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Autore: evilkya    04/03/2014    3 recensioni
Costretto all'isolamento, Siwon trova rifugio tra le braccia di una creatura misteriosa..realtà o solo frutto della sua fantasia?
Pairing: SiChul
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Choi Siwon, Heechul
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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OS scritta un secolo fa~ enjoy

For Eternity~



Cos'era quel suono assordante?
...la sveglia.
Oddio ma che ore erano?
Non avevo proprio voglia di alzarmi...se fosse stato per me sarei rimasto li per sempre...

'Signorino. Signorino si alzi, è ora della colazione'

'Non la voglio'

'Signorino non faccia così, deve fare colazione, già ieri sera ha saltato la cena...'

'Ho detto che non ho fame'

'Signorino per favore...'

Mi alzai di scatto. Perché questi domestici devono essere così insistenti?
Aprii la porta, la cameriera era quasi in lacrime.
Ovvio, se anche quel giorno non mi fossi presentato a tavola la mia cara madre se la sarebbe presa con tutti, lei in primis.
Nonostante non avessi né fame né voglia di vedere mia madre, dissi alla domestica che sarei sceso.
Non volevo certo avere un altro licenziamento sulla coscienza.
Mi vestì di punto in bianco, come se dovessi andare ad un gran gala mentre invece, come ogni giorno, sarei stato recluso in quella specie di casa, che in fondo era solo una prigione.
Perché?
Semplice, ero il rampollo di una delle più antiche e potenti famiglie coreane. Figlio unico, un giorno sarebbe stato tutto mio.
Non essendo riuscita a sfornare altri figli, la mia cara madre è sempre stata iperprotettiva verso di me, tanto che per i miei primi 20 anni di vita sono uscito da questa casa davvero pochissime volte, e sempre accompagnato da una schiera di guardie del corpo.
Non avevo amici.
Non avevo conoscenti.
Quando ero piccolo giocavo con le domestiche, ma quando mi ci affezionavo troppo venivano licenziate. Mia madre aveva sempre avuto paura che qualcuno si avvicinasse troppo a me, e che mi portasse via dal mio destino.
Un destino che io rifiutavo, odiavo, non volevo.

Scesi la scale molto lentamente, arrivai nella sala da pranzo occupata da un tavolo lunghissimo, che avrebbe potuto tranquillamente ospitare 30 persone. Non ho mai capito l'utilità di quel tavolo, quando di fatto in casa eravamo solo io e mia madre.

'Sei in ritardo'

Non risposi.
Era già tanto che fossi sceso.

'Siwon, ti rendi conto della tua posizione? Tra un po' tu sarai al capo della famiglia e le buone maniere sono la prima cosa le persone giudicheranno in te. E' questa l'educazione che ti ho impartito?'

'Ah, e quindi tu mi avresti impartito l'educazione? E quando? Quando eri in viaggio alle Hawaii o quando sei stata in Europa per un anno, lasciandomi qui da solo?'

'Siwon!'

La guardai con freddezza. Quella donna era mia madre solo biologicamente, oltre quel legame non avevamo nulla da condividere.

'Non ho fame, vado a fare una passeggiata'

'Ancora nel giardino? Vorrei capire cosa ci trovi di bello in quel posto'

Risi. Come potevi capire tu, donna senza cuore.
Come ogni giorno da 20 anni mi avviai in quello che si ostinano a chiamare giardino, quando di fatto era un vero e proprio bosco.
Un posto bellissimo, pieno di vita. Dove sembrava di essere in un universo parallelo, così lontano dal mio mondo ma così vicino, tanto da poterlo vivere.
Il bosco era ricco di animali, piccoli e grandi, con cui, col passare del tempo, avevo iniziato ad avere familiarità.
All'inizio era tutto ostile, ma poi era come se mi avessero accettato e mi accogliessero ogni volta che ci andavo.
Lo so che sembrano le parole di un pazzo, e forse lo sono. Dopo tutto quel tempo chiuso in casa, pur di evadere, forse mi ero creato un mondo alternativo.
Già forse ero pazzo davvero.
Mi addentrai sempre più nel bosco, fino a raggiungere la mia meta.
L'albero più bello, più alto e possente del bosco.
Il mio migliore amico.
Già avere un albero come migliore amico, patetico vero?
Eppure era così che lo sentivo...
Da sempre mi sedevo sulle sue radici e mi sentivo come se fossi a casa.
Mi sentivo amato e coccolato.
E' come se lui mi ascoltasse, mi capisse e mi consolasse.
Non so spiegare ciò che provavo...ma questo sentimento era davvero forte, imponente.
Così tanto da provare dolore quando non riuscivo a vederlo, a stargli accanto.

Come sempre mi sedetti, aprì un libro ed iniziai a leggere al alta voce.
Quando all'improvviso mi fermai.
Sentì muovere qualcosa vicino a me.
Alzai gli occhi e vidi qualcuno nascosto dietro l'albero.
Mi alzai, correndo verso quell'ombra...ma nulla.
Non c'era nulla.
Chissà forse era una mia impressione, o forse era semplicemente un animale.

Dopo quel giorno per più di una settimana non andai nel bosco.
Tra impegni vari ed influenza mi era stato impossibile uscire di casa.
Mi sentivo malissimo...stavo sempre malissimo quando ero costretto e recluso li in casa, e lo ero ancora di più quando non uscivo fuori nel mio bosco, non andavo dal mio albero.

Finalmente quel giorno stavo meglio e potevo rivederlo.
Mi sentivo quasi in ansia.
Corsi fuori dall'eccitazione e veloce come un fulmine mi diressi verso di lui, con il cuore che batteva a mille, provando una sensazione assolutamente unica.
Arrivai e lo vidi.
Eccolo.
Ora mi sentivo bene.
Mi avvicinai sorridendo notando però qualcosa di strano. C'era qualcuno seduto sulle radici del mio albero, allo stesso posto dove ero solito sedere io.
Più andavo vicino è più notavo che quella persona aveva qualcosa di strano..non sembrava umana.
Appena mi vide mi sorrise e si alzò in piedi scappando via.

'Ehi aspetta'

Le urlai contro inutilmente.
Era velocissima, e in meno di un secondo scomparve.
Arrivai nel punto esatto in cui quella creature era seduta...toccai la radice notando che era fredda...come se fino ad un secondo fa non ci fosse stato seduto nessuno.
Che strano, eppure ero sicurissimo che fosse seduta proprio in quel punto.
Continuai a cercarla, ma nulla, non la trovai.
Qualcosa mi diceva che era la stessa creatura che avevo scorto la settimana prima.

Stetti li seduto per un po' a leggere quando all'improvviso, sul più bello del racconto, mi fermai.

'Vai avanti'

Risi.
Lo sapevo che sarebbe uscita allo scoperto.

'Solo se vieni fuori'

Eccola.
Avevo visto bene, quella creatura era bellissima.
Non poteva essere terrena.
La sua pelle era bianchissima quasi trasparente. I lineamenti fini di una ragazza ma molto più bella di qualunque umana.
I capelli lunghissimi, rosso fuoco. Occhi castani,  profondissimi.
Si stava avvicinando, ma camminava con tale grazie che sembra che non toccasse il suolo,ma scivolasse su di esso..fluttuando quasi.

'Ciao Siwon'

Mi chiamò per nome.
Mi conosceva.

'Come fai a sapere il tuo nome'

'Perché noi due siamo amici no?'

'Ma io non ti conosco'

'Invece si. Io solo l'anima di quest'albero'

Cosa? L'anima del mio albero?
Forse stavo sognando...o forse ero davvero semplicemente impazzito.

'Lo so che non mi credi, ma lo sono davvero. Scusami se non mi sono mai mostrato a te fino ad oggi...ma avevo paura che tu mi allontanassi, mi rifiutassi e non venissi più qui a farmi compagnia'

Lo guardai sbalordito mentre si faceva sempre più vicino.
Mi porse la mano. Una mano perfetta che sembrava fatta di cristallo.

'Piacere io sono Heechul'

Heechul...un nome comune che non si addiceva per nulla a quella creatura perfetta.

'E' così che ci si presenta tra gli umani no? Ci si tende la mano'

'Si'

Mi avvicinai e toccai quella perfezione.
Il contatto era strano. La sua mano non sembrava avere consistenza  ed era gelata.

'Scusa, mi rispieghi il fatto dell'anima dell'albero?'

Gli chiesi dopo qualche minuto dove eravamo rimasti seduti in silenzio a fissarci.

'Io sono un elfo dei boschi. Noi elfi per vivere dobbiamo essere legati ad un albero, di cui siamo il motore. L'anima, appunto. L'albero senza di noi non vive e noi non viviamo senza albero'

'Quindi ogni albero ha un'anima e di conseguenza un elfo?'

'No, non tutti gli alberi sono speciali'

'In che senso speciali?'

'Alcuni alberi, come per esempio questo, sono l'essenza del bosco che lo ospita. Tutto qui ruota intorno a quest'albero, che è il più possente e il più bello. Tutto qui è vivo e florido perchè quest'albero è vivo e florido. Se non ci fosse quest'albero non ci sarebbe nemmeno questo bosco. Solo gli alberi che hanno la 'specialità' di dar vita ad un bosco possiedono un elfo'

'Tu sei l'unico qui?'

'Si, sono solo'

Disse l'ultima parola con una nota di amarezza nella voce.
E da li capì che anche lui, come me si sentiva davvero triste.

'Io sono l'unico della mia specie a vivere qui. E' da ormai un'eternità che sono solo. Ma poi sei arrivato tu. Hai subito riconosciuto quest'albero ed hai iniziato a considerarlo come una persona. Ti sono grato per avermi fatto compagnia per questi pochi anni'

'Da quanto tempo sei in questo bosco?'

'Hi, ormai non lo ricordo più. Ogni giorno era assolutamente uguale all'altro. Ma ricordo perfettamente ogni singolo giorno da quando ti ho incontrato. Le miei giornate si sono riempite grazie a te'

Non credevo alle sue parole. Io che avevo sempre pensato che quell'albero mi avesse tirato fuori dall'oblio, sentivo la sua anima che mi ringraziava.
Non era possibile, ma ci credevo.

'Sono il primo umano con cui parli?'

'Si. Noi non parliamo la vostra lingua e non abbiamo le vostre usanze. La mia specie è completamente differente dalla vostra. Ma grazie a te e a tutti questi anni in cui mi hai parlato sono riuscito a imparare qualcosa degli uomini'

'Dove sono i tuoi genitori?'

Il suo sguardo si fece triste.

'Prima erano qui con me. Nella nostra specie ci si innamora una sola volta ed è per sempre. La famiglia è un vincolo fondamentale nella nostra società. Anche perché se si viene separati dalla persona che si ama, ci si distrugge. Il dolore è così forte che l'elfo non riesce più a mantenere in vita l'albero. E se l'albero muore anche l'elfo muore'

'Ed ora dove sono?'

'Sono nell'aere. Dopo aver vissuto per millenni insieme si sono uniti all'universo'

'Sono morti?'

'Si, voi dite così'

'Mi dispiace'

'Non ti devi dispiacere. E' triste ma loro sono ancora insieme. E questo è l'importante'

Restammo ancora seduti, parlando a più non posso.
Gli chiesi un sacco di cose, di curiosità.
E la stessa cosa fece lui con me.
Era così bello avere qualcuno con cui condividere qualcosa.
Ma ormai era sera, e io dovevo tornare a casa.
Ero tristissimo.
Già mi mancava.

'Io devo andare, torno domani. Ok?'

'Si, ti aspetto. Ciao'

Mi agitò la mano.

'Così ci si saluta, vero?'

'Si. Perché come ci si saluta tra elfi?'

Sorrise e si avvicinò, posando le sue labbra fredde perfette sulle mie.

'Così'



Dopo il primo incontro, ce ne furono molti altri.
Passai tutti i giorni, tutte le ore con lui.
La notte, quando non potevo vederlo ,mi sembrava di soffocare.
Mi mancava l'aria.
Più stavo con lui e più mi rendevo conto che forse provavo qualcosa di più dell'amicizia.
Qualcosa che forse andava anche oltre l'amore.
Qualcosa di intenso e puro, che non può essere scalfito.
Anche lui provava la stessa cosa.
Ci confessammo i nostri sentimenti in un giorno di pioggia, mentre ero a riparo dalle gocce che cadevano violentemente al suolo. Mentre lui mi faceva scudo con il suo corpo perfetto.
I nostri corpi che si sfioravano...quella sensazione, aveva invaso il mio corpo, facendomi provare sensazioni assolutamente uniche e fantastiche.
Iniziai a baciargli il petto. Ancora e ancora.
Fin quando anche lui non iniziò a riempirmi di baci, ovunque.
Quello è stato di sicuro il pomeriggio più bello della mia vita.


Ma le mie assenza da casa si fecero sempre più imponenti.
Mia madre iniziò ad irritarsi seriamente, imponendomi di non uscire di casa.
Nel frattempo mio padre ebbe un malore, ed io, come degno erede, dovevo sostituirlo negli affari di famiglia.
Tutto quel tempo speso tra gente che non conosceva, chiudendo affari di cui non me ne importava nulla, mi faceva stare male.
Non vedendo Heechul era come se non vivessi.
Anche lui senza di me stava malissimo.
Ma il suo dolore non era solo emotivo, ma anche fisico.
Proprio come mi aveva spiegato: se gli elfi stanno lontani dalla persona amata iniziano a morire.
Quando tornavo dopo una lunga assenza, l'intero bosco risentiva della mia mancanza.
Tutto era spento, morto.
Non potevo sopportarlo.
Fu così che annunciai a mia madre che non avevo intenzione di continuare il lavoro di mio padre. Che non avevo intenzione di essere l'erede.
Che non avevo intenzione di lasciare mai più quel bosco.

Avrei vissuto con lui.
Per sempre.

Scappai praticamente di casa e mi rifugiai tra le braccia di un Heechul al settimo cielo.
Di nuovo insieme.

Non so di quale magia fosse capace, ma per quanto la mia famiglia mi abbia cercato non mi ha mai trovato.
Eppure io ero li, in quel bosco, a pochi passi da casa.
Da una casa di cui nemmeno per un istante provai rimorso o mancanza.


Passarono molti anni da quando io e Heechul ci innamorammo.
Anche se ogni giorno passato con lui era come un giorno passato in paradiso, c'era qualcosa che era evidente.
Io invecchiavo mentre lui rimaneva sempre il ragazzo di una volta.
Anche se lui non mi faceva pesare la nostra differenza esteriore, ricordandomi che in ogni caso lui era più vecchio di me di qualche secolo, io ero davvero a disagio.
I segni del tempo lasciavano macchie indelebili sulla mia pelle e i miei muscoli non erano più quelli di una volta.
Nonostante riuscissi a vivere agiatamente grazie a lui e alla sua magia...il mio corpo si deteriorava sempre più velocemente.

Per quanto io non volessi.
Per quanto lui si opponesse.
Il giorno della mia morte arrivò

Non ricordo  nulla di quel giorno
Solo un vuoto.
Buio.
Era tutto oscurato.

Sentivo Heechul piangere, disperarsi.
Non volevo. Lui era il mio amore.
Non doveva piangere per me.
Non volevo che soffrisse.


Ora vi chiederete: ma se sei morto, come puoi averci raccontato questa storia?

Non ricordo molto bene, so solo che ad un certo punto aprii gli occhi.
Ero disteso sull'erba, accanto al mio albero.
Mi alzai e mi resi conto di essere tornato di nuovo giovane.
Avevo di nuovo 20 anni.

Forse mi ero sognato tutto.
L'albero, Heechul...la nostra vita insieme era stata solo frutto di una fantasia.
Ma poi senti un gemito.
Mi voltai e lo vidi.
Era li accanto a me.
Ma aveva qualcosa di strano.
Non era l'Heechul che conoscevo.
Era vecchio, trasandato.
Alzai lo sguardo e notai che anche l'albero era strano...stava morendo.

Mi avvicinai a lui piangendo.
Cosa era successo?

Le sue parole non le dimenticherò mai.

'Siwon, amore mio. Sono felice di vedere che stai bene. Finalmente'

'Hee, ma che hai fatto?'

'Quando sei stato male, quando stavi morendo, mi sono reso conto di essere stato un egoista. Ti ho lasciato vivere da recluso qui, con me per tutti questi anni, in un mondo che non ti appartiene. Ti ringrazio, perché hai dato un senso alla mia esistenza vuota.
Una volta che saresti morto, sarei morto con te dopo poco. Ma tu non sei un elfo, e non saremo stati insieme nell'aere come i miei genitori. E pensare che saresti rimasto solo per l'eternità per un mio capriccio mi ha fatto stare male.
Questo è il mio regalo per te, come ringraziamento di tutto questo tempo.
Io ritorno da mia mamma e da mio padre, mentre tu ritorni alla tua vita.
Per favore vivila appieno. Promettimelo'

'Ma io non voglio. Voglio stare con te'

Mi sorrise.

'Anche io, ma non possiamo. Noi apparteniamo a due mondi paralleli che si sono sfiorati per un attimo. Ma non potranno mai intersecarsi.
Sei la cosa più bella che mi sia mai potuta capitare.
Ti amo. Davvero. E lo farò per tutta l'eternità...'

Chiuse gli occhi e il suo corpo svanì dalle mie braccia velocemente, senza darmi il tempo nemmeno di dire che anche io l'avrei amato per sempre.


Oggi, sono qui per chiedergli scusa. Non ho mantenuto la sua promessa.
Per quanto abbia vissuto la mia vita, c'è sempre stato un vuoto dentro di me. Un vuoto incolmabile che nessuno è riuscito a riempire.
Io ha davvero amato solo lui.
E davvero amerò per sempre solo lui.

Sono convinto che c'è qualcosa di sbagliato nelle sue parole.
Non è vero che due mondi paralleli non possono incrociarsi.
Se siamo stati insieme tutto quel tempo c'è una ragione.
Un amore come il nostro può tutto, anche andare contro alle leggi dell'universo.
Aspettami, perche quando arriverà il mio momento, ti raggiungerò e vivremo insieme nell'aere.
  
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