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Autore: TiniSenpai    06/03/2014    2 recensioni
Si guardarono negli occhi per un breve ma lungo istante ed entrambi sentirono il cuore scoppiare e sapevano, nel profondo, che le cose non sarebbero dovute finire così.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Sorpresa
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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<< Mi ami? >>
<< Smettila di chiederlo, sei noioso... >>
<< Voglio solo esserne certo >>
Lo guardò per qualche istante. Nella mente ripercorse tutti i momenti trascorsi insieme, tutti i progetti che si erano proposti di fare.
Gli bastò un attimo per rispondere. Nessuna esitazione nella voce.
<< No, non ti amo >>
 
Ilhoon era sdraiato nel bel mezzo in un prato. Sentiva il corpo caldo a causa del sole alto in cielo. Aveva quasi dimenticato quanto fosse bello sentire il venticello caldo passargli tra i capelli, il profumo dell’erba, il cinguettio degli uccelli... potreste pensare che fosse a causa della pioggia incessante dell’ultimo mese, ma no, non era per quello, il motivo era un altro. Ilhoon non metteva piede fuori dall’istituto in cui viveva, da anni oramai.
Ed ora era libero.
Libero di fare ciò che voleva.
Sentì una sirena in lontananza e il sangue gli si gelò. Si tirò su di scatto e si guardò attorno; era un camion dei vigili del fuoco che stava passando a tutta velocità sulla strada asfaltata poco lontana da lui. Nella direzione in cui si dirigevano i vigili, una colonna densa di fumo nero si innalzava nel cielo.
“Sono già arrivati” pensò storcendo la bocca in una smorfia di disprezzo.
Si, Ilhoon aveva appiccato l’incendio.
Si, adorava bruciare le cose.
Si, non aveva dato fuoco solo ad oggetti.
Mise le mani in tasca e si incamminò lungo il sentiero di erba schiacciata che aveva creato quando si era addentrato nel campo.
L’istituto avrebbe dovuto eliminare la sua voglia irrefrenabile di incendiare ogni cosa che gli capitava a tiro, ma ebbe solo l’effetto contrario. In qualche modo era riuscito a scappare. Una svista delle guardie, la porta dimenticata aperta... fu più semplice di quanto avesse immaginato.
Ora che era libero desiderava fare solo due cose: dar fuoco a qualcosa, e l’aveva fatto; e trovare una persona. L’unica che non aveva mai avuto paura di lui, l’unica che lo amava.
Racimolò qualche soldo rubando il portafoglio a qualcheduno e comprò un biglietto del pullman e uno del treno.
Trovò la casa chiedendo indicazioni ai passanti e, arrivato, suonò al campanello.
Non sapeva bene come avrebbe reagito, cosa sarebbe successo, l’unica cosa certa era che desiderava vederlo. In quel momento ripensò al passato.
 
<< No, non ti amo >>
<< Perché continui a mentire? Lo so che mi ami! >>
Sospirò << Non potrebbe mai funzionare, lo sai >>
<< Perché no? >>
<< Perché finirei per ucciderti... >>
 
A quel ricordo pensò fosse meglio andarsene, ma la porta si aprì proprio in quel momento.
<< I-Ilhoon >>
<< Hyunsik... >>
Ci fu un lungo attimo di silenzio, nessuno dei due osava proferire parola.
Hyunsik si spostò per farlo passare << Entra... >>
Si guardò in girò: era una bella casa, non molto grande; da dove si trovava poteva intravedere la cucina e la sala; si spostò in essa. Un divano più grande del dovuto occupava quasi interamente la stanza e davanti ad esso era posizionata l’enorme televisione al plasma, sulla sinistra del divano c’era un caminetto. Era accesso...
Si diresse verso di esso senza pensarci due volte ma venne bloccato di colpo << Ilhoon >> Hyunsik lo aveva preso per un braccio ed ora lo stava guardando negli occhi. Per un attimo si ricordò del suo viso sorridente e si chiese come facesse a vedere da quelle due fessure che diventavano i suoi occhi quando rideva.
<< Ti hanno lasciato uscire? >>
<< Non proprio >> alzò le spalle.
<< Sei scappato?! >> la voce del ragazzo si alzò di qualche tono.
<< Qualcosa di simile >> a questo punto si aspettava di essere rimproverato, ma non fu così.
<< Devi andartene >>
Lo guardò sorpreso << Non desideri più vivere con me per il resto della tua vita? Non mi ami più? >> il tono della sua voce era quasi ironico.
Ci fu un lungo silenzio e in quel memento ricordò.
 
<< Finirei per ucciderti >>
<< Fino ad ora non l’hai fatto >>
Lo guardò male << Ci scherzi sopra ora? >>
<< No, ma- >>
Lo interruppe << Appena ti ho visto ho avuto subito l’impulso di vederti bruciare tra le fiamme... Sai che adoro le fiamme, amo il loro calore, sono così belle... tu sei così bello... volevo vederti tra esse... l’unione delle due cose che amo di più a questo mondo... >>
<< Morirei se lo facessi >>
<< E’ per questo che non l’ho fatto, non voglio che tu muoia >>
 
<< Ilhoon, davvero, vattene >>
Osservò attento ogni cosa: il tono preoccupato, gli occhi che vagavano da una parte all’altra della camera e che finivano sempre per posarsi su un punto preciso, l’orologio appeso alla parete.
<< Stai aspettando qualcuno? >>
<< No. >> troppo veloce, troppo deciso. Stava mentendo.
<< Hyunsik ho fatto molta strada per vederti, se aspetti qualcuno mandalo via >>
<< Non posso >>
<< Perché no? >>
<< Lui abita qui >>
“Allora è così” pensò guardandolo, “c’è un ‘lui’...”
 
<< ...non voglio che tu muoia >>
<< Ilhoon io ti amo >>
<< Smettila di dirlo, io me ne vado >>
<< Dove?! >>
<< Lontano >> e in quel momento vide gli occhi del compagno riempirsi di tristezza.
<< T-tornerai? >>
Non rispose.
<< Ti aspetterò >>
 
Qualcosa scattò in Ilhoon a quel ricordo. Avrebbe dovuto aspettarlo come gli aveva detto, invece non lo fece e, come se non bastasse, ora c’era un “lui”.
Fissò le fiamme con intensità. Avrebbe cancellato ogni cosa; tutto sarebbe scomparso con il fuoco.
Velocemente prese uno degli attrezzi a lato del camino e inforcò uno dei legni che bruciavano maggiormente.
<< Ilhoon!! Non farlo!! >>
Nemmeno sentì le parole del compagno, in un attimo il divano aveva già preso fuoco.
Hyunsik corse in cucina a prendere l’estintore e cercò di spegnere le fiamme, ma Ilhoon lo colpì dietro la testa facendolo svenire.
Cosparse la stanza di accelerante mentre i fuoco bruciava ogni cosa sul suo cammino e fu in quel momento che la vide. Una cornice con una foto. Hyunsik e il suo compagno che abbracciavano una bambina che doveva avere due o tre al massimo. Si guardò attorno e notò ciò a cui prima non aveva dato peso. A terra c’erano alcuni giocattoli e un piccolo orsetto di pezza che stava iniziando a prendere fuoco.
Riguardò la foto.
Hyunsik sorrideva.
Era un sorriso bellissimo.
Uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore.
Un sorriso che lui non gli aveva mai visto fare in sua presenza.
Prese la cornice e ne accarezzò la superficie liscia.
<< I-Ilhoon... >> Hyunsik si era ripreso e tossiva per il fumo, si alzò barcollante mentre si fregava la testa dolorante.
Lo guardò e capì.
Capì cos’era giusto fare.
Con la bottiglia di accelerante liquido delineò una linea tra loro due che prese fuoco.
<< Cosa stai facendo!? >> chiese l’altro allarmato.
Guardò nuovamente la cornice per poi lanciarla ai piedi del compagno << Come si chiama la bambina? >>
Hyunsik lo guardò titubante ma il tempo stringeva e si sbrigò a rispondere << Sooyoung... >>
Sorrise sentendo quel nome e gli occhi iniziarono a bruciargli, il petto a fargli male.
Il fumo iniziava ad annebbiargli la vista e il calore delle fiamme era diventato insopportabile.
<< Sii felice Hyunsik... e scusami... per tutto... io... ti amo... >>
A quelle parole Hyunsik cercò di oltrepassare il muro di fuoco ma una delle travi del soffitto cadde tra di loro.
<< Vattene! >> gridò Ilhoon e fece un gesto brusco con la mano. Non era certo che il compagno potesse vedere le sue lacrime, ma pregò che non se ne accorgesse.
Tra le fiamme, si guardarono negli occhi per un breve ma lungo istante ed entrambi sentirono il cuore scoppiare e sapevano, nel profondo, che le cose non sarebbero dovute finire così.
Ilhoon fece un passo indietro e le fiamme lo avvolsero completamente.
Venne avvolto dall’abbraccio del fuoco che aveva sempre amato, guardando l’unica persona che aveva amato.
 
 
Qualche tempo dopo, nell’istituto in cui era rinchiuso, venne trovato il suo diario.
L’ultima pagina recitava così:
 
“E’ trascorso qualche anno, ma continuo a pensare a lui.
A lui che ho amato più del fuoco stesso.
Vorrei vederlo.
Solo per una volta.
Solo per chiedergli se si ricorda tutto quello che avevamo progettato di fare insieme.
Una casa in campagna con tanto verde attorno, nel giardino una cuccia per il piccolo cagnolino che volevamo e poi, quel sogno quasi irrealizzabile, avere una bambina.
Ricordo quanto avessimo litigato sul nome da darle, ma alla fine ci eravamo accordati: Sooyoung.”


Seraaaa (?) Premetto che non scrivevo più una FF da... mesi? Sarà quasi un anno... avrei voluto scriverne una rossa ma, aimè, non riesco più a scrivere scene di sesso... LOL non so il perchè u.u
Comunque ne è uscita una cosa così... spero che vi sia piaciuta..
A presto!
P.S. Questa otp non mi piace nemmeno un po' <3 *si prepara ad essere sommersa di insulti*

 
   
 
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