poteva uscirne vivo da questa lotta.
Il male aveva vinto. Il cancro lo stava portando via dalle braccia della sua amata.

"Hai solo un mese di vita prima che il cancro si espanda completamente"

Erano passati minuti, forse ore. E lui era ancora su quella panchina a piangersi addosso. La stessa panchina che gli aveva fatto conoscere la sua ragazza.
Quella ragazza che avrebbe voluto che fosse la madre dei suoi figli.
Come avrebbe passato il prossimo mese sapendo che la mattina dopo avrebbe potuto non risvegliarsi?


"Piacere sconosciuto, Anne Jones" la ragazza porse la sua mano esile a lui che la strinse calorosamente ridacchiando "Piacere sconosciuta, Justin Bieber"


Lui con quell'aria da strafottente che lo accompagnava sin dalla tenera età, lei con quell'aria da cattiva ragazza.

Solo apparenza.

Scudi che entrambi avevano costruito per difendersi dal mondo ma che, insieme, avevano imparato a non utilizzarli.
Erano fatti l'uno per l'altra.
A malincuore si alzò da quella panchina asciugandosi i residui di lacrime presenti fino a quel momento sul suo viso. Rise pulendosi le guance, consapevole di quello che avrebbe detto lei se lo avesse visto così.

"Non piangere sul latte versato Jhey, ma sul barattolo della nutella vuoto" lei rise abbracciandolo.
Le tenere braccia di Justin avvolsero il busto della rossa.
Il biondo, quel pomeriggio, era caduto dalla sua bicicletta.
Per quale motivo? Stava scrivendo un messaggio alla sua Anne per informarla che era nelle vicinanze di casa sua. Justin evidentemente non aveva calcolato la presenza di un albero.


A quel tempo avevano entrambi 15 anni, erano piccoli, e da poco era iniziata la loro relazione che, dopo 8 anni, sarebbe dovuta finire.
Lui aveva promesso di proteggerla sempre, aveva promesso che le sarebbe stato sempre vicino ma non avrebbe mantenuto tutto questo. Ora erano solo parole buttate al vento.
A distanza di un mese l'avrebbe lasciata sola, e si sentiva terribilmente in colpa.
Il suo telefono prese a squillare riportandolo alla realtà.
Non sapeva se avvisare tutti o mantenere il segreto per se e aspettare la sua morte.
Il telefono continuava ad illuminarsi ad intermittenza. Justin sconsolato lo prese dalla sua tasca vedendo il volto della ragazza su di esso accompagnato dalla scritta "Baby Warrior".
Un piccolo sorriso apparve sulle sue labbra ricordando il giorno in cui Justin salvò così la sua Anne sul suo cellulare.

"Andiamo Anne, lasciala perdere" Justin la stava dissuadendo dalle sue idee da più di mezz'ora, o almeno stava cercando di farlo.
La rossa da poco era stata insultata pesantemente e lei non avrebbe fatto passare quest ennesimo insulto tanto facilmente.
"Ora vengo" sbottò infine Anne lasciando solo Justin dirigendosi verso la mora appolaiata vicino gli armadietti.
Anne era stufa, esasperata. Questa volta gliel'avrebbe fatta pagare e non ci pioveva.
"Ehi ravanello!" esclamò la mora vedendo arrivare la tenera Anne.
Justin intanto stringeva i pugni guardando la scena da lontano. Avrebbe voluto fermare la sua ragazza, ma una diciottenne arrabbiata era peggio di..di tutto.
Perfino della morte.
Si sentì un sordo rumore eccheggiare nell'aria. La rossa era sopra la mora mentre le sue mani schiaffeggiavano la ragazza sottostante. Una folla di gente si accerchiò attorno alle ragazze mentre le gambe di Justin scattarono automaticamente verso la sua ragazza cercando di non farla finire nei guai, di nuovo.

#30minutidopo

"Brava Anne, 2 giorni di sospensione!" Justin buttò le mani al cielo esasperato sedendosi affianco la rossa.
"Nessuno mi deve insultare" Anne sbuffò incrociando le braccia al petto.
A Justin gli si illuminarono gli occhi e ridacchiando prese il suo telefono sotto lo sguardo confuso della rossa. Infine le porse il cellulare e la ragazza rise guardando lo schermo del telefono.
'Baby Warrior' recitava il nome che poi portava il numero di Anne.
"Piccola Guerriera" sussurrò Anne sorridendo.
Justin annuì per poi stampare un bacio sulle labbra della sua amata facendole tornare il buon umore.


"Pronto?" sussurrò Justin guardando il cielo sopra di se.
"Amore che fine hai fatto?!" la squillante voce di Anne arrivò all'orecchio di Justin.
"Stò arrivando" continuò il biondo ancora indeciso sul da farsi. Dirglielo o meno.
"Tutto okay Jhey?" Justin sorrise sentendo quel tenero soprannome. Lui amava quando lei lo chiamava così.
"Si piccola, a dopo. Ti amo" tagliò corto Justin non volendo continuare quella conversazione.
"Umh, ti amo anche io" sussurrò la rossa chiudendo la chiamata

Anne era stesa sul divano con un sorriso che le andava da un orecchio all'altro.
Erano giorni che aveva delle continue nausie e mangiava poco e niente.
La sua migliore amica quella mattina, allarmata, le aveva portato un test di gravidanza.

E indovinate un pò? Risultava positivo, da due settimane.

Era estasiata all'idea di avere un piccolo, o piccola, Justin in grembo.
I due da ragazzini immaginavano di avere una famiglia insieme, e ora i loro sogni si stavano realizzando.
Avrebbero vissuto la loro vita insieme, per sempre.
Niente e nessuno avrebbe potuto rovinare quel momento, eppure sentiva che c'era qualcosa che non andava. Il suo Justin le era sembrato strano al telefono. Come se fosse successo qualcosa, ed erano rare le volte in cui succedeva ciò.
La rossa aspettava con ansia il ritorno del biondo accarezzando ogni tanto il divano di pelle bianca comprato il primo giorno in cui si trasferirono lì.I ricordi riaffiorarono nella sua mente facendole comparire un sorriso da ebete sul volto.


"Andiamo Justin! Manca solo uno scatolone" Anne strillò facendo sbuffare Justin. Solo ora il ragazzo si rendeva conto di quante cose loro si fossero portati dietro.
Il biondo borbottò qualcosa di incomprensibile scendendo dalle scale dell'edificio prendendo poi l'ultimo scatolone che era situato vicno l'entrata,
"Non lamentarti! Ti sento!" Justin roteò gli occhi al cielo salendo di nuovo quelle scale lasciando una veloce occhiata all'ascensore.
No, non l'avrebbe mai preso.
"Cristo Anne, quanta roba ti sei portata dietro?" salendo l'ultimo gradino che lo conduceva al suo piano Justin si appolaiò sull'uscio della porta.
"Tutto" fece spalluccie la rossa strappando lo scatolone dalle mani del biondo per poi entrare nel loro appartamento.
"Sei incredibile" sussurrò Justin entrando all'interno per poi buttarsi a peso morto sul divano di pelle bianca.
"Ma tu mi ami" continuò lei sdraiandosi al fianco di Justin.



Il campanello riportò Anne con i piedi per terra. Subito la sua rossa nascose il test sotto il cuscino andando ad aprire la porta.
'Sicuramente Justin si dev'essere scordato le chiavi, come suo solito' pensò la ragazza aprendo la porta.
Ed infatti Justin era lì, in tutto il suo splendore. Subito lei cercò gli occhi di lui ma Justin faceva di tutto per non incrociare lo sguardo di Anne.
Il ragazzo si avvicinò alla sua ragazza stampandole un bacio sulle labbra per poi stringerla tra le sue braccia.
Un'innoqua lacrima cadde dal suo occhio destro ma prontamente si affrettò ad asciugarla.
Aveva deciso, lei doveva sapere.
"Ti devo dire una cosa" sussurò il biondo stringendola maggiormente.
"Anche io" sorrise la ragazza staccandosi e prendendo per mano Justin fino a portarlo sul lungo divano bianco.
"Prima tu" sorrise Justin vedendo il volto del suo unico amore.
"Okay" sussurrò lei spostandosi una ciocca di capelli dal viso. Il volto di Justin le trasmetteva sicurezza e avrebbe passato intere ore a contemplarlo.
Anne timidamente prese il test di gravidanza da sotto il cuscino e , sospirando, lo diede al suo amato.
Justin, d'altro canto, guardava quel test come se fosse qualcosa di innaturale.
Con mani tremanti il biondò lo afferrò sgranando gli occhi.
"Positivo" sussurrò lui facendo cadere un innoqua lacrima dal suo occhio destro.
"Saremo genitori" continuò incredulo.
La ragazza annuì cercando di cogliere appieno le emozioni del suo ragazzo.
Una, due, tre lacrime iniziarono a rigargli il volto.
Gli occhi di lei si velarono di uno strato sottile di lacrime, anche se si era ripromessa più volte di non piangere.
"Saremo genitori" sussurrò ancora lui sorridendo tra le lacrime.
Il test cadde dalle mani del ragazzo provocando un piccolo rumore quando esso entrò in collisione con il suolo. Velocemente le braccia di Justin avvolsero la vita di anne stringendola forte al suo petto e sollevandola la fece girare.
"Diventerò padre!" strillò lui mentre faceva girare la ragazza la quale rideva.
Velocemente poggiò Anne al suolo e le baciò dolcemente le labbra quando un pensiero gli balenò alla mente.
Il suo tumore.
Avrebbe lasciato sola la ragazza, e ora anche il loro bambino.
Senza accorgersene strinse forte la ragazza al proprio petto mentre le guancie gli si bagniavano leggermente.
I suoi singhiozzi riemprirono l'aria cirostante mentre un pensiero gli vagava per la mente.
Non poteva.
"Saremo genitori" la ragazza sussurrò prendendo il viso di lui tra le mani e passandogli i pollici sulle guancie.
Baciò castamente la labbra di Justin guardandolo con occhi pieni di gioia.
"E tu? Cosa dovevi dirmi?" sorrise poggiando la testo sul petto del suo ragazzo.
Justin sorrise amaramente poggiando le mani alla base della schiena di Anne.
"Ti amo" sussurrò lui baciandole la fronte.
La rossa si allontanò guardandolo stranito mentre lui le sorrideva tra le lacrime.
"Ti amo anche io" si limitò a dire lei senza chiedergli spiegazioni.


17 Giugno 2013


I due si trovavano in ospedale ora. Justin aveva avuto un mancamento quella mattina ed era svenuto tra le braccia di Anne che,allarmata,aveva subito chiamato l'ambulanza.
Justin sapeva che era arrivato il suo momento, se lo sentiva.
Aveva fatto di tutto in queste poche settimane.
Aveva passato ogni singolo minuto delle sue giornate in compagnia di Anne.
Aveva anche stipulato un contratto che diceva che in sua morte tutto quello in suo possesso sarebbe andato ad Anne.
Si era da poco risvegliato e si sentiva intontito.
Avvertiva un forte peso sulla sua mano e questo lo costrinse a muoverla leggermente.
Anne sussultò alzando il viso da sopra la mano di Justin guardandolo sollevata.
I medici erano stati evasivi e non le avevano detto un granchè.

"Anne" gracchiò Justin. La voce era roca, molto roca. Il suo colorito era pallido e aveva poca forza.
"Jhey" sorrise guardando il suo ragazzo.
"Promettimi una c-cosa" sussurrò lui mentre una lacrima gli rigava il volto.
La ragazza lo guardava confusa ma annuì debolmente volendo capire dove volesse arrivare il biondo.
"Prom-mettimi che..che ti rifarai una vita" Justin si schiarì la voce sentendo le palpebre farsi pesanti.

Era arrivata la sua ora.

"Che" la ragazza si schiarì la gola "che vuoi dire" sussurrò sentendo i suoi occhi farsi pesanti e alcune lacrime rigarle le guancie.
"Ti amo Anne, e l'ho fatto solo per te" sussurrò lui baciandole il dorso della mano. Sospirò per poi posare lo sguardo sulla finestra.
"Che vuoi dire" sussurrò la ragazza stringendogli la mano mentre le lacrime ormai le rigavano costantemente le guancie.
"JUSTIN!" strillò Anne non ricevendo segni di vita da Justin.
Improvvisamente una serie di medici entrarono nella stranza strappandola violentemente dal suo ragazzo.
Anne non capiva più niente. Continuava solo a piangere urlando di tanto in tanto il nome del suo ragazzo.
I medici fecero di tutto ma ogni tentativo fu vano.

"Ora del decesso 19:07" sussurrò il medico allontanadosi dal corpo ormai defunto di Justin.
La ragazza cadde sulle ginocchia sentendo la vista appannarsi sempre di più e il suo corpo diventare sempre più debole.
Era morto, e lei non sapeva il perchè.


1 Marzo 2016


"Justin saluta tuo padre e andiamo" la dolce voce di Anne richiamò il figlio che ora stava contemplando la foto del padre. Il bimbo dagli occhi grigi  annuì baciando la foto di suo padre.

Justin Junior Bieber, questo era il nome si suo figlio.

Era identico al padre tranne per gli occhi, quelli erano della madre.
Indovinate un pò? Il fato volle che Justin Junior Bieber nascesse il 1 Marzo del 2014.
Secondo Anne, Justin Junior, era un regalo del suo ragazzo.
Avevano lo stesso carattere. Lei rivedeva Justin in suo figlio.
Anne baciò la foto di Justin sorridendo ricordando ancora la sua dolce voce.

"Ti amo Anne Jones" Justin poggiò la fronte coperti solo dalle lenzuola candide della camera di Justin. La loro prima volta.
"Ti amo Justin Drew Bieber" sussurrò lei baciandolo.



LEGGIMI, SONO IMPORTANTE ANCHE IO!!!


Yo pipole, i'm back.

BUONAZERAA A TUTTIIII, BELLI E...BELLI.
OS, di nuovo, ma questa volta diversa dalle altre. Era da un pò che l'avevo scritta ma non trovavo mai tempo di spostarla sul pc e pubblicarla. Bhè ora il tempo l'ho trovato perciò...TA-DA'.
Amo Anne e Justin, e confesso che mi sono commossa scrivendo l'ultima parte.
Ehi sono una tipa sentimentale haha.
Bhè sperrooo che commentante, perchè è la prima OS che scrivo di questo tipo e vorrei sapere cose ne pensate. Siate critici. Vi prego.
Anyway vi ho rotto abbastanza haha addieu <3 lov iu .

-ShawtyMane98
  
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