Ti proteggo io

L'orologio a pendolo segnava le due del mattino. 

L'oscurità regnava sovrana nel grande salone della villa di Kid, iterrotta dai deboli raggi lunari che s'infiltravano tra le tende, rendendo l'ambiente un poco tetro. 

A fare compagnia alla fioca luce proveniente dall'esterno, ci pensava quella più forte del camino a legna che illuminava la figura rannicchiata sul divano rosso del salone.

Crona se ne stava seduta lì, con le ginocchia tirate al petto e un cuscino che stringeva saldamente al petto. La tazza di thè al limone abbandonata sul tavolino davanti a sè continuava ad emettere del vapore caldo e la theiera con il simbolo degli Shinigami le faceva compagnia.

Quella era la quarta notte di fila che non riusciva a dormire.

Ogni volta che ci provava le venivano in mente le immagini di sua madre che le diceva di non essere una brava figlia; di essere solo un errore, una cavia.

E forse aveva ragione, lei non era brava a nulla, non riusciva mai a fare qualcosa di giusto.

E con i ricordi di sua madre vividi nella sua mente, non riusciva mai ad addormentarsi, perchè si sentiva troppo sbagliata. 

Così scendeva dalla sua camera e andava in cucina, dove si preparava il thè che le aveva consigliato Maka e piangeva davanti abbracciata al cuscino.

Perchè nonostante tutto, lei non aveva nessuno.

Nessuno le voleva veramente bene, nessuno la voleva e basta.

Lei procurava solo guai, non riusciva mai a fare nulla di buono. 

E se ne stava lì fino alla mattina dopo, quando la legna s'era bruciata tutta e il thè dentro la theiera freddo.

Gli altri la trovavano sveglia rannicchiata in quel divano, ma lei con la scusa d'essere mattutina se ne andava in camera a cambiarsi per la scuola. Infondo a nessuno importava come stava.

Strinse ancora un po' il cuscino, per poi prendere la tazza viola e bere un sorso del liquido ocra al suo interno. Osservava con squardo vacuo le fiamme del focolare, così assorta nei suoi pensieri che non si accorse dell'arrivo di qualcuno.

'Crona' la voce del padrone di casa la riscosse dai suoi pensieri, facendola girare verso il ragazzo appena sceso e allo stesso tempo facendola arrossire leggermente.

Era stupita: erano le due di notte e di solito lui non si svegliava mai a quell'ora.

'C-ciao Shinigami-kun' rispose lei adagiando la tazza sul tavolino, voltandosi di nuovo verso il fuoco.

'Come mai sveglia?' chiese Kid avvicinandosi al divano.

'N-nulla!' rispose subito Crona voltandosi di scatto verso di lui e iniziando a gesticolare rossa in volta. 'C-cioè, non avevo molto sonno... tutto qui.' continuò più tranquilla abbassando lo sguardo.

Lo Shinigami intanto aveva notato che qualcosa non andava: aveva intravisto delle occhiaie molto marcate, tremava leggermente e sembrava essere in procinto di piangere.

'Sicura?' insistette lui osservandola da sopra.

Sembrava una piccola foglia, fragile e debole, ma che con cure adeguate potrebbe dar vita ad un maestoso albero. 

'S-sì...' sussurrò continuando a guardare basso.

E non seppe nemmeno Kid perchè lo fece, ma si sedette accanto alla ragazza e la spinse verso di sè, intrappolandola in un abbraccio e facendola posare il viso sul suo petto.

Poi con la coperta che si era portato dietro perchè 'faceva freddo' coprì entrambi.

Crona era arrossita, facendo ammirare al corvino tutte le sfumature di rosso possibili.

'C-cosa stai f-facendo, Shinigami-kun?' chiese lei con un filo di voce.

'Cosa c'è che non va Crona? Non ti trovi bene qui a casa mia?' cambiò discorso lui.

Il ragazzo voleva sapere il perchè lei non era in camera sua a dormire.

La ragazza, che intanto teneva la testa nascosta nel petto del ragazzo, la alzò di poco per guardarlo negli occhi.

'N-non è questo... è che non so c-come comportarmi, ecco. E poi credo di essere di troppo qui, non credo di essere la benvenuta. Anzi, d-domani me ne torno dov'ero, c-cosi tolgo il disturbo...' aveva detto abbassando la voce sull'ultima frase, per poi volgere lo sguardo altrove per non incontrare lo sguardo dell'altro.

Brava lei, prima lo 'sfida' e poi 'fugge'.

Ma la cosa che la soprese, fu di sentirsi stringere ancora più forte nell'abbraccio.

'Perchè pensi questo? Sei la benvenuta qui, sia per le altre che per me. Se non ti avessimo voluta, ti avremmo lasciata lì dov'eri, non credi? E poi non è vero che non sai come comportarti, è solo che nessuno ti ha detto ciò che devi fare.' disse Kid accarezzandole la testa.

E lei, con un po' di coraggio, l'alzò e lo guardò sorridere.

'E cosa dovrei fare adesso, Shinigami-kun?' domandò aggrappandosi con le mani al pigiama nero del ragazzo sotto di lei.

'Lasciati andare, dormi.' rispose semplicemente lui guardandola.

'N-non ce la faccio...' la voce di Crona raggiunse debole le orecchie di Kid.

'Perchè non ci riesci?' le chiese allora continuando a stringerla e ad accarezzarle la testa.

'Io... vedo lei. Q-quando chiudo gli occhi, vedo mia madre e lei... lei mi dice cose orribili e io credo siano vere, perchè infondo sono una buona a nulla, non vado bene per nessuno. Ed è vero... e io non riesco a dormire, lei è sempre lì. Lei fa paura e io provo paura quando devo chiudere gli occhi' mormorò la violetta guardando il fuoco con sguardo lontano.

Avrebbe voluto non dirle quelle cose, tenerle per sè, ma il ragazzo le faceva una strana sensazione.

'Ti proteggo io, tranquilla' disse ad un tratto il corvino facendo sussultare la ragazza. 'Ti proteggo io da lei. Non ti farà del male, non finchè sarai con me. Non sei inutile e neanche tutte le cattivere che lei ti diceva da piccola. Tu sei importante piccola Crona, per me e anche per gli altri. E ora dormi, dai. Io sono qui e la terrò lontana. Stringimi forte la maglia quando la sognerai e io ti sveglierò, tranquilla.' concluse il ragazzo dandole un bacio sulla testa purpurea.

Inutile dire che lei arrossì ancora, ma che con un poco di coraggio aveva alzato di nuovo la testa e aveva sorriso a Kid.

'G-grazie Shinigami-kun.' gli rispose, per poi accoccolarsi meglio sul petto dell'altro.

≈•≈

'Ah, Crona?' chiese prima di addormentarsi Kid.

'D-dimmi Shinigami-kun' rispose lei.

'Chiamami Kid' le disse.

'O-k Kiddo-kun...' mormorò lei sorridendo contro la stoffa scura dell'altro,

prima di addormentarsi cullata dal calore del corpo sotto di lei

e dai battiti del cuore sotto al suo orecchio.